Incontro della vita 5

Scritto da , il 2017-10-26, genere gay

Lavoravo con la bocca quel cazzo turgido in un saliscendi continuo e costante che a momenti quasi mi provocava di soffocare. Ascoltavo in sottofondo i suoi gemiti di piacere che invocavano il mio nome, mentre le dita delle sue mani erano nascoste nei miei capelli corti e riccioli.
Dopo un po' mi fermai allontanai il viso ed iniziai a masturbarlo. Posizionai il mio corpo accolto sul divano, con la testa appoggiata sul ventre rivolta verso quel cazzo turgido chiuso nel pugno della mia mano che scivolava in verticale scoprendolo di continuo . La lingua massaggiava ed umidiva la cappella ed allo stesso tempo giocavo con la punta della stessa sul prepuzio. L' altra mano si stendeva fin verso i capezzoli ad accarezzare i suoi meravigliosi pettorali depilati. Era sudato di piacere ed ascoltai chiaramente dall'accelerare dei suoi gemiti e dall'irrigidimento dei muscoli l'imminenza dell'orgasmo. Nello stesso momento in cui realizzai fiotti biancastri esplosero con forza invadendo la mia lingua ed il viso. Era calda, densa, di un sapore acre. Ricevetti più di una schizzata. Quando la violenza del liquido diminuì riavvicinai la mia bocca ed iniziai a pulirlo con la lingua fino a farlo scivolare nuovamente in bocca. Si appoggiò ancora duro sulla lingua mentre con il palato lo massaggiavo. Ho goduto a ricevere il suo cazzo intriso di sperma in bocca. Avvertivo il mio sesso diventare duro come l'acciaio, i testicoli erano gonfi e doloranti e l'ano sembrava avesse spasmi di piacere immaginando la goduria di riceverlo dentro. Dopo un po mi fermai, e con lentezza controllata scivolai supino sul pavimento, esausto ma anche compiaciuto del lavoro svolto. Chiusi gli occhi, rilassai la mente, ed iniziai a masturbarmi, prima lentamente, come stessi massaggiando il mio sesso, quindi iniziai ad accelerare mentre con una mano tenevo i testicoli raccolti nel pugno. La sensazione di quella mano estranea che tentava di prendere posizione all iniziativa di appagare i miei sensi mi infastidi, d'istinto ma con delicatezza la allontanai dal mio corpo. Iniziai ad ansimare di piacere quindi Irrigidii i muscoli, un attimo dopo tutta la mia eccitazione esplose verso l'esterno a fiotti caldi, finché i muscoli pian piano si rilassavano. Ricordo di aver sborrato mai così tanto. Quando riaprii gli occhi era sul divano girato verso me ad osservare, bello come un adone. Accennai un sorriso, e prima che potesse aprire bocca chiesi se potevo ripulirmi. Mi fece cenno di si. Immediatamente mi rialzai, presi gli abiti e scappai in bagno.
Quando rientrai in sala era seduto sul divano con addosso i boxer, i gomiti appoggiati sulle sue meravigliose cosce e le mani tra i capelli. Mi avvicinai, e lui mi rivolse uno sguardo che sembrava colmo di malinconia anche se accennava ad un sorriso. Senza guardarlo negli occhi dissi:" scusa, ma devo andare. Ho delle commissioni urgenti in facoltà e sono già in ritardo". Non attesi neppure una risposta, uscii immediatamente dalla casa. Questa volta non mi segui.
Erano già più di dieci minuti che aspettavo in piedi l'autobus alla fermata. Avevo smesso di pensare, volevo rientrare e basta. Come disse qualcuno in un film " domani è un altro giorno".

Questo racconto di è stato letto 3 3 8 6 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.