Discoteca in maschera

Scritto da , il 2013-09-01, genere bisex

Alla vigilia del terzo anno della nostra convivenza siamo andati in discoteca mascherati, io, il mio amico Luca e la mia ragazza, non so come mi feci convincere da lui, anche se e un ottima idea che viene avvallata da entrambi. Luca come al suo solito bizzarro di fare, ci propose dei vestiti settecenteschi e sapeva dove procurarli, anzi la cosa che mi meravigliò era nel vederli: invece di portare due abiti maschili e uno femminile, si presenta come niente fosse con due abiti da Damigella e uno da Principe. Non c'era il dubbio che erano dei bei vestiti di epoca del settecento, ma che io, dovevo indossare insieme con la mia fidanzata quei costumi con lunga gonna mi mise molto in disagio, invece Luca il furbone opto sul costume da Principe, anche se la cosa non mi cala molto, ma vengo convinto dalla mia ragazza e lasciai cadere la cosa da riderci sopra.

Eravamo, amici sin dai tempi delle medie, e fisicamente diversissimi uno dall'altro: io alto 1,74 per 69 kg, un finto magro chiaro, capelli biondi e lunghi, occhi azzurri e poco peloso, anzi per niente; invece Luca un bel moro, capelli castani scuri a spazzola e fisico sportivo da sballo, 180cm per 85 kg, e non avrei mai immaginato quello che sarebbe successo in avanti. Sinceramente, e purtroppo invidiavo Luca del suo fisico e quel suo enorme pacco che teneva nascosto nei pantaloni, avevo sempre evitato le occasioni che potevano portarmi a dovermi denudare davanti a lui, visto che la natura era stata pochissimo generosa con me, meno di 12 cm di cazzetto striminzito, quindi l'idea di un confronto mi imbarazzava molto, anche se da sempre ero curioso di vedere un cazzo fuori misura di un altro maschio, anzi non fraintendete non sono gay... era solo una morbosa curiosità. Quella sera procedeva come le altre volte, c'eravamo fatti già' una bella canna prima di cena, poi una bella spaghettata aglio olio e molto peperoncino accompagnata da un buon vinello frizzantino rosso. Dopo cena preparammo il tutto per vestirci e sparando delle cazzate varie, Luca invece rimase in mutande e petto nudo con una spruzzata di peli da urlo, io di sfuggita gli guardavo quel bel malloppo grosso che gli pendeva dai slip senza vederlo, (chissà forse un venti circa e passa) ahimè purtroppo le sue mani si tira su la calzamaglia per nascondere quel bozzo e poi si sistemare la sua canna in posizione di riposo, anzi anche Lucia non era niente male con quel bel culetto e poppe coperte di tessuto intimo, anzi guardava l'abito che doveva indossare, io invece con dei slip bianchi che copriva un striminzito cazzetto guardavo allibito e avvilito quel grosso pacco da urlo. Appena finito di vestirmi e per fortuna aiutato dalla mia ragazza, truccati entrambi con delle parrucche bianche ed enormi da sentirmi impacciato, mentre la carogna del mio amico per concludere la serata ci battezza Maria Antonietta la mia ragazza, ed io, la Pompatur e lui Re Sole, non diedi importanza da riderci sopra e scherzare come dei bambini.

