Che mamma

di
genere
etero

Vivo in una delle isole più belle del mondo.
Ci vivo da circa 3 anni e la particolarità più ricercata è che qui la nudità è una regola, si può stare liberi senza preoccupazioni.
Qui gestisco un locale, frequentato bene dalla mattina alla sera, con persone di tutti i ceti sociali.
Quello che vi vado a raccontare è successo questa estate tra giugno e luglio.
Tutte le mattine veniva a fare colazione una donna bellissima, Katiuscia.
Una trentina di anni circa, bionda, fisico di tutto rispetto, direi assolutamente sopra la media, due seni ben pronunciati ma non esagerati.
Lei, tre figli dei quali l’ultima una bimba di circa un anno e mezzo, gli altri due, maschietti, di 4 e 6 anni, croata, sposata, con una casa di proprietà poco lontano.
Dicevo, veniva tutte le mattine beatificando il caffè che la mia attività offriva, cosa tra l’altro vera visto che altre attività facevano caffè veramente cattivo.
Giorno per giorno da sempre più confidenza, lasciandosi andare a sorrisi coinvolgenti. Indossava sempre mise sempre eleganti ma comunque appariscenti.
Costumi piccoli piccoli, con perizomi che coprivano anche meno del nulla e reggiseni che non coprivano nulla. Sopra delle vestaglie di pizzo che lasciavano quel vedo non vedo da lasciare senza fiato chiunque notasse la cosa.
Una mattina arriva con più fretta del solito, motivando il tutto con l’assenza della babysitter. Prende il caffè quasi scottandosi e per questo glielo offro io.
La mattina successiva ritorna con un sorriso bellissimo e insiste per offrirmi lei il caffè, per ricambiare il mio gesto del giorno precedente. E’ più rilassata e si vede, la babysitter c’è, e cosa inusuale per lei si siede a un tavolo dando più confidenza del solito.
Scopro che è qui sola con i figli e due babysitter che si è portata da Milano. Che il marito, facoltoso uomo d’affari, era partito due giorni prima ( io non l’ho mai visto) e che non sarebbe tornato prima di due/tre settimane. Lei era solare, indossava una delle sue vestaglie di pizzo bianca che lasciava intravvedere il mini perizoma sotto e il reggiseno che non copriva nulla, infatti per la prima volta ho notato le aureole del suo seno. Scambiamo qualche parola in cui lei è sembrata più portata comunicarmi il suo programma per la giornata che altre cose.
Il suo programma era spiaggia, poco lontano da dove ci trovavamo e libro o musica, felice di aver già organizzato la giornata per i figli tra babysitter e campus. Mi dice che si tratta della prima vera giornata mattina sera che ha libera dai figli, da un mese in qua.
Le rispondo che di li a 2 ore anch’io sarei andato in spiaggia, ma un po’ più a sx, diciamo a un kilometro da dove voleva andare lei. Spiaggia più tranquilla e riservata, visto che a me non piace la folla. Mi chiede maggiori indicazioni, mi da un bacio sulla guancia e se ne va, con il mio sguardo che le accarezza il corpo fantasticando.
Verso le due del pomeriggio finalmente riesco a liberarmi a vado alla mia spiaggia. Stendo il telo in una posizione appartata metto le cuffiette con musica e mi spoglio completamente stendendomi. Ascolto musica e sono sereno, quasi mi addormento fino a quando………….sento una carezza tra i capelli.
Apro gli occhi e vedo Katiuscia, abbassata con quel mini costume indosso e un sorriso bellissimo sul viso.
Non faccio una piega, sorrido, tolgo le cuffiette e la saluto. Lei in maniera assolutamente naturale, mi chiede se disturba e al mio segno di no, stende il suo telo a fianco del mio, facendo poi una cosa assolutamente naturale per il luogo: si sfila il reggiseno, liberando due seni bellissimi con due aureole ben pronunciate e capezzoli già duri, e, inginocchiandosi con il culo verso di me si sfila il perizoma, ben attenta che io possa notare ogni angolo della sua pelle e infine si stende.
Gambe aperte e figa sfacciatamente al sole.
Non dice una parola, nemmeno quando io mi sono messomi di fianco appoggiato a un gomito, la guardo deglutendo.
