La prima, calda estate di Mirko (V) - Interludio

Scritto da , il 2018-06-18, genere masturbazione


… continua dalla IV parte ...

Le diciannove erano passate da un bel po', mamma non era ancora tornata. Io non ero certo il tipo che si preoccupasse, sicuramente avrà avuto qualche impiccio, ovunque sia ora. Da quando avevo smesso di chattare, stavo navigando qua e là ammazzando il tempo.

Altri venti minuti, un quarto alle otto, e finalmente sento la chiave infilarsi nella serratura, la porta aprirsi e chiudersi nel breve lasso di qualche secondo.

“Ciao, ma'” saluto direttamente dalla mia camera con tono indifferente.

Parlare con la mia nuova amica aveva forse raffreddato i miei bollenti intenti ?

“Ciao tesoro, sono a casa...”

Direi di no, il rumore affrettato dei tacchi mi riavvicina subito a quei pensieri proibiti. Le sue scarpe nere lucide taccododici e l'autoreggente nera erano ancora impresse nei miei pensieri come il sole nei bulbi oculari quando lo si guarda a lungo.

l tacchettio però cessa quasi subito e poco dopo mamma entra in camera a piedi nudi, tenendo le scarpe appese a due dita:

“... scusami ho fatto tardissimo, adesso preparo subito qualcosa da mangiare, avrai fame scommetto.”

Lei è affannata, forse ha corso per le scale.

Io la squadro da capo a piedi.

I suoi capelli sono leggermente in disordine ed il suo viso traspare stanchezza, ma il suo tono di voce è rilassato e conciliante.

Strano. Non lo è quasi mai, lei è sempre sull'attenti e piuttosto nervosa.

“Ti va un piatto di pasta anche se è sera ?” chiede lei.

Era ovvio che non avesse comprato nulla per cena, altrimenti non l'avrebbe chiesto.

Rispondo positivamente, distogliendo con fatica lo sguardo dai suoi piedini sexy.

“Bene, intanto che metto l'acqua a bollire, mi faccio una doccia rapidissima.”

CHE COSA ? UNA DOCCIA ? DI NUOVO ?

Ma se ne era fatta una nemmeno tre ore prima.

Certo fuori era abbastanza caldo ma dopotutto è ancora maggio non ci sono temperature così alte. E la sua Panda ? Anche se non era una BMW aveva comunque l'aria condizionata.

L'acqua riprende a cadere all'interno della doccia e immediatamente immagini ed emozioni di poco prima tornano a riempire la mia testa, spazzando via tutto il resto e cestinando i buoni propositi e le promesse da bravo ragazzo.

Ma stavolta c'è molto meno tempo e questo genere di cose vanno fatte bene o non fatte per niente. Decido quindi di resistere e rimanere seduto al mio posto, anche se già era cominciato il “film”.

In maniera divertente accosto la sua immagine a quella di Edwige Fenech, che nelle commediole italiane è sempre nuda sotto la doccia.

Se il paragone tra la mamma e la bella francese era azzeccato, non potevo dire lo stesso di me: potevo scegliere essere Alvaro Vitali, Renzo Montagnani o Lino Banfi.

Obiettivamente...non una grande scelta.

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Suona la campanella dell'ultima ora.

Finalmente possiamo lasciare l'aula rovente mentre la professoressa di italiano elencava cantilenando i paragrafi che avremmo dovuto studiare per la lezione successiva. Questa era l'ultima settimana di scuola e le interrogazioni erano riservate solo agli alunni con una media non sufficiente, dopo un anno passato a non studiare ora si affollavano attorno alla cattedra per rimediare almeno un sei meno meno.

Si poteva dire che per me la scuola era già finita, bisognava solo “timbrare il cartellino” ancora per qualche giorno.

Seduto sul sedile posteriore dell'autobus, lato finestrino, stavo già fremendo all'idea di incontrare nuovamente Sabry78, sperando che lei avesse tutto il tempo libero che avrei avuto io questo pomeriggio.

Proprio così.

Mamma non si sarebbe vista fino alle diciotto, occupata in ufficio fino a quell'ora.

Mi sarei limitato a prepararmi un panino e l'avrei consumato direttamente davanti al monitor del mio portatile. Qualche briciola in più in quel disordine non avrebbe fatto differenza, dopotutto.

Le mie aspettative vennero in parte disattese, non erano nemmeno le due ed avevo già mangiato, acceso il pc, connesso skype ed inserito il suo indirizzo di contatto. Non stava succedendo niente.

Che mi abbia preso in giro ? Magari ha da fare è una mamma anche lei.

Perchè non c'è ? Ha detto pomeriggio, magari pomeriggio verso le 4. O peggio ancora le 5.

L'attesa mi stava uccidendo.

Mi sentivo già troppo coinvolto, dopotutto ci avevo parlato solo un'ora.

Magari a lei non frega un cazzo.

Molti dei miei amici di skype mi contattano, leggo i loro messaggi. Quasi tutti si sorprendono di vedermi online, dopotutto erano mesi che non mi connettevo su quel social. Non li degno nemmeno di un saluto, bloccandoli temporaneamente.

“PoP”.

Il simpatico effetto sonoro di skype annuncia interessanti novità.

Sì, è Sabry78.

Qui su Skype però si chiama Sabrina, e compare anche il suo cognome. Come me, dopotutto, utilizzavo skype per la scuola e per chattare con persone che già mi conoscevano di persona, inutile usare nickname, sarebbe stato da sfigati.

E' lei a salutarmi per prima, la cosa mi fa immensamente piacere.

Sabrina: “Ciao, piccolo Mirko”

Il riquadro della chat mostrava un girasole, ma in breve la figura cambiò. Appare l'immagine di un volto femminile. Sabrina, immaginando innegabilmente che la foto ritragga lei, appare sorridente, viso tondeggiante, occhi scuri. Anche i capelli sono scuri, lunghi e mossi.

