Una notte in treno

Scritto da , il 2018-06-17, genere gay

Sera d’inizio estate. Sono in partenza per recarmi in una città del nord. Arrivo in stazione, il treno è già sul binario e, quindi prendo possesso della cuccetta che ho prenotato. Spero di restare solo. Non è così. Il cuccettista mi informa che nel compartimento ci sarà un’altra persona. Di lì a poco, infatti, arriva il mio compagno di viaggio. Fortunatamente è giovane ed anche un bel ragazzo. Si chiama Paolo ed è di origine siciliana anche se vive nella stessa mia città. Scenderà alla stazione precedente la mia destinazione, una mezz’ora prima di me. Iniziamo subito a parlare in attesa della partenza e di riposare in cuccetta. E’ molto simpatico e ci troviamo subito in sintonia. Partiti, ci sdraiamo ognuno nella propria cuccetta continuando a parlare.
Il cuccettista ci informa che la climatizzazione non funziona perfettamente e se dovessimo avere caldo ci potrebbe assegnare altre cuccette ma in un altro vagone. Per noi va bene invece rimanere lì.
Dopo un po’ mi dice: “Ti confesso che l’idea di dormire con i vestiti in dosso non mi fa impazzire”
“Condivido, non piace neanche a me”
“Bè, visto che siamo solo noi, cosa ne dici se li togliamo e restiamo con gli slip? Sempre che non ti dia fastidio!!!!”
“No no, nessun fastidio. Anzi ottima idea”.
Ci spogliammo, restando in slip. Bel fisico e gli slip risaltavano le forme di una buona dotazione.
Mentre continuavamo a parlare distesi, fui colto da un crampo al polpaccio.
Immediatamente mi massaggio per alleviarne il dolore e risolvere questa difficoltà e Paolo prontamente si offre di aiutarmi nel massaggio.
Si posiziona davanti a me, prende il mio piede e lo poggia sulla sua pancia( anche se proprio non ne aveva).
Inizia a massaggiare il mio polpaccio, e devo confessare, con molta maestria.
Forse i movimenti del treno, o forse no, il piede finisce sopra la protuberanza che Paolo aveva tra le gambe.
Sento che il tutto inizia a crescere sempre più mentre lui inizia a muovere il bacino. Lentamente ma sempre più in modo pronunciato.
A me non dispiace affatto, anzi comincio ad avvertire piacere da quel contatto.
Pian piano mi rendo conto che è cresciuto ancor più e lo sento duro ed assecondo il suo movimento del bacino che si è fatto molto evidente e così facendo il cazzo ha iniziato a far capolino dagli slip. Ne sento la cappella sotto il mio piede. Spunta fuori sempre di più. Non so se è soltanto perché si muove con il bacino, se sono io con il mio piede o se lui che si si sta abbassando gli slip. Fatto sta che in breve ha il cazzo completamente fuori e con il piede ne avverto la lunghezza, la grandezza e la durezza. Direi che è marmoreo, talmente è duro. Ora sono più io a muovere il piede su quell’asta. Lui ha iniziato a massaggiarmi la coscia mentre io, con il piede continuo a massaggiargli il cazzo.
Gli dico di fermarsi un attimo. Mi giro a pancia sotto e lo invito a riprendere il massaggio. Nel farlo vedo il suo arnese. Grosso, diritto e duro.
Riprende il massaggio sulla mia coscia e piegando la gamba cerco con il piede il suo randello. Lui capisce e favorisce la manovra fino a quando il mio piede ritrova il cazzo. Pian piano dalla coscia è arrivato ad accarezzarmi le natiche intrufolando le mani sotto gli slip. Si sposta da quella posizione e si piazza di lato a me. Mi tira giù gli slip e me li toglie. Riprende ad accarezzarmi il culo passando le mani nel mezzo. Le sento passare sul mio buco procurandomi sempre più piacere. Il suo cazzo è sulla mia spalla e lui si muove con il bacino. Mi volto un po’ e la sua verga è a pochi millimetri dal mio viso. Non sentendo più contatto, Paolo, spinge il bacino contro di me e subito il cazzo trova il mio viso. Si muove ancora finchè la cappella me la trovo sulle labbra. Apro la bocca ed immediatamente il cazzo mi entra tutto. Inizio a succhiare e leccare quella fantastica mazza. Le sue dita iniziano ad esplorare il mio ano. Le ha inumidita per cui comincia a farle entrare dentro. Prima un dito e poi anche l’altro. Le accolgo e comincio a muovermi anch’io. Ma non smetto di spompinarlo. Ora si muove sempre più ed io aumento il ritmo. Ha qualche sussulto. Con l’altra mano preme la mia tesa contro il cazzo. Sento che sta per venire e vorrei staccarmi. Non riesco perché la pressione della sua mano è forte. Non ho mai provato a farmi venire in bocca. Non vorrei nemmeno stavolta. Cerco comunque di staccarmi ma ormai è tardi. Un paio di fiotti di liquido caldo mi finiscono direttamente in gola mentre gli altri mi riempiono la bocca. E non riesco ancora a staccarmi perché con la mano ancora preme la mia testa contro di sé. Vorrei sputare