Lo spettacolo deve continuare

Scritto da , il 2016-11-15, genere dominazione

Le luci della ribalta, il fragore dell'ultimo applauso, gli inchini verso il pubblico di quella sala semibuia, eppure in quella oscurità due occhi che hai sentito indosso per tutto il tempo sino quasi a farti perdere la concentrazione...hai incespicato per la prima volta scordandoti una battuta, ma sei stata brava nessuno se n'è accorto...
I colleghi sorridenti...un altro successo mentre tra scherzi e risate raggiungi il camerino,,, per una volta hai anche un camerino tutto tuo...troppa grazia per un teatro di provincia.
Ti chiudi dentro con il cuore a mille...sempre così finita... la specchiera illuminata con metà delle lampadine bruciate, inizia a struccarti piano...
Una vestaglia vecchia e comoda come lo possono essere solo le cose usurate, piena di rammendi...il tuo rito post-spettacolo che ripeti ogni volta...per esorcizzare la tensione, per goderti la leggerezza dell'euforia.
Un rumore di nocche contro la porta
- Chi è? -
Nessuna risposta...di nuovo quel rumore...”Chi è?”
Acora bussano...ti alzi tra lo spazientito e l'inquieto appena accennato, la tua mano si appoggia sulla maniglia ed allora la porta si spalanca inaspettata....
Il paio d'occhi che non ti ha abbandonata per tutto lo spettacolo, quegli occhi che ti hanno spogliato e reso nuda...
Entra ed è una furia richiude la porta alle spalle e ti afferra rapido per le braccia....
Un istante e sei contro la porta con la schiena ...la sua bocca incollata alla tua , le sue mani che ti esplorano entrando dentro la vestaglia, che ti aprono insinuandosi tra le cosce cercando la tua umidità.
Il tuo stupratore che hai atteso per tutta la sera, il tuo fan più accanito, la febbre della tua carne che chiede di essere bruciata.
I suo denti assaggiano il collo, mentre i vestiti residui scivolano a terra...una sottile porta di legno...di un camerino polveroso che ti separa dal resto di un mondo festante di cui hai fatto parte sino a cinque minuti fa...
Costretta a soffocare i gemiti, mentre le voci ignare dei tuoi amici oltre, nel corridoio parlano...puoi ascoltarli mentre sei divenuta carne per lui.
Nuda contro la porta ruvida di vernice in parte scrostata, che ti percorre la schiena mentre ti costringe ad inchinarti ….
Le tue mani... che slacciano la sua cintura aprendone i pantaloni, le tue dita che armeggiano nella fibbia e poi sfilano il cuoio dai passanti...
I suo sesso eretto e spietato che ha aspettato tutta la sera le tue labbra, la tua bocca... tempo è arrivato che reciti non una parte, ma interpreti la femmina che sei...
Le sie mani che ti afferrano per i capelli tirandoli e ti spinge con un sonoro cozzo contro la porta di legno....prima di infilzarti la gola...una...due...tre volte...
Un filo di saliva si allunga dalle sue labbra alla punta della cappella mentre cerca i suoi occhi e quello sguardo indecifrabile.
Nessuna via di scampo, le voci ignare e festanti non possono salvarti ora..., sei la sua promessa di lussuria, ti rassegni al tuo ruolo di devota puttana, assaporando la consistenza della carne che ti toglie la voce adesso.
Sobbalzi grata a quella mano bastarda che strizza i tuoi capezzoli, straziandoli, sei grata a quel cazzo che ti ferma in gola le tue urla.
Bussano alla porta ...ma lui non smette di spingertelo in bocca...
Bussano alla porta … ma tu non vuoi che lui ti lasci andare...
Bussano alla porta … e tu vorresti soltanto che si fossero dimenticati di te...
“Rose sei pronta? Hai fatto? noi andiamo a bere qualcosa al Bar qui sotto”
Lui non smette non rinuncia al suo tributo di carne intorno al suo cazzo....
Tu non smetti non vuoi che lui ti privi del tuo dolore sperato....
