Comanda lei! Pt.4

Scritto da , il 2018-05-22, genere dominazione

LEI
I giorni che vennero ci fecero toccare livelli di libidine, forse, mai provati. Il rapporto con Federico, così si chiamava il ragazzo della palestra, divennero sempre più stretti anche se lui era ancora allo scuro della situazione, non sapeva ancora che ero la padrona di un porco sottomesso. Il mio schiavetto ormai, aveva incendiato la sua dignità definitivamente infatti tra le mie attività sadiche preferite c’era un piccolo aiutino che mi facevo dare nella chat con il mio nuovo “amante”. Lo stronzo infatti mi aiutava a rispondere, ormai sapeva cosa doveva fare quando io gli intimavo:” E’ il momento del gioco”. Lui si denudava e spogliava anche me e poi sulla poltrona del salone lo umiliavo facendolo rispondere ai messaggi di Federico e facendomeli leggere da lui mentre io mi masturbavo a due mani dalla voglia a fica aperta. Alcune volte quasi mi innervosiva, infatti, Federico inviava spesso video di lui che si segava o foto del suo cazzo e il Porco ghiotto di cazzo quasi se lo divorava con gli occhi. “Quando mi farai cornuto, quand’è che finalmente potrai avere quello che io non ti so dare” mi chiedeva imperterrito mentre guardava i miei spasmi di godimento durante le conversazioni in chat con lui. Ero decisa ormai a iniziare la relazione di sesso con Federico ma siccome non gli avevo detto ancora nulla spiegai al Porco che lui non poteva prendere parte perché io rischiavo di perdere un cazzo e non gliel’avrei perdonato…
LUI
Ero ormai deciso a vederla, avevo bisogno di sapere che quel cazzo grosso e venoso la scopasse. Sinceramente la invidiavo, a volte pensavo alla goduria di averlo nel culo, di farmi riempire dal cazzo che scopava la donna che io avevo reso così spietata. La sera del loro primo rapporto venne stabilita, ovviamente da lei e io da buon cagnolino scodinzolante cercai di assisterla nei preparativi. Indossava un bellissimo reggiseno bordeaux, con mutandina in pizzo abbinata. Un bel tacco che le faceva risaltare il culo e il seno prosperoso…era una gran troia nella semplicità. I momenti in cui era via furono di una eccitazione unica, pensavo a cosa stesse facendo con quell’uomo, iniziai a segarmi non resistevo all’idea…
LEI
Federico decise dopo una bella cena che quella storia di sesso dovesse iniziare con un bel rapporto orale. Lui mi fece capire sin da subito che tipo era quando, portatami nel bagno del locale si sbottonò la patta dei pantaloni e mi infilò il suo grosso cazzo in bocca. “Finalmente” pensai, avevo dimenticato che goduria fosse avere il cazzo in bocca. Mi sentii davvero nelle sue mani. Mi prese per la coda e non fece altro che spingermi quel martello in gola, lasciandomi senza fiato. “Togliti le mutande, troia” mi disse togliendomi dalla bocca il cazzo che colava di saliva. Non ci pensai due volte a farlo ma lui dopo averle prese tra le mani e sentito quanto fosse bagnata la mia fica con un violento schiaffo sul culo mi disse che dovevo tirarmi su i pantaloni. Lui in poco tempo venne nelle mie mutande, stringendo il cazzo in quell’involucro di tessuto bordeaux. Io ero sorpresa e gli chiesi perché avesse preso quella decisione e lui strinse in un pugno la mutandina sborrata e mi disse di seguirlo in macchina. Arrivammo alla sua vettura e appena fummo dentro disse:” Questo è un regalo per quel frocio del tuo compagno, di voi so tutto, so bene che lui ti regge il gioco e allora sai cosa penso? Che il gioco mi piace ma decido io le tue regole…tu le sue ovviamente. Mi dispiace per quel pompino lì nel bagno ma me ne farai un altro sotto casa tua. Ho anche un’altra cosa qui”. Mi porse un pacco di plastica in cui c’era uno strap-on. “Adesso dopo avermi fatto il pompino farai il resto e non credo che c’è bisogno che ti spieghi cosa, sai bene che merita la punizione per essersi tenuto nascosto.” Ero nervosa, non mi aveva aperto la fica e quindi il Porco me la doveva pagare questa volta. Arrivati sotto casa Federico scattò una foto della mia mano sul suo cazzo bello gonfio e la inoltrai al maiale…
