(In)giustizia della nostra Italia.

Scritto da , il 2019-05-11, genere etero

Una volta, oltre le carceri, c'erano i manicomi e la scritta all'ingresso mi faceva notare che "di matti ce ne sono più fuori che lì dentro, ed ora, dopo la mia incresciosa ed ingiusta esperienza, mi domando:" quanti innocenti stanno ingiustamente rinchiusi lì in carcere?": Io sono uno dei pochi fortunati, che dopo due anni di detenzione subiti ingiustamente, appunto, ho avuto una revisione del mio caso, accusato di appropriazione indebita di documenti avuti da un funzionario di ufficio che mi riguardavano e dovevo portarmi a casa per verificare l'esattezza di alcuni dati scritti lì. Dopo due giorni che stavo verificando in merito. mi viene in casa la Guardia di Finanza accusandomi di , appunto, appropriazione indebita, portandomi ai loro uffici e poi carcerato, ma lasciamo il passato e passiamo al presente. Mi arriva all'improvviso una comunicazione che dovevo lasciare subito il carcere e, certamente, non me lo faccio ripetere ancora e,"faccio la mia valigia, una borsa del supermercato con i miei effetti e, viaaa. Dopo la restituzione degli oggetti trattenutimi all'arresto, mi aggiungono una busta contenente un assegno dove l'importo mi risarciva per i danni ricevuti con l'errata detenzione subita. Neanche lo guardo e, varcato il cancello, sono sulla strada in attesa di un bus alla fermata ma passa un taxi e lo prendo al volo. Salito su, osservo la Roma che per due anni non avevo più visto, poi mi viene la curiosità di vedere l'assegno: Diecimila euro!. Rileggo più volte, certo di non avere ben guardato il numero di zeri scritti, poi, certo di quanto era scritto, dico subito al taxista di andare alla via dove sta la mia banca. Giunto lì. lui ha difficoltà a darmi il resto su cinquanta euro ma io taglio corto e, invece di farmi dare il resto giusto, gli dico di trattenersi altri cinque euro e pareggiamo tutto così. Mi chiede se deve attendermi e non lo trattengo, scendendo velocemente. Dopo mezz'ora riesco da lì con cinquecento euro in tasca più una carta di credito. Rivedo il taxi di prima e salgo, chiedendo di portarmi a comprare una borsa decente per le mie cose; mi porta ad un negozio dove ne esco con una valigetta da quarantottore e risalgo da lui, diretto a casa. Lì mi faccio la desideratissima doccia, poi prendo la mia auto che, dopo due anni di garage, mi parte subito e, essendo mezzogiorno, vado ad una trattoria dove mangio come quattro persone, bevendoci molto buon vino. Sentendomi libero, pulito, sfamato, mi chiedo come festeggiare la libertà ritrovata e me ne vado al cinema. Dopo due ore, osservando una strafiga vicino a me, provo a parlare con lei all'uscita ma non mi dà confidenza e se ne va a culo dritto. Ho voglia di scopare! Che faccio? Guardo sul telefonino un sito dove stanno prostitute, trans, ed altri tipi di persona, trovando una biondona super figa, anche vicino a dove mi trovo. Giunto al numero civico, suono al citofono e una voce mi apre e fa salire al primo piano. Arrivo difronte a lei e quasi non mi sembra vero ma lei è come in foto e, dopo pochi minuti sono sul suo letto a farmi fare un pompino, poi la interrompo e vado a leccarle la figa che mi sbrodola sul viso con getti continui che succhio avidamente, saporitissima, al gusto di ostrica. Poi le chiedo di volere scoparla e lei subito si apre le cosce e, infilatomi un preservativo, mi guida il cazzo nella figa ed io inizio a stantuffarla, vedendo con piacere, che prova qualcosa anche lei. Dopo che le sborro gli arretrati di due anni di astinenza sessuale e lei mi chiede, ovviamente, da quando non scopavo, le dico di avere due anni alle spalle di castità forzata, senza spiegare il motivo e, quando mi dice di rivestirmi e salutarla, le rispondo che le pago il doppio e ne voglio fare un'altra di scopata. Lei mi riprende il cazzo in bocca e, dopo averlo ripulito con la lingua, ci ripiazza un guanto e, baciandomi sulla bocca e poi scendendo al cazzo, mi spompina un poco ma poi passa a leccarmi anche l'ano, dove poi c'infila un Indice che manda su e giù, succhiandomi anche le palle. Quando vede che stò per scoppiare, si mette il cazzo in figa e mi lascia scoparla con foga, fino a quando le sborro nuovamente un fiume bollente. Tiro fuori il cazzo e lei mi chiede se voglio scoparla ancora. Trattiamo per un'altra scopata, concludendo i giochi col possederla anche nel culetto bello tondo e muscoloso che prenderei volentieri a sculacciate. Dopo un pomeriggio trascorso tra culo e figa, me ne ritorno a casa sfinito ma contento. W la libertà!!

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