Comanda lei! Pt.10

Scritto da , il 2018-07-06, genere dominazione

LEI
Ricevevo delle fortissime folate di piacere ogni volta che Federico mi faceva sentire il rumore dei suoi fianchi che battevano sulle mie natiche in quella violenta cornice sessuale. A più riprese mi teneva per il collo quasi impedendomi di prendere fiato e aumentando la velocità. In un angolino poi c’era lui, la sua faccia rossa dall’eccitazione e uno sguardo che non avevo mai visto. I suoi occhi erano fissi sul cazzo che mi scopava e lo distoglievano da lì solo alcuni miei gemiti più profondi:” Quanto ti piace vedere la tua donna scopata eh…sei proprio un Porco, forza segati e dimmi quanto ti piace essere cornuto” me lo ripeteva ormai come una cantilena, era ubriaco dall’eccitazione. Federico fece segno di chiamarlo e lui si avvicinò languido. Lo vidi svuotarmi la fica da quel grosso glande purpureo e lo fulminai con lo sguardo per questo:” Succhiagli il cazzo frocio, così torna presto a scoparmi, fagli vedere che sai fare i pompini meglio dei miei” gli intimai capendo le intenzioni di Federico che prontamente gli infilò il cazzo nella bocca. Accelerava i colpi di sega, era sempre più eccitato, sapevo quanto gli piacesse il cazzo in bocca:” Dai Porco, ti piace il cazzo vero? Soprattutto quello uscito dalla mia fica!” Non aveva limiti alla decenza, ormai non mi stupii della sua mente depravata quando mi confermò che era davvero buono continuando a sbavare sul quel fallo in erezione.
LUI
Succhiavo e con la lingua facevo delle circonduzioni della cappella di Federico. Aveva un cazzo da fare invidia ma presto tornò a scopare la Padrona senza darmi il tempo di assaporare il gusto del suo scroto liscio. “Leccaci mentre scopiamo, aiutami a scopare la tua Padrona per quel poco che puoi fare” mi misi lì accanto a loro e abbandonai il mio cazzetto duro, mi concentrai sulla fica rossa e umida della mia Padrona e di tanto in tanto Federico mi ributtava il cazzo in bocca spingendomelo con forza fino alla gola. La stava riempiendo a dovere, era uno spettacolo. Stava lì sdraiata sulla schiena a gambe completamente spalancate con quel martello che le entrava ed usciva, ero finalmente cornuto e la mia Padrona finalmente soddisfatta. “Rimettiti a novanta, su!” Gli intimò Federico e lei da brava obbediva e si disperava per quei pochi secondi in cui la sua fica sarebbe stata vuota. Riprese a scoparla:” Preparagli il culo perché devo scopare il maiale, ora tocca a lui, forza” Un brivido di piacere mi percorse il cazzo e lei quasi stizzita mi disse:” Che fai Porco? Non ringrazi il tuo nuovo Padrone per questo, muoviti vai a baciargli i piedi e ringrazialo e poi torna qui”. Veloce andai dietro di lui guardandomi la scena della mia donna scopata a dovere come una cagna e baciai a Federico la pianta dei piedi, poi gli leccai i talloni mentre prostrato e con massimo grado di riverenza gli dicevo grazie: “Grazie chi?” disse allora lui con tono severo e io risposi: “Grazie Padrone”.
LEI
Tornò veloce davanti a me e si distese sulla schiena come faceva di solito quando dovevo scoparlo, gli ordinai di mettersi le dita in bocca e gli sputai a più riprese nella zona del perineo e la mia saliva si spostò verso il culo del Porco che si apprestava ormai all’atto di umiliazione più profondo ovvero farsi sodomizzare dall’uomo che l’avevo reso cornuto. Gli feci capire che non l’avrei certo aiutato a preparare il culo e che doveva fare da solo e lui da brava troietta prese a penetrarsi con le dita poco alla volta:” Forza troia, muoviti con quel culo che tra poco te lo sfonda a dovere” ormai ne avevo avuto abbastanza di lui e della sua voglia di essere il mio galoppino, ormai lo lasciavo semplicemente a umiliarsi da solo. Poi un brivido iniziò a corrermi lungo la schiena e mi spaccò quasi la pancia, un potente orgasmo si faceva strada nel mio corpo… Lo sentii farsi strada sotto la mia pelle, sentii la mia fica piegata da quel piacere, ansimai e venni martellata sempre da quella macchina da sesso che era Federico:” Godi troia, te lo meriti” queste furono le sue parole prima di abbandonarmi in un mare di sensazioni.
