Contratto di schiavitù

Scritto da , il 2019-03-28, genere dominazione

CONTRATTO DI SCHIAVITU’

PREMESSE

Premesso che lo/a schiavo/a è consapevole di essere la più inutile e insignificante creatura di questo pianeta,di valere meno di niente,la sua inutile esistenza avrà un senso,solo se asseconderà il suo innato e illimitato masochismo spendendo la sua intera esistenza in un dono assoluto di amore attraverso la sua totale schiavitù a beneficio di chiunque vorrà approfittarne.
Premesso che lo/a schiavo/a, ha umilmente e insistentemente supplicato il Padrone…….. ,di concedergli l’immeritato privilegio di essere suo/a schiavo/a illimitatamente sottomesso.
Premesso che il Padrone…… ,malgrado la consapevolezza, dell’inconsistenza ,della nullità dello/a schiavo/a, nella Sua infinita Bontà ha deciso di accogliere ugualmente tale supplica.

TUTTO CIO’ PREMESSO

si formalizza con il presente contratto la schiavitù di al Padrone……., secondo le norme di seguito definite.

PRINCIPI GENERALI_DI_SCHIAVITU’

Articolo 1: Futura vita dello/a schiavo/a.

Lo/a schiavo/a, acquista consapevolezza, dal momento del perfezionamento del seguente contratto,ogni aspetto della sua esistenza apparterrà di diritto al Padrone……….
Lo/a schiavo/a,rinuncia per sempre ad avere un proprio “io”,una propria personalità sin da ora è completamente cancellato dall’umana esistenza,da ora in poi,sarà solo e soltanto la creatura che il Padrone……… stabilirà che egli sia.
Lo/a schiavo/a, azzera completamente qualsiasi sua volontà,non conoscerà altra volontà se non quella del Padrone…….,si considererà per sempre uno/a schiavo/a che esegue meccanicamente e passivamente senza ragionare e riflettere,tutto quanto gli sarà imposto e ordinato.
Lo/a schiavo/a, acquista consapevolezza che il suo corpo fisico diventa proprietà del Padrone, ogni cellula del suo corpo, ogni goccia del suo sangue appartengono al Padrone, come un qualsiasi altro bene materiale, di cui il Padrone disporrà a Suo piacere.
Lo/a schiavo/a, acquista consapevolezza della perpetua rinuncia a qualsiasi aspirazione di vita sociale, svaghi,di una famiglia futura, da oggi in poi,trascorrerà la sua esistenza,in completa consacrazione al Padrone,avendo come unica e fondamentale ragione di esistenza solo il Piacere,il Benessere e la Felicità del suo Padrone.
Concetti e parole come:”libertà, autonomia e volontà”,non avranno per lo/a schiavo/a,nessun significato perché alieni dalla futura esistenza.

Articolo 2: Diritti del Padrone.

Il Padrone…… esigerà una schiavitù durissima e totale,omnicomprensiva,la quale abbraccerà ogni aspetto dell’esistenza dello/a schiavo/a,comprendendo,tra le tante,quella fisica-cerebrale-sessuale.
È intenzione del Padrone,realizzare un rapporto al di là di ogni immaginazione umana per far sì che lo/a schiavo/a Gli appartenga come mai schiavo/a sia appartenuto a altro Padrone,salvo quanto disposto nell’articolo seguente,non ci sono limiti in merito alla natura delle prestazioni che Egli potrà esigere dallo/a schiavo/a,non ci sono limiti di tempo in merito alla durata di una prestazione richiesta,non ci sono limiti di frequenza,in merito alla ripetitività delle prestazioni già eseguite,non ci sono limiti di luogo,al chiuso o all’aperto,ove il Padrone potrà dominare lo/a schiavo/a.
Il Padrone,non dovrà mai preoccuparsi che l’esecuzione dei suoi desideri comporti allo/a schiavo/a,fastidio,sofferenza,dolore,umiliazione,logorio psichico,fisico,anzi,nella consapevolezza che,proprio nelle difficoltà,lo/a schiavo/a,testimonia meglio il suo desiderio di dono d’amore e di schiavitù,Egli decide di sottoporlo/a spesso a prove ardue,difficoltose al fine di godere continuamente delle sue estreme testimonianze d’amore verso il Padrone,che esigerà sempre,che,nell’esecuzione dei suoi ordini lo/a schiavo/a,si applichi con la massima diligenza,scrupolo,dedizione e abnegazione assolute,non lesinando alcuna energia fino ad arrivare se necessario,all’esaurimento di tutte le sue energie psico-fisiche.

Articolo 3: Unici limiti al dominio del Padrone.

