Il ritorno di Eva

di
genere
orge

Oggi arriva lei.
Non vedo l’ora... Sono eccitata come un’adolescente innamorata. Elena, Mara, Sergio, Enrico... Sono tutti come scomparsi dal mio orizzonte. Perfino la Giusy mi ronza intorno senza che io mi accorga di lei.
Eva...
Al mattino, in spiaggia, Elena appare turbata. Si rende conto dell’enormità di quanto abbiamo fatto durante la notte, ed è chiaramente a disagio con sua figlia.
Angela e Nino sembra non abbiano passato poi una grande serata insieme... Lei ha di nuovo quell’atteggiamento da iena inferocita, e lui quello da cane bastonato che seguono una malriuscita nottata di sesso.
La Mara invece sembra perfettamente a suo agio.
Chiacchieriamo un po’, come due adulte. Mi chiede se ho una storia seria con qualcuna, e io le dico di sì.
- E’ la mamma?
- No, con lei siamo solo amiche. Facciamo sesso, ma le donne non le interessano per davvero...
- Allora chi è? La conosco?
- In un certo senso. Ti ricordi la biondina olandese dell’anno scorso?
- Chi? Eva? Ma è poco più grande di me!
- Ha almeno cinque anni di più. E poi lo avrai capito, che mi piace la carne fresca...
Lei sorride con ammirazione e mi strizza l’occhio: - Vi vedrete presto?
- Arriva oggi...
Ho ricevuto un torrido sms, e la aspetto a ore.
La mia Eva.
Sono nervosa come una scolaretta che aspetta l’arrivo del suo filarino... Mi faccio tenerezza da sola.
Non rispondo neanche quando Enrico mi chiama per sapere se vado in palestra. Non mando neanche a fare in culo Aldo quando prova per l’ennesima volta a rimorchiarmi, e mi accorgo appena che Elena è sparita di nuovo per andare a farsi sbattere in cabina... La Mara ha capito che non è aria, e anche la Giusy mi lascia in pace, rinunciando ad insistere per la Città dei Ragazzi.
Aspetto l’sms di Eva.
Che arriva intorno alle undici.
Salto dal lettino e mi precipito verso il porticciolo, agganciandomi il reggi in corsa e portandomi il prendisole in spalla per fare più presto.
Arrivo in tempo per assistere all’ingresso in poro della nuova barca del Fabio, e resto di sale.
Non è una “barca”: E’ un vero yacht.
Scoprirò più tardi che si tratta di uno scafo classe Mangusta a sette posti e con due motori da mille ottocento cavalli ciascuno e seimila litri di carburante nei serbatoi, roba da traversata atlantica... E’ tutto bianco con una lunga fascia blu all’altezza degli oblò e con il ponte in noce. Una meraviglia.
Ma la cosa più bella, è la polena. Una splendida sirenetta in topless, protesa sulla punta estrema della prua, che si sbraccia a salutarmi...
- Patty!
- Eva!
Ci vuole qualche minuto perché la nave attracchi, e io fremo sui miei sandali da spiaggia, annodandomi e riannodandomi il prendisole intorno ai fianchi, ravviandomi e capelli e allisciandomi la pelle del viso per cercare di cancellare le prime rughe provocate dal sole, che non voglio si vedano troppo quando abbraccerò la ragazza del mio cuore.
Poi lo yacht del Fabio manovra e accosta di poppa, e ho finalmente modo di leggere il nome stampigliato a caratteri blu: SERENISSIMA – Venezia.
Io sono veneta; se possibile, ora quella barca mi piace ancora di più...
Eva è lì, che scalpita in attesa di gettare la battagliola e di scendere a terra. Il Fabio la raggiunge, e con lei c’è anche il Daniel, l’amico irlandese di Fabio che ho conosciuto (e scopato) l’estate scorsa. Evidentemente ai comandi c’è qualcun altro. Ma già, una bestia del genere non si porta in giro da soli...
La battagliola tocca il molo, e Eva è già fra le mie braccia.
Ci abbracciamo, ci baciamo, ci strofiniamo tutte e ci baciamo di nuovo, e chi se ne frega se qualcuno storce il naso a vedere due donne che si baciano in bocca così spudoratamente in pubblico. Noi ci amiamo, e che il mondo vada pure a farsi fottere.
