Il mio nuovo Cucciolo (seconda parte)

Scritto da , il 2017-03-21, genere dominazione

"...Tratta bene il mio cucciolo" quelle parole rimbombano nella testa di Guido come martelli pneumatici, senza capire cosa fosse più desso... ora diventato il cucciolo, l'uomo, amante, oggetto, forse addirittura il desiderio di quella donna talmente travolgente a tratti dolce che gli fa perdere la testa.
Avrebbe voluto infinitamente che quelle mani così angeliche lo toccassero anche per un solo secondo, e avrebbe ucciso per baciare quelle labbra così succose, con quel piccolo neo delicato sul labbro superiore sinistro, come a voler imbrattare in qualche modo la purezza di quelle labbra.
Sentire il calore del suo corpo, e la forza che sprigiona, sentirsi respiro su respiro... e battito su battito.
È rimasto fulminato da quella donna, travolto come un treno in corsa, come se la stesse aspettando da tutta una vita.
Guardandola uscire dall'ufficio si chiede se l'avrebbe rivista ancora, si muove come una dea, i capelli castani volteggiano nell'aria seguendo movimenti sinuosi, non fa altro che ripetersi nella sua mente "Sono il suo Cucciolo... si... si lo sono!"
Si sente fiero di esserlo, e un sorriso felice si stampa sulle sue labbra ancora piene dell'odore della donna.
Non sapendo dove tutto questo lo porterà o cosa accadrà, vuole solo lei... averla tutta per se, farsi possedere ancora una volta, la desidera... ne ha bisogno, lo fa vivere.

"Signor Guido mi segua!" Le sue fantasie vengono interrotte da Nancy, che lo attende alla porta.
Si alza cercando di sistemarsi, e di coprire la chiazza sui pantaloni, mentre lentamente avanza verso l'assistente
"Qualcuno è eccitato... vedo..." esclama Nancy con un sorrisetto.
Guido imbarazzato arrossisce e si copre, cercando di pensare ad altro, ma il profumo di Viktoria gli annebbia la mente... si sfiora il viso cercando di raccogliere quel meraviglioso succo portandolo poi alle sue lebbra... sapore salmastro indescrivibile, riaccende tutte le fantasie che poco prima ha cercato di estinguere.
"Si pulisca signor Guido, vogliamo che sia ben presentabile" le dice l'assistente porgendogli un fazzoletto umido.
Con dispiacere fa come gli chiede, anche se avrebbe voluto nuovamente assaporare il dolce nettare, o almeno lasciarlo ancora sulla faccia, come a volersi ricordare a chi appartenga adesso la sua mente e il suo corpo.
"Presentabile per cosa?... non capisco, verrò assunto? Dove stiamo andando?"
"Quante domande... presto avrà l'onore di conoscere Karen, le consiglio di sistemarsi un po'... per lei non è ancora finita"
"Karen?!... non è ancora finito cosa?" Le chiede lui, un po' preoccupato per l'ultima parte della frase.
Mentre percorrono un lungo corridoio bianco, tappezzato da grandi quadri incorniciati d'oro
"È la seconda assistente della Signora Viktoria" replica Nancy.
"Si ma... cosa vuol dire non è ancora finita, no... non capisco!?
"Presto lo vedrà!"
Arrivano difronte ad una enorme porta nera, Nancy gli slega la cravatta e la riannoda nel modo corretto, gli passa una mano sulle spalle per rendere la giacca un po' più ordinata e meno sgualcita, sistemandolo un po'.
"Karen ha la nomina di essere un po'... mmmh.. come posso dirti... severa... ecco....ma nn ti preoccupare!" Le dice con un sorriso stampato in volto,
"Lei verrà trattato bene oggi, ordini della Signora... sarà nostro ospite" Guido si limita solo ad annuire, ed è quasi sorpreso dal cambio di umore di Nency nei suoi confronti, ora sembra più disponibile, e carina con lui.

Entrano.
Impaziente si guarda intorno toccandosi nervosamente i capelli, infondo allo studio vede Karen anch'essa molto bella.
Capelli neri raccolti in uno chignon perfetto, non ha un capello fuori posto, occhi scuri come il carbone, il suo viso ha dei tratti molto più netti e definiti ma allo stesso tempo armonioso, con un mento piccolo appuntito, labbra sottili di un color rosso Granata, indossa degli occhiali da vista sottili con montatura scura.
Dal suo abbigliamento si intuisce una donna molto sicura di se, rispettabile, autoritaria.
Con un corpetto nero lucido molto stretto, pantaloni palazzo molto larghi e lunghi, la scrivania trasparente da modo a Guido di vedere le scarpe della donna, sicuramente poco adatte al tipo di lavoro, con un tacco altissimo anch'esse nere.
"Vi lascio soli" dice Nancy avviandosi verso la porta.