Luca invece sfoggiava con un regale vestito e una parrucca bianca, e a finire una calzamaglia bianca che evidenzia un bel culo marmoreo e un grosso fagotto, anche se prima di uscire di casa, impose a noi due di non indossare le mutandine nere di pizzo, non capi la sua insistenza e dovetti accettare senza replicare, e cosi entrambe non avevamo niente sotto la gonna, solo un paio di autoreggenti di color rosso. Essendo scettico il porco volle che entrambi alzammo la gonna per vedere se portavamo le mutandine, invece Lucia non si fece ripetere due volte che le alza e gli porge il culetto, io, non volli e feci un obbiezione. “Obbedisci, troia... sennò ti fotto il culo!!”, il suo modo scurrile e violento nei miei confronti mi fece atterrire di paura da alzare subito la gonna e mostrare il mio culetto ai suoi occhi. A quella mia reazione passiva verso di lui gli fece aumentare ancora la sua superbia da maschio e obbligare entrambi a sculettare intorno alla sala. Non vi so dire a che punto era arrivata la mia eccitazione. Il mio cazzo era già duro e il cuore pompava a mille, anche se dopo qualche secondo d'esitazione, sculettai, agitando le chiappe insieme a Lucia che a suo confronto sculettavo in maniera un po' esagerata. Appena il porco di Luca mi vide un po' esuberante ed anche eccitato, si mise a ridere sfottendomi: "Oh, eccola qua la Pompatur, la culona... quasi quasi ti darei una bottarella. Dai, troie da bordello, sculettate, e tu Antonietta non farti battere dalla Pompatur la culona!!” Non capivo più niente: mi sembrava di vivere nella realtà un bellissimo sogno o uno strano gioco erotico. Feci il possibile per essere più femminile ed eccitante che potevo. Le mie gambe magre contrastavano col mio culo, bello tondo e abbastanza grosso in relazione al mio fisico, ma tale contrasto doveva eccitarlo non poco. All'improvviso, si alza di colpo, mi sferra una pacca a mano aperta sul culo, sempre imponendomi di sculettare insieme alla mia ragazza che anche lei ebbe la sua dose di razione di pacche sulle chiappe, se non sculettavamo a dovere, lui continuava con le pacche. Non passa neanche una mezz'ora tra sberleffi e pacche che decise di smetterla e uscire di casa, in quando si faceva tardi per raggiungere la discoteca.

La serata stava svolgendo discretamente e senza intoppi, anche se dopo aver ballato ci sedemmo sui divanetti del locale in penombra illuminato solamente da tenui luci fuori della pista da ballo, non so come mai a Luca in quel momento per dare una certa scossa mi sussurra all'orecchio: "Vieni Carmela, mia bella troiona, oggi mi hai fatto arrapare vedendo sto bel culetto, su da brava vacca che sei siediti sopra le mie gambe!!", sentire il mio nome storpiato in femminile, e trattato come una bagascia di strada, io mi misi a ridere e per non essere il solito guastafeste mi sedetti sopra le sue forte gambe, muovendoci a suon di musica senza badare le conseguenze; improvvisamente senza aspettarmelo allarga le gambe facendomi sbattere sul suo ventre da sentire la durezza del suo fagotto duro, anche se feci una piccola resistenza, e non diedi peso alla cosa, anzi ci ridevo sopra tanto da partecipare e sculettare in modo di adattarmi su quel piolo duro. Non so come in quel momento cosa mi ha preso, mi sentivo diverso del solito da comportarmi come una troia: sentivo delle vampate partire dal basso verso l'alto da provocarmi un eccitazione forte da premere giù il culo e gustarmi del tutto quella stanga dura, avevo le gote rosse per il godimento tanto che roteavo le anche per sentirlo tutto nel buco del culo, anche se non mi aspettai che lui alzasse la gonna in modo da scoprire le mie chiappe e sentire la sua cappella già sfoderata e dura sotto le pieghe del mio culetto. Luca indisturbato continuava a sollevare la gonna senza che io lo fermasse, non so perché lo lasciai fare, chissà l'atmosfera di quel locale, oppure le sculacciate di prima sulle mie chiappe, e forse anche un po' di adrenalina di quel piacere a me ancora sconosciuto, anche se tutto fu compiuto nella penombra, seduto a cavalcioni sopra di lui, mi ficca brutalmente tutta la sua asta dura nel buco del culo da penetrarmi completamente lo sfintere, senza sentire nessuno dolore,
forse il mio culo e già predisposto al cazzo!!, chissà.

