Paola mamma e donna - 6

Scritto da , il 2018-08-21, genere incesti

Sabato si festeggiano i 50 anni di zia Cristina, la sorella di mia madre. Bella donna, più giovane di lei, molto somiglianti, lei un attimo più formosa, sposata con un figlio di 23 anni. Anche lei è stata al centro di molte mie fantasie, ma adesso queste sono catalizzate da una sola persona, mia mamma Paola…
Ha organizzato una festa in una villa appena fuori città, con catering e musica dal vivo. Suo marito, mio zio, è un imprenditore edile senza molti problemi economici e molta voglia di ostentare.
Come promesso a mia madre non mancherò, anzi ho proprio voglia di andarci… Mi chiama nel pomeriggio, raccomandandomi di non dare buca, perché zia ci rimarrebbe malissimo e restiamo di trovarci direttamente là…
Arrivo un po’ dopo l’ora fissata per tutti, non mi spiace fare il mio ingresso in solitario mentre sono già tutti tranquilli e gli sguardi si volgono inevitabilmente verso i nuovi arrivati…
Entro nella sala la musica è già partita, ma tutti pensano all’aperitivo… tranne mia madre, che sta parlando con delle amiche e si gira proprio mentre entro… Mi viene incontro e mi saluta abbracciandomi e dandomi un bacio sulla guancia, più prolungato del normale, poi si stacca e mi guarda… io pure… è bellissima, indossa un tubino nero, aderente, sopra il ginocchio… senza maniche, calze nere (che credo di conoscere…), scarpe nere tacco 10 con un po’ di plateau… mi toglie il fiato e lei se ne accorge, cerca di dissimulare portandomi a salutare le amiche con cui stava parlando. Una di esse è Sara, la proprietaria del negozio di intimo che mi ha venduto le calze che mia madre sta indossando proprio stasera… un brivido mi percorre, un dubbio mi assale, sono calze particolari, di foggia molto elegante di seta, le riconoscerà???
Lei mi sorride e mi saluta baciandomi, soliti convenevoli anche con le altre… Poi saluto la festeggiata, bellissima anche lei e dolce come sempre… Scorgo un’altra figura familiare, è Gabriella, l’amica di mamma che lo è anche di zia… Mamma mi vede che la saluto con lo sguardo e mi incenerisce… la mia avventura con lei non le è andata ancora giù… Mio padre naturalmente seduto da una parte, annoiato, amorfo, con una voglia di alzare i tacchi che nemmeno…
Essendo “single” condivido i miei balli con più di una donna, prima di tutto con la festeggiata, poi con mia madre… attaccata a me durante un lento, con il suo profumo che mi riempie le narici ed i sensi, il suo sguardo che mi arriva nell’intimo, il suo corpo aderente al mio mi provocano una evidente erezione, che lei sente e me lo fa notare “Marco, datti un contegno, abbiamo tutti gli occhi addosso”…
Mi stacco controvoglia al cambio di musica… vado a bere qualcosa per distrarmi…
Mentre sorseggio un flute di champagne, si avvicina Sara, la negoziante, che attacca discorso… anche suo marito non deve essere una gran compagnia… anche lei è decisamente in tiro, gonna nera, camicetta di seta bianca, stivali neri di pelle tacco 10… se non ci fosse mamma, ci farei davvero un pensierino… attacca discorso parlando del più e del meno… poi appena rimettono un lento mi fa “mi inviti a ballare?”, cosa che accetto volentieri, mentre mamma non si perde un solo movimento… mentre balliamo mi chiede “ma la fortunata a cui hai regalato quello stupendo completino intimo con le calze, non l’hai portata?”. Deglutisco e rispondo “no, non l’ho portata, perché non è libera ed è una donna sposata”… Lei mi fa l’occhiolino e dice “qui è pieno di donne sposate”… ed avvicina il bacino al mio… la situazione si fa particolare, Sara ci sa fare mi eccita… Mamma è a bordo pista ed osserva tutto… poi la vedo andare a parlare con mio padre, in modo anche abbastanza agitato… Poi si allontana con passo veloce e stizzito… si avvicina a noi e mi dice “Marco tuo padre si è già scocciato e vuole andarsene, mi accompagni tu a casa?”.