Karen nn lo guarda, gli fa solo cenno di sedersi, al momento impegnata nel compilare delle carte, Guido scruta ogni angolo della stanza, molto scura e sinistra, con molti dipinti e statue raffiguranti angeli che trafiggono demoni.
Le tapparelle semi abbassate, con tendaggi rossi che colorano la stanza, e in qualche modo la rendono accogliente e intima, con altre tre piccole porte dietro di lei, e tutto nella stanza è messo quasi in modo maniacale, non c'è una cosa fuori posto.
Karen alza lo sguardo, poggiando la penna e allineandola perfettamente con il foglio, togliendosi lentamente gli occhiali da vista.
"Allora è lei il Signor... un attimo mi faccia vedere" scorre il dito sul foglio in cerca del nome
"Ah! Eccolo... Signor Guido Tozzi. Giusto?" Dice la donna con tono diretto,
"Si" risponde lui nervosamente, cercando di distogliere lo sguardo da quegli occhi neri che lo stanno trafiggendo come tori in corsa.
Karen intreccia le mani e le poggia sulla scrivania
"Il suo contratto è pronto, la Signora le avrà già elencato le nostre poche, ma importanti regole... vero?" La sua voce si fa più dolce
"Si!" risponde in modo sicuro, ma è confuso... non riesce a capire cosa stia succedendo, perché si trova con quella donna così avvenente, con delle movenze da tentatrice,
"Signor Guido come può capire la mia posizione, io sono obbligata ad esporgli tutto ciò che di importante lei deve sapere"
Annuisce, cercando di capire dove la donna voglia arrivare
"Il contrato parla chiaro." Karen lo fa scivolare sotto gli occhi dell'uomo...
Inizia a leggere i vari paragrafi, dove elencano e spiegano le varie regole e comportamenti da seguire.
Controllo dell'aspetto, delle emozioni, sensazioni.
Controllo del sesso, di decidere se e quando lo schiavo possa o no godere.
Impartire punizioni... e la lista continua.
Inizia a capire, adesso gli è tutto chiaro.
Dando uno sguardo veloce senza far trapelare un emozione, come se conoscesse già tutto.
Lo chiude e risponde
"Ok!... Accetto!"
"Può prendersi qualche giorno per pensarci se vuole" risponde Karen con aria gentile
"No! non servirà... voglio firmare, quando potrò vedere la Signora Viktoria?"
risponde con aria sicura.
Vuole incontrare ancora una volta quella magnifica dea che con sole poche attenzioni e gesti gli ha donato il respiro ormai perso da molto tempo.
Si affretta a firmare impazientemente.
Karen nel frattempo si alza in piedi e si dirige verso le finestre chiudendo leggermente le tende...
"La vedrà presto..." gli dice riavvicinandosi verso Guido con le movenze simili ad una pantera dal manto lucido e splendente.

"Benissimo signor Guido... o meglio ora dovrei chiamarlo....Schiavo" sussurra Karen all'orecchio di Guido.
L'uomo non fa una piega...rimane fermo, immobile, il respiro ...Tratta bene il mio cucciolo" quelle parole rimbombano nella testa di Guido come martelli pneumatici, senza capire cosa è più desso... ora diventato il cucciolo, l'uomo, amante, oggetto, forse addirittura il desiderio di quella donna talmente travolgente a tratti dolce che gli fa perdere la testa.
Avrebbe voluto infinitamente che quelle mani così angeliche lo toccassero anche per un solo secondo, e avrebbe ucciso per baciare quelle labbra così succose, con quel piccolo neo delicato sul labbro superiore sinistro, come a voler imbrattare in qualche modo la purezza di quelle labbra.
Sentire il calore del suo corpo, e la forza che sprigiona, sentirsi respiro su respiro... e battito su battito.
È rimasto fulminato da quella donna, travolto come un treno in corsa, come se la stesse aspettando da tutta una vita.
Guardandola uscire dall'ufficio si chiede se l'avrebbe vista ancora, si muove come una dea, i capelli castani volteggiano nell'aria seguendo movimenti sinuosi, non fa altro che ripetersi nella sua mente "Sono il suo Cucciolo... si... si lo sono!"
Si sente fiero di esserlo, e un sorriso felice si stampa sulle sue labbra ancora piene dell'odore della sua signora.
Non sapendo dove tutto questo lo porterà o cosa accadrà, vuole solo lei... averla tutta per se, farsi possedere ancora una volta, la desidera... ne ha bisogno, lo fa vivere.

