La storia di Lara

Scritto da , il 2019-03-26, genere dominazione

La STORIA di LARA
Questa è la breve storia di un giovanetto adolescente che si sentiva tanto diverso dagli altri maschietti della sua età, mentre quelli giocavano a pallone, lui (lei) si trastullava con le bambole, mentre i bambini si facevano le seghe ,lui (lei )si ammirava il popò allo specchio.
Un giorno rispose a una inserzione che prometteva una vita comoda e tante soddisfazioni, così si imbarcò per l’Asia. Entrò in un harem di un Emiro dell’Asia Minore, dove si trovò con altri maschietti ridotti in schiavitù, come femminielli-schiave.
Il lavoro di femminilizzazione non era difficile ,ne lungo, contando sulla natura femminile dei maschietti-frocetti,i carcerieri ne esaltavano il lato femminile, pervertendone LA personalità. Per prima cosa gli insegnarono a mettersi lo smalto sulle unghie delle mani e dei piedi, A truccarsi gli occhi e il viso, dicendo loro che così diventeranno delle vere femminucce, insegnandogli a non vergognarsi di mostrarsi nudi in pubblico, anzi quello era il modo migliore di mostrare la lo orvera natura, all’Emiro sarebbero piaciuti di più.
Alcuni esempi dell’harem dell’Emiro.
Come imparano a truccarsi; Insegnando loro a depilarsi e vestirsi da signorine ,facendo sempre attenzione a nascondere il cazzettino stretto tra le rosee coscette.
Fare i lavori di casa, attente a eseguirli in modo perfetto ,pena una punizione esemplare e così imparavano a truccarsi ,masturbarsi e succhiare qualsiasi oggetto che ricordasse il cazzo del Sultano, erano poi addestrate a mostrare il culetto, masturbarsi in pubblico mentre fanno pompini tra loro, a sottomettersi totalmente nei rapporti con i guardiani.
LE PUTTANE DA CASINO
Invogliandoli a vestire in modo eccitante, muovendosi in danze lascive ,dopo averli truccati come battone di casini, per meglio prepararli alla vita da troia che li attendeva, venivano inviati per periodi più o meno lunghi in bordelli di proprietà dell’Emiro, ove imparavano a subire in silenzio ogni sorta di perversione, venivano addestrate ai giochi più viziosi e perversi, spesso mostrando il loro piccolo cazzetto, diventato più piccolo per le abbondanti dosi di ormoni che gli venivano iniettati.
I GIOCHI PERVERTITI DELL’EMIRO
L’Emiro amava giocare con il piccolo cazzetto ,costringendo la frocetta a nasconderlo in mezzo alle chiappette ;a un suo ordine, la schiava durante la danza lasciva, lo doveva tirare fuori, timorosa di ciò che il Sultano le avrebbe fatto, infatti l’Emiro si divertiva con quell’insulso cazzetto ,umiliando pesantemente la frocetta per via delle dimensioni e dal fatto che quello non sarebbe mai stato il cazzo di un vero uomo, spesso mordicchiandola e minacciando di farglielo tagliare ”tanto non ti serve a niente,frocetta”,nell’harem dell’Emiro i frocetti, ormai diventate femmine, imparavano a truccarsi pesantemente da vere troie,non si preoccupavano di ingrassare, tanto l’Emiro le voleva belle grasse.
Seguivano foto e disegni inerenti i seguenti argomenti
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