La cosa che mi sfugge e la mia ragazza che non fece caso a noi, chissà forse distratta ad ascoltare la musica, ed io invece da vero porco la stavo tradendo sotto ai suoi occhi. Non so voi, ma io in quel momento sentivo un bel tronco duro che a suon di musica entrava e usciva dal mio buchetto del culo, e per non essere da meno di Luca facilitavo la fottuta con ritmi da sballo da farlo godere nelle mie ganasce anali sfondate e affamate di cazzo. Non so come descrivere quei momenti surreali che mi coinvolgeva tutto il mio corpo: mi sentivo una sporca troia affamata di cazzo che godeva in quell'attimo perverso e sublime da farsi abbindolare da un vero maschio, non so come mai mi lasciai trombare li seduto all'istante da un carissimo amico d'infanzia, che non mi lasciava un attimo di respiro tanto da sentire il suo alito caldo, e la sua lingua scottante che impregnata di saliva da ungere i miei lobi. Ero fuori di me stesso da farlo godere come un porco, ed io non ero da meno, e senza aspettarmelo in quando per me era la prima volta, e colto improvvisamente mi sborra dentro al budello, in quel momento rimasi come una cacca, lui godette, mentre io niente, e poi non soddisfatto disse: "Vieni Lucia, ho soddisfatto il culetto del tuo frocetto. Ora tocca a te, brutta troia!!!”, che è la mia ragazza. “Invece tu culorotto, sloggia sul mio cazzo!!!", io deluso e amareggiato di essere trattato da troia davanti alla mia ragazza, mi sfilai a fatica su quel palo duro quasi allagato di sborra, e dalla vergogna mi sedetti nel divanetto, mentre a testa bassa non guardo lei che mi sberleffa con dei cenni e alludendo di essere un recchione che avevo appena goduto del suo amante, e poi ridendo ancora di me si sedette sopra le sue gambe facendo sparire quel grosso totem completamente in quelle voraci chiappe, mentre la troia la sentivo gemere come una cagna in calore, lui la stava fottendo nel suo culetto come fece con me poco prima. Nessuno in quella sala si accorse di nulla, anche se la discoteca era gremita di gente ognuno si faceva i cazzi suoi. Improvvisamente e senza aspettarmelo Lucia si sfila dal quel bel palo duro di Luca, e piena di sborra si sedette accanto a me nel divanetto facendomi l'occhiolino, e dandomi del porco e culorotto, in quando a cazzo facevo schifo da mettermi le corna con dei bei cazzoni grossi, non solo mi rinfaccia di essere ricco, anche di aver goduto del cazzo del suo amante.