Il Fabio è lì anche lui, allegro, abbronzato e sorridente, che aspetta il suo turno. Lo adoro per la sua pazienza. In fondo, Eva è la sua amante, una mantenuta a tutti gli effetti, ma lui sa bene per chi le batte il cuore, e a lui va bene così. Del resto, lui è di quelli che non s’innamorano mai, e la mia relazione di Eva anche per lui ha i suoi vantaggi... In fondo così si scopa anche me.
Il Daniel è più giovane dell’ultracinquantenne Fabio: avrà quasi la mia età, è simpatico e socievole, ed è il migliore amico del Fabio; dirige la branca della ditta in Gran Bretagna, ed è chiaro dalle misure dello yacht come gli affari vadano piuttosto bene.
Non so descrivere la gioia di essere di nuovo con Eva.
Sono perfettamente consapevole di essere una pervertita, una che usa gli altri senza rimorsi e senza pietà; non mi è mai veramente importato di nessuno in vita mia, a parte mia figlia ovviamente. Ma Eva tira fuori il meglio di me, anche quello che io per prima non sapevo di portarmi dentro...
Probabilmente era nascosto molto bene.
Stiamo ancora abbracciandoci, quando vedo spuntare una quarta persona alle spalle di Fabio e Daniel.
Una montagna. Avete presente il classico negrone dei film trash americani? Di più.
Un colosso di due metri, largo di spalle in proporzione, con un torace da paura. Ha addosso solo i bermuda, e i suoi pettorali sembrano piazzole per l’atterraggio di elicotteri. Per non parlare dei bicipiti e delle cosce... Farebbe un figurone in palestra,.
Si chiama Hamid, è nigeriano ed è il marinaio della Serenissima. Praticamente lui vive a bordo e provvede a tutte le manovre, la manutenzione e le pulizie di bordo, anche e soprattutto quando Fabio è a Brescia... Cioè dieci mesi all’anno. E’ stato ingaggiato ad Aprile, quando Fabio ha comprato il suo nuovo yacht con i primi proventi del suo affare con Boris, e da allora ha lucidato ogni ottone e manutenzionata ogni vite della Serenissima, che adesso conosce come le sue tasche.
Parla solo inglese naturalmente, ma questo vale anche per Daniel e in una certa misura anche per Eva, così passiamo tutti a questa lingua, visto che Fabio la parla perfettamente e anche io me la cavo.
Sistemate le pratiche per l’approdo e lo stazionamento e presi accordi per il rifornimento di carburante, porto tutti a terra per una passeggiata e naturalmente passiamo in spiaggia a salutare gli altri.
Elena e Angela sono state tutte e due ospiti insieme con me sulla barca di Fabio l’anno scorso, quando ci siamo fatte scopare alla grande tutte insieme. Elena è deliziata di ritrovare i due maschioni, mentre Angela rimane letteralmente incantata alla vista di Hamid.
Anche Aldo viene a salutare, visto che conosce bene Fabio per via delle comuni frequentazioni nei locali di Rimini. Insomma, è una vera rimpatriata.
Fabio invita tutti a bordo della Serenissima per la cena, e Elena si offre di cucinare gli spaghetti con le vongole per tutti, facendo la gioia di Hamid che è il cuoco di bordo ufficiale ma odia cucinare.
Nino declina l’offerta, terrorizzato dal mal di mare, e viene nominato sul campo babysitter per Giusy e Mara che resteranno a terra a casa di Elena, a loro volta felici di giocare a Monopoli col fidanzato di Angela.
Felici...? La Mara mi guarda storto per un attimo, poi ammicca in direzione di Eva e mi fa un bel sorriso di approvazione.
Meglio così...

- Mamma, ma perché no?
La Giusy sta insistendo di nuovo per andare con la Mara alla Città dei Ragazzi.
Io mi sto preparando per la cena sulla Serenissima, e non sono dell’umore di discutere con lei. Le spiego che è la nostra vacanza, e che voglio passare più tempo possibile con lei, ma è anche vero che la maggior parte del tempo lei lo passa con la Mara, e io con la Elena... Appunto, se andate in colonia non ci vedremo più del tutto, obietto io.
Ma è un’occasione di crescita, ormai loro due sono grandi... Ci tiene davvero moltissimo.
Va bene, ne riparleremo.