Celando la soddisfazione che mi pervade le rispondo “Certo mamma, non preoccuparti”. Lei fa un cenno di consenso e scusandosi con Sara si allontana… Lei mi fa “tra tua madre e tuo padre non tira una bella aria… anche quando viene in negozio, ogni tanto si sfoga con me… è un peccato, tua mamma è sempre una bellissima donna ed ha dei gusti stupendi anche in materia di look…” Le rispondo “si, hai ragione, viaggiano a due velocità”... Poi vedo mio padre alzarsi, salutare un po’ di gente ed andarsene…
La serata scorre, con qualche bicchiere in più… ormai sono oltre le una di notte quando mamma viene e mi chiede se andiamo… acconsento, pregustando già almeno il viaggio con lei…
Quando usciamo mi fa “Marco tu non sei in grado di guidare, lo faccio io, o vieni a dormire da noi, oppure avverto papà e mi fermo io da te….” Le rispondo “se devo scegliere, andiamo da me” e mentre lo dico le carezzo il sedere… “Fermo matto, c’è ancora un sacco di gente e possono vederci”… Fa una telefonata a mio padre e lo avverte che si ferma a dormire da me… Saliamo in auto e lei si mette alla guida, il tubino le sale scoprendo le sue gambe ancora di più… usciamo dal parcheggio e andiamo verso casa mia… la mia mano scivola sulle sue ginocchia… e poi lentamente sotto il vestito, fino a sfiorare il reggicalze… “Mamma, hai messo le mie calze…” Lei risponde con un cenno della testa… e poi “Come mi stanno?”, Io “Divinamente”… mentre con la mano le carezzo la pelle nuda… Lei “stai fermo, mi distrai”…
Forse per farmi distrarre a mia volta mi fa “sai che Sara non ha fatto che chiedermi di te? Mi sa che quella zoccola ti ha messo gli occhi addosso…” Rispondo “non è certo una brutta donna, anzi, ma io ho te, non chiedo altro…” Lei sorride orgogliosa e soddisfatta e mi fa “ma lei è più giovane, molto bella, anche molto sveglia a quello che mi racconta, le piacciono gli uomini più giovani”… Io “Ok mamma, se non mi vorrai più, mi rivolgerò a lei”… non mi sembrava di aver detto niente di particolare, ma come un fulmine a ciel sereno, con il dorso della mano mi ammolla un ceffone… rimango malissimo, senza parole… siamo arrivati a casa mia… scendiamo e saliamo nel mio appartamento senza dire niente, apro ed entriamo, ci guardiamo e le faccio “perché quel ceffone?”… Lei mi fa “perché non sopporto neanche l’idea che tu vada con un ‘altra, poi con quelle zoccole delle mie amiche, mi fa una rabbia che non immagini… se avevi fatto l’idea ad una notte di fuoco con me, te la sei giocata con quella battuta…”
Gira i tacchi e fa per andare verso la camera da letto… d’impeto la raggiungo, la afferro e la spingo sul divano del soggiorno, lei fa per ribellarsi, ma la tengo incollata con il busto sullo schienale e le ginocchia sulla seduta… lei non si arrende, cerca di divincolarsi, ma sono più forte… le palpo il seno, i fianchi, il ventre, le cosce… le sollevo il vestitino e scopro che indossa anche l’intimo che le ho regalato… mi viene da dirle “mamma hai indossato tutto il mio regalo…” Lei “si stronzo, l’ho messo per te, ma forse tu preferisci vedere cosa indossava Sara, o Gabriella”… Io “no mamma, tu lo sai chi è che voglio…”, voglio te, con tutto me stesso, solo TE…
Lei gira la testa e mi fa “devo dirti una cosa, ma devi lasciarmi, devo essere libera per potertela dire”…
