Io e Lucia, la madre della mia vicina di casa

di
genere
etero

Io e Carla siamo cresciuti insieme, stesso palazzo, stesso pianerottolo, con due madri amiche fin da ragazze.
Ma questa storia non parlerà di Carla (seppur oggi sia una gran bella tipa) ma di sua mamma Lucia, all'epoca trentenne e protagonista indiscussa della maggior parte delle mie seghe adolescenziali.
Per me Lucia era come se fosse una zia, sin da bambino pomeriggi interi a casa sua, nella quale andavo anche in assenza di Carla tale era il livello di familiarità; interi pomeriggi per anni ed anni perché a differenza di mia madre che faceva i turni a lavoro, lei lavorava solo la mattina e quindi tutti i pomeriggi era a casa, quindi spesso si disimpegnavano tra loro per quanto riguarda noi figli.
Per anni non la notai proprio essendo un bambino, ma quando iniziai le prime seghe intorno ai 9/10 anni cominciai a guardarla un po' diversamente; sia chiaro niente di folle, in quanto a differenza dei miei canoni lei non aveva grande seno, però si difendeva molto bene (un tipo di bellezza che apprezzai più da grande, ma lei era un caso a parte) : alta più di un metro e settanta, gambe slanciate con delle belle cosce, un culo fuori dalla norma ed una seconda di seno, che venivano completati da dei capelli lunghi castani ed un viso un po' da stronza, nonostante fosse la persona più buona del mondo.
Iniziai ad indugiare ogni tanto con lo sguardo su di lei, poi la sera a letto mi capitava che mi passasse lei in un flashback mentre mi masturbavo, ed allora mi sentivo quasi in colpa... ma questa sensazione andava col tempo sempre più dissipandosi, e le seghe dedicate a lei aumentavano.
La scena che la fece diventare il mio vero e proprio sogno erotico accadde intorno ai 13 anni, ero in camera con Carla ed entrò Lucia completamente nuda per prendere non so cosa da un armadio 4 stagioni che era in camera: situazione quasi di panico da parte mia, perché nello stesso istante mamma e figlia si urlarono a vicenda
C "mamma ma copriti c'è Ricky!"
L "cacchio ma cosa ne sapevo non l'ho sentito entrare, non avvisate mai!"

Io dopo un primo istante di shock mi girai dicendo che tanto non avevo visto nulla, ma invece quei pochi istanti mi ero bastati per scrutarla benissimo: aveva la figa depilata e solo un ciuffetto sopra, cosa assari rara negli anni 90 pieni di cespugli neri, e soprattutto quel seno che avevo sempre poco considerato mi era sembrato il più bello del mondo, le tette piccole ma piene e morbide nella loro seconda...
Il pomeriggio terminò a breve, perché io trovai una scusa per tornare a casa e uccidermi ripetutamente di seghe, e anche perché Carla era un po' infastidita dell'accaduto.
Nei giorni successivi mentendo rassicurai Carla sul fatto che non avessi visto davvero nulla, lei si fidò ma ormai i miei pomeriggi in quella casa erano cambiati.
Di li a poco e per qualche settimana, complice il fatto che io avessi già fatto qualche piccola esperienza (qualche sega ricevuta e parecchi ditalini ad un paio di ragazze) e che lei aveva un po' di ansia in quanto il suo pseudo fidanzatino la stesse pressando, mi chiese di spiegarle bene come funzionava la masturbazione da ambo le parti.
Le spiegai un pochino dall'alto della mia ignoranza, ma soprattutto la convinsi che per non farsi trovare impreparata avrebbe fatto bene a fare pratica con me, e dopo qualche remora la convinsi; così appena si presentava l'occasione finivamo sotto le coperte a toccarci, io mi concentravo guardando la stanza poi chiudevo gli occhi ed immaginavo che quella sega me la facesse sua mamma, ed in poco sborravo.
Il gioco finì quando tirai troppo la corda ed insistetti per farglielo prendere in bocca, dopo un po' di resistenze la convinsi e per la prima volta sborrai in una bocca femminile.
Lei incazzatissima mi disse che non ero il suo fidanzato, che mi ero allargato troppo e che ne stavo approfittando, mi mandò a cagare dicendo che queste finte lezioni erano finite.
Per qualche giorno non andai a casa sua e non venne a casa mia, poi le chiesi scusa ammettendo che forse ne avevo approfittato troppo e tornammo ad andare l'uno a casa dell'altro.
