Per Lui

Scritto da , il 2017-02-22, genere gay

Essere sua non è nulla, almeno, non spiega e non giustifica quello che ho fatto e che farò, no, ma rende l'idea, di come, e di cosa, una persona può diventare, quali traguardi di depravazione può raggiungere quando è innamorata.
Cinquant'anni, sposato, famiglia, tre figli, diciamo sino ad allora etero, impegnato nel lavoro, nella carriera, come dicevo ottima famiglia, moglie molto carina, sempre disponibile sessualmente, non mi mancava nulla, anzi, posso dire di essere stato fortunato, sin da sposini mi ha concesso tutto, visto che non era vergine, mi ha donato il suo culetto, e altre bellissime soddisfazioni, come scambi di coppia, sesso con lei e più uomini, diciamo che ogni mia richiesta era subito accolta ed eseguita, una donna fantastica.
Poi alla soglia dei miei cinquant'anni, un pomeriggio in ufficio, si presenta un cliente, giovane, dell'età circa di mio figlio, venti anni o giù di lì, scoprirò poi che di anni ne aveva venticinque, la mia segretari lo fa accomodare in ufficio, e subito qualcosa mi colpisce in lui, ora devo dire che fino ad all'ora pensieri omosessuali, non ne avevo mai fatti, se non qualche pensierino per i trans, si quelli mi avevano attizzato, ma nulla più.
Entrato, mi ha catturato con il suo sguardo magnetico, bello, normale, ma bello, fisico giusto, asciutto, capelli lunghini, portamento regale, deciso, e ancora di più nel parlare, tanto che mi conquistò in breve tempo, parlammo di lavoro, e accordammo le sue richieste, ma qualcosa mi diceva che era una situazione strana, intanto ero in soggezione, emanava un qualcosa di misterioso, tanto da farmelo ammirare come uomo, da darmi pensieri omo, e senza che mi vergognassi, ad un tratto, visto che continuava a guardarmi, mi eccitò, e con una scusa, dovetti assentarmi ed andare in bagno, dove come in trance, abbassai pantaloni e slip, e afferrato il cazzo durissimo, mi segai, e in un attimo sborrai, schizzando la mia sborra sullo specchio davanti a mè, e nello sborrare sentii un forte dolore ai testicoli, infatti, io schizzo pochissimo, ma quel giorno raggiunsi lo specchio.
Mi ripulii velocemente e mi recai da lui, appena mi vide, mi sorrise e ammicò, credo che abbia capito cosa avevo fatto, impossibile mi dicevo, ma ero in balia di lui, non capivo più nulla, poco dopo, terminato il nostro colloquio, mi invitò a bere un aperitivo, si era fatto tardi, e accettai.
Andammo in un bar li vicino, e cominciammo a parlare di lavoro e di molte cose, e a un tratto mi disse: poco fa, quando ti sei assentato, sei andato in bagno a masturbarti vero? rimasi paralizzato, come lo aveva capito, e il bello che non riuscivo a parlare, a dare spiegazioni, a dire no, ma scherzi cosa dici, come ti permetti, e lui continuò, ti piaccio vero?, bene, allora seguimi, e pagato il conto uscimmo.
Lo seguii come un ebete, tra mè dicevo, ora gli dico che è matto, che devo andare a casa, ma no, nulla lo seguii, e dopo una decina di minuti arrivammo ad una pensione, entrammo, e lui dopo aver salutato la proprietaria, salimmo in camera, entrati si vedeva subito che era un albergo scadente, scoprirò poi che era frequentato da coppie clandestine, e da prostitute, una volta dentro dentro, chiuse la porta e mi disse: spogliati, nudo, lo guardai esterefatto e volevo ribellarmi e digli, ei ma io non sono mica culo, che cazzo hai capito, vai al diavolo, e invece, mi spogliai, e rimasi nudo, col cazzo eretto, una spada, bene disse, spogliami, e come un automa eseguii, e rimase anche lui nudo, allora lo guardai bene, era bellissimo, un fisico perfetto, spalle larghe, un culo da favola, e poi un cazzo stupendo, duro, eretto come un obelisco, almeno 30 centimetri di cazzo, ora disse inginocchiati, e lo feci, mi trovai all'altezza del suo membro, e come se fosse una cosa naturale lo afferrai e lo portai alla mia bocca, lo scapellai e lentamente comincia a leccarlo prima e succhiarlo poi, e lentamente ifilarmelo prima in bocca e poi in gola.
Ripensavo a mia moglie quando mi spompinava, e con maestria lo infilava in gola, e lo feci, avevo dei conati di vomito, ma insistetti, e con forza lo infilai tutto in gola, sembrava apprezzare, tanto che ad un certo punto lo estrasse e dirigendolo sul mio volto sborrò, gli chizzi mi raggiunsero come frustate, prima uno, poi due, poi tre, e via via chiusi gli occhi e lo infilai in bocca, bevendo il suo nettare.
Una volta venuto, si staccò da mè, e stesosi sul letto mi disse, bene, sei un'ottima pompinara, ne devi aver succhiati di cazzi, scossi la testa, e lui meravigliato si complimentò, bene troia, ora scappellati il cazzo e avvicinati, eseguii, scappellai e ad un tratto lui afferò i miei testicoli e cominciò a srtringere, e aggiunse, vedi puttana, segati, e vedi di sborrare velocemente, io stringerò in progressione, e credimi è doloroso, acidenti se era vero, quindi comincia a segarmi, e lui stringeva, io non venivo, ero appena venuto accidenti, ho cinquant'anni non sono un ragazzotto, ma lui stringeva, lo imploravo di smettere ma lui no, finalmente schizzai un poco di sborra, e lui mollò la presa,
e io respirai di nuovo.
Bene troia, per oggi abbiamo finito, domani stessa ora, ti presenterai qui, la signora ormai ti conosce, ti prepari e mi aspetti, e guarda bene il mio cazzo, domani lo prenderai tutto nel culo, e si rialzò, si rivestì e se ne andò, rimasto solo mi domandai se ero pazzo o cosa, che senz'altro col fischio il giorno dopo sarei andato all'appuntamento, e rivestitomi, scesi, passai davanti alla signora, che mi salutò cin un sorriso e mi disse, buona serata a domani, sia preciso.
Pazza anche lei è pazza, ma andate a pascolare, domani io vado a casa da mia moglie altro che, bene, e rincasai, perfetto, il giorno dopo, alle sei precise, salivo le scale della pensione, accompagnata dalla padrona, che apertami la camera mi disse: lo sapevo che saresti venuta, entra preparati, li sul letto c'è l'occorrente, appena pronta chiamami che finisco io di prepararti.

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