La accompagno in macchina a casa di Elena, dove la Mara ha già preparato il Monopoli con l’aiuto abbastanza entusiasta di quell’impiastro del Nino, e la saluto con un bacio prima di caricare Elena e Angela e ripartire per il porto turistico.
Ci siamo messe in ghingheri tutte e tre.
Elena è la più vistosa, da vera terrona. Bigiotteria a quintali sparsa su tutto il corpo, zeppe da paura per colmare il gap di altezza con tutti gli altri, una messimpiega che le sarà costata una fortuna per esaltare la sua splendida capigliatura corvina, e un abitino coloratissimo, ampio e scollato che esalta le sue forme morbide e generose.
Angela è più austera, come sempre: pantaloni attillati bianchi alla corsara e toppino annodato sul seno, sandali alla schiava e capelli raccolti a coda di cavallo, con un trucco pesante quasi come quello della sorella ma con un rossetto un po’ meno volgare.
Per parte mia, io sono equipaggiata con una canotta arancione, la minigonna jeans e gli stivali da cowboy. Niente bigiotteria, solo la catenina d’oro di mia suocera e l’orologio sportivo. Ho i capelli corti col ciuffo, quindi niente problemi di parrucchiere.
Le napoletane hanno con se’ l’occorrente per cucinare, e per una volta sembrano decise ad andare d’accordo e a lavorare insieme. Elena è una cuoca sopraffina, ma anche Angela ci sa fare, quindi la cena è assicurata.
Arriviamo al porto, parcheggiamo all’ingresso e ci avviamo sul molo dove è attraccata la Serenissima.
Naturalmente siamo le ultime ad arrivare (con Elena al seguito è impossibile essere puntuali), Aldo è già a bordo e saluta con un bacio piuttosto intimo entrambe le sorelle (che in effetti si scopa regolarmente); io mi sottraggo con stile alle sue effusioni e invece vado a baciare ostentatamente sia Daniel che – ovviamente – il Fabio. Poi abbraccio con foga Eva e la bacio per un minuto buono, strappando un fischio di ammirazione a Daniel e Aldo.
L’olandesina si è agghindata con una camicetta giallo canarino annodata sul davanti, che le scopre completamente il pancino, e con degli shorts ricavati a colpi di forbice da un vecchio paio di jeans scoloriti , che le fanno risaltare le gambe da cerbiatta e il culo da puledra. Se non fossi già cotta a puntino, mi innamorerei.
Hamid stacca gli ormeggi, e Fabio comincia a manovrare con calma attraverso le acque ferme del porto verso l’uscita in mare aperto.
Elena e Angela si chiudono in cucina a lavorare, e Aldo si offre volenterosamente di aiutarle. Daniel controlla i motori, e io raggiungo Fabio ed Eva sulla plancia di comando.
Sono affascinata dalla manovra, e noto che anche Eva è interessatissima al funzionamento dei comandi: non è la sciacquetta che potrebbe sembrare a prima vista, ma una tipa sveglia e attenta a catturare gli aspetti più interessanti della vita. Entrambe proveniamo da popoli navigatori, olandesi e veneziani, e abbiamo il mare nel sangue, quindi non c’è da stupirsi se siamo genuinamente interessate. Eva ha già avuto modo di imparare diverse cose durante la navigazione da Mestre, e in più conosceva la vecchia barca dell’anno prima, quindi è a sua volta in grado di descrivermi la manovra piuttosto complessa che Fabio conduce in silenzio all’interno del porto.
Mi mostra gli strumenti di bordo, soprattutto il radar, che sulla vecchia barca non c’era, e la radio satellitare. Il computer di bordo è sofisticatissimo, e mostra tutte le funzioni di controllo della nave, rendendo tutto semplice anche a una neofita come me... Insomma, quasi semplice.
Usciamo in mare aperto e anche Fabio comincia a spiegarmi qualche cosa, finché non ci raggiunge Daniel con la sua allegria, e cominciamo a parlare d’altro.
Ci aggiorniamo a vicenda sulle rispettive vite, raccontandoci a vicenda gli eventi degli ultimi mesi.
C’è intimità fra di noi, e non ci nascondiamo niente.
Fabio e Daniel i loro flirt innocenti o quasi, gli affari, i progetti per l’avvenire. Fabio in particolare ci racconta degli sviluppi dei suoi accordi con Boris, che hanno fruttato e frutteranno più del previsto ma comportano anche frequenti viaggi all’estero, e non solo a Mosca.
