Il Monastero dei Miracoli. (1^ parte)

Scritto da , il 2017-09-17, genere saffico

Veramente è saffico, incesto, orgia... c'è di tutto!

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Alla Principessa Elisabetta...

Cara sorella minore,
ho letto con apprensione la tua ultima missiva e mi duole sapere dei tuoi problemi, il fatto che non ti sia ancora possibile dare eredi al tuo augusto consorte non è un problema da poco.
Distruggerai questa mia subito dopo averla letta, vero? Ci conto.
Il fatto è che i nostri nobili mariti non sono molto forti di lombi, credimi... il problema è loro e non nostro. Non sono portati per il sesso, lo affrontano con fastidio.
Ma... abbiamo il rimedio.
Ti fidi della tua sorella maggiore?
Come pensi che abbia potuto avere tre figli bellissimi e forti come quelli che ho avuto? E... in cinque anni?
C'è un segreto che ti svelerò se verrai a trovarmi. E probabilmente riusciremo a risolvere i tuoi problemi dinastici.
Te ne accenno solo...
Qui... non distante, c'è un monastero famoso che fa miracoli. E' dedicato a Sant'Antonio che, come sai, è il protettore della procreazione.
E' retto da un sant'uomo, l'abate Cristoforo. E altrettanto santi sono i frati che ci vivono.
Verrai con il tuo augusto marito.
E' necessario affinché avvenga il miracoloso accadimento.
Vieni presto, mia dolcissima sorellina.
Tua sorella maggiore... Claudia.

Alla principessa Claudia...

Carissima sorella Claudia,
ho letto con crescente felicità la tua lettera, che ho provveduto a distruggere.
Concordo... che dipenda dai nostri mariti e che tu abbia avuto l'aiuto miracoloso del Beatissimo Santo protettore è un fatto che mi riempie di speranza.
Mi metto fiduciosa nelle tue dolcissime mani che bacio riverente.
Sarò da te per metà del mese entrante. Il marito ha cercato mille questioni e scuse ma alla fine si è convinto e mi accompagnerà. La mancanza di eredi preoccupa anche lui.
Ti abbraccio e bacio con tutto il mio caloroso affetto.
Tua sorella Elisabetta.
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-Oh... mia cara Elisabetta!
-Che piacere riabbracciarti, sei il mio tesoro... tu! Sei bellissima, mia cara, anche se vedo quella brutta ombra di mestizia nei tuoi bei occhi, ma vedrai che risolviamo tutto. Ora lasciami salutare il tuo augusto marito, quello che ti devo rivelare è assolutamente confidenziale, né lui... tuo marito, né il mio, dovranno mai sapere nulla! Me lo prometti?
-Nessuno oltre noi due... mia adorata sorella! Quanto mi sei mancata! Lo sai quanto la tua sola presenza mi sia di sollievo. Ti prometto ogni cosa.
-Riposatevi... e poi chiedi a tuo marito il permesso di raggiungermi nella mia stanza, saremo tu e io, sole. Potremo parlare. Dammi un bacio e vai.

Quando Elisabetta entra nella stanza della sorella, questa è nel letto e le dice di chiudere la porta a chiave e poi... alzando le coltri e mostrando di essere nuda, la invita a spogliarsi e a raggiungerla.
Elisabetta si leva rapidamente i vestiti e si mostra, è davvero bella! Il corpo aggraziato con due tette sode e consistenti e la curva sinuosa delle anche, raggiunge la sorella nel letto, l'abbraccia.
Le due sorelle si baciano. Lungamente, si stringono, si accarezzano.
Claudia fra un bacio e l'altro mormora...
-Mia deliziosa sorellina, mia amante... vuoi che ti dia sollievo? Parliamo dopo...
La risposta di Elisabetta è il suo abbandono.
Claudia mentre continua a baciarla, a morderle le labbra, con la mano raggiunge il suo inguine, l'accarezza... passa le dita sul pelo morbido che circonda la vagina, preme sul solco e lo apre. Sente il caldo umidore, sente la voglia assoluta di godere e la stimola. Stringe forte il clitoride sensibile, lo preme, lo sposta da una parte e dall'altra! Elisabetta si è abbandonata sotto i baci ardenti della sorella e il sapiente tocco della sua mano. Pochi attimi e gode! Si inarca e geme! Urlerebbe anche se la sorella non le chiudesse la bocca con la propria.
Ma è solo il primo orgasmo. La bocca di Claudia ora discende bramosa lungo il suo corpo, le bacia la gola, le spalle e si ferma sul seno, sulle due tette gonfie e morbide, succhia e morde forte i capezzoli, con la mano continua a toccare la sorella fra le cosce, ora le dita spingono dentro a fondo, spingono e strofinano sulle pareti lisce e calde, l'umore denso e vischioso le copre le dita. Le fa uscire... tornano brevemente sul clito, accarezzano il bel fiore che dimora fra le tonde e lisce natiche, torna a penetrare forte, strofina... pompa e ottiene il secondo orgasmo della sorella. La bocca scende ancora, bacia l'ombelico, raggiunge il pube, sente il pelo serico, bacia la vagina della sorella.
Ci incolla la bocca in un lungo bacio appassionato, morde le labbra gonfie, lecca l'umore che esce copioso, spinge la lingua come se la volesse penetrare e infine... si dedica al clitoride, un lucido e consistente piccolo glande. La sua lingua passa e ripassa, usa la punta per farla impazzire. Ma non solo, lo morde il clito sensibile, lo tiene fra i denti e tira. Ottiene il terzo orgasmo, forte... prolungato!
Poi... sono avvinte in un abbraccio nel quale si danno piacere a vicenda, con le dita e la bocca, si penetrano... si strofinano le vagine una contro l'altra! Si leccano.
E... fra un orgasmo e il successivo, hanno modo di dirsi quanto si sono mancate, che manca loro questo tipo di piacere, il piacere che si davano negli anni della loro adolescenza, prima di essere assegnate in sposa ai rispettivi mariti.
Infine... esauste, soddisfatto il loro bisogno di godere, riportate al presente e avuta conferma della loro passione reciproca, parlano. Abbracciate, le bocche vicine...