“Rose tutto bene? “
Oddio fa non entri no! Non adesso!
L'aria fresca sulle labbra bagnate della tua stessa saliva e il cazzo dinanzi agli occhi,
“Si grazie! Ancora un attimo...sono lenta sai! Sto parlando al telefono ora! vi raggiungo!”
Urli tutto d'un fiato prima che ti ricacci in gola il suo cazzo e riprenda a scoparti, strozzandoti l'ultima parola in gola, ricacciandola giù con la sua cappella.
“Ok ti aspettiamo allora, noi andiamo, qui chiudono esci dalla porta a spinta e tiratela dietro...”
Passi e voci che si allontanano....
Solo ora allunga la mano e gira la chiave nella serratura...
Altre voci, altri passi, il rumore dei relè e dei teleruttori delle luci che vengono spente....un paio di schiocchi e tonfi lontani...le porte che si chiudono....silenzio...
solo il tuo respiro affannato mentre ti riempie la gola.
Gli occhi scappano alla ricerca....di uno specchio...si uno specchio...una porzione di realtà riflessa nel quale ti vedi nascosta dalle sue gambe nude, capelli che ondeggiano, ora che ti ha scostato dalla porta...
Sola ...sola alla sua mercè in questo stanzino polveroso che sa di muffa...
Le sue mani potenti e spietate che ti spingono la testa avanti e indietro....come se non si fidasse che lo porterai a godere....
Sorrideresti se potessi di questo piacere...del sentire che sei posseduta e usata...
Contrazioni di carne in bocca... pulsa...
ancora una volta le labbra che sentono il fresco bagnato della saliva e ancora una volta la cappella dinanzi agli occhi...
dura poco...ti alza il mento...non osi chiudere la bocca...non vuoi ….
Il primo fiotto cado e appiccicoso ti centra in pieno la bocca, il secondo labbra e guancia sinistra, colando sulla spalla, il terzo ed ultimo tra la fronte e il naso....
Nuda in ginocchio, con il viso impiastrato di sborra...ti guarda...
quegli occhi che ti hanno spiato e osservato impietosi, desiderosi, bramosi per tutta la sera....non ti desiderano di meno ora...ma ti guardano sorridenti....
Afferra un asciugamano dal tuo borsone e te lo porge per detergerti il viso.
Ti sollevi in piedi, coi capezzoli ritti e doloranti delle strette crudeli … ora allo specchio puoi guardarti meglio … chi è quella donna? Chi è quella superba puttana che affronta nuda l'uomo che l'ha presa come se fosse un animale? Ne guarda gli occhi... fierezza...gioia...eccitazione...lussuria.
Mani che l'afferrano, mani che la stingono, mani che la scuotono, mani che posizionano le sue sullo schienale della sedia... Mani che si insinuano in mezzo alle sue cosce ancora, mani che si bagnano dentro di lei...mani ancora avare di piacere...
Si Piacere...quello che ora dovrà guadagnarsi...il pompino è servito solo a placarlo per farlo concentrare sul suo prossimo compito...renderla degna di essere posseduta.
I suoi piedi tra i tuoi che spazzano per farti aprire bene le gambe, una mano sulla schiena per arcquarti e offrire bene il culo.
Lunghi interminabili istanti di attesa … poi finalmente il sibilo e quel bruciore intenso tra il fianco e il culo …
“Conta!”
Inizia a contare, colpo dopo colpo, sibilo dopo sibilo, schiocco dopo schiocco, soffochi i gemiti per non dargli soddisfazione, mentre dentro di te sorridi...
Le tue urla sono preziose...dovrà fare di molto meglio per estorcerle alla tua bocca...
Conta aggiungendo un numero dietro l'altro, nel calore indistinto della tua pelle...
Conta e non pensare alle sue mani che ti saggiano...
Conta e non pensare all'umidità che ti percorre le gambe in piccoli rigagnoli verso i piedi bagnadoti le scarpe che è l'unica cosa che indossi...
Conta e non pensare al tempo che scorre...