Il suo modo scortese nei miei confronti e scoprire anche il suo tradimento con Luca, mi fece alzare dal divanetto, alterato andai verso i bagni dei maschi senza pensare che ero vestito da donna e appena entrai alzai la gonna andando verso il pisciatoio, e in quell'istante cominciai a pisciare senza accorgermi che dentro in quel bagno c'erano altri uomini mascherati di carnevale e fisicamente diversi uno dall'altro: al mio fianco destro c'era un Moschettiere con la patta aperta e teneva nelle mani un bel cazzo moscio, e fisico smilzo niente male, alto 1,77cm, invece il Zorro dalla mia sinistra anche lui impegnato a pisciare con una bella minchia niente male, era un tipo tarchiato e massiccio, alto 1,70cm, mentre il Cowboy 85kg di muscoli e qualcos'altro di semi-duro in mano, alto 1,80cm, anche il Maciste era un colosso per oltre 100kg di abbondanza, e nascondeva con la mano qualcosa di molto sostanzioso in basso, alto 1,95cm... ma sodo, e l'ultimo della fila un bel Vichingo di carnagione chiara con barba, e una spaventosa minchia da paura, alto 1,90cm. Loro sorpresi di trovarmi in quel cesso vestito da donna incominciarono a toccarsi: vedevo i loro cazzi molli e poi rigonfiarsi farsi via via più' notevoli, io ero sempre più in imbarazzo, anche se ero curioso di vedere i loro cazzi ben sviluppati. L'atmosfera in quel cesso si faceva calda, anzi caldissima tanto da tenermi con una mano il mio cazzo da 12cm, mentre loro guardavano e mi riguardavano, invece io guardavo e riguardavo quei magnifici cazzi. Zorro fu il primo, a sbandierare davanti ai miei occhi i suoi 19cm di carne dura e umida, bella scappellata, via via lo seguirono tutti, rimasi impressionato ancora da quel bel Vichingo, 28cm di cazzo puro, e anche bello grosso con un diametro da urlo, capii in quel momento perché certi uomini c'è l'avevano come un asino. Io solo ero rimasto con il cazzetto in mano e con la gonna alzata loro ormai completamente eccitati facevano scivolare le mani sui loro cazzi, li guardavo ammirato ed invidioso, mentalmente facevo il confronto e mi sentivo inferiore davanti a tanta abbondanza. I maialoni notarono che ero impacciato, ed iniziarono a sfottermi chiedendomi: se volessi approfittare dei loro bei cazzi duri, io rimanevo zitto e fermo. Il Moschettiere invece mi disse: se volevo essere trombato da uno di loro in disparte, oppure tutti insieme, io non rispondevo. Alche sarà stato l'atmosfera erotica di quel momento, o che eravamo troppo sballati dall'alcool o qualcos'altro, oppure sono andati in bianco ed erano ingrifati, fatto sta che me li ritrovai attorno, con i loro cazzi tesi come spade, e le loro mani addosso che in un attimo vengo quasi incaprettato dalla stessa gonna che portavo, con un secondo mi trovo a culo penduto dove la gonna copriva tutta la testa e facendomi tenere con le mani sul vespasiano da rimanere con il mio cosino duro nudo davanti a loro che penzolava. Quei 12cm per quanto duro, sono sempre 12cm in mezzo alle mie cosce sembrava ancora più piccolo.

Sentivo i loro apprezzamenti verso il mio culetto, i loro sguardi mi stavano perforando il mio buchetto, si era una sensazione divina, mi sentivo perforare da quei sguardi lascivi da farmi sentire una una vacca in calore. Quei minuti trascorsero in un baleno fino a ritornare in me sentendo una sonora risata, Maciste disse: “Cazzo tutto qui?, troietta!!!” Esclama e toccandosi la sua enorme dotazione, io avvampai e cercai di coprimi con la gonna suscitando ancora più ilarità. “Ehi ragazzi... guardatelo?”, disse il Cowboy: “Il frocetto si copre come una femminuccia!!!” E di nuovo tutti a ridere. “Ehi mammoletta non farti pregare. Su facci vedere il tuo cosino che noi ti facciamo vedere i nostri cosoni!!”, disse Zorro. Il più intraprendente fu il Moschettiere che mi prese la mano e la poso sul suo bel cazzone dicendomi: "Dai non fare l'offeso, così tocchi un vero cazzo!!!” A quel punto sarà che ero sballato da prima o sarà che uscì ancora quella troia che in me, ma al posto di ritirare la mano lo impugnai e cominciai a segarlo. “Ehi frocetto, se vuoi sentire un vero cazzone devi stringere questo che bello tosto!!”, disse Zorro portandomi l'altra mano sul suo. Era stupendo sentirmi le mani piene di quei due grossi cazzi, mi feci più intraprendente lasciai quello di Zorro per afferrare quello del Vichingo, che come avevo sempre immaginato aveva una minchia stupenda di 28cm. Maciste meravigliato della mia iniziativa da troia, esclama: “Ma guardatelo sto frocetto, s'è scelto quello più grosso di tutti e snobba le nostre pertiche!!!” “Chissà, forse la puttanelle vuole sentire anche il gusto di vere minchie in quella bocca da Pompadur!!”, disse Zorro. Sentii le mani di Maciste spingere la mia testa verso la patta aperta di Zorro, io non feci nessuna resistenza, anzi essendo la prima volta mi dovetti adattare tanto che me lo ritrovai con la bocca davanti al suo cazzo, 19cm, a poca distanza che non seppi resistere e lo ingoiai tutto cominciandolo a spompinare di gusto, lui apprezzava con dei gemiti e poi rivolto ai suoi amici dice: che ero davvero un ottima pompinara da battere la vera Pompatur. Nel frattempo a seguire si sostituì il Cowboy con i suoi 20cm, e anche lui geme urlando: che glielo succhiavo meglio di una troia di strada. Ad uno a uno assaggiai tutti e 5cazzi di quei magnifici maschioni e mentre il Vichingo spingeva in gola i suoi 28cm insensibile ai miei conati, Maciste da dietro cominciava ad apprezzare il mio culetto: "Niente male a culo, sta troia non porta neanche le mutande, chissà pensava già di assaggiare i nostri cazzi duri!!" Non aspetta nessuna autorizzazione da parte mia che già infila le dita della sua mano nel mio buco del tutto allargato da Luca. "Cazzo... ragazzi! Sta troia e sfondata del tutto, e si vede che da poco la preso nel culo, sgocciola ancora di sborra. Chissà quale cazzo avrà assaggiato in pista da ballo, eeeh... finocchietto!!" Non mi fece neanche ribattere da sentire un colpo deciso del suo cazzo che me lo infila tutto dentro al mio povero culetto, non potevo nemmeno parlare e gridare con la bocca piena della proboscide del Vichingo.