Fermi restando i principi generali di cui all’articolo precedente,il Padrone si impegna a non imporre mai allo/a schiavo/a ordini la cui esecuzione:

- ponga in pregiudizio la vita dello/a schiavo/a;
- possa causare allo/a schiavo/a danni fisici gravi o permanenti;
- ponga pericolo alla salute dello/a schiavo/a;
- possa causare danni fisici,materiali,di qualsiasi natura a terzi;
- determini violazione delle leggi statali vigenti.

Il Padrone dichiara altresì di impegnarsi a non fare mai uso sullo/a schiavo/a di:

- armi da fuoco cariche di qualsiasi natura;
- coltelli,oggetti da taglio di qualsiasi natura;
- sostanze allucinogene e stupefacenti di qualsiasi natura;
- sostanze velenose,prodotti chimici di qualsiasi natura.

Articolo 4: Sicurezza sanitaria.

Lo/a schiavo/a,dichiara al Padrone di godere di ottimo stato di salute,di essere immune da qualsiasi forma di malattia,patologia contagiosa o meno. Il Padrone potrà imporre allo/a schiavo/a,di sottoporsi a qualsiasi esame sanitario da Lui richiesto,onde assicurarsi delle dovute garanzie sanitarie,indispensabili data la natura del rapporto.
Il Padrone dichiara altresì,che,Lui stesso e tutti i componenti del suo harem sono stati sottoposti a controlli sanitari che ne hanno dimostrato la perfetta salute,dichiara che non accoglierà mai nessun altro membro nell’harem,senza avere prima verificato le sue condizioni di salute.

Articolo 5: Accoglimento e posizione nell’harem.

il Padrone destinerà lo/a schiavo/a,a far parte del suo harem.
Lo/a schiavo/a,viene accolto/a nell’harem,con la posizione di schiavo/a di ultimo livello,potenzialmente a tutti sottomesso/a.
Ciò implica la possibilità che il Padrone Nello potrà, secondo il Suo capriccio,attribuire persino ad altri schiavi/e dell’harem,qualsiasi sorta di poteri nei confronti dello/a schiavo/a al quale viceversa, viene per sempre negata la possibilità di avere mai qualsivoglia potere su altri/e schiavi/e
dell’harem.





NORME COMPORTAMENTALI NELL’HAREM

Articolo 6: Vita nell’harem.

L’harem è il luogo dove ogni schiavo/a,scelto/a dal Padrone a farne parte,vivere solo al fine di Amare il Padrone,provvedendo e offrendosi in ogni modo utile al suo Piacere,al suo Benessere e alla sua Felicità.
I vari schiavi/e sono tutti sullo stesso piano gerarchico di uguaglianza ,a meno che il Padrone non stabilisca tra essi dei livelli gerarchici differenti.
È un ordine tassativo e assoluto, che tra gli schiavi/e dell’harem nascano degli intimi e sinceri rapporti di profonda fratellanza e amicizia; essi dovranno sentirsi come sorelle, accomunate dall’identico destino, di spendere la loro altrimenti inutile vita,nella consacrazione completa al loro Padrone Nello.
Gli schiavi/e, si chiameranno tra loro “sorella” indipendentemente dal proprio originario sesso, , vivranno in perfetto ecumenismo; essi gioiranno insieme quando uno/a schiavo/a dona piacere al Padrone,essi si incoraggeranno insieme,si sosterranno a vicenda,si consoleranno a superare i momenti di difficoltà.
Ciascuno schiavo/a, cancellerà ogni preesistente legame familiare o affettivo avuto in passato, considererà per sempre la sua vera famiglia il Padrone e le sue sorelle dell’harem:è tuttavia divieto assoluto avere rapporti sessuali tra di loro, ciascuno di loro parla al Padrone in presenza di tutti, comunicando a LUI i propri bisogni, desideri, aspirazioni e stato d’animo
Nell’harem non esistono porte tra le stanze, non esistono luoghi riservati, chiusi a chiave; le sorelle dormono tutti insieme, consumano i pasti insieme, usano posate, bicchieri, vettovaglie, cosmetici ,profumi, W.C. tutto in comune.
Il Padrone sceglie per ciascuno l’abbigliamento dal guardaroba comune.

Articolo 7: Divieto di proprietà privata e di comunicazione.

Nessun schiavo/a ha beni di sua proprietà all’interno dell’harem, tutto appartiene al Padrone ed è messo alla comune disposizione di tutti,lo/a schiavo/a,che abbia necessità di telefonare,dovrà ottenere il consenso del Padrone Nello,verrà fatta dall’harem alla presenza di tutti,tramite un apparecchio col vivavoce,affinché tutti ascoltino,lo stesso vale per le telefonate in entrata,stesso discorso vale per la comunicazione tramite posta,la quale verrà esaminata dal Padrone Nello sia in uscita,ed entrata,le lettere verranno lette poi davanti a tutti.