Allungo una mano nella sua borsa, ne estrae una flacone di crema solare e se ne versa un pò addosso, su seni e pancia. Mi guarda, sorride, afferra la mia mano guidandola su quella crema e mimando il movimento per stenderla. La spalmo, iniziando dalla pancia con lei che inizia a muoversi, allargando e schiudendo le gambe. Vado più su, sui seni, pizzicandole da prima piano, poi più deciso i capezzoli.
Mi guardo in giro, eravamo appartati ma non soli, e nonostante tutto gli atti osceni ci sono anche qui. Nessuno, benissimo. Rapito da quel movimento la massaggio con più decisione, mentre lei punta i piedi sulla sabbia e inizia a alzare e abbassare il ventre, la figa. Mi faccio più intraprendente, scivolo con la mano tra le sue cosce. Le massaggio l’interno coscia, lei allarga ancora di più le gambe. Le passo il dito tra le grandi labbra e sento la figa fradicia. Rompo gli indugi e le infilo un dito in figa, lei inizia a muoversi a ritmo, lanciando urletti e ansimando, aprendo e chiudendo le gambe. Il mio cazzo era ormai duro e lei allungando una mano inizia a farmi una sega. Le pizzico il clitoride, rimettendole a stretto giro due dita nella figa e sentendola rantolare e contorcersi capisco che è venuta. Sento i suoi caldi umori sulle dita, li lecco e passo le stesse dita sulle sue labbra, lei le lecca e subito dopo ci baciamo, con lei che continua a segarmi.
Mi guarda e mi chiede solo una cosa: ti piace la mia…….pussy?
Per tutta risposta, le rimetto la mano sulla figa ma stavolta, scendo un po’ con un dito sfiorando il suo culo, è quello che voglio. Non fa una piega, sorride e smettendo di segarmi si gira pancia sotto e solleva appena quel culo bellissimo e burroso.
Lascio andare un po di crema dal flacone e inizio un lentissimo massaggio. Schiena, glutei, in mezzo. Arrivo al centro passo un dito sopra al buco del culo e lei solleva un po’ di più. Insisto da sopra al buco e lei stessa spinge indietro trovandosi il mio dito che le effettuava un massaggio interno.
Allunga una mano nella borsa, fruga qualche secondo e la estrae con un piccolo vibratore. Cazzo, era altro che preparata. Me lo porge. Lo prendo e inizio a passarlo tra le natiche. Lei solleva sempre di più il culo a invitarmi. Mi sollevo mettendo completamente alle sue spalle. Ho il cazzo che mi fa male da quanto tira. Le punto il vibratore al culo e inizio a spingere. Il suo culo lo ingoia facilmente, segno che la pratica le è gradita e ne fa uso. Le passo la mano sulla figa mentre le faccio su e giu con il vibratore. Sarà per il caldo, ma viene in pochi minuti. Si gira su un fianco, mettendosi faccia ame ma non togliendo il vibratore dal culo. Ricomincia a segarmi guardandomi negli occhi.
Intuisco che vorrebbe fortemente andare oltre ma in spiaggia già abbiamo esagerato. Le chiedo: vuoi?. Mi risponde con una contorsione e un bacio sulla cappella. Ci alziamo, alle nostre spalle c’è una piccola radura. Mettiamo le scarpette onde evitare di tagliarci i piedi e entriamo nella radura. Mi fa appoggiare ad un albero e si abbassa leccando dal mio petto a scendere. Quando arriva al cazzo lo infila tutto in bocca, leccandolo mentre lo ingoia. Mi stampa un pompino magnifico, fatto di maestria e sensualità, mentre continua a tenersi il vibratore nel culo. Mi massaggia le palle e le lecca, timidamente con la mano arriva tra le mie natiche allargandole e chiudendole e alla fine passando un dito da sopra il buco del culo. Io amo questa pratica e istintivamente porgo appena indietro le natiche. Lei non si fa sfuggire il movimento e guardandomi negli occhi con un sorrisetto beffardo inizia a spingermi il dito nel culo. Quando lo sente entrare senza particolare sforzo, si toglie il cazzo dalla bocca e felice esclama: ma ti piace……….?
Io accenno un si e lei affonda tutto il dito ricominciando la pompa. Non resisto, le dico che devo sborrare e lei si attacca ancora più forte, dicendomi che adora la sborra. Le vengo in bocca, con quel dito in culo che mi piace.