La libero e la guardo, lei mi fa “siediti qui sul divano”… eseguo… lei si alza in piedi con le gambe leggermente divaricate, mi guarda intensamente e solleva lentamente il vestito scoprendo lentamente le bellissime gambe fasciate dalle calze, fino al loro bordo e poi ancora più su… scoprendo e mostrandomi bene il completino che le ho regalato… poi mi si avvicina come per sedersi sopra di me a cavalcioni, ma la fermo, voglio proprio “rinnovare” il regalo con la mia bocca… mi avvicino, la bacio sopra le ginocchia salendo lentamente, fino a loro bordo poi più su, verso le mutandine, che sento già bagnate e profumate di lei… la bacio sopra il fine pizzo intriso del suo sapore, poi le scosto e la lingua mulina tra le sue labbra, dentro di lei… il suo succo mi ubriaca ancora di più… poi le titillo il clitoride e lei stringe la mia testa a se… le gambe le tremano, sta per avere un orgasmo… aumento il ritmo e lei esplode di piacere, cerco di non perdermi una stilla del suo piacere, ma inevitabilmente qualcosa cola sulle sue gambe fino alle calze…
Poi solleva la mia testa, mi guarda intensamente e si china per baciarmi, con il suo succo sulle mie labbra…
Poi si inginocchia… mi apre la cintura, sbottona i pantaloni e li abbassa… le faccio “cosa dovevi dirmi di importante?” Lei risponde “dopo, adesso non è il momento”… abbassa i boxer ed impugna il mio membro con entrambe le mani, lo guarda, lo carezza, poi si avvicina e lecca il glande, poi lungo l’asta, fino ai testicoli, per poi risalire, uno sguardo verso di me e senza smettere di guardare, lo ingoia tutto, fin che gli entra… e poi muove la testa su e giù, su e giù, il solo spettacolo di vedere il mio membro che entra ed esce dalla sua bocca, mi basterebbe per stare bene, ma lo sto vivendo… ancora… Il mio sogno adolescenziale non è ancora finito… Alza la testa, si alza solleva, sfila le mutandine, solleva ancora di più il vestito e con le gambe divaricate sale sopra di me e si abbassa lentamente, impugnando il mio membro duro allo spasimo, facendolo scivolare dentro di se mentre si abbassa, tutto fino in fondo… rimane ferma qualche secondo, poi ondeggia lentamente, senza alzarsi e mi dice “vuoi sapere quella cosa?”… Io “Si…”
Lei prende fiato e, senza smettere di ondeggiare lentamente, mi fa “Marco, io credo di essere innamorata di te… sei piombato in questo modo diverso nella mia vita, in modo inaspettato, proibito, sconvolgente, pecccaminoso, eccitante, contro ogni morale, ma me la stai cambiando, ho ritrovato entusiasmo, voglia di vivere, di piacere, di piacermi… e questo lo devo a te… si, Marco, ti amo… e l’idea che tu possa andare con un’altra mi fa impazzire”
La guardo, ha gli occhi lucidi, un misto di commozione, vergogna ed eccitazione…
Le rispondo “mamma, anch’io ti amo… ti desidero da una vita ed ora che ti ho trovata non voglio perderti…”
Lei “sai vero che non potremo continuare a lungo, anche perché prima o poi faremo un passo falso e ci faremo scoprire…?” Io “forse hai ragione, ma non dobbiamo parlarne ora…” Inarco il bacino verso l’alto e la invito a muoversi… e lei lo fa, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente… sbuffando, ansimando, gemendo, facendo entrare ed uscire il mio membro dalla sua figa che gocciola piacere come un torrente in piena, fino a quando l’orgasmo ci travolge contemporaneamente, facendomi esplodere dentro di lei, inondandola con il mio seme caldo…
Continua (forse)…

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