Sognando Marynella

di
genere
etero

Questo racconto, è dedicato a Marynella e alla sua incontenibile sensualità.

Ci siamo conosciuti su questo sito, sì proprio su eroticiracconti.it, e tra lo scambio di un messaggio, di un complimento e finalmente di qualche mail, ci siamo accordati per un incontro senza impegno. Da parte mia ho subito chiarito che non avrei chiesto nulla sulla sua vita privata e che l'unico motivo che mi spingeva a incontrare una donna che non conoscevo di persona era un po' la voglia di divertirmi, un po' una sana esigenza di trasgressione. Lei si dimostrò subito d'accordo su questi punti, ma espresse il desiderio che se qualcosa doveva capitare, non si sarebbe trattato in alcun modo di penetrazione con il mio pene né vaginale, né anale. Dissi di sì, per cui decidemmo, visto che vivevamo piuttosto distanti l'uno da l'altra, di incontrarci in una città a metà strada. Il locale, un normalissimo bar frequentato da giovani e meno giovani di quella città, lo scelse lei, presumo cercando su internet un locale adatto alle comuni esigenze, quindi non troppo rumoroso, anche se magari non esclusivamente per coppiette, abbastanza grande e con un ampio parcheggio... Arrivai poco prima dell'ora che avevamo concordato, presi posto a un tavolo chiedendone alla cameriera uno abbastanza appartato e aspettai... Lei mi aveva scritto che si sarebbe presentata con un abito rosso e al collo avrebbe legato un foulard violetta come segno di riconoscimento. La piacevole musica jazz di sottofondo del locale scintillava sul ride della batteria, e poi cadeva a cascata creando un muro sonoro fluido, di consistenza quasi liquida. Lei apparve all'improvviso e sorridendomi chiese: Nestor? Io, facendo altrettanto, mi alzai, le chiesi se era lei Marynella, al che lei sorrise ancor di più - sottolineando così che era proprio lei - per cui andai a salutarla, baciandola sulle guancie, prima di pregarla di accomodarsi. Ordinammo due prosecchi a cui ne sarebbero seguiti altri, e subito la vicinanza dei nostri corpi creò alcune prime piacevoli sensazioni. Discutemmo del più e del meno, e intanto i nostri corpi si avvicinavano, le nostre mani si sfioravano, i miei occhi indugiavano sempre più sulla sua profonda scollatura che metteva in risalto dei seni non trascurabili. Poi, senza quasi che me ne rendessi conto, la mia mano destra andò a toccare la sua gamba, e dato che lei non disse nulla, ma anzi sorrise maliziosamente, non la ritrassi, anzi... Dopo un po' lei mi disse che non portava nulla sotto, e il suo invito fu subito raccolto dalla mia mano che, prima sollecitandone il clitoride con un dito e poi penetrandone dolcemente la vagina, seguito da un secondo e da un terzo dito, le fece mormorarmi all'orecchio: - Ti voglio fare una segha... Andiamo al bagno. Entrammo nella toilette degli uomini, fortunatamente senza che nessuno ci vedesse, ma prima che lei si dedicasse alla pratica che tanto le piaceva, la feci venire con le dita, mentre lei slinguazzava la mia di lingua. Una volta venuta, si sedette sulla tazza chiusa del wc, e trafficò sulla mia cerniera lampo dei pantaloni. In un secondo mi estrasse il cazzo e sorridendomi compiaciuta iniziò a smanettarlo sempre più forte, chiedendomi sempre più infoiata di venire, di farle vedere il mio sperma... Quando venni, schizzai più volte contro la parete della toilette, e lei sembrava davvero appagata da ciò, ma un certo punto, con la punta del dito destro, raccolse una goccia di sborra che era ancora sul glande del mio pene e emettendo un profondo mmmmm... disse: - Eh sì, proprio sweetcum. Furono queste le sue ultime parole prima di conficarsi la mia asta ancora dura, dritta in gola, pompando come una forsennata e chiedendomi, con quegli occhi così dolci da cerbiatta, eppure così maliziosi da navigata troia, di fargli ingoiare il mio seme. E fu proprio ciò che avvenne da lì a poco, ma dato che a lei pareva piacere davvero molto, non ritrasse la bocca nemmeno un istante, ingoiando tutto e ripulendomi infine tutto il pene. Ritornammo al tavolo, dopo esserci rimessi in sesto, ridemmo e scherzammo come vecchi amici e, con la promessa di incontrarci di nuovo per qualche più appagante esperienza, dopo un tempo indefinito ci salutammo, partendo con le rispettive auto, lei in direzione sud, io verso nord... Grazie Marynella...

(PS x Maynella: spero ti sia piaciuto e spero davvero che un giorno ciò, o qualcosa di simile, diverrà realtà... va!)
di
scritto il
2017-05-12
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