Articolo 8: Dialogo con il Padrone.

Ogni schiavo/a,dovrà sempre rivolgersi a Lui,chiedendo il permesso di parlare utilizzando sempre un tono di voce umile e dimesso,rispettoso in qualsiasi circostanza,il Padrone potrà sempre rivolgersi allo/a schiavo/a,con qualsiasi tono,o maniera gradirà,senza curarsi minimamente di umiliare o eventualmente offendere lo/a schiavo/a.
Il Padrone,potrà imporre a qualsiasi schiavo/a,dei periodi di silenzio forzato,lo/a schiavo/a,non potrà proferire alcuna parola con nessuno,per tutto il tempo che il Padrone deciderà,anche per giorni e giorni.

Articolo 9: Saluto e commiato al Padrone.

Ogni volta che il Padrone lascerà l’harem o che uno/a schiavo/a si allontanerà dall’harem(per lavoro o per altra necessità),dovrà salutare il Padrone inginocchiandosi e baciando i suoi piedi pronunciando umilmente le parole:”riprenderò a vivere allorché sarò di nuovo in sua presenza”.
Al ritorno dovrà salutare il Padrone,inginocchiandosi ai suoi piedi,baciandoli e pronunciando umilmente le parole:”Padrone,lo/a schiavo/a è al suo servizio”.

Articolo 10: Abbigliamento degli schiavi/e.

Il Padrone deciderà l’abbigliamento che ogni schiavo/a,avrà all’interno dell’harem.
Nessun schiavo/a, possiede indumenti di abbigliamento suoi esclusivi ,tutti i capi vengono conservati nel guardaroba comune,ogni inizio del mese verrà appeso un elenco dove gli schiavi/e,faranno i lavori domestici a turno.

SOTTOMISSIONE PSICO-CEREBRALE.

Articolo 11: Annullamento della volontà.

La vita nell’harem impone l’annullamento totale della volontà, della personalità di ogni schiavo/a, in sostituzione con la volontà del Padrone.
Nessun schiavo/a, potrà avere idee personali, opinioni morali, filosofiche, religiose, politiche o di altra natura se non quelle che il Padrone vorrà.
All’interno dell’harem l’unica divinità vivente è il Padrone, Lui e solo Lui che,gli schiavi/e,venerano e adorano con tutto il loro cuore.

Articolo 12: Spersonalizzazione degli schiavi/e.

All’interno dell’harem nessun schiavo/a avrà più una autonoma personalità, se non quella che il Padrone deciderà per lui/lei.
Egli sceglierà l’identità sessuale che ogni schiavo/a dovrà avere ,così se sarà la volontà del Padrone ,che uno schiavo maschio assuma una identità sessuale femminile,tale schiavo dovrà,dal momento in cui il Padrone gli imporrà di agire,pensare,sentirsi e considerarsi intimamente,in tutto e per tutto “femmina”.
Il Padrone potrà anche imporre a qualsiasi schiavo/a,di annullare la propria umanità e di assumere una natura animale,trasformandosi in tutto e per tutto,nell’animale che il Padrone deciderà,in tal caso sarà compito dello/a schiavo/a agire,sentirsi e comportarsi nell’animale che il Padrone avrà scelto.

Articolo 13: Avvilimento psicologico e umiliazioni.

Il Padrone provvederà spessissimo a sottoporre schiavi/e,dell’harem a umiliazioni,degradazioni di ogni tipo,verbali,cerebrali,psico-fisiche,senza alcun limite,fino ad annientare completamente in ogni schiavo/a,ogni residua traccia di orgoglio o di amor proprio.
L’annichilimento totale di ogni schiavo/a è l’obbiettivo che il Padrone intende raggiungere fino a fare di ogni schiavo/a dell’harem,la personificazione vivente dell’umiltà assoluta.

Articolo 14: Nomi degli schiavi/e.

Ogni schiavo/a che entrerà nell’harem,non ha più nome,a testimonianza del suo potere assoluto e al fine di umiliare schiavi/e per il suo piacere,il Padrone sceglierà un “nome” col quale battezzare ogni schiavo/a del suo harem con una apposita cerimonia rituale.
Lo/a schiavo/a battezzato/a ,assumerà con gioia il nome che il Padrone gli avrà scelto.



PROPRIETA’ DEI CORPI DEGLI SCHIAVI/E E REGIME DEL DOLORE.

ARTICOLO 15: Tenuta del corpo degli schiavi/e.