LUI
Era una sensazione così tanto forte che iniziai a tremare, erano sotto casa. Da quanto mi aveva scritto gli stava succhiando il cazzo, io mi ero messo sul divano e mi segavo cercando di bloccarmi prima che venissi. Dopo poco ricevetti un’altra foto, era il suo seno coperto di rivoli di sperma. Dovetti bloccarmi per il godimento e il cazzo gettò qualche goccia prima di contrarsi per l’ennesimo orgasmo negato. “Vieni alla porta a quattro zampe e a nudo, e fai subito”. Mi denudai completamente e con obbedienza andai a gattoni fino alla porta. Aspettai fin quando non dovetti aprire…
LEI
Mi aprì ed entrai veloce, lo vidi a quattro zampe, come un cagnolino scodinzolante e con disprezzo gli dissi che era poco più di un verme. Gli dissi di venire verso il divano e lì mi tolsi il soprabito e ne uscirono le righe del seme di Federico. “Vieni a pulire”. Mi spogliai… lo sperma mi era colato su tutto il seno, arginandosi tra le pieghe sotto alle tette e sulle areole dei capezzoli. “Questo dimostra che non sei nessuno e che godi a farti mettere in piedi in faccia da me e ora anche da quell’uomo che mi sazierà di cazzo” si buttò tra i miei seni e iniziò a pulirli, buttando giù i resti del seme di Federico. Si segava e gemeva. Appena ebbe finito mi sbottonai la patta del pantalone che ormai portava un piccolo segno umido a forma di cerchio dopo la cucitura dei bottoni e rimase sorpreso nel vedere che ero senza biancheria Aprii le labbra per fargli vedere quanto fosse pieno di umori il mio organo. Me la toccò credendo fosse stata riempita a dovere ma ne rimase deluso. ”Sì, hai capito bene Porco…non mi ha voluto scopare questa sera a causa tua, voleva che tu gli dicessi che eri un cornuto e che avevi bisogno di un cazzo per la tua donna, siccome gliel’hai nascosto non solo non mi ha scopata ma mi ha detto che devo punirti per la tua insolenza” e lui subito:” Scusa, ho sbagliato, vado punito… non comando niente io”.
LUI
Dopo quell’ennesimo atto di sottomissione alla mia Padrona, non riuscii a non scaricare fiotti di sperma dal mio cazzo ormai sfiancato dal trattenere l’orgasmo. Avevo la bocca impastata di seme, sentivo l’odore di quel membro purpureo e gonfio sulla mia donna. Fu uno degli orgasmi più belli della mia vita, accompagnato da un intenso tremolio che pervase tutto il corpo. Subito dopo un piacevole dolore ai testicoli, lei me li stava schiacciando con i piedi e mi guardava ormai più nervosa del solito. Avevo disobbedito, ero venuto senza il suo ordine…aumentò la pressione della pianta dei piedi sul mio scroto. “Lurido porco, adesso dovrai pagare tutto!” Con sdegno mi sputò in faccia e mi portò quasi a sbattere con le labbra contro il pavimento, con un suo piede che mi premeva sulla testa leccai da terra il mio stesso seme per l’ennesima volta in quei giorni. Nel frattempo il cazzo quasi non perse vigore e ancora umido e ricco di seme si preparava a farmi godere della mia terribile punizione…

LEI&LUI di Semiramis

P.S. Aspettiamo i vostri commenti e curiosità, pronti per i confronti con amanti del femdom e non solo. Trovate il nostro profilo (Semiramis) su Disqus. Buon orgasmo a tutti quelli che ci sceglieranno per quel fine...

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