Giovanna in crisi

Scritto da , il 2016-12-01, genere orge

Si svegliò finalmente Sara e raccontammo il tutto anche a lei.
Lei invece a noi raccontò la parte che non avevo visto, disse che il gestore del locale ed il ragazzo rimasto,non avendomi tra i piedi, sborrarono a ripetizione, almeno quattro volte a testa in due ore, poi., ad un certo punto, chiese addirittura ai due di incularsi tra di loro, cosa che ovviamente non avrebbero mai fatto, ma ormai, lei era fuori controllo.
Poi, di nuovo al mare tutti e quattro a rilassarci in previsione di una serata ancora devastante.
Vidi qualcosa di strano in Giovanna, mi chiese se potevo fare due passi con lei.
Mi prese per mano, camminammo per qualche spiaggia, poi mi disse che, nonostante tutto quello che aveva fatto quella settimana, in realtà, prima di quella settimana anche lei non aveva mai dato sfogo alle sue perversioni e fantasie, e, prima era stata insieme a Gianluca per dodici anni, prima di scoprire che lui da tre scopava una collega di lavoro.
c'era un certo feeling tra me e lei, prima di conoscere Sara, avevamo avuto una storiella da adolescenti, ma, come più volte avevo intuito, a lei non è mai passata del tutto la cotta.
Mi confidò tenendomi per mano, che avrebbe tanto desiderato una seconda possibilità con me, e , che, sapendo Sara fosse la donna della mia vita,l'unico modo per avermi sarebbe stato quello quello , insieme a Sara, in perversioni varie, ma che , in realtà mi avrebbe voluto in modo 'classico'.
Provare e riuscire a fare la vera Prostituta la sera prima, ebbe forti conseguenze in Giovanna, mi sentivo parzialmente in colpa; parlai con Sara, decidemmo che il pomeriggio l'avrei trascorso da solo con Giovanna, per sollevarle il morale ormai a terra.
Nel pomeriggio portai Giovanna in una spiaggetta vicina, trascorremmo il pomeriggio a parlare, continuò a baciarmi, e sentii la passione da parte sua, alla fine mi chiese, ma già l'aspettavo, di andare in albergo a scopare; andammo e sentii che non voleva scopare , ma fare l'amore, e, ammisi e dissi anche a Sara, che fu fantastico.
Sara, consapevolissima del rapporto con Giovanna non si preoccupò minimamente, ed aveva ragione, per me Giovanna rimaneva solo una carissima amica, o , all'occasione, una gran fica da scopare.
Sollevato parzialmente il morale di Giovanna, arrivò l'ora di cena, ci preparammo tutti e quattro, e, sempre d'accordo con Sara, quella sera mi sarei dedicato maggiormente a Paola, avevamo ancora solo tre giorni per godercela.
Uscirono dalla zona notte tutte e tre preparate e truccate per andare a cena, Sara era uno spettacolo, Giovanna stupenda, e la 'signora' Paola, sensuale da paura.
Partimmo, in direzione di un noto ristorante della zona, con mille euro in contanti spendibili in tasca,
e, Sara e Paola, consapevoli che quella sarebbe stata una serata estremamente esagerata.
Ci fermammo per un aperitivo in un locale sulla strada per il ristorante, ed ovviamente esagerammo con l'alcool, tanto che arrivammo alla decisione, che tutte e tre, avrebbero scelto al ristorante una preda , da sfinire davanti ai miei occhi.
Per me, uomo, ovviamente sarebbe stata impossibile un'impresa del genere.
Le tre donne, in preda ai deliri dell'alcool, fecero capire palesemente a tutto il ristorante, di essere in cerca d'avventure,e, gli unici a tentare di ricambiare l'interesse erano i due aiuto cuochi di colore, Roger e Silla;
effettivamente , ubriache non avevano più lo charme che avevano inizialmente, sembravano ormai tre puttane alle quali è tutto dovuto.
Prima del dolce, il gestore , vedendomi il più tranquillo tra i quattro, mi chiese addirittura di cercare di contenere le ragazze.