Il corpo di ogni schiavo/a dell’harem è un bene di proprietà del Padrone che usa come vuole.

Articolo 16: Nutrimento degli schiavi/e,forma fisica e sonno.

Il Padrone decide che cosa mangeranno e berranno gli schiavi/e,in quale misura e modo,fermo restando i limiti di cui all’articolo 3.
Il Padrone potrà imporre agli schiavi/e,periodi di digiuno,la cui durata sarà da Lui stabilita,può imporre qualsiasi genere di esercizio fisico,al fine di migliorarne lo stato fisico del corpo e la reattività,impone dove e come devono dormire gli schiavi/e,tra queste anche l’astinenza dal sonno,per periodi a Lui congeniali.

Articolo 17: Sensi degli schiavi/e.

La proprietà del corpo include anche la proprietà dei sensi corporali di schiavi/e:vista,udito,gusto, tatto e odorato,il Padrone può decidere se privare della vista qualsiasi schiavo/a,attraverso l’applicazione di bende,mascherine,per periodi di durata che solo Lui,stabilirà senza alcun limite,
lo/a schiavo/a,privato/a della vista,non è esentato dagli obblighi sessuali o di altra natura che la vita nell’harem impone,il fatto di commettere eventuali errori a causa della privazione della vista,non è motivo che gli risparmi le punizioni previste per quel genere di errori: può privare dell’udito qualsiasi schiavo/a,secondo le modalità e conseguenze già descritte,per il caso della privazione della vista,può imporre periodi di privazione della parola e di completo silenzio,può seppellire gli schiavi/e nella terra,nel fango,può imporre il contatto con qualsiasi animale,può imporre di prendere in bocca e gustare qualsiasi sostanza(salvo i limiti dell’articolo 3),tenerla in bocca per il tempo che Lui deciderà,può imporre sostanze piccanti,salate,amare,irritanti e ripugnanti,secondo la Sua fantasia.

Articolo 18: Immobilizzazioni,segregazioni e prigionia.

Il Padrone può in qualsiasi momento immobilizzare lo/a schiavo/a,nel modo che riterrà opportuno,utilizzando qualsiasi cosa come corde,manette,cinghie,ecc.ecc.,nei posti più angusti e tetri,nelle posizioni che Lui vorrà,per il tempo che Lui deciderà.

Articolo 19: Torture e regime del dolore.

Il corpo degli schiavi/e è totalmente proprietà del Padrone e attribuisce a Lui il diritto di procurare qualsiasi dolore con ogni mezzo di tortura a Lui più congeniale,il fatto che ogni schiavo/a abbia una sua naturale soglia del dolore è del tutto indifferente e impartirà dolore a suo piacere.
Qualsiasi strumento può essere utilizzato(bastone,frusta,cera,ecc.),il corpo può essere penetrato con:aghi,spilli,ecc.,sul corpo possono essere appesi pesi di qualsiasi tipo per la durata che Lui deciderà.

Articolo 20: Uso del corpo degli schiavi/e.

Ogni buco del corpo degli schiavi/e deve essere sempre pronto ad accogliere il Cazzo del Padrone lo/a schiavo/a che riceverà il Cazzo in fica o in culo non dovrà sentirsi meno felice e orgoglioso/a di chi lo avrà ricevuto in bocca,Lui non sarà mai obbligato a prendere nessuna precauzione per penetrare i suoi schiavi/e,potrà penetrarli senza preservativo,senza lubrificanti,godendo del piacere di inculare a secco al fine di provocare dolore con la penetrazione.
Il culo di ogni schiavo/a,verrà sottoposto ad accurato esame,se Egli non lo riterrà abbastanza dilatato,potrà imporre un trattamento di dilatazione progressiva,nel culo e fiche degli schiavi/e,può essere inserito qualsiasi oggetto di qualsiasi forma e dimensione.


Articolo 21: Firma del Contratto di schiavitù a Vita.

Io nato/a il residente a
Via-piazza n° c.f.

DICHIARO:

di essere in possesso delle mie facoltà mentali, ho preso visione e letto il Contratto di schiavitù,
per cui accetto,di rinunciare per sempre al mio corpo,diventando il suo/a schiavo/a a vita,lo dono a Lui e potrà farci ciò che vuole,accetto,tutte le torture,punizioni,umiliazioni in qualsiasi luogo e in ogni forma a Lui più piacevole e fantasiosa per ricavarne il suo piacere,accetto questo contratto in ogni suo punto,accetto anche ciò che non è scritto,concludendo dono tutto/a me stesso/a,al Padrone ……..,riconoscendo in Lui il mio solo Signore in terra e venerarlo con tutto/a me stesso/a.

FIRMA

PADRONE…… schiavo/a



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