Una settimana da schiava - Capitolo III: La prima uscita

Scritto da , il 2019-03-13, genere trans

Un nuovo giorno sorge, come ogni mattina mi spoglio della mise notturna per indossare la divisa che la mia padrona ha scelto per me; le preparo un ricca colazione ed attendo in silenzio i nuovi ordini per la giornata.
"Mmm stavo pensando che oramai sei diventata brava a camminare sui tacchi", esordisce sorseggiando il caffè, "ora passiamo al trucco, così sarai pronta per uscire..."
Vado nel panico, la mia paura di essere riconosciuto prende il sopravvento e riesco a farfugliare solo poche parole confuse.
"Ma Padrona ... uscire ... non so se sono pronta..."
"Questo lo decido io. Naturalmente non ti lascio uscire con questa divisa, sei uno spettacolo riservato solo ai miei occhi, per la tua prima uscita ho preso qualcosa di più consono. Voglio andare a fare un po' di shopping in quel nuovo centro commerciale che hanno aperto appena fuori città e tu mi accompagnerai".
Quando finisce di fare colazione mi conduce in camera da letto, dove ha già preparato quello che dovrò indossare: dei collant neri da 10 den ed un vestito rosso, che avvolge morbidamente il mio corpo, nascondendone le forme tipicamente maschili. A completare il tutto ci sono una cintura nera ed un paio di scarpe chiuse del medesimo colore con il tacco da 7 cm. Mi guarda soddisfatta mentre mi aggiusta la cintura e mi gira intorno, per controllare che tutto sia come vuole.
"Ok direi che abbiamo fatto un bel passo avanti, ora dritta al trucco!"
Mi fa sedere davanti allo specchio ed inizia ad armeggiare con la sua trousse; nelle sue mani sono come una tela bianca per una pittrice e lei applica tutta la sua arte per rendere più femminili i miei lineamenti. Dopo un'ora passata sotto le sue grinfie quasi non mi riconosco, mi guardo allo specchio ed il risultato non mi dispiace per niente; adesso siamo pronte per la mia prima uscita come Sally.
"Mmm davvero niente male", mi fa eco con un fischio la mia signora, dandomi una sonora pacca sul sedere.

Durante il viaggio in macchina non parlo, ansia e nervosismo si impadroniscono di me; è la mia prima uscita come Sally ed alla paura che qualcuno mi riconosca si aggiunge anche quella di ricevere cattivi commenti o un comportamento fuori luogo. La compagnia della mia padrona, però, ha l'effetto di tranquilizzarmi parzialmente ed i suoi discorsi riescono a distogliermi da quei pensieri, così il viaggio scorre più velocemente del previsto.
"Siamo arrivate", mi annuncia, "oggi saremo soltanto due amiche che fanno shopping insieme e che si vogliono divertire, poi da stasera tornerai ad essere la mia schiavetta porcellina".
Giriamo per il centro commerciale, guardando le varie vetrine, e mi sento addosso gli sguardi indagatori delle persone che incontriamo, ma mi rendo conto che forse è solo una mia sensazione; quando entriamo nei negozi i commessi sono molto cordiali e gli altri clienti quasi non sembrano fare caso a me, così con il tempo inizio a rilassarmi.
In uno store di una nota catena di intimo aiuto mia moglie nella scelta di completini particolarmente sensuali, già immaginando il suo corpo sinuoso e le sue curve voluttuose esprimere tutto il loro potenziale erotico attraverso quei capi; devo frenare la mia fantasia per evitare che il mio attrezzo si metta sull'attenti e che il conseguente rigonfiamento sotto la gonna tradisca la mia natura maschile. Passiamo il resto della giornata a fare acquisti in altri negozi di abbigliamento, fermandoci soltanto per pranzare sedute al tavolino di un ristorantino, in cui la cameriera si rivolge a noi chiamandoci "signore"; la cosa dapprima mi lascia abbastanza perplessa, ma poi mi tranquillizza, perchè vuol dire che la mia padrona è riuscita a dare a Sally un'immagine davvero femminile.
"Bene, direi che per oggi è abbastanza. Sally torniamocene a casa"