Io non potevo assentarmi troppo da quella casa, avevo bisogno di vedere Lucia, si avvicinava l'estate e la pelle si scopriva sempre di più.
Dopo qualche tentativo andato a vuoto nel quale provai a guardare dal buco della serratura mentre Lucia faceva si lavava, un giorno mi venne in mente che i due bagni avevano in alto una vetrata fissa in alto sul muro divisorio (questo perché uno dei bagni era senza finestra).
Un bagno aveva la doccia ed uno la vasca, per arrivare all'altezza della vetrata l'unico passaggio era dal bagno con doccia, quindi aspettai con pazienza il giorno in cui decise di fare il bagno nella vasca: finsi con Claudia di avere forte mal di pancia cosi da non destare sospetti per la prolungata sosta in bagno, entrai nel bagno con la doccia e mi arrampicai fino alla vetrata.
La protagonista delle mie seghe adolescenziali era davanti a me nuda nella vasca, mentre si accarezzava la pelle ad occhi chiusi in relax.
Questo accarezzarsi dopo un paio di minuti si tramutò in una carezza intima, fino a diventare una vera e propria masturbazione.
Stavo perdendo la testa, e per il terrore di essere scoperto dopo un minuto uscii dal bagno e tornai in camera, dissi alla mia amica che il mal di pancia proseguiva e che preferivo tornare a casa mia... chiaramente anche quel pomeriggio svuotai totalmente le mie palle con varie dediche a Lucia.
Arrivò l'estate ed ormai eravamo diventati grandi per uscire con le famiglie, ma a me faceva impazzire vederla con vestitini o anche minigonne e quindi quando sapevo che le famiglie uscivano insieme facevo finta di non aver impegni per andare con loro.
Riuscivo a controllare sempre meno i miei istinti e lei ogni tanto si accorgeva di qualche sguardo non più da bambino che le rivolgevo, e di qualche abbraccio magari un po' troppo impetuoso; un giorno probabilmente esagerai e abbracciandola per salutarla glie lo poggiai ed essendo un po' barzotto lei lo sentì, mi fulminò con lo sguardo ed andai via mestamente.
Per qualche giorno rimase un po' distaccata nei miei confronti ma dopo qualche giorno tutto tornò alla normalità.
Io e Carla diventammo grandi, ognuno con il suo giro di amicizie, noi traslocammo in un altro quartiere e ci perdemmo un po' di vista come era normale che fosse.
Alle feste ed ai compleanni però ci vedevamo sempre, ed i miei sguardi su di lei erano ormai privi di vergogna pur essendo sempre nascosti, ma lei se ne accorgeva e mi guardava ammonendomi con un sorriso.
Più diventavo grande e meno capitava di vedersi, ma la vita a volte ci presenta davanti a situazioni assurde.
Dopo aver lavorato per qualche anno in un negozio di abbigliamento, intorno ai trent'anni il mio titolare di allora mi propose di aprire un nuovo punto vendita in centro, in società; il giorno dell'inaugurazione chiaramente tra amici e conoscenti c'era anche Lucia (con Fausto il marito), ormai splendida cinquantenne in perfetta forma, fasciata in un tubino che con la sua altezza, complice anche il tacco, la faceva risaltare in mezzo a tante altre donne.
Certo di figa ce ne stava parecchia come in qualsiasi inaugurazione, ma io ogni tanto cercavo lei con lo sguardo, quel culo e quelle cosce in quel tubino mi facevano girare la testa; incrociammo un paio di volte lo sguardo e ci sorridemmo, ma non mi feci nessun film.
Andando via venne a salutarmi e mi disse la frase standard detta da ogni amica delle mamme "certo che ti sei fatto proprio un bel ragazzo! Anzi, ormai sei proprio un uomo!" , ma che la mia mente malata interpretò come chissà quale cosa proibita.
Aggiunse anche che sarebbe passata a trovarmi in negozio con calma e che era molto bello.
Andarono via e la notte scopai con una ragazzina mandata dal catering del buffet pensando a Lucia, nonostante la ragazzina ventenne meritasse di suo!
Passò circa un mesetto e una sera intorno alle 19 30 arrivò la musa ispiratrice delle mie erezioni adolescenziali, soliti saluti e la feci seguire da una delle due commesse, in quanto il negozio trattava al 70% donna ed io servivo la clientela maschile.
