L'auto in panne

di
genere
orge

Guidare non era mai stata la passione di Anna, ma, in quel giorno di luglio, afoso e assolato, nessuno l'avrebbe accompagnata a trovare la sua amica Giulia, che si torvava ricoverata in un Ospedale distante 50 km.
Anna, di malavoglia, prese l'Audi del marito parcheggiata nel viale sottocasa e si diresse verso l'Ospedale.
Anna non è una donna che passa inosservata.
Ha 40 anni, bei capelli lunghi castani, belle labbra, fisico carnoso e appetitoso, una quinta di seno.
Fa caldo e Anna indossa un abitino leggero e delle sneackers, per guidare più comoda.
La strada non è tanta, però passa in mezzo alla campagna, e quindi è monotona.
Anna guida ascoltando la radio, canta, è contenta...fra un pò riabbraccerà la sua amica.
Proprio mentre attraversa la campagna si accende la spia dei freni e fra sè e sè pensa: " cavoli avevo detto a Federico di portarla dal meccanico".
Memore di un incidente di anni addietro Anna scese dall'auto e cerco di chiamare il marito ma in aperte campagna il telefono non prendeva.
Decise di sedersi e aspettare che passasse qualcuno...ma niente...nessun anima viva.
Allora, rischiando il pericolo si rimise in macchina decisa a trovare qualcuno che l'aiutasse.
Giunta nei presi di un casolare fermò la macchina e scese.
C'erano diversi uomini che lavoravano intorno al casolare.
Anna si avvicinò ad uno di loro e chiese: Mi scusi, ho un problema con l'auto, sa se c'è un meccanico nelle vicinanze?
Il ragazzo, alto e muscoloso, straniero, sui 25 anni le disse di no ma che avrebbe controllato lui cosa avesse la macchina.
Intanto anche gli altri lavoranti si erano girati a guardare Anna...che iniziò a non sentirsi al sicuro.
Scappare non poteva e allora decise di fidarsi...
L'Uomo controllò i freni e disse: effettivamente è pericoloso muoversi con la spia dei freni accesi...io me la cavo in questo genere di riparazioni ma mi ci vorrà un pò...
Anna rispose: aspetto volentieri e ovviamente le pagherò il disturbo...
L'Uomo ridendo: Si si ---me lo pagherà eccome il disturbo...
Anna iniziava ad avere paura ma non aveva alternativa...
L'uomo le disse di seguirlo nel casolare per iniziare a sdebitarsi della riparazione...
Anna non aveva altra scelta....intorno solo campi....e o li assecondava o chissà cosa sarebbe successo....
Entrò nel casolare tremando e dentro c'erano 6 uomini in piedi che ridevano e la squadravano....il più anziano disse: se sarai carina con noi, ripariamo la macchina a potrai proseguire la tua strada...
Ad Anna tremavano le gambe ma non aveva altra scelta ed abbozzò un sorriso...
Per fortuna erano tutti giovani e abbastanza fisicati....e quindi poteva anche essere piacevole...
Il più grosso mi prese per mano e mi fece adagiare su un giaciglio e mi ordinò: spogliati vediamo ste tettone...
Io mi ritrassi e per tutta risposta un secondo uomo mi afferrò per il collo e inizio a togliermi il vestito e il reggiseno...
Rimasi nuda in mezzo allo stanzone e tutti mi fissavano soddisfatti....il più anziano, forse l'unico italiano e probabilmente il capo disse: ammazza che mucca ....bel culo, tettone enormi ....mi sa che oggi ci è andata di lusso...
Iniziarono a toccarmi ovunque...avevo n dito in figa, uno nel culo ...due attaccati con la bocca ai capezzoli e gli altri che si scappellavano....
ero da un lato terrorizzata ma dall'altro eccitatissima...colavo...e uno disse: è pronta la vacca!
uno si sdraiò e io mi sedetti sul suo membro e iniziai a cavalcarlo.
Aveva un membro enorme o sentivo fino in pancia.
Urlavo dal dolore perchè non ero mai stata penetrata da una bestia del genere.
Più urlavo più l'uomo da sotto spingeva e mi faceva sobbalzare.
Un altro mi stava lubrificando il buchino ed ero terrorizzata che avesse il cazzo grosso come quello che mi pompava in figa.
Mi fecero alzare e mi gettarono addosso del vino.
Puzzavo di vino e di umori e a quel punto mi portarono in una stanza interna dove c'era un divano e vari mobili.
c'era anche una panca, di quelle che si usano per i pesi.
Mi fecero sdraiare lì e a turno iniziarono a penetrarmi.
Mentre uno mi penetrava gli altri mi toccavano le tette, si facevano spompinare e uno mi teneva sempre un dito nel buchino per farlo allargare.
Man mano che venivano si mettevano da un lato a confabulare e io capìì che non era affatto finita lì.
Mi presero per mano e mi portarono in un bagno .
C'era una vasca ad idromassaggio e ci immergemmo tutti.
Iniziarono a prendermi davanti e dietro a sandwich.
Il primo che mi prese da dietro non fu affatto tenero e mi fece urlare così forte che credetti di morire.
Poi, una volta dentro, iniziai a godere.
Sentivo sia il cazzo davanti che quello dietro muoversi all'unisono dentro di me e credetti di impazzire dal godimento.
Non avevo mai provato una cosa simile.
inoltre uno dei sei, il più giovane, aveva capito che mi eccitavo se mi toccavano i capezzoli, e ci si era attaccato come un neonato...non li mollava un attimo tanto da farli diventare gonfi e viola.
Ero esausta ma i ragazzi erano giovani ed inesauribili e non so per quanto andarono avanti.
So che alla fine per fortuna mi lasciarono libera di lavarmi e rivestirmi.
Mi offrirono da bere e mi ripararono l'auto fino a che il ragazzo italiano disse.
Grazie ecco la macchina riparata, se vuoi tornare noi saremo ancora qui qualche mese per il restauro della cascina.
.....Io sorrisi e andai via...
Un mese dopo non resistetti e tornai...i ragazzi erano 7 ...e io mi divertii come una pazza....

scritto il
2019-01-31
1 1 . 4 K
visite
8
voti
valutazione
3.8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Lo zio Francesco
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.