Al nostro rientro in casa ritorno immediatamente al ruolo di schiavetta sottomessa e mi prodigo verso la mia Padrona per sapere come posso servirla al meglio.
"Padrona mi infilo subito la divisa e sono pronta ad eseguire i tuoi ordini"
"Ma sai Sally" mi dice girandomi intorno, "questa giornata tra amiche mi ha messo addosso una gran voglia di cazzo..." e la sua mano corre fulminea a saggiare lo stato del mio attrezzo.
"Si, mia signora, anche io mi sento fremere tutta, quando ti ho vista provare quei completini intimi mi hai eccitato da morire..."
"Mmm interessante... Togli solo il vestito e la parrucca ed attendimi in camera da letto" mi dice mentre sparisce in bagno.
La attendo sul letto e quando lei riappare è davvero mozzafiato: indossa reggiseno e mutandine di pizzo lilla, che mettono in risalto le sue forme generose, mentre il reggicalze con le calze abbinate del medesimo colore rende ancora più sexy le sue gambe sinuose; il tutto è completato da una vestaglietta che offre un gioco di vedo - non vedo che eccita ancora di più i miei sensi.

Lei viene verso di me con lo sguardo da predatrice, mi stende sul letto ed inizia a baciarmi sul collo, mentre con la mano massaggia il mio attrezzo. Stavolta però mi ribello, sono io che voglio condurre il gioco; le afferro le mani e la capovolgo sul letto, le mordicchio l'orecchio e poi la bacio con passione, lasciando che le nostre lingue si fondano in una lunga danza erotica. Inizio a baciarla sul collo, mentre le mie mani con movimenti sicuri le aprono la vestaglietta e le sganciano il reggiseno; i miei baci percorrono una lenta marcia sul suo corpo, fermandosi su suoi seni, primo obiettivo della mia lingua, mentre le mie mani cercano vogliose la sua vagina.
Mordicchio e bacio ripetutamente entrambi i seni, non voglio perdermi niente di questo gustoso antipasto erotico, mentre con la mano le massaggio il monte di venere; scendo lentamente verso l'ombelico, la mia lingua ci gira attorno e lo stuzzica e già la sento fremere, come se pregustasse la mia mossa successiva.
Metto un freno alla mia lingua e con decisione la giro, mettendola a pancia sotto; la bacio tra le scapole mentre strofino il mio cazzo duro, incatenato nei collant, sulle sue natiche e la sento sussultare al ritmo dettato dai nostri corpi.
"Oh si, continua così, così..."
La punzecchio con la lingua nell'incavo tra le spalle e poi proseguo baciandola lungo tutta la schiena, arrivando fino alle natiche; le mordo, le voglio mangiare di baci, mentre il mio desiderio cresce a dismisura.
La tiro a me, la stendo sulla schiena e le apro le gambe: la bramo con tutto me stesso, ma prima voglio giocare ancora un po' con lei. Mi tuffo tra le sue gambe e lei le divarica ancora di più, perché attende con impazienza ciò che sta per accadere; la mia lingua picchetta veloce la sua clitoride e le mie mani stringono decise i suoi glutei, mentre gemiti sommessi vengono dalla mia signora. Aumento leggermente il ritmo della lingua e con le mani mi diverto a stuzzicarle i seni, oramai sento che è pronta, è bagnatissima ed il suo corpo freme intensamente ad ogni mio tocco.