Conta... e poi...più nulla da contare....
i capelli tirati la sua mano che ti costringe a drizzarti, il dolore dell'indolenzimento, della posizione, del bruciore...
Ancora cerchi quella donna nello specchio..ancora lì ...questa volta con i suoi segni ma ancora fiera...
Una meravigliosa puttana...non c'è niente di volgare in lei... al contrario la sua sensualità continua ad essere sfida.
Un rumore..la chiave che gira nella serratura della porta...non vorrà finire così...No! Non può! Me lo aveva promesso me lo sono guadagnato!
Ma non esce torna verso di lei, la prende per mano e la guida fuori dal camerino nuda, nel corridoio rischiarato solo dalle plafoniere delle luci d'emergenza...su per gli scalini...facendo attenzione a non inciampare nel buio.
La guida sicuro, deve aver studiato la strada prima, la pelle che urta della stoffa a drappi... il pavimento che scricchiola di assi di legno.
Poi sola abbandonata li in mezzo nel buio...
Luce negli occhi ...Un faro di scena che la prende accecante nel cono di luce....
Sa che la platea è dinanzi a sé...che potrebbe esserci chiunque lì in mezzo che quelle poltroncine gremite sino a poco fa potrebbero ancora celare qualcuno …
La sua presenza alle spalle.... il tocco del suo petto contro la schiena, delle sue mani che coprono i capezzoli...la sua bocca sulla nuca.
Le passa la cintura intorno al busto circondandole i seni e braccia insieme e la stringe nella fibbia....
“In ginocchio”
Ti chini , poi con una gentilezza inattesa ti spinge giù il capo, scopri che ad attendere la tua testa sul pavimento c'è la sua giacca ripiegata... eccoti...culo in aria ….
Umidità che cade dentro il solco del sedere...le sue dita che si infilano nel buco...
Il cuore all'impazzata, fatichi a tenerti legata così in equilibrio … poi qualcosa di più grande che spinge sulla rosellina... spinge si fa strada...dilata...apre...scorre dentro...pronta o no...
Lo senti grugnire dietro di te di soddisfazione....
Sei carne...sei preda...sei sua...
Entra per tre quarti...non eri ancora del tutto pronta...cerchi di rilassarti... poi con un colpo di reni fa entrare i pochi cm rimanenti...
Non sai neppure tu come...ma riesci a trattenere un urlo …
Le mani si infilano dietro la schiena sotto la cintura di cuoio....Ci siamo!
Ti gira la faccia verso la platea buia... Sei lì sul palcoscenico ad offrire uno spettacolo forse per nessuno...o forse no ...non puoi davvero saperlo...
Paura ed eccitazione insieme, con le mani unite cerchi di raggiungerti la fica e toccarti...mentre inizia a montarti dapprima piano e poi sempre meno gentilmente.
Le sue spinte sono prepotenti ...avresti avuto ancora bisogno di qualche istante brucia e dilata...ma sei fradicia...il tuo corpo non può mentire a te stessa, ti piace....
Ed allora urli ...urli con quanto fiato hai in gola...non reciti la tua parte...sei tè stessa...
Carne violata ed offerta da te stessa in sacrificio per essere presa...
Si afferra ala cinta con spinte potenti, le palle che sbattono contro il culo e la fica umida incontrando a volte la punta delle unghie delle tue dita.
Urli il piacere, urli il dolore ...sei il tuo copione di dissoluta lussuria... nelle mani di questo regista senza scrupoli ...sei sua...e fai la tua parte.
Ore...minuti...istanti? Ha importanza?
Spinte più forti profonde che ti spostano sul pavimento scricchiolante..le tue urla che riempiono l'aria, sudore...lacrime...piacere...
Il suo scorrere liquido caldo dentro te, ti dà il permesso di accasciarti di lato ansante sul legno...
ti scosta i capelli dalla fronte imperlata, la sua testa ti ripara dalla luce mentre si avvicina al tuo viso.
Gli occhi...quegli occhi...ti guardano come si guarda una regina...

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