Questi giovani 6

Scritto da , il 2017-01-16, genere gay

Era pazzesco, non potevo crederci, mi voleva, mi voleva sposare, certo con delle condizioni, ma nulla di impossibile, almeno quelle che riguardavano la mia persona, la perdita dei testicoli prima e del pene poi, non mi disturbavano, anzi, erano ormai mesi che le erezioni erano difficoltose, e comunque ci avevo pensato già, e il fatto di diventare donna anagraficamente, non era più un problema, certo dovevo dichiararmi in azienda, ma la cosa non mi interessava, tutto per Giorgio, ma proprio tutto.
Per quanto riguardava la mia famiglia, non potevo sapere come l'avrebbero presa, intendo il fatto che sarebbero stati tutti di Giorgio, mia figlia non mi preoccupava, ma specialmente mia moglie, proprio non sapevo.
Aveva degli amanti fissi, era un vulcano sessuale, e aveva già partorito due figli, era ancora giovane e bella, ma quello che chiedeva Giorgio, proprio non sapevo come lo prendesse, comunque mi precipitai a casa e riunii tutta la famiglia.
Rientrata, mi misi come sempre en femme, dopo una doccia meravigliosa, mi recai in cucina ad aiutare mia moglie, e poco dopo arrivò mia figlia, nuda come sempre, mi abbracciò, mi baciò e subito si inginocchiò a succhiarmi il pene mollissimo.
Devo dire che ci sa fare, e piano piano mi fece indurire il cazzo, nel mentre entrò mio figlio, e rimasi di stucco, indossava un babydoll nero trasparente, dove si intravedeva il suo piccolo seno, he grazie alle cure ormonali, stava crescendo, sotto si intravedeva un reggicalze molto string, calze velatissime, e ai piedi un paio di scarpe favolose di mia moglie, hanno lo stesso numero, e quindi è molto fortunato, i suoi capelli lunghi, naturali cadevano sulle spalle, e era truccato veramente bene, per ultimo il rossetto, color ciliegia, lucido, era favoloso.
Si avvicinò, mi abbracciò, e mi prese poi per mano, vieni Paola, mentre loro cucinano, vieni con mè, lo seguii come in trance.
Andammo in camera mia, afferrò il mio cazzo, e cominciò un lento movimento su e giù, mi leccava il collo e mi ansimava all'orecchio, ero immobile in piedi, ero eccitata al massimo, e mentre mi manipolava il pene, mi disse: sai Paola, da oggi in questa casa si è aggiunta un'altra donna, ho deciso, non mi vestirò più da uomo, li ho regalati tutti questo pomeriggio, da oggi sarò Linda, e mi baciò, mi infilò la sua lingua in bocca e ci buttammo sul letto.
In un attimo mi ritrovai il suo cazzo in bocca, duro grosso e pulsante, me lo infilai in gola e cominciai a succhiare, pochi attimi e lui si mise steso, sollevò le gambe e disse: PAPI sfondami, prendimi, il cazzo mi scoppiava, e in un attimo lo penetrai, e lo pompai, solo in quell'attimo pensai che forse sbagliavo a fare quello che mi chiedeva Giorgio, ma fù solo un attimo, e venni, lo riempii col mio seme, il seme che lo aveva generato, o almeno spero, e crollai al suo fianco esausto.
Qualche minuto dopo, lo baciai, e dopo averlo accarezzato gli dissi, ora tocca a tè, Linda e mi girai a pecora, e chiusi gli occhi, sapevo bene quanto fosse fornito mio figlio, lo sentii armeggiare in un cassetto, e poco dopo mi afferrò i testicoli, ormai vuoti e molli, e me li cinse molto forte, guardai e vidi che con una pinza strana, mi stava mettendo degli elastici, molto piccoli, ad un tratto mollata la presa, gli stessi si strinsero attorno ai testicoli, provocandomi dolore, poi mentre ancora ero senza fiato per il dolore, mi impalò, fù pazzesco, lo sentii entrare e sfondarmi, lo sentii fino in fondo, i testicoli che duolevano, lui che mi montava come un pazzo, svenni per un attimo.
Quando mi ripresi il dolore era forte, ma cominciavo a godere, mi montò per una mezz'ora, poi quando mia moglie venne a chiamarci per la cena, sborrò, e mi riempii, e mi disse, vedi ora io ti ingravido papi.