Non mi faccio pregare, in un attimo collant e mutandine sono giù ed il mio cazzo punta durissimo verso la sua vagina.
Entro deciso, ma inizio a penetrarla lentamente e colpo dopo colpo la sento ansimare sempre più forte; i suoi gemiti si trasformano presto in urletti goduriosi ed è il segnale che aspettavo per aumentare il ritmo.
"Scopami più forte!" mi urla, "Fammi sentire tutto quel cazzone!"
I suoi incitamenti mi accendono ancora di più, la scopo come un forsennato mentre le tengo le gambe all'aria.
"Girati, mettiti a quattro zampe!", le ordino, ma lei con sguardo di sfida si rifiuta.
Estraggo il mio palo di carne e la rotolo sul letto, il suo culo è in bella vista adesso e ne approfitto per sculacciarla; ad ogni schiaffo segue un suo urletto di piacere, così ricomincio a penetrarla di gran carriera, facendo sbattere le mie palle sui suoi lombi ad ogni colpo.
"Oggi ti apro in due", le dico mentre la scopo con sempre più passione.
"Siiii, è quello che voglio!"
La tengo con una mano sulla spalla e le faccio inarcare la schiena mentre continuo a stantuffarla; quando raggiungo l'amplesso vengo dentro di lei e mi piego per un attimo sulla sua schiena, ma il godimento è talmente tanto che il mio attrezzo resta bello duro e riprendo a penetrarla senza abbassare il ritmo.
Poco dopo l'orgasmo arriva anche per lei, e dopo le sue urla fragorose ci stendiamo abbracciati sul letto, con gli occhi chiusi.

Dopo qualche minuto mi alzo mutandine e collant e mi ristendo vicino a lei; la mia signora passeggia con le dita sul mio petto e poi mi sussurra all'orecchio:
"Non penserai che abbiamo finito vero?"
La guardo con aria interrogativa e lei prosegue:
"Il contratto ricordi? Per questa settimana sei la mia schiavetta personale".

La vedo armeggiare con il telecomando e dopo poco sullo schermo della tv compaiono le immagini di ieri in cui lei si diverte ad aprirmi.
"Puttanella mettiti a quattro zampe con la testa rivolta verso la televisione", mi ordina, "vediamo se riesco a farti urlare più di ieri!"
Ubbidisco e subito sento sul mio buchetto la sensazione refrigerante data dal lubrificante.
"Quindi pensavi di potermi dare degli ordini?", mi dice mentre appoggia la punta dello strap on sul mio ano.
"E così volevi aprirmi eh?" si diverte a rincarare la dose.
Non ho il tempo di rispondere che lei con un colpo secco è già dentro di me ed ha cominciato a scoparmi lentamente, mentre le immagini di ieri scorrono sul video.
Vedere la mia padrona che mi scopa mi eccita da morire ed in pochi istanti già sono bagnatissima; mentre mi sta penetrando, mi mette un braccio intorno al collo e mi afferra il mento con una mano, indirizzando il mio sguardo verso il video.
"Lo vedi quanto ti piace essere scopata maialina?"
Non riesco a rispondere presa come sono tra il video e lei che stantuffa il mio buchetto con colpi decisi.
"Non ti ho sentita troietta!" e per sottolineare la sua affermazione mi da 2 schiaffi sul culo.
"Si mia padrona!"
"Voglio sentirtelo dire! Cosa sei?"
"Sono la tua troietta sottomessa! Il mio culo è tutto tuo!"
In risposta alla mia sottomissione verbale estrae lo strap on, stavolta è lei che mi ribalta sul letto e riprende a scoparmi gambe all'aria come un'indemoniata; oramai le mie urla coprono quelle della Sally in video e mi dimeno ad ogni colpo della mia padrona.
Anche il mio cazzo sembra gradire il trattamento, è ritornato ad essere il palo d'acciaio di qualche minuto prima e la mia signora lo afferra ed inizia a masturbarmi lentamente, mentre con lo strap on mi sta letteralmente spaccando in due.
L'amplesso non si lascia aspettare e mi coglie tra le grida, mentre il mio cazzo stretto nella mano della mia padrona sparge il frutto del piacere su tutto il mio corpo.

Sono stesa, sfinita da questa fiera del sesso e la mia padrona mi guarda sorridente e soddisfatta e mi dice:
"Adoro scoparti e farti urlare come una porcellina..."

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