Non so se ero troppo eccitato o perché mi stava stimolando la prostata, io a sentire il suo cazzo spingere in culo per un determinato lasso di tempo da farmi godere come una cagna in calore e sborrare sul pavimento del bagno. Il Moschettiere notando la cosa disse: “Brutta vacca, ti piace prenderlo anche inculo... eeeh checca?” Cowboy rispose: “Beh con un cazzetto del genere, può solo godere di culo sto frocio!!!” E tutti risero, io invece mi sentivo umiliato e sottomesso a loro, ma stavo godendo come non mai. A turno mi scoparono tutti non lasciandomi mai la bocca o il culo vuoto, e mentre Cowboy mi stava montando come un toro, in quel momento il Vichingo disse: di sborrarmi dentro senza farlo uscire dal retto e dopo anche lui mi avrebbe fatto il culo: Cowboy sborrò 6 schizzi caldi dentro e poi Vichingo aiutato dalla sborra dell'amico mi infila il suo enorme cazzo: nonostante fossi già aperto dagli altri cazzi e con la sborra di Cowboy che colava ancora giù nelle pieghe del culo e usato come lubrificante, e in quell'istante sentire quell'enorme palo dentro fu molto doloroso, ma lui insensibile ad i miei lamenti mi scopò lo stesso brutalmente, mentre gli altri attorno si segavano e mi riempivano il corpo con la loro sborra. Il Vichingo interruppe la sua cavalcata di venti minuti che poi si mise davanti a me e mi spruzzò in faccia ricoprendomi interamente il volto con la sua calda sborra. Avevo tutto il corpo ormai lucido della sborra di quei uomini, io stremato dal troppo cazzo giacevo a terra, mentre loro si erano allontanati per orinare. Ma vengono stoppati da Zorro che per chiudere in bellezza dovevano pulirmi in quando facevo schifo cosi pieno di sborra, e li vidi avvicinare con risate e scherno nei miei confronti, non capii nulla fino a quando non sentii il mio culo investito dai loro getti di piscio caldo. Vichingo invece mi punta ancora il suo cazzo in bocca, ed io, mi ci sono attaccato subito a quella cappella mostruosa, tentando di ingoiarne il più possibile, anche senza aspettarmelo mi piscia anche lui in bocca. "Dai troia, lo devi bere tutto sennò ti pesto a sangue!!" Ho bevuto davvero tutto, non me ne sono fatto scappare neanche una goccia. Da quella vacca che sono! Questo deve averlo eccitato molto, perché sfilandomi il cazzo dalle labbra mi ha detto: "Frocio di merda, ti sei fatto pisciare in bocca! in bocca ti sei fatto pisciare, hai la pancia piena del mio piscio!!" Sbalordito dalle sue parole l’ho guardo nei suoi occhi, e lui ha sorriso con soddisfazione staccando quella proboscide dalla mia bocca.