Alle 20 10 dissi alle ragazze andare via, una di loro stava seguendo Lucia e dissi loro di non preoccuparsi che avrei concluso io.
Spensi l'insegna e le luci delle vetrine, tornai verso di lei e parlando di un paio di cose che aveva provato mi disse "devi dirmi sinceramente come mi stanno, voglio il parere di un uomo!"
Rimanendo ancora un po' abbottonato le risposi che le stavano bene ma che forse avrebbe dovuto provare un altro capo che le avvicinai: un vestitino con gonna a portafoglio corta ed un paio di scarpe con il tacco.
Li misurò (mi trattenni dal voler sbirciare nel camerino) ed uscendo le dissi "eh, vedo! Questo ti sta veramente da favola..."
L "grazie, non c'era bisogno che lo dicessi, avevano parlato i tuoi occhi... erano gli stessi che ricordo 15/20 anni fa su di me"
Io un po' spiazzato e arrossendo le risposi "si? Beh allora vedi che è un complimento sincero..."
L "oh si, nessun altro mi ha guardato con quegli occhi, eppure ti assicuro che di occhi che mi hanno guardata ce ne sono stati parecchi... però quegli occhi vispi, che negli anni diventavano meno timidi e più audaci... non ti nego che mi suscitavano emozioni, peccato che fossi un ragazzino! E ora che sei un uomo e non avrei alcuno scrupolo, io ho ormai 52 anni e non sono più la donna che guardavi in quegli anni, anche se lo sguardo di poco fa... " e mi sorrise.
Io dopo un attimo di esitazione le risposi che nonostante non fosse più una trentenne faceva girare la testa ancora a tanti uomini ma soprattutto a me, e rompendo definitivamente gli indugi aggiunsi "altrimenti come ti spieghi che la sera dell'inaugurazione io abbia scopato pensando a te?"
Il suo viso era stupito, ma la situazione ormai aveva preso una piega abbastanza chiara "addirittura? Ed io che pensavo ti limitassi a dedicarmi le seghe come quando da ragazzino nei giorni in cui mi squadravi più del solito tornavi a casa tua con una scusa..."
R "ed io che pensavo di essere insospettabile..."
L "insospettabile per mia figlia forse, non per una donna! E poi si vedeva dal rigonfiamento dei tuoi pantaloni, credevi non me ne accorgessi?"
A quel punto io mi avvicinai, avevo un po' di agitazione perché si, le carte erano scoperte, però mai dire mai! Arrivai vicino a lei e prendendole la mano la poggiai sul mio pacco dicendole "ed ora te ne accorgi?"
Lei strinse forte e guardandomi negli occhi disse "me ne accorgo eccome, anche se vorrei controllare meglio!"
Slacciò la cintura ed i pantaloni, si inginocchiò e lo leccò e poi tirò giù i boxer finalmente, stava esplodendo chiuso li dentro!
Iniziò una sega inginocchiata guardandomi negli occhi "quante volte hai sognato questa scena eh..."
R "più di quante tu ne possa immaginare!"
L "invece io qualche volta ho fantasticato su altro, quando sul divano con Carla guardavate Beverly Hills ma tu guardavi me che passavo e ti si gonfiava il pantalone io immaginavo di inginocchiarmi davanti a te e fare questo"
Iniziò a leccarlo, poi prese in bocca la cappella e iniziò a succhiarlo tutto, io non credevo a quello che stava succedendo, mi sembra impossibile, mentre al mio amico giù sembrava possibile eccome, si era calato nella parte alla grande... mi godevo il suo pompino che denotava una certa esperienza in materia, iniziai ad accompagnarle la testa avanti e indietro ma dopo qualche minuto la voglia di lei prese il sopravvento, così la tirai su dicendole che volevo ricambiare, la feci sedere sul pouf del camerino e le tirai giù il tanga, la sua figa era ancora come la ricordavo, depilata ma con il ciuffetto sopra il monte di venere... iniziai a leccarla attorno alle labbra, poi ogni tanto mi avvicinavo con la lingua sulle labbra per poi rigirarci attorno, giocavo un po' ed ogni tanto allungavo la punta della lingua sul clitoride, ero in ginocchio davanti a lei con le sue gambe sulle spalle ed ogni tanto sollevavo lo sguardo vedendola ad occhi chiusi mentre si godeva la mia lingua e le mie labbra che le facevano un meritato cunnilingus!