La sborra cola sulle sue tette e lei se la spalma. Mi ripulisce tutto il cazzo fino all’ultima goccia.
Ritorniamo ai nostri teli, adesso possiamo fare anche conversazione.
Parliamo di puttanate ma vedo che lei vuole chiedere qualcosa, che è curiosa.
Dai, spara, cosa vuoi sapere? Le faccio per metterla a proprio agio.
No, niente. Ma a te ……….piace solo il dito in culo o………………..?!
Mi faccio una risata, avevo immaginato.
Ti rispondo con un’altra domanda: a te piace prenderlo nel culo?
Io impazzisco per sentirlo nel culo, quasi sarei tentata di dire come e più che nella ……pussy.
Bene, io adoro metterlo in culo alle ragazze/donne e se per convincerle che non fa male ed è bello devo farmelo mettere lo faccio con piacere.
Si illumina. Mi chiede dove abito e gli va bene, abito poco lontano dall’attività e abito solo.
Mi bacia il cazzo e si gode il sole. Dopo un paio di ore ci avviamo io verso il locale e lei verso casa.
Arriva la notte e io verso le 1.00 vado a casa, lasciando il locale ai ragazzi.
Entro in casa, mi spoglio e mi butto sotto la doccia. Ho il telefono sopra al lavabo, lo sento suonare. Numero che non conosco ma rispondo. E’ lei, mi chiede dove sono e alla mia risposta a casa mi dice di aprire la porta.
Non ci penso un attimo e ancora bagnato e nudo copro i pochi metri aprendo la porta e trovandomi Katiuscia davanti, avvolta in una vestaglia.
Non parla, si illumina e si abbassa baciandomi il cazzo bagnato sullo stipite di casa e afferrandomi le chiappe.
Io mi godo il tepore della notte con quel pompino improvviso ma graditissimo. Mi gira e si mette con la lingua tra le mie natiche, leccando come una matta, indaffarata con le dita. Me la godo, porgo le chiappe all’indietro come un automa.
Si alza, mi gira verso di lei e apre la vestaglia e …………….cazzo, indossa delle mutandine falliche. Mi mette le mani sulle spalle e spinge per abbassarmi.
Inginocchiati porco, succhiami il cazzo!
Non lascia spazio a repliche. Lo faccio, vedendo che il fallo era doppio, uno lo stavo pompando e uno era nella sua figa. Si comporta da troia, nulla a che vedere con la madre che alla mattina prendeva il caffè da me. Se la gode la puttana, le piace.
Posso……?!
Mi chiede con voce eccitata. Capisco che vuole andare fino alla fine, accetto.
Mi chiede di tirarmi su. Lo faccio. Mi mette faccia al muro e da dietro sento il fallo passare tra le mie natiche. Lo muove infoiata. Cerca il buco, ma ha qualche difficoltà. Allungo una mano e lo dirigo io verso il mio ingresso. Lei da dietro afferra il mio cazzo e lo mena mentre inizia a spingere il fallo nel mio culo ben lubrificato.
Lo sento entrare con lei che geme per il fallo che in contemporanea ha nel figa.
Inizia a fare su e giu leccandomi la schiena e io sento i suoi capezzoli sulla schiena. Scopa da consumata troia, e io lo prendo da altrettanto consumato porco, eccitato anche dalla sega che mi sta facendo. La sento accelerare il ritmo la chiamo troia, le pizzico le chiappe, viene urlando. Bene, adesso ………..
Non faccio in tempo a pensarlo, si sfila e mi incita: inculami porco, vienimi nel culo.
La conduco in terrazzo, la metto nuda sul parapetto e di spalle le punto il cazzo al culo. È ancora un po’ secco, mi abbasso e lo lecco, ci sputo. Mi risollevo e ripunto il cazzo. Una spinta e me la sto inculando. Sotto la gente passa chiacchierando mentre io mi sto godendo quel culo burroso, e lei geme e sospira.
Le afferro le tette strizzandole e aggrappandomi per incularla meglio e vengo nel suo culo, riempiendolo di sborra. Si sfila e mi ciuccia il cazzo per ripulirlo, e continua fino a farmi venire nuovamente nella sua bocca.
Nelle tre settimane successive è stato un crescendo di sesso, in tante forme ed espressioni con una mamma di giorno e …………..cagna di notte.

di
scritto il
2018-11-25
1 0 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.