Una voglia improvvisa

di
genere
etero

Giornata piena di impegni, stancante ma non stressante, passata tra il lavoro e il provarci con la nuova ragazza straniera. Una gran gnocca, che credevo avesse 27/28 anni mentre in realtà ne ha 37 splendidamente portati...

Se è porca anche solo la metà di quanto lascia trasparire dal suo sguardo allora deve essere una bella compagna di divertimenti sotto le lenzuola.

Sono in fermata con un po' di minuti di anticipo rispetto all'autobus mentre mi leggo Sahara, di Clive Cussler, sull'Aura.
Mi sono appena passati davanti un ragazzo e una ragazza quasi miei coetanei. Capisco che c'è del tenero tra loro perché si tengono per mano e ridono gioiosamente cosa che mi spinge a seguirli con lo sguardo, accompagnando il tutto con un sorriso di curiosità, quando noto il bel culetto di lei. Vanno poco più avanti e si appoggiano a una delle traversine lì vicino.
Ma capisco che non c'è solo del tenero, ma propria voglia l'uno dell'altra nell'aria, quando lei si stacca dalla traversina, si porta davanti a lui e senza preavviso lo bacia... Ma non un bacio normale, bensì un bacio provocante, un bacio insistito nel quale vedi l'impegno delle lingue, tanto da notare il loro luccichio, alla luce dei lampioni, quando si staccano con il fiato corto.
E se lei ha provocato, lui risponde andando a baciarle il collo. Ed eccola gustarsi il bacio, anche se subito dopo si raccomanda di non esagerare che c'è gente vicino.​

E tra questa "gente" ci sono io, che cercando di non farmi notare nel guardare questi due amanti, alterno una finta lettura a degli sguardi interessati a i due piccioncini.
Ma la temperatura sale quando lui si accarezza da sopra i pantaloni della tuta un gonfiore evidente. Gonfiore che ogni maschio 20enne avrebbe se soggetto a quelle effusioni. Sento la risata trattenuta di lei quando vede l'erezione, con lo sguardo che nonostante il finto pudore si ferma interessato su quel membro eretto. Capisco che il ragazzo deve essere ben messo, quando girandosi un attimo nella mia direzione, vedo che il gonfiore gli arriva al fianco.
Nonostante i miei tentativi di depistaggio, ad un certo punto "mazza dura" mi scopre in uno dei miei sfuggenti sguardi e lo dice alla dolce metà. Dolce metà che lo tranquillizza. Dolce metà però che lo provoca ancora di più quando porta una mano al cazzo del suo uomo. E nel farlo mi guarda, quasi a voler dire che lei è del suo uomo, che lei è del suo cazzo e solo di lui. Ma allo stesso tempo quel gesto è un voler dire che quell'uomo e quel cazzone sono una sua proprietà e che non li lascerà per uno qualunque.
E quasi a voler confermare queste mie supposizioni, quella mano passa ad un contatto più vivo entrando nei pantaloni e spero per lui dentro le mutande. Vedo il ragazzo irrigidirsi per la sorpresa e quasi urlare un: "Ma Anna...". Lei lo guarda, lo bacia e poi torna a sfidarmi con lo sguardo. Sguardo che non riesco a sostenere e che distolgo imbarazzato.
Nel mentre e per fortuna, arriva il mio autobus e salgo, scegliendo di sedermi dal lato destro per poter dare un'ultima occhiata dal finestrino, ai due piccioncini che continuano a giocare e stuzzicarsi tra loro.

Beati loro...​
di
scritto il
2017-04-27
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