Claudia le dice...
-Ascoltami bene... sorellina adorata, mio amore. Non crederai che sia stato mio marito a mettermi incinta tre volte negli ultimi cinque anni, vero? Ma se... non mi raggiunge mai in questo letto e quando lo fa, lasciami parlare sinceramente e crudamente, il suo pene, ma si diciamolo... il suo cazzo neanche tira. Cerca di ficcarmelo dentro, ma il più delle volte viene prima di penetrarmi e versa il suo seme fuori dalla mia figa! Capisci? Non potrebbe mai mettermi incinta un amante così debosciato...
Viene interrotta dalla sorella che...
-Capita lo stesso anche a me! Non solo non riesce a penetrarmi ma mai ho goduto, non sa cosa sia un preliminare, il toccare e tanto meno il baciarmi fra le cosce. Continua... anima mia...
-Sono rimasta gravida grazie all'ausilio miracoloso del Santo... avevo sentito di questi interventi prodigiosi e ho convinto mio marito a farmi provare. Il monastero o Santuario di Sant'Antonio ha un padiglione proprio per queste cose, riservato per le ospiti illustri, bisogna starci dentro una notte, sole, non ci sono finestre né altre porte oltre a quella di entrata. E' d'obbligo che sia il marito a chiudere la porta a chiave e che la custodisca, ma non solo... deve mettere un suo sigillo sul battente, un nastro di carta con il suo nome.
-E il santo... ha fatto il miracolo?
-Il santo è stato aiutato... ascoltami bene, sorellina, ero lì in preghiera e ad un tratto ho sentito una presenza, delle mani che mi toccavano, che passavano voraci sul mio corpo e ho sentito una grossa e dura verga che mi cercava e ho capito che dovevo sottopormi a quell'atto. Che era l'intervento del divino. Ho goduto tantissimo... sotto l'opera maschia e volitiva di quella verga dura di carne. Insomma... mi ha preso più volte e più volte ha riempito la mia figa di seme. Poi... è sparito. Ma... mentre ero sul letto a ripensare al miracolo, ero ancora languida dal godimento e mi toccavo, ho sentito nuovamente una presenza e nuovamente una verga dura mi ha preso, ma diversa... non era quella di prima, ma altrettanto valida! Questo non mi ha preso solo dal davanti ma mi ha costretta chinata e mi ha penetrato da dietro, sbatteva i suoi lombi contro le mie natiche, il rumore mi riempiva la mente di una santa libidine. Anche questo durò tanto, venne tre volte e io ero piena di lui e del precedente. E... sorellina... non saprei dirti quante volte avevo goduto! Mi sembrava un godimento continuo! Senza interruzione. Anche questo ultimo mi lasciò, ero sfinita... ma mai avevo goduto così! Non conoscevo davvero il piacere che può darti un uomo ben fornito. Un... cazzo solido come un ramo di quercia!
Stavo per addormentarmi... quando si ripropose una altra presenza, diversa dalle precedenti, una altra verga. Dura e larga! Dio... sorellina che larga, quando mi entrò dentro mi sentii lacerare ma il piacere era immenso!
-Oh... mi fai morire con il tuo narrare, non posso fare a mano di toccarmi...
-Ti tocco io... tu godimi sulle dita... mia adorata, fammi continuare, ebbene... qualcosa iniziavo a supporre, chi erano queste presenze? Mentre questo ultimo mi era sopra... e mi montava e mi faceva godere, gli accarezzai la testa e scoprii il segreto dei miracoli. Stavo accarezzando la tonsura di un frate! Chi mi stava sopra e mi dava piacere e prendeva piacere da me era un religioso del monastero! Oh... aspettai che finisse, una, due e tre volte... presi il suo seme nella mia vagina. Avevo la figa piena della loro libidine. Ora sapevo il perché delle gravidanze miracolose.
-Loro... i frati! Oh... le loro verghe dure... mi fai godere di continuo... sorella!