Dopo che tutti si sono svuotati pure la vescica rimanemmo così in un silenzio innaturale per almeno 5minuti, e poi ad un ad uno, andarono a lavarsi e sistemarsi i pantaloni, per ultimo andai io, non avevo ancora realizzato cosa era successo. Quando uscii loro erano già andati via dalla Discoteca, solo il casino che ho provocato in quel cesso mi confermava che ero una grande vacca, che si era fatto sbattere dai sconosciuti. Appena uscito e ben lavato, mi sentivo imbarazzo e non sapevo quale scusa inventare del mio ritardo. Non ebbi neanche il tempo di pensare un valido motivo che vengo richiamato da Luca: ebbi da lui la conferma di essere l'amante di mia moglie, e anche la sua decisione di mettersi in gioco nei nostri giochetti amorosi, mi confessa che ha un debole per me, e quando seppe da Lucia che mi voleva lasciarmi in quando non la soddisfo sessualmente, lui fece il modo di mettersi in carreggiata e convincere lei ad una convivenza a tre. Non diedi peso alle sue parole, anzi pensai come mai non si sono accorti della mia assenza, anche se immaginai che i due hanno trombato da scordarmi, e appena giunti al tavolino ebbi la conferma anche da lei che Luca verrebbe convivere con noi, sennò nisba mi avrebbe lasciato. Beh ovviamente, troia come sono, accettai ed inutile dirvi che questa volta non ci fu bisogno di vestirmi da donna per essere fottuto da lui.

Quella notte in Discoteca si fece molto tardi e tornammo a casa all'alba con entrambi i buchi sfondati dal bel cazzone da venti di Luca, mentre io malandrino feci altri bis in sala da ballo con altri cazzi mascherati da farmi una scorpacciata, e che cazzi duri, beh che volete... ho un buchetto affamato e poi ho dato pan per focaccia a quella troia della mia ex ragazza, in quando adesso sono anche io una ragazza, anzi due lesbiche che amano lo stesso uomo, e appena rientrati a casa nostra dovetti accettare quella convivenza a tre, sennò nisba niente cazzo. Entrambe troie e fidanzate dello stesso uomo, abbiamo accettato da buone amiche di dividere quel bel cazzone duro, e con disinvoltura siamo andati tutti e tre a letto insieme, in quella notte andai in bianco, in senso non ho dormito, venni trombato da porco zio, e questa volta godetti come una cagna in calore, anzi feci finta di non saper fare i pompini, anche se la mia ex mi sprono molto da farmi stancare la mascella. Nei giorni a seguire cercammo un accordo di non spompare troppo il nostro stallone da fare dei turni: Lunedì, Mercoledì e Venerdì tutto per Lucia, mentre il Martedì e Giovedì tutto mio, invece il Sabato di entrambi, e la Domenica aveva il riposo del Guerriero. Non mi potevo lamentarmi di quella bella vigilia, era proprio indimenticabile, per me e Lucia, ma anche per Luca il nostro stallone. Ah! Dimenticavo, io e Lucia ci siamo sposati, Luca non solo era il testimonio del nostro matrimonio, anche da marito che doveva soddisfare le sue due troie, anche se io, da brava cagnetta in calore nei giorni che toccava a Lucia, andavo a trovare il mio bel Vichingo.




By Mimi

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