La stazione

Scritto da , il 2017-05-21, genere gay

Forse oggi non è più opportuno avvicinarsi alle stazioni, visto quello che succede, troppi controlli, troppa brutta gente, ma anni fa non era così, anzi.
Io vivo fuori Milano. e nel mio paese, indossare intimo femminile, e preferire essere scopati che scopare, non è proprio visto di buon occhio, da noi sin da giovani giovani, si deve frequentare una ragazza, e si deve scopare di frequente con lei, altrimenti ti additano come frocio, e io come tutti, ho dovuto mio malgrado avere una ragazza, non è che la cosa non mi piacesse, ma sicuramente non era la vita che avrei voluto per mè.
Comunque avuta la patente, ho potuto fare quello che più desideravo, andare a Milano, meta sicura per i miei nuovi incontri, e cos' fù, avevo sentito dire da alcune persone, che nei pressi della stazione, di sera, si muoveva uno stuolo di persone alla ricerca di sesso, e la cosa mi attraeva.
La prima sera andai in avanscoperta, arrivai, parcheggiai la mia macchinina, e con il cuore in gola, entrai in questa enorme stazione, e mi incamminai osservando stupito quanta gente andava e veniva, poi dopo una buona oretta, mi incamminai all'esterno, e vedevo degli uomini, appoggiati al muro, e a volte incrociavo delle donne, a dire il vero, scoprirò poi essere uomini che come mè, amavano travestirsi, e così passai alcune ore ad orientarmi.
Passati un paio di giorni mi recai ancora in stazione, questa volta con le idee più chiare, e passeggiando all'esterno, erano già le undici passate, fui avvicinato da un uomo sulla sessantina, io avevo poco meno di diciannove anni, carino, minuto, e sicuramente si capiva il perché fossi li, e gentile mi chiese se avevo da accendere, io risposi di nò, che non fumavo, e lui continuò la discussione, solite banalità, intanto aveva raggiunto il suo scopo, mi aveva agganciato, poi mi chiese come mai ero lì a quell'ora, e scherzando mi disse che era pericoloso per una ragazzina come mè, furono queste le sue esatte parole, e mi colpì, io ero un ragazzo, e lo feci notare, e lui mi accarezzò e aggiunse, lo vedo, ma messa diversamente saresti una bella ragazza, e dopo la carezza, si avvicinò a mè, io ero con le spalle al muro, lui col suo corpo bloccò il mio, e con la sua mano destra scese in mezzo alle mie gambe, e guardandomi fisso negli occhi, slacciò i bottoni, e infilata la mano, afferrò il mio cazzo, che nel frattempo era durissimo, lo maneggiò un attimo, e poi mi prese la mano, e la appoggiò al suo cazzo, che sentivo attraverso i pantaloni, duro e grande, chiusi gli occhi.
Un attimo dopo, mi ritrovavo a slacciare i suoi pantaloni, e in un attimo, scivolò fuori il suo cazzo, era veramente notevole, almeno 30 centimetri, una cappella violacea, e presi a masturbarlo, lentamente, ad un tratto passarono vicino due persone, che accortesi di quello che succedeva, osservarono mentre passavano, e commentarono la scena, erano, poi li conobbi abituee della stazione, li tutti lo erano, e mi spaventai, il tipo si accorse del mio stato d'animo, e presami per mano, mi portò in un angolo buoi, dietro a dei cassonetti, e allora, visto la maggior intimità, mi abassò i pantaloni e mi prese in bocca il mio cazzo, e cominciò un pompino da favola, e devo dire che resistetti poco, innondai la sua bocca di sperma, e lui la bevve tutta, poi si alzò, abassò a sua volta i pantaloni, e mi chiese di fagli una sega, lo accontentai subito, era la mia prima sega ad un uomo, e dopo un po' venne, sborrando un getto potente, che raggiunse il cassonetto, e poi un altro e un altro ancora, era un idrante.
Poi mi baciò, e ricomposti mi invitò a bere qualcosa, accettai, ero stralunata, e una volta seduti mi fece molte domande, e mi spiegò molte cose sul mondo della stazione, e come comportarmi, chi frequentare e chi no, e come fare, i giorni pericolosi per i controlli, e ne feci tesoro.
Le volte successive, mi servirono per conoscere e frequentare altri maschietti, e travestiti, per poi a mia volta iniziare ad indossare, persi la mia verginità, proprio in stazione, e a sverginarmi fù una trav, dolce e sensuale, e grazie a lei imparai a truccarmi e a vestirmi, e mi piacque talmente tanto, che un anno dopo regolarmente alla sera passeggiavo en femme.
Ho avuto la fortuna di frequentare la stazione nei momenti belli, e di conoscere molti uomini, e lì ho conosciuto verso la fine mio marito, un uomo più grande di mè, lo conobbi che io avevo circa trent'anni,e lui cinquantacinque, separato, con due figli, più o meno della mia età, una femmina e un maschio, e dopo esserci frequentati per qualche scopatina veloce, mi convinse ad andare da lui, e poi a cena, e col tempo mi trasferii da lui, e divenni la sua donna a tutti gli effetti, trasferitami da lui , passavo le giornate en femme, e non mi vestii più da maschio, accudivo alla casa, uscivo a fare spese, frequentavamo amici, e poi ho conosciuto i figli, e devo dire che mi hanno accettata bene, poi alcuni anni fa, siamo andati in spagna e ci siamo sposati, ora lui è anziano, e io non più giovane, ma se ripenso al passato, dico di essere soddisfatta della mia scelta, ho avuto una vita sessuale bellissima, all'insegna della passività, ero poco attiva, e anche oggi, con meno regolarità, incontro ragazzi che si soddisfano scopandomi, e spesso con mio marito come spettatore.

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