LUI
Non l’avevo mai vista godere così o forse ero io che volevo sentire quella volta come unica. Poche cose gratificano una personalità slave una di queste è l’orgasmo della propria Padrona. Un vero orgasmo in cui lei si era potuta sentire donna e soddisfatta, un orgasmo ottenuto con pochi sforzi. Per una volta era stato qualcuno a fare il lavoro per farla venire e non viceversa, non aveva mai chiesto di stare sopra di lui, di usarlo come un dildo immobile come faceva con me. Era la prima volta da quello che mi parve capire che si faceva una scopata di carne e sangue e questo non era affatto banale per una donna che aveva iniziato a fare l’uomo pur di movimentare la sua vita. Il Padrone parve poco interessato alla cosa, forse ne aveva visti di orgasmi così. La lasciò in quel limbo di piacere senza fare molte storie con una sonora pacca sul culo e venne verso di me, lui non era ancora pronto a godere. Mi afferrò con forza e mi ficcò due dita dentro:” Brava troietta, ha fatto un buon lavoro la tua Padrona qui, forza succhiami il cazzo ora” non me lo feci ripetere due volte. Era intriso del sapore di lei e questo mi fece eccitare ancora di più, al Padrone piaceva il modo in cui mi leccavo l’asta del cazzo, azzardai addirittura baciandogli la cappella e lui non ne fu dispiaciuto. Presto una mano dietro alla mia testa mi spinse a ciucciare quel fallo con più vigore, era la mia Padrona che ripresasi dall’orgasmo aveva già iniziato a lavorare per il suo sesso mai sazio:” Succhialo troia, è tutto tuo, sai che sei una gran puttana, sei un Porco!” mi diceva mentre sbavavo godendomi quel gran cazzo. Capivo cosa aveva provato la mia donna facendosi scopare da quel maschione palestrato, mi sentivo davvero una puttana anch’io e volevo quel cazzo dentro di me, volevo stringermelo nel culo il cazzo che si era scopato la mia donna. Non mancò tempo, mi fecero mettere di nuovo sdraiato sulla schiena e mi aprirono bene le gambe. Lei mi sputò di nuovo sul buco e lui con sincronia perfetta mi fece sentire la prima staffilata. Mi apriva il culo e la mia Padrona mi ricordava di dire che ero una troia e io certo non disobbedivo. Sentivo quel membro ormai pulsare dentro di me e presto iniziò a scoparmi con forza. Io mi segavo come un matto, col cazzo ormai moscio per l’inculata poderosa.
LEI
Era una scena meravigliosa. Due uomini che scopavano, la mia preferita. Mi misi in disparte a godermela premendo le dita sul clitoride pregando Federico di scopare quella troia del mio Porco:” Sei una puttanella, ripetilo!” e lui obbediva godendo. Mi allontanai, cercai lo strap-on e lo lubrificai. “Ecco che arriva un altro cazzo per la nostra puttanella, quanto ti piace il cazzo vero?” disse Federico vedendomi arrivare. Gli tolse il membro dal culo e mi disse che potevo finire di scoparlo io il Porco. Mi infilai subito nella sua fighetta e continuai mentre Federico tornò a farglielo succhiare, forse a lui non dispiacevano più di tanto i pompini del mio Porco. “Vieniti addosso troia, forza sborrati addosso Porco” gli intimai quando lo vidi pronto a venire e lui senza staccarsi dal cazzo di Federico si riversò l’eiaculazione copiosa sulla pancia. “Ora devo venire anche io ma ti devo riempire la fica, così il Porco la pulisce…vieni qui” allargai le gambe e mi feci venire sulla fica da Federico. Mi ricoprì la fica di seme e senza neanche chiedere il Porco venne subito a ripulirmi.

Aspettiamo i vostri commenti,siamo curiosi di conoscere le vostre opinioni, non risparmiatevi quelli con porcate annesse, siamo qui per divertirci. Trovate il nostro profilo su disqus. BUON ORGASMO, SEMIRAMIS.

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