Medioevo 3

Scritto da , il 2018-12-02, genere orge

Quello che è successo in convento è anche registrato nei documenti del vescovado,io e le tre suore circondate da uomini desiderosi solo di fare tutto ci scateniamo,è un orgia di cazzi dentro bocche,fighe e specialmente culi,le donne che hanno portato vengono torturate e violentate con urla strazianti mentre noi siamo sommerse da cazzi,mentre sono riempita una viene impalata facendola sedere su un cazzo spropositato che le apre letteralmente il culo,a un'altra inchiodano le tette a un legno e l’appendono,immaginate le urla e mentre queste sono sottoposte a tutto noi godiamo e oltre ai cazzi obblighiamo le donne a leccarci fighe e tette,spesso spalanchiamo la bocca e dopo averle bloccate pisciamo direttamente in bocca e le frustiamo se non riescono a bere tutto.
Con queste torture e violenze le donne crollano e gli uomini le prelevano e le buttano nel pozzo e l’orgia prosegue,ormai siamo praticamente drogate per il sesso e la violenza e gli uomini con mio fratello in primo vanno in giro nella contea a prelevare donne con soldi o con la forza.
Questa orgia prosegue sempre più cruenta,infatti non ci basta essere chiavate o inculate ma godiamo mentre ci sderenano facciamo urlare le poverette sotto di noi,personalmente godo quando svergino la ragazza che ho preso di mira ma non con cazzi finti ma con le mani,infilarle nel culo o nella figa vergine mi dà un godimento incredibile e a furia di provare riesco a infilare tutta la mano,ovviamente la poveretta è distrutta e fa la fine di molte altre in fondo al pozzo.
Anche le altre suore si divertono a una piace mordere a sangue le tette,un’altra gode a inchiodare tette e grandi labbra, insomma tutte siamo diventate delle depravate aiutate anche dagli uomini che sono a nostra disposizione,mio fratello è il peggiore oltre a possedermi in tutti modi mi obbliga a ricevere altri e così spesso ho figa e culo pieni,uno in bocca e altri che si sparano seghe e sborrano sulle tette e in faccia.
L’orgia procede per mesi e l’abbruttimento è totale e non ci si accorge che è arrivata una missiva dal vescovado dove dicono che il vescovo è deceduto e al suo posto è nominato un vescovo che per sentito dire è rigorosissimo ai dettami della chiesa.
Questa sarà la nostra rovina,infatti era da un po’ di tempo che giravano voci sulle nostre nefandezze e così il vescovo decide di eseguire un ispezione.
I soldati ci sorprendono nude e abbracciate a cazzi durante la notte e vedono anche donne ormai finite ai nostri piedi coperte di segni di frustate o inchiodate nelle panche,con urla e spintoni ci separano dagli uomini e dalle donne e ci sbattono in una cella tutte e quattro.
Non sappiamo cosa succede fuori e nude e preoccupate aspettiamo accarezzandoci a vicenda.
Passano due giorni e siamo senza bere ne mangiare e abbiamo riempito il vaso e purtroppo dobbiamo fare i nostri bisogni per terra con una puzza incredibile.
Aprono la porta e con le spade sguainate ci spingono verso una sala dove è seduto il nuovo vescovo.
“Ecco le traditrici adesso dovrete confessare tutti i misfatti che avete fatto e senza aiuti,gli uomini sono già stati decapitati manca tuo fratello ma a lui verrà applicato un bel trattamento allora volete confessare le vostre schifezze?vi conviene parlare e subito”
Sicura che confessando sarei subito messa a morte rimango in silenzio e così fanno anche le altre tre
“Allora silenzio benissimo allora starete in silenzio per sempre prendetele!!!”
Ci bloccano in ginocchio e riescono a farci aprire la bocca,con una pinza mi estraggono la lingua e in un colpo la tagliano,subito la cicatrizzano con la pece,il dolore è tremendo e credo di essere svenuta.
Mi risveglio sempre nuda e appesa per le braccia con le gambe divaricate,il dolore è passato e aspettando la mia fine chiudo gli occhi,mi sveglia una frustata sulle tette