"Signor Guido mi segua!" Le sue fantasie vengono interrotte da Nancy, che lo attende alla porta.
Si alza cercando di sistemarsi, e di coprire la chiazza sui pantaloni, mentre lentamente avanza verso l'assistente
"Qualcuno è...Eccitato vedo..." esclama Nancy con un sorrisetto.
Guido imbarazzato arrossisce e si copre, cercando di pensare ad altro, ma il profumo di Viktoria gli annebbia la mente... si sfiora il viso cercando di raccogliere quel meraviglioso succo portandolo poi alle sue lebbra... sapore salmastro indescrivibile, riaccende tutte le fantasie che poco prima ha cercato di estinguere.
"Si pulisca signor Guido, vogliamo che sia ben presentabile" le dice l'assistente porgendogli un fazzoletto umido.
Con dispiacere fa come gli chiede, anche se avrebbe voluto nuovamente assaporare il dolce nettare, o almeno lasciarlo ancora sulla faccia come a volersi ricordare a chi appartenga adesso la sua mente e il suo corpo.
"Presentabile per cosa?... non capisco, verrò assunto? Dove stiamo andando?"
"Quante domande... presto avrà l'onore di conoscere Karen, le consiglio di sistemarsi un po'... per lei non è ancora finita"
"Karen?!... non è ancora finito cosa?" Le chiede lui, un po' preoccupato per l'ultima parte della frase.
Mentre percorrono un lungo corridoio bianco, tappezzato da grandi quadri incorniciati d'oro
"È la seconda assistente della Signora Viktoria" replica Nancy.
"Si ma... cosa vuol dire non è ancora finita, no... non capisco!?
"Presto lo vedrà!"
Arrivano difronte ad una enorme porta nera, Nancy gli slega la cravatta e la riannoda nel modo corretto, gli passa una mano sulle spalle per rendere la giacca un po' più ordinata e meno sgualcita, sistemandolo un po'.
"Karen ha la nomina di essere un po'... mmmh.. come posso dirti... severa... ecco....ma nn ti preoccupare!" Le dice con un sorriso stampato in volto,
"Lei verrà trattato bene oggi, ordini della Signora... sarà nostro ospite" Guido si limita solo ad annuire, ed è quasi sorpreso dal cambio di umore di Nency nei suoi confronti, ora sembra più disponibile, e carina con lui.

Entrano.
Impaziente si guarda intorno toccandosi nervosamente i capelli, infondo allo studio vede Karen anch'essa molto bella, capelli neri raccolti in uno chignon perfetto, non ha un capello fuori posto, occhi scuri come il carbone, il suo viso ha dei tratti molto più netti e definiti ma allo stesso tempo armonioso, con un mento piccolo appuntito, labbra sottili di un color rosso Granata, indossa degli occhiali da vista sottili con montatura nera.
Dal suo abbigliamento si intuisce una donna molto sicura di se, rispettabile, autoritaria.
Con un corpetto nero lucido molto stretto, pantaloni palazzo molto larghi e lunghi, la scrivania trasparente da modo a Guido di vedere le scarpe della donna, sicuramente poco adatte al tipo di lavoro, con un tacco altissimo anch'esse nere.
"Vi lascio soli" dice Nancy avviandosi verso la porta.

Karen nn lo guarda, gli fa solo cenno di sedersi, al momento impegnata nel compilare delle carte, Guido scruta ogni angolo della stanza, molto scura e sinistra, con molti dipinti e statue raffiguranti angeli che trafiggono demoni.
Le tapparelle semi abbassate, con tendaggi rossi che colorano la stanza, e in qualche modo la rendono accogliente e intima, con altre tre piccole porte dietro di lei, e tutto nella stanza è messo quasi in modo maniacale, non c'è una cosa fuori posto.
Karen alza lo sguardo, poggiando la penna e allineandola perfettamente con il foglio, togliendosi lentamente gli occhiali da vista.
"Allora è lei il Signor... un attimo mi faccia vedere" scorre il dito sul foglio in cerca del nome
"Ah! Eccolo... Signor Guido Tozzi. Giusto?" Dice la donna con tono diretto
"Si" risponde lui nervosamente, cercando di distogliere lo sguardo da quegli occhi neri che lo stanno trafiggendo come tori in corsa.
Karen intreccia le mani e le poggia sulla scrivania
"Il suo contratto è pronto, la Signora le avrà già elencato le nostre poche, ma importanti regole... vero?" La sua voce si fa più dolce
"Si!" risponde in modo sicuro, ma è confuso... non riesce a capire cosa stia succedendo, perché si trova con quella donna così avvenente, con delle movenze da tentatrice,
"Signor Guido come può capire la mia posizione, io sono obbligata ad esporgli tutto ciò che di importante lei deve sapere"
Annuisce, cercando di capire dove la donna voglia arrivare
"Il contrato parla chiaro..." Karen lo fa scivolare sotto gli occhi dell'uomo...
Inizia a leggere i vari paragrafi, dove elencano e spiegano le varie regole da seguire
Controllo dell'aspetto, delle emozioni, sensazioni.
Controllo del sesso, di decidere se e quando lo schiavo possa o no godere.
Impartire punizioni... e la lista continua.
Inizia a capire, adesso gli è tutto chiaro, da uno sguardo veloce senza far trapelare un emozione, come se conoscesse già tutto.
Lo chiude e risponde
"Ok!... Accetto!"
"Può prendersi qualche giorno per pensarci se vuole" risponde Karen con aria gentile
"No! non servirà... voglio firmare, quando potrò vedere la Signora Viktoria?"
risponde con aria sicura.
Vuole incontrare ancora una volta quella magnifica dea che con sole poche attenzioni e gesti gli ha donato il respiro ormai perso da molto tempo.
Si affretta a firmare impazientemente.
Karen nel frattempo si alza in piedi e si dirige verso le finestre chiudendo leggermente le tende...
"La vedrà presto..." gli dice riavvicinandosi verso Guido con le movenze simili ad una pantera dal manto lucido e splendente.

