Riccardo, come mi presi la sua verginità

Scritto da , il 2018-01-15, genere gay

Il tutto accadde diversi anni fa; ai tempi avevo scoperto la mia passione per i maschi da un anno soltanto e sebbene avessi avuto già diverse esperienze (più di quante mi piacerebbe aver fatto) mi accompagnava costante l'idea di essere comunque inesperto e quindi una debole incertezza.

Era periodo di esami, Giugno per la precisione, i miei erano partiti per le vacanze ed io ero rimasto a casa a studiare. Da bravo studente in questi periodi cerco di non incontrare nessuno in modo da non distrarmi dai miei studi.
Quella sera però raggiunsi il limite: er almeno un mese intero che non facevo nulla, l'ansia mi toglieva pure la voglia di masturbarmi e in più si moriva di caldo.
Quando è troppo è toppo.
Abbandonai il libro di biologia sulla scrivania mentre controllavo se mi fossero arrivate notifiche di qualunque tipo sul cellulare.
Qualche messaggio da amici o su gruppi, una notifica Facebook e altra roba poco interessante; ciò che colse la mia attenzione fu una notifica da parte di una chat di incontri. Pigramente la aprii e notai che un ragazzo mi aveva scritto.

Senza leggere il messaggio guardo il profilo e mi scappa un sorriso, il ragazzo in questione sembrava a malapena maggiorenne e mostrava senza vergogna un fisico asciutto, per il resto mi sembrava decisamente carino: occhi blu, capelli scuri, sopracciglia folte e un naso dritto.
Leggo il messaggio:

rispondo io






Guardo l'orologio, erano le 21:30, non un orario terribile dopotutto.
chiedo
risponde
Il paese in questione si trova a circa 5 km da dove vivo io, decisamente non male
gli dico


Senza troppa fretta mi cambio e metto qualcosa di più decente del pigiama, m sciacquo velocemente e afferro le chiavi di casa, della macchina, il portafoglio e un preservativo (non ero sicuro di concludere ma sempre meglio andare sul sicuro)
MI dirigo verso l'indirizzo indicatomi e in un quarto d'ora sono sul posto, gli scrivo e in cinque minuti mi risponde

Dopo un minuto lo vedo camminare verso la mia macchina; comincio dicendo che io non sono altissimo, arrivo a 1,75 metri, ma lui era veramente basso, sarà stato 1,65. Apro la portiera e lo faccio salire
gli dico porgendogli la mano
risponde
Noto che ha un modo di fare un poco effemminato ma la cosa non mi turba e così accendo la macchina e guido verso nessuna meta precisa mentre ci scambiamo informazioni personali come la scuola, gli hobby, lo sport, l'omosessualità e vari argomenti.
Semplicemente, scopro che il ragazzino va al liceo artistico, suona il pianoforte, fuma la sigaretta elettronica e il suo sogno è quello di creare una propria linea di scarpe. Fino a qui nulla che non avessi già incontrato.

Ad un certo punto i fa:

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