Roger, mentre anda in cerca del bagno, mi fermò e mi disse che se volevo, aveva amiche per un festino con me e le mie donne, tutti insieme.
Le ragazze, deliranti, cominciarono a fissarsi su Roger e Silla, ormai avevano deciso;
Roger , mi richiamò e mi disse che aveva il posto, due amiche ed un terzo amico di colore per le 'mie' donne.
Alla fine, uscimmo dal ristorante, Roger e Silla ci aspettavano Con un amico, e due ragazze di colore, a dir poco splendide.
Paola, Sara e Giovanna erano ubriache e sembravano indemoniate,non volevo seguire i ragazzi in un posto che non conoscevo, poi in realtà era semplicemente casa del terzo amico, ed era pure un posto accogliente,
se ,non fosse stato condiviso con uno spacciatore, che ovviamente ad una certa ora, rientrò in casa....
Tre donne in delirio, tre ragazzi di colore molto dotati, uno spacciatore ben fornito, e due angeli di colore.
I mille euro svanirono nel nulla quella sera, anzi precisamente ne rimanerono seicento o poco più dopo la cena.
Dovetti lottare tutta la notte per ricordare a tutti e tutte, sempre il preservativo;
ci fu un momento in cui Roger e Silla cercarono ti infilare i due enormi cazzi nel buco del culo di Giovanna,
se non li avessi fermati, sarebbe finita drasticamente;
Poco dopo ripeterono il tutto nella bocca della mia Sara, mentre il terzo letteralmente la sfondava nella fica da dietro.
Per fortuna, prima di sborrare ripeterono il tutto con Paola, e si sfogarono sborrandole in due in bocca, con una quantità e pressione tale che, Paola dovette vomitare subito.
Mentre provavo a divertirmi anch'io, sentivo il rimbombo delle sberle che Roger, oltre cento chili di uomo, tirava prepotentemente sul culo della mia Sara, lo intimavo di fare piano, ma Sara, completamente fatta, lo incitò a fare il contrario.
Non riuscii a stare tranquillo, dovetti fare solo il guardiano, in modo che la situazione non prendesse una piega drammatica.
Quando i quattro amici furono sazi, dopo aver sfondato le mie donne e poi le loro, ci dissero di dormire tranquilli che poi, una volta svegliati avremmo potuto ricominciare.
In un momento di lucidità, convinsi Paola ad aiutarmi a tornare in albergo tutti e quattro; fortunatamente Giovanna non crollò sfinita, e riuscì, barcollando, a camminare, mentre Sara la portai sulle spalle, con il vestitino corto; tutti le avrebbero visto la figa, perchè, nell'orgia le sue mutandine erano sparite.
Arrivati in albergo finalmente potemmo rilassarci, e crollare nel letto per concludere quella pessima serata.
Il mattino seguente la prima a svegliarsi fu proprio Sara; restò sconvolta nel vedere l'ematoma nero che aveva nella natica destra, colpita ripetutamente violentemente da Roger.
Soffriva dal dolore, sanguinava, le bruciavano da morire sia la fica che la gola.
Giovanna, pensò di morire dai dolori anali; Paola prese tante sberle sul viso che si ritrovò con un labbro gonfio; per non parlare di Giovanna, che si ritrovò in tasca un sacchettino con una polvere bianca che farina non era e mi disse:"di chi è questa?"
Le spiegai che era ciò che rimaneva di cinque grammi che si erano spippate in tre la sera prima....
non ci credevano nemmeno loro.
Quando si ripresero, spiegai loro tutta la serata, capimmo che era arrivato il momento di tornare con i piedi per terra.
Quel giorno, non uscimmo di casa, lo trascorremmo tra tavolo e letto tutti e quattro insieme,
Giovanna era definitivamente distrutta, pianse tutto il giorno.
Sara per la prima volta, faceva fatica a guardarmi negli occhi.
Paola vomitò ripetutamente durante il giorno.
Vi racconterò del nostro
RITORNO ALLA REALTA'

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