"Benissimo Guido... o meglio ora dovrei chiamarlo....Schiavo" sussurra Karen all'orecchio di Guido.
L'uomo non fa una piega... rimane fermo, immobile, il respiro è come se si fosse bloccato, la sua mente vuota come se fosse in pace con il corpo e l'anima.
Sente il respiro di Karen dietro di lui, si rilassa, il suono dei battiti del suo cuore esplodono nella testa che si fa sempre più leggera, il profumo dolce della donna gli annebbia i sensi... mentre lei massaggia delicatamente le spalle, quasi un leggero tocco... impercettibile ma caldo.
"Rilassati" presto le sue mani si spostano davanti sbottonandogli la giacca, poi la camicia giusto quel poco per poter infilare le mani... facendogli pervadere il corpo da brividi e scosse che vanno a sfumarsi verso il pube.
Senza nemmeno accorgersene presto si ritrova a torso nudo, lei continua... lentamente, per fargli assaporare ogni istante.
Karen si sposta difronte a lui e si inginocchia, lui rimane in silenzio, abbandonandosi completamente al piacere... si avvicina continuando baciandolo dolcemente sul collo... scendendo piano sul petto, mordendo con forza giusto un po' per farlo ritornare lucido.
Affonda una mano dentro i pantaloni, eccitato ansima, la sua erezione racchiusa nella morsa dei pantaloni inizia a far male
"La Padrona sarà molto contenta di questo" è bagnato... le parole di Karen lo eccitano, la donna estrae lentamente la mano zuppa di umori, e la porge vicino alle labbra umide di Guido, che inizia a leccare delicatamente assaporando il suo stesso sapore stuzzicandolo ancora di più.
Con un gesto gli abbassa leggermente i pantaloni e i boxer... il suo pene salta fuori come una molla.
La donna inizia toccandolo delicatamente, guardandolo negli occhi in modo bramoso... si avvicina al suo membro con un sorrisetto impertinente, tira fuori la lingua e inizia a leccare... senza fretta.
Lo avvolge con la lingua percorrendo tutta la lunghezza per poi aprire la bocca e ingoiarlo fino alla radice, e cominciare da capo.
Si muove lenta...Guido stringe e afferra i braccioli della poltrona... è eccitato.
Dopo aver provato le forti emozioni di qualche ora prima non è sicuro che possa resistere a lungo.
Karen continua succhiare e leccare, alternando bocca alle mani, che delicate e lente lo toccano.
Guido si rilassa... chiude gli occhi, ormai il suo respiro si è fatto sempre più profondo e veloce.
Il piacere sta pian piano arrivando al massimo...

La grande porta scura alle sue spalle si spalanca... ma Guido è talmente in estasi che non se ne accorge nemmeno.
Fino a quando non sente più le labbra e il respiro di Karen su di lui.
Ed è allora che apre gli occhi e difronte a lui, Viktoria, che lo fissa senza nessuna espressione.
Mentre Guido cerca di rivestirsi si volta verso Karen che le accenna solo un leggero sorriso.
"Vedo che lo stai trattando bene" Viktoria si rivolge verso Karen ancora in ginocchio mentre gli accarezza la nuca, delicatamente.
Sfiorandogli sotto il mento... lentamente, passando dietro le orecchie.
Karen socchiude gli occhi estasiata da quelle poche carezze, appare così indifesa adesso, la donna che poco prima sembrava indomabile adesso sembra una gattina intenta a farsi coccolare e lisciare.
Guido osserva tutta la scena sbalordito, chiedendosi come questa donna riesca con tanta facilità a controllare la mente e il corpo delle persone.
Viktoria si china verso di lei passandogli un dito sulle labbra... labbra che pian piano si schiudono seguendo il movimento della mano senza staccarsi.... un leggero sospiro fuoriesce dalle labbra di Karen, che sembra quasi in trance.

"Sei stata brava... ora lasciaci soli"
La sua voce come un leggero soffio.

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