La mia prima esperienza 3

Scritto da , il 2018-12-02, genere bondage

Avevo superato l'esame all'Università con un ottimo voto e volevo festeggiarlo con le amiche di gioco Samanta e Susanna. Telefonai subito a Samanta e combinai l'incontro a tre per il pomeriggio. Chiuso il telefono mi vedo accanto un mio compagno di Liceo che non rivedevo da tempo. Essendo stato involontariamente ad ascoltare la mia telefonata, si complimentò per il mio esame ben superato e per il mio saper farci con le donne. Immediatamente ricordai che lui era un timidone irrecuperabile e mi convinsi che era ancora vergine. Perchè non aiutarlo? Parlammo un poco del nostro passato scolastico, delle mie conquiste che si avvicendavano di continuo e lui invece rimaneva sempre a bocca asciutta. Gli chiesi di aprirsi con me e lui arrivò ad implorarmi se lo indirizzavo da qualsiasi medico che conoscevo bene, per farlo sbloccare sessualmente, convinto che il suo problema era il cazzo piccolo che lo faceva fermare nelle tentate conquiste femminili. Mi brillò in testa un'idea: Ora chiamo Samanta e, insieme a Susanna, le faccio passare per dottoresse in Andrologia, da presentare a Paolo, il mio povero compagno di Liceo, per guarirlo dai suoi problemi. Ripresi il telefono e, chiamai Samanta:" Ciao, Dottoressa, non è che oggi pomeriggio potrei venire e trovarti con un mio amico che dovresti, gentilmente, visitare ed ascoltare, per guarirlo dalla sua incallita verginità ... ?" lei capì al volo che la parola Dottoressa aveva uno specifico significato, così mi rispose ad alta voce per farsi sentire anche da Paolo, dandomi un appuntamento al suo appartamento, non allo studio, per visitarlo con più familiarità, pur non conoscendolo affatto, per le ore quindici. Dopo che terminò la telefonata, mi accordai con lui per trovarci a casa mia per poi andare poi dalla Dottoressa. Dopo che ci salutammo, richiamai Samanta per spiegarle il "caso Paolo". Lei architettò di riceverlo in camice bianco, insieme a Susanna, sua personale infermiera e segretaria, però ambedue, vestite con minigonne per risaltare le loro cosce da infarto e vedere subito la reazione dell'incallito complessato timidone di Paolo. Alle quindici eravamo a suonare al campanello di Samanta, la quale aprì, ricevendoci con Susanna che, all'occasione aveva un trucco al volto, risaltato da un rossetto che evidenziava anche esageratamente, la sua bocca da pompinara. Vidi Paolo sgranare gli occhi e scendere ad osservare le tornite coscione di entrambe. Ingoiava saliva da quasi rimanere strozzato. Diede la mano a Samanta e lei ci guidò in salotto, seguita da Susanna. Ci accomodammo a sederci e lei iniziò a fare domande a Paolo. Dopo una breve pausa dove la osservai riflettere sul caso Paolo, invitò lui a scoprirle il pene e verificare alcuni particolari per lei d'importanza fondamentale. Paolo non esitò, forse convinto che avrebbe risolto tutti i suoi problemi, calandosi i pantaloni e gli slip, esibendo un cazzetto stile bonzai. Samanta disse alla sua infermiera di preparare due siringhe per iniettare a Paolo due fiale del solito farmaco di sempre. Susanna andò in cucina e tornò con un piattino dove erano pronte due siringhe, alcool, ecc., ed entrambe si occuparono di iniettare il farmaco (che poi seppi che era solo il preparato per iniezioni che diluiva le polverine tipo la penicillina o simile ) su ogni natica. Samanta fece indossare guanti a Susanna, chiedendole di masturbare Paolo che arrossì ma gli leggevo negli occhi il desiderio di vedere il miracolo del suo cazzo. Poi Samanta disse a Paolo se acconsentiva a me di rimanere ad osservare cosa sarebbe accaduto in seguito. Lui fece un cenno con la testa per consentire ma non riusciva più a parlare, meravigliato dell'effetto datogli dalle efficientissime iniezioni e la mano di Susanna che stava miracolosamente provocando una erezione da sogno. Samanta si spogliò rapidamente e Susanna la seguì: Susanna iniziò a spompinare Paolo e Samanta lo baciò in bocca un poco, per poi passare a piazzare la sua figa davanti alla bocca di Paolo, incitandolo a leccarla a fondo. Lui, imbranatissimo, seguì l'ordine e leccò fino a sentire i suoi umori invaderle la bocca e, con molta gioia, ebbe contemporaneamente il suo primo orgasmo, sborrando in bocca a Susanna. Era la sua prima sborrata ben spesa e versata. Io non reggevo più e mi spogliai per scoparmi Susanna, intanto Samanta, impegnandosi a riaddrizzare il cazzo a Paolo, quando lo sentì gonfiarsi di nuovo, le fece fare la sua prima scopata che, come era prevedibile, si concluse troppo rapidamente ma, in quel pomeriggio Paolo modificò la sua scatenata velocità a godere a venirsene, e riuscì in seguito ( alla terza scopata!) a resistere a lungo per fare godere anche la sua insegnante di sesso. Paolo si scopò anche Susanna per due volte addirittura. I giochi terminarono in tarda sera ed io e Paolo lasciammo le due loro insegnanti di sesso per andarcene a rifocillarsi con una cena abbondante. Paolo volle invitarmi ad una trattoria dove facemmo strabuzzare gli occhi del cameriere che ci portò in tavola molte portate. Ci lasciammo dandoci la buonanotte e... la mattina dopo, alle dieci circa, mi chiamò Samanta al telefinino:" Ciao, hai dormito bene?" (veramente avrei dormito assai di più ma ...!) Poi riprese:"Lo sai che sto facendo? Sto scopando con Paolo ... ciao!"

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