Eva ci racconta dei suoi esami, e anche della torrida storia con sua zia... Dovrei sentirmi un po’ gelosa, ma con Eva non è proprio possibile, perché non ti nasconde niente. E’ fatta così, promiscua. Come me, del resto...
Anche il suo ultimo fidanzatino è stato scaricato, e lei è tutta nostra: mia e di Fabio... Naturalmente a patto che non ci mostriamo egoisti nei confronti degli altri!
Io racconto delle mie avventure primaverili a scuola e fuori, dei miei giochi erotici con Elena e coi paraca, e alla fine confesso l’avventura bollente della sera prima con la piccola Mara.
Eva scuote il capo con finta gelosia e mi stampa un bacio sulla bocca dandomi nel contempo della troia, cosa che mi riempie di orgoglio.
Hamid sale sul ponte a riferire sull’attività in cucina, controlla i livelli di sicurezza dei sistemi di bordo e poi va a poppa ad apparecchiare.
Io faccio un’espressione buffa accennando alla sagoma imponente del negrone che si allontana, e Eva ridacchia divertita.
- Sai quello che si dice di quelli come lui...? Beh, è tutto vero!
- Intendi dire...
- Sì! Ce l’ha davvero enorme... Una cosa incredibile!
Ammicco: - L’hai provato?
Sorrisino: - Sai com’è... Durante il viaggio da Mestre ero sola e ho dovuto provvedere alle esigenze di tutti e tre i maschi a bordo. Sai bene che Fabio è un tipo generoso e ci tiene che ciascuno abbia la sua parte... Meno male che adesso ci siete anche voi.
Sola sullo yacht con Fabio, Daniel ... E Hamid. Non posso evitare di provare ammirazione, e anche un po’ di invidia per la mia amante.
Ormai siamo in mare aperto. E’ una bellissima serata, e la brezza di terra ci porta al largo il profumo della campagna romagnola. Il sole sta tramontando dietro le colline e i gabbiani stanno lentamente tornando verso la costa al termine della giornata di pesca.
Ci sono anche altre imbarcazioni in giro, Fabio mi fa vedere la loro traccia sullo schermo del radar, ma sono lontane, e il mare sembra essere tutto per noi, con i suoi colori intensi, il suo profumo rinfrescante, e il lento rollio delle onde che ti inebria con la sua magia.
Io e Eva cominciamo lentamente a baciarci, accarezzandoci delicatamente come per riprendere conoscenza dei nostri corpi.
Sfioro con le dita i capelli color platino di Eva, le sue guance bruciate dal sole, la clavicola incassata, il seno morbido e pieno coperto a stento dalla camicetta annodata... Sento le sue mani sui fianchi, sui glutei, e infine sulle cosce nude che sollevano lentamente l’orlo della minigonna.
Ho voglia di lei. Una voglia prepotente, profonda, che mi porterebbe a fare l’amore con lei davanti ai due uomini come se non esistessero nemmeno.
Le nostre lingue si avvolgono a vicenda come serpenti in amore, mentre ciascuna sugge la saliva dalla bocca dell’altra.
Sento i suoi capezzoli che si induriscono sotto il palmo delle mie mani, e mi bagno fra le cosce per la voglia che ho di fare sesso con lei, qui e ora.
Il profumo dei frutti d mare ci raggiunge dalla cambusa sotto di noi, e il richiamo della voce di Angela ci richiama alla realtà: - La pasta è scolata, tutti a tavola!
Hamid ha preparato la tavola nel salottino che si trova sul ponte fra la plancia e i lettini da sole di poppa. La cosa più bella di cenare in barca al largo d’estate è che ti godi l’aria fresca senza insetti fastidiosi intorno.
Se poi due sorelle napoletane ti preparano gli spaghetti alle vongole, riesci anche a mettere da parte per un po’ le tue smanie di sesso e a mangiare di gusto.
Siamo otto a tavola, quattro maschi e quattro femmine, sembra fatto apposta, e probabilmente è proprio così.
Gli spaghetti sono una vera cannonata, e anche il Soave (delle mie parti!) che lo accompagna è all’altezza, così dopo una mezz’oretta siamo tutti allegri e soddisfatti, pronti per un'altra specialità di Napoli: il caffè. Così forte che gli effetti calmanti del vino bianco vengono eliminati di colpo, ridestando in me tutte le voglie sopite dall’inizio della digestione.