quella crema ma lui mi invita ad ingoiare. Muovo leggermente la testa in segno di no ma insiste spingendomi sempre di più contro di lui. Capisco che devo farlo. E forse volevo che insistesse affinchè lo faccia. Così inizio ad ingoiare. Il sapore è leggermente asprigno ma devo dire che mi piace. E continuo ad ingoiare fino a che non ne rimane neanche una goccia. Si, decisamente mi piace. Continuo a spompinare e subito, dopo un primo fisiologico afflosciamento, il cazzo riprende vigore tornando duro come il marmo. Ancora un paio di minuti e si stacca da me. Penso subito che sia finita lì ed invece inizia a baciarmi sulla schiena scendendo sempre più giù. Arriva alle natiche le bacia, le mordicchia e le accarezza con la lingua. Comincio ad avere brividi di piacere che crescono sempre più. La lingua inizia ad intrufolarsi tra le natiche e comincia a martellare il mio buco prima di infilarsi sempre più dentro l’ano. E’ una sensazione bellissima. Si stacca da me e capisco che vuole sostituire la lingua con il suo randello. Gli dico che non ho il preservativo e senza non voglio farlo. Li ha lui. Lo prende e lo indossa sul suo bel cazzo. Ho un estremo desiderio di sentirlo dentro di me. Sono eccitatissimo. Riprende a baciarmi dolcemente le natiche e poi il mio buco. Riprende a stuzzicarmi con la lingua facendo salire il desiderio e la mia eccitazione sempre più. Lo voglio dentro. Voglio sentire il cazzo, il suo cazzo, dentro. E lo vuole anche lui. Mi inarca un po’ il bacino. Sono pronto a riceverlo. Sento la cappella appoggiarsi all’ingresso del buco. Spinge ed il cazzo inizia a penetrare. Si ferma un attimo e poi riprende a spingere finchè è dentro completamente. Mi piace tremendamente. Inizia a muoversi avanti e indietro e sento il cazzo uscire e rientrare subito dentro. Sono perso tra le onde del piacere che mi invade sempre più. Mi scopa ritmicamente ed incessantemente. Dopo un po’ esce e chiedo di rimetterlo ancora dentro. Mette un po’ di saliva sul mio buco e un po’ sul suo randello e mi penetra ancora. Mi sento una gran troia e gli dico di non fermarsi, di scoparmi ancora e ancora e ancora. Continua a stantuffarmi ancora un po’, esce da dentro me e mi fa distendere su un fianco. Si posiziona dietro me,anche lui su di un fianco. Mi fa alzare una gamba, punta il suo cazzo e lo infila nuovamente dentro riprendendo a scoparmi. Mi abbranca con le braccia tenendomi stretto a se continuando il movimento con il bacino mentre io con una mano su un suo fianco lo tiro a me quasi a farmi penetrare più del possibile. Oramai non capisco più niente talmente sono sprofondato nel piacere. Si ferma, tira fuori il cazzo da dentro. Lo voglio ancora e lui mi dice che me ne darà ancora. Mi fa rimanere su di un fianco, prende la mia gamba e la appoggia sul suo petto. L’altra mia gamba è tra le sue gambe e in questa posizione dirige il suo cazzo tra le mie natiche. Lo spinge dentro ed io lo accolgo completamente. Con le mani lo tiro a me per far entrare il cazzo fino all’ultimo centimetro. E ricomincia a trombarmi mentre io ripiombo nel vortice del piacere. Il suo ritmo si alterna. Un po’ veloce e un po’ più lentamente fino a che i suoi colpi iniziano ad essere più violenti. Sta per venire, lo sento. Ma lo voglio in bocca. Ed anche lui lo vuole perché subito prima di venire esce da dentro, si toglie il preservativo e mi infila il cazzo in bocca in tempo per riempirmi nuovamente della sua crema. Stavolta ingoio senza esitazione. Anzi ne ingoio fino all’ultima goccia. Mi è piaciuto tremendamente e continuo a succhiargli il cazzo nella speranza che torni duro nuovamente talmente è la voglia che ho. Ma so che ha bisogno di riprendersi. E si stende dietro me. Mi sussurra all’orecchio che sono stato bravo e gli è piaciuto immensamente scoparmi. E che sono una gran porca e un gran troia. E devo confessare che queste parole mi hanno fatto molto piacere. Siamo restati ancora un’oretta così. Poi lui è andato a sdraiarsi sulla sua cuccetta non prima di averglielo preso per qualche minuto in bocca. Si, avrei voluto farmi scopare ancora.
Mi risvegliai ritrovandomi solo nel compartimento. Sbirciai dal finestrino e stavamo ripartendo dalla stazione dove lui doveva scendere. Se ne era andato senza salutarmi e senza che io abbia niente per rintracciarlo. Ero molto deluso. Presi i vestiti e nel farlo mi accorsi che nel mezzo c’era il biglietto di viaggio. Il suo biglietto. E c’era scritto: ”E’ stata una notte meravigliosa…sei fantastico, mi piaci tantissimo…ho voglia di rivederti…chiamami”. E sotto il suo numero.
Ovviamente l’ho chiamato e l’ho rivisto. A casa sua.

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