Dopo qualche minuto nel quale ricambiai il favore (con mio grande piacere visto che amo praticare sesso orale alle mie partner) mi sollevai, le misi il mio pisello davanti per inumidirlo con un paio di pompate prima di penetrarla, lei non si fece certo pregare e dopo qualche leccata la tirai su, le feci appoggiare le mani sul pouf e le puntai il cazzo sulla figa mentre eravamo davanti allo specchio, lo sfregai un pochino e poi finalmente la penetrai con forza...
L "ooohhh mamma mia, bello duro e grosso eh..."
R "e si, dopo vent'anni a dedicarti seghe cosa potevi aspettarti?"
L "eh ma potevi avvisarmi che era questa la situazione, avremmo anticipato i tempi!"
Nel frattempo la scopata iniziava ad entrare nel vivo, la tiravo per le spalle, lei aveva ancora il vestito che le avevo fatto provare, la gonna corta sollevata le lasciava scoperto quel culo fantastico che era ancora molto tonico, come le sue cosce...
R "sai che il tuo culo è ancora pazzesco? E le tue cosce mi hanno sempre fatto impazzire!" e concludendo le diedi uno schiaffone sul culo
L "ahi che male! Però mi piace sentirti dire che ti piaccio ancora dopo anni ed anni..."
R "si, e la tua figa è ancora come la ricordavo, come il giorno che sei entrata in cameretta nuda! Da li in poi è mi è cambiato il mondo!"
L "cazzo che sensazione il giorno... sapevo benissimo che c'eri tu, ma volevo provare il brivido per me e regalare un'emozione a te! Volevo provare il brivido di mostrarmi totalmente nuda a qualcuno, e tu eri l'unica soluzione percorribile senza causare scandali... quanto mi sono bagnata quel giorno!"
R "cazzo ma sei una troia, lo avevi fatto apposta? Quante seghe su quell'avvenimento, ti ricordo ancora nuda come se fosse oggi!"
L "si che lo avevo fatto apposta, ma voi eravate poco più di due bambini quindi non era stato difficile nascondere la mia malizia!"
R "oh cazzo, questo mi fa impazzire, mi eccita da morire, girati mettiti giù!"
Le feci togliere il vestito, presi un telo grande che avevamo nel magazzino e lo misi a terra, mi spogliai del tutto e la feci sdraiare, le allargai le gambe e ripresi a scoparla, lei mi guardava e godendo mi sorrideva
L "quante volte lo hai sognato eh? Come il giorno della vasca..."
La mia faccia stupita mentre continuavo a fotterla la fece quasi ridere e lei anticipò la mia domanda
L "si ti avevo sentito ed intravisto nonostante la luce spenta, in realtà speravo lo facessi perché avevo già notato che provavi a spiare dal buco della porta dell'altro bagno, vedevo l'ombra dei piedi da sotto la porta! Il giorno nella vasca ho iniziato a masturbarmi e sono venuta pensando a te che mi guardavi, mi eccitava saperti li, eri diventato il mio gioco stuzziacante... "
Io non ce la facevo piú, la scopavo sempre più forte ed avevo anche iniziato a baciarla appassionatamente, di lì a poco la sentii godere in pochi minuti altre due volte, continuavamo a parlare ricordando aneddoti di quegli anni, ma io ero al culmine: mi staccai, mi misi in piedi e segandomi le dissi "non devo dirti niente, apri bene la bocca e prenditi la mia sborra dopo anni ed anni in cui me l'hai fatta buttare!"
Non si fece pregare, venne sotto di me e mentre io mi masturbavo lei mi leccava le palle, poi in un attimo venni in una delle sborrate più copiose della mia vita!
Una, due, tre, quattro sborrate delle quali la prima e la seconda in bocca, le altre sul viso e sul seno... le avevo urlato di tutto mentre le sborravo addosso, lei mi guardava e si leccava le dita raccogliendo il mio sperma.
Sembrava un sogno ed invece era la realtà... mi lasciai andare a terra e ci baciammo, lei giocava con il mio cazzo moscio ma sapeva giocarci bene, perché in pochi minuti tornò sull'attenti...

L'esperienza sessuale più bella della mia vita...

Sono molto graditi i commenti

riccardottantadue@gmail.com
di
scritto il
2018-04-19
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