“Sveglia puttana troia vergogna del convento tieni ti stacco le tette a frustate”
E’ il vescovo che con la frusta in mano mi percuote dove fa più male,tette e figa,urlo dal dolore ma non esce nessun suono dalla bocca.
“Urla maiala tanto non ti sente nessuno e adesso parliamo di noi vacca!!le tre depravate saranno bruciate vive ma a te ti sarà dato un trattamento speciale a te e a tuo fratello e tu sarai l’ultima a vederti così mi fai schifo affamata di cazzi,lo vuoi vedere? Certo!!! porca fino in fondo ecco guarda che bel cazzo ha il tuo vescovo lo vuoi?nel culo o nella figa? Ahhh dici pure sì mai!!!! troia anzi per disprezzo ti piscio addosso per farti capire quanto mi fai schifo”
Il vescovo dirige il getto sulle tette martoriate dalle frustate e in faccia,finito di pisciarmi addosso insultandomi mi dà una ulteriore scarica di frustate e mi lascia sola.
Passa un giorno e io ancora legata mi scarico in quelle condizioni sporca e puzzolente,si apre la porta
“Slegatela e sbattetela in una vasca per pulire quel lerciume,poi mettetele un saio e portatela fuori legata”
Così dice il vescovo a due che subito fanno quello che dice e così bagnata ma quasi pulita vengo messa legata a un palo davanti alla piazza.
Con terrore vedo mio fratello nudo con le braccia e le gambe legate a due pali
“Bene conte per quello che hai fatto tu e quella depravata di tua sorella sei condannato al contrappasso,hai torturato e ucciso donne? Bene le donne ti tortureranno e ti finiranno avanti!!!!!”
Tre donne si avvicinano e incomincia il dramma,una gli piglia il cazzo e inizia a menarlo,quando diventa duro piglia un chiodo e lo pianta nel cazzo,urla di dolore,un'altra con una pinza inizia a stringergli i coglioni che diventano rossi fuoco e l’ultima inizia a dare pedate,mio fratello urla e si dimena dal dolore,e poi passano al culo,prendono in mano un cazzo di legno irto di punte,per primo lo cacciano in bocca facendo uscire fiumi di sangue e poi non contente come finale lo piantano tutto nel culo,le urla sono altissime ma lentamente calano di intensità e vedo mio fratello crollare.
“Bene cara suora hai visto la fine di tutti,manca la tua ma tu non verrai ne torturata ne uccisa il tuo supplizio sarà fino alla tua morte ti saluto a mai più rivederti”
La tortura era la più terribile,vengo portata in una cella con un tavolo e un letto di legno,per la luce c’è una finestrella chiusa con sbarre,non c’è altro mi mettono un saio e chiudono la porta.
Questa sarà la mia casa,non parlo con nessuno,nessuno mi cerca e non vedo nessuno.
Di notte mi mettono il mangiare per far passare il tempo mi danno carta,inchiostro e penna e così passo le mie giornate sempre uguali scrivendo la mia storia,mentre scrivo sento il pentimento arrivare e mi struggo.
Gli anni passano,non so quanti anni ho ma vedo il mio corpo che si riempie di rughe e le tette una volta toste e dure si afflosciano perdo i peli dalla figa e mi cadono i capelli,ma testardamente continuo a scrivere.
Ormai anche gli occhi sono stanchi sono anni che non vedo e non parlo con nessuno e credo che la mia fine sia giunta e così finisco di scrivere e spero che le genti future trovino i miei scritti e si pentano per quello che io ho fatto e che ho fatto fare saluto chi mi leggerà.
“Hai capito caro che fine ha fatto quella povera suora?non ti pare esagerato?”
“Ma scusa si è fatta tutti gli uomini della contea ha fatto sesso con il fratello ha descritto le porcate che hanno fatto credo che la punizione sia stata giustissima ma adesso amore basta voglio fare un bel incontro con i tuoi meravigliosi buchi e dico tutti bocca figa e culetto dai vieni che ti lavo tutta a leccate.



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