Il salottino sul ponte è organizzato a quadrato, così siamo due per lato, e io ho Eva d’angolo da una parte e Daniel accanto a me dall’altra; accanto a Eva c’è ovviamente Fabio, davanti a me ho Elena e Aldo, mentre Angela si è seduta accanto a Hamid che quindi è d’angolo con Daniel. Siamo seduti su dei divanetti morbidi e comodissimi, in poliestere impermeabile e robustissimo che sembra pelle, che sono identici ai sedili di plancia e ai lettini da sole di poppa... Devo dire che lo stile della Serenissima è impeccabile.
Ormai è notte. La luna e le stelle rischiarano l’Adriatico tingendo il mare d’argento, e il vento è ridotto ad una brezza leggera e piacevolissima. Sembra di essere in paradiso.
Sento la mano malandrina di Eva che mi accarezza la coscia sotto il tavolo, e il mio paradiso diventa se possibile ancora più eccitante.
Mi sporgo verso la mia amante, e la bacio avidamente sulla bocca davanti a tutti.
Qualcuno, probabilmente Daniel, fa un verso di approvazione e di incoraggiamento, ma noi non ne abbiamo bisogno di certo... Le prendo in mano un seno e lo massaggio pesantemente, mentre la sua mano mi si insinua sotto la mini fino a verificare la mia puntuale mancanza di biancheria intima.
Le dita di Eva frugano nel groviglio di peli che custodiscono il mio scrigno alla ricerca del bottoncino segreto, lo trovano e cominciano a giocarci.
Io fremo al contatto, e a mia volta le tormento il capezzolo già duro, mentre le nostre lingue fanno acrobazie fra le labbra dischiuse e avide.
La nostra esibizione isolata non dura a lungo, perché ben presto vedo che Fabio si dà a sua volta da fare con Eva da una parte, e Daniel comincia a mettere le mani addosso a me dall’altra, ricordandoci che non siamo da sole nel nostro paradiso.
Io continuo a fare lingua in bocca con Eva, lei mi masturba delicatamente fra le cosce e io le pastrugna le tette, e intanto Daniel comincia a giocare con i miei capezzoli che ormai sono belli duri e lunghi. Ho una voglia che mi sembra di impazzire.
Fabio ormai rivendica apertamente i suoi diritti di capitano con Eva, e io che ormai lo conosco bene lascio andare i seni duri e colmi della mia compagna per lasciarmi andare alle pesanti attenzioni del maschio più giovane.
Daniel mi desidera, è un bel ragazzone, e anch’io ho voglia di cazzo. Eva sarà ancora più saporita dopo una sana scopata etero, quando i maschi saranno ormai usati e spenti...
Giro la testa e incontro la bocca avida dell’irlandese per un bacio prolungato; le dita adunche e snelle della mia amante vengono velocemente rimpiazzate da quelle più dure e forti di Daniel, ben contento di trovarmi già aperta e bagnata.
Pomiciamo spudoratamente. Dall’altra parte del tavolo anche le sorelle napoletane stanno subendo le pesanti attenzioni degli altri due uomini, che si stanno dando da fare a loro volta, forse con meno classe ma con altrettanta decisione: Aldo con Elena e Hamid con Angela, che sembra del tutto dimentica del suo unico e vero amore che la attende a terra.
Angela si sbaciucchia tutta col negrone che intanto le impasta per bene le tette come fossero mozzarelle di bufala invece che di vacca... Da parte mia, io ho trovato la strada della patta dei pantaloni di Daniel e ho avviato le procedure di apertura della pratica. Il cazzo di Daniel non spicca per dimensioni, ma mi ricordo bene che ha una durata davvero ragguardevole; lo tiro fuori e comincio a segarlo lentamente.
In breve l’arnese che ho in mano diventa duro come un blocco di ghisa... Interrompo il pur saporitissimo bacio per strizzare l’occhio al mio improvvisato amante, e mi tuffo fra le sue gambe per prenderglielo in bocca.
E’ grosso quanto basta, duro come piace a me, e sa di maschio al punto giusto... Comincio a spompinarlo a volontà. Non vedo un cazzo da tre giorni, e ho davvero