Incontro della vita 3

Scritto da , il 2017-10-25, genere gay

Quel ragazzo sui 25 anni circa abitava in una zona periferica ma elegante della città. Era un parco pieno di verde con case signorili plurifamiliari di due piani, tutte circondate da aiuole alberate. Ci fermammo ad una di queste ed entrammo in un loft molto ampio, le pareti erano dipinte di bianco, pochi mobili separavano gli ambienti ed un grande divano con varie poltroncine era al centro della sala.
Abitava a piano terra ed ampie finestre davano direttamente sul giardino di casa. Tutto era molto pulito, profumava di fresco.
" Noto che ti piace la casa. Mi fa piacere sia di tuo gradimento. Sarebbe stata una bestiemma accoglierti in un luogo non all' altezza di te". Lo guardai interrogativo:" scusa ma che cazzo stai dicendo? Non ti seguo. Mi spieghi il senso del tuo discorso?". Iniziò a sorridere e rispose:" Nello scusa ma ho bisogno di rinfrescarmi. Credo che farò una doccia. Se vuoi puoi imitarmi e raggiungere anche tu la doccia. O magari se ti imbarazza puoi farla prima tu." " No vai pure, magari mi rinfresco dopo che hai finito tu." Fece un gesto col dito come per accarezzarsi le labbra serrate, mi osservava in continuazione, quasi non riuscisse a distogliere lo sguardo da me. " Va bene, inizio ad andare. Magari mi segui dopo." E mi fece un occhiolino. Mi accomodai sul divano senza rispondere, mentre si sfilava la camicia. Osservavo estasiato la massa muscolare che circondava il suo torace e l'addome ormai nudo. Aveva appena tolto la camicia e davanti ai miei occhi apparve con dei pettorali da urlo, tartaruga annessa, il torace completamente depilato e la pelle abbronzata. Insomma mi faceva girare la testa. Si accorse del mio sguardo interessato ai suoi muscoli, rise di gusto, mi tiro in faccia la camicia e disse:"già ti adoro". Non ebbi tempo di dir nulla, era scomparso in bagno senza chiudere la porta. Era un invito a raggiungerlo, e qualsiasi altro ragazzo avrebbe preso l occasione al volo, io invece rimango sempre fermo a pensarci e ripensarci. La timidezza mi rende insicuro. Pur essendo cosciente di attrarre molto gli altri, e pur sapendo di non avere un fisico paragonabile a quella meraviglia di ragazzo appena conosciuto, resto comunque attraente nudo, forse perché il mio corpo si dirige verso l'eleganza e non verso i muscoli da palestrato. Ed invece me ne sto sul divano, inerme, a pensare che non riesco neppure a prendere l iniziativa verso un vero bacio. A ventuno anni le uniche esperienze avute sono state con ragazze, per la verità sono loro che cercano continuamente di uscire con me. Io in genere accetto, ma la sera a letto penso sempre di essere tra le braccia di qualche bel ragazzo. Ed anche quando faccio l amore con loro non prendo mai alcuna iniziativa, mi lascio semplicemente guidare. Mentre rimuginavo su queste mie fisse me lo ritrovai davanti bagnato, con i piedi nudi ed un asciugamano intorno alla vita. Fortuna che ero seduto, avrei potuto avere le vertigini. Mi porse la mano bagnata come per invitarmi a seguirlo. Risposi al suo invito porgendo la mia mano nella sua e mi alzai fino ad essere ad un palmo da lui. Con l altro braccio mi circondo la vita da dietro incollandomi al suo corpo, facendo si che i miei abiti si bagnassero. Sentivo il suo fresco alito sul mio viso, mi alzo il mento affinché le nostre bocche fossero alla stessa altezza, chiusi gli occhi, e mi inebriai del profumo della sua bocca. Lasciai entrare la sua lingua nella mia bocca e godetti quei massaggi umidi e profumati nel mio palato. Quando il mio ventre si rese conto del suo cazzo duro premere contro, lo strinsi per la vita per averlo sempre più vicino. Adoravo quelle labbra carnose che massaggiavano le mie piu sottili, adoravo quelle mani che mi stringevano da dietro palpando le mie natiche, adoravo il suo odore di maschio virile, ed annusavo il profumo del suo cazzo bagnato nonostante fosse a mezzo metro sotto il mio naso. Ero completamente alla sua mercé.

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