In un primo moemnto il suo aspetto mi deluse, non che non fosse carina, ma mi ero immaginato la solita bomba sexy, dimenticando che fosse semplicemente una mamma come tante altre.

Dopotutto era quello che cercavo in lei.

Mirko: “Ciao, mammina Sabrina! Ti aspettavo.”

rispondo io cercando di imitare il tono scherzoso.

Dopotutto ha cominciato lei. “... piccolo Mirko ?” aggiungo una faccina dall'aria interrogativa.

Sabrina: “Sì dai, sei piccolino, un giovincello...”

Mirko:”Giovane sì, piccolino no.... sono alto quasi un metro ed ottanta.”

Sabrina: “Wow ok, allora diciamo solo giovane, va bene?”

Io acconsento.

La chat aveva preso subito la piega giusta. Lei sembrava ben disposta, io stavo aggiungendo un pizzico di ironia e sfrontatezza e lei sembrava gradire, si stava divertendo.

Parliamo incessantemente per un'ora intera.

Lei era sola in casa e niente sembrava disturbarla.

La mia affezione per lei stava aumentando a dismisura, tanto che decido di cambiare tono alla conversazione e rischiare di entrare in argomenti più intimi e personali.

Mirko: “Sabry tuo marito che cosa fa ?” Domanda rischiosa. La vedo scrivere e fermarsi, poi di nuovo scrivere. Ho paura di essermi spinto oltre.

Sabrina:”Non ne ho idea e non lo voglio nemmeno sapere. Sono separata da due anni.”

Mirko:”Scusami, non volevo...” cerco di rimediare a quella che credo sia stata una vera e propria gaffe.

Sabrina;”Naa.. figurati. Ho passato dei momenti brutti ma adesso va tutto bene, sono libera, di nuovo sulla piazza.”

Aggiungendo una faccina femminile intenta a lanciare un bacio.

Mirko:”Buono a sapersi...” con quei puntini di sospensione ad indicare il mio interesse per la sua posizione di donna nubile.

Naturalmente era uno scherzo, ma sapere che non aveva un marito in casa la dipingeva idealmente più disponibile e propensa ad accettare, in seguito, di portare la discussione dal rosa, al rosso fuoco.

Sabrina;”ahahah fermo lì, Dongiovanni.”

La tempestai di emoticon divertenti e sdolcinate, simulando un “iconico” corteggiamento.
Poi, con uno slancio autoironico:

Mirko:” ahaha hai ragione, a chi che la racconti. Sono ancora vergine, tra l'altro.”

Bella mossa, avevo inserito nella discussione un argomento di natura sessuale in maniera del tutto innocente. Ottimo lavoro.

Sabrina:” Oddio... ma che mi dici, Mirko”. Inserendo una serie di faccine arrossate dall'imbarazzo. Forse la mossa non era stata poi così buona.

Mirko:”Sì, sono vergine..” oramai ero in ballo, tanto vale ballare “... e non me ne vergogno.”
Sabrina:”Sì fai bene. Ma.. allora a me faresti fare la nave scuola ?"

Bingo!!! Ce l'avevo in pugno. Inserisco l'emoticon di un larghissimo sorriso.

Sabrina:"Scherzo, ovviamente."

Faccina in lacrime.

Sabrina stava giocando con me: ".. però magari potrebbe essere un'esperienza nuova."

Di nuovo la mia faccina riprende ad essere sorridente, decido poi di smettere con queste bambinate e di scriverle qualcosa.

Mirko:"Non so se posso chiedertelo, ma a che età hai... ... la prima volta ?" i puntini di sospensione indicavano il termine dell'accoppiamento.

In pratica volevo sapere a che età aveva scopato... o meglio.. fatto l'amore per la prima volta. Lei nota il mio imbarazzo lessicale.

Sabrina:"Mirko che fai ? Prima mi corteggi e poi hai paura di usare le parole ?"

Mirko:"Ok riprovo. A che età hai fatto l'amore per la prima volta ?"

Sabrina:"Ti ricordo che hai l'età di mio figlio, non dovremmo parlare di certi argomenti."

Stavo scrivendo un breve messaggio di scuse, un po' seccate per la verità, quando lei rispose alla domanda.

Sabrina:"16 anni, festa di scuola, con un ragazzo che poi si è trasferito l'anno dopo, non stavamo nemmeno insieme."

La adoravo, il suo tira e molla era un continuo turbinare di sensazioni, probabilmente sta giocando con me e la mia inesperienza, una specie di vedo non vedo virtuale che la stava rendendo tremendamente eccitante.

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Le giornate seguenti trascorsero rapide, la noia delle mattinate di scuola non sbiadivano l'ansia che arrivasse il pomeriggio, dove trovavo la mia Sabrina nella chat.

Oramai parlavamo assiduamente tutti i giorni per un paio d'ore, dopo pranzo.

Poi i suoi figli rientravano e così anche mia madre.

Le conversazioni con lei erano diventate più rilassate e cordiali, ma sembrava attenta a non entrare in argomenti osè e riusciva a dribblare i miei tentativi meglio di Cristiano Ronaldo.

Da quando parlavo con Sabrina, almeno, l'interesse per mamma era sensibilmente sceso, anche se rimase senza dubbio la protagonista nel palinsesto delle mie quotidiane masturbazioni.

Durante i momenti passati con mamma in casa cercavo sempre di ottenere qualche dettaglio eccitante per le mie seghe, anche se nonostante il caldo afoso dell'appartamento, lei si mostrava anche troppo castigata. Tranne quando usciva di casa, sempre ben curata. Finchè una sera...


--- continua ---

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