-Accesi il lume e lo misi difronte all'evidenza, era un vero Adone, miracolosamente fornito, mi dovette confessare che esisteva un cunicolo segreto che partiva dal corpo principale del monastero e arrivava lì e che c'era una entrata nascosta e ignota a tutti. Che la cosa veniva organizzata dall'Abate. Per quella notte fu tutto... avevo avuto lo sperma di tre uomini diverse e per ben... nove volte mi avevano riempita. Ma... sapevo bene che non era sicuro che l'impresa di restare incinta fosse stata risolta. Vero... ero nel mio periodo fertile ma era necessario ripetere la cosa.
La mattina seguente il mio sposo aprì la porta, vide il suo sigillo intatto e mi chiese notizie. Gli risposi... abbassando verginalmente gli occhi che lui doveva far l'amore con me per rendere tutto possibile. Lo fece al suo solito modo... sborrando maldestramente sul mio solco gonfio degli amplessi notturni, lui...? Neanche badò al mio gonfiore. Lo convinsi a concedere una munifica offerta all'Abate. E gli dissi anche che avrei dovuto ripetere la cosa, la mia opera di adorazione al santo, per diverse notti per essere sicura del santo risultato. Prendemmo quindi alloggio nel monastero nell'appartamento del vescovo, come sempre vuoto. Durante il giorno riposai, non mancai di pretendere da mio marito le sue prestazioni, cosa che mi concesse a mala voglia. Durante il pranzo con l'Abate, gli feci capire che sapevo tutto e che se voleva continuare doveva giocare al mio gioco. Mi accorsi che quell'uomo maturo ma ancora vigoroso era quello che mi aveva preso per primo. Gli dissi... che la notte successiva ne volevo due alla volta di frati. Lui compreso... doveva venire con quello con quel cazzo enorme!
-Sorella mia... mi stai facendo morire di voglia. Quindi... è questo che hai in testa per me? Anch'io avrò tutte quelle verghe dure? La loro sborra nella mia figa! Mi renderanno senz'altro pregna!
-Si... amore mio. Ma... la prima volta e per le notti successive sarò con te per evitarti traumi, prenderemo alloggio al monastero e parlerò con L'Abate... voglio per te i migliori stalloni! I cazzi più robusti. Ma ricorda... che dovrai anche farti riempire da tuo marito per evitare sospetti. Domani stesso... io e mio marito prospetteremo al tuo l'intervento miracoloso del santo. Non avrà nessun sospetto quando vedrà la stanza del miracolo e metterà il suo sigillo alla porta!
-Ne voglio anch'io... due! Di frati, assieme... oh sorellina! Mi sto sciogliendo, baciami... fammi godere...
-Così... amore mio? Con la mia lingua?
-Oh... si...
-Uhm... non ti ho detto una cosa. Le notti seguenti... cinque per la precisione... i frati furono diversi. Tutti legati dal segreto di obbedienza della loro regola, sai? Prima due... poi anche tre assieme. E mi presero anche nel mio pertugio posteriore, insomma mi incularono. Ho avuto la loro sborra dappertutto, bocca... figa e culo.
-Oh... tu... mi fai morire. Lo faranno anche a me?
-Si... se vorrai, si. Sarò con te. Voglio vedere che ti inizino bene al godimento anale. E sai? Li prenderai qui... in questo tuo buchino, dove ora ho il dito... ti piacerà?
-Oh... si... continua, spingilo a fondo e leccami, leccami fino a consumarmi...
-Ci vado spesso al monastero. Dico a mio marito che è per ringraziare il santo della grazia ricevuta, ci vado ogni mese. Credo che comunque resterò gravida ancora e ci vado anche da incinta, si... con il pancione anche. Almeno fino al settimo mese, evito solo che mi pesino addosso, i più... li prendo nel culo.
-Che piacere mi dai! Mi assisterai in tutte queste cose? Sarai con me? Sempre?
-Si amore mio... vedrai che convinceremo tuo marito a stabilirsi qui, vedrai amore mio... ora dammelo il tuo orgasmo... vienimi in bocca... dai dai... dolcezza mia.

Tibet

(da sempretibet blog)

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