Una volta sfilato il suo cazzo, gli chiesi di cosa avesse fatto, e come potevo toglierli, e lui mi disse, ma allora non hai capito Giorgio ti vuole castrare, e gli elastici sono l'inizio, in una settimana i tuoi testicoli seccheranno, e poi un nostro amico, verrà a casa e te li taglierà, sul tavolo in cucina, mi ha raccontato tutto, e credimi io sono d'accordo ecco perché da oggi sarò donna. la sua, al pomeriggio quando sarò libero da scuola mi prostituirò per lui, mi baciò e andammo a cena.
Mentre cenammo, raccontai al resto della famiglia quanto richiestomi da Giorgio, e fatto salvo mia figlia, che ne fù subito entusiasta, rimaneva mia moglie, che dopo un sacco di domande, mi disse: va bene, accettiamo tutti, anche perché comunque Gi0rgio è un vero uomo e non tu, e ora chiamalo.
Lo chiamai immediatamente, e lui si precipitò a casa nostra, lo facemmo accomodare come fosse il padrone di casa, con uno stuolo di vacchette attorno ad accudirlo, e gli dicemmo che accettavamo, e allora intervenne mia figlia, e disse :per mè và bene, io accetto, ma devo chiederti un solo e unico favore, hai deciso che io e mamma rimarremo gravide, e credo che vista la mia giovane età, partorirò più figli, chiedo che sia mio padre ad ingravidarmi.
Rimasi basito, poi la abbracciai e con le lacrime agli occhi le dissi: vedi tesoro non è possibile, e mostrai i miei testicoli, che erano già diventati scuri, verrò castrata a breve, allora Giorgio si alzò e mi disse: non ti preoccupare, ti faccio togliere il laccio procrei e poi subito lo stesso giorno te ne metto due.
E così fece, mi liberò dal laccio, e passammo un mese pazzesco, dove scopai mia figlia tutti i giorni, con il chiaro aiuto di viagra e compani, poi una sera, ci ritrovammo tutti a casa a cena e lei mostrò felice e gaudente il foglio delle analisi, era incinta, era gravida di mè, l abbracciai e la baciai, Giorgio mi disse di scoparla per l'ultima volta, e appena le sborrai dentro, da dietro, senza preavviso, mio figlio mi afferò i testicoli e Giorgio mi mise l'elastico, urlai dal dolore, stavo ancora sborrando, e mi si fermò nei testicoli, poi noncurante delle mie grida mi mise il secondo, i testicoli si gonfiarono di sperma e il cazzo rimase duro, si avvicinò e mi disse: ti avevo avvisata, che sarebbe stato molto più doloroso, ora i tuoi testicoli non seccheranno facilmente, ma vedrai cadranno come due pere mature.
E così passarono due settimane, dove vedevo i miei testicoli rangrizzirsi sempre più, poi un bel giorno, si presentò a casa un suo amico chirurgo, mi misero sul tavolo, mi fecero indurire il cazzo, e poi incise le sacche, e in un attimo scivolarono i testicoli e gli elastici, ero castrata, in un attimo mi ricucì e poi mi disse, tra un mese vieni in clinica che ti farò un seno fantastico, e poi fine anno, una vagina nuova fiammante.
e cosi successe, a dicembre dello stesso anno mi tolse il pene e mi diede una vera figa, dopo due mesi, di post operazione, rientrai dalla malattia e mi recai dal mio direttore, mi sedetti e lui mi disse: mi scusi signora cosa posso fare per lei? non ci conosciamo vero?, lo guardai e gli dissi, dai non mi riconosci?, saltò sulla sedia e pronunciò il mio nome,poi ci furono le spiegazioni del caso, poi chiuse la porta dello studio, e mi abbracciò, avevo capito cosa voleva, feci scivolare il vestitino a terra e rimasi nuda, mostrandogli la mia nuova natura,, poi gli dissi, Arturo, non posso ancora usarla, per almeno qualche mese, e mi girai,un attimo dopo mi infilava nel culetto il suo cazzo e mi montava, sapevo che avrei avuto un ottimo posto, qualcosa me lo diceva.

Questo racconto di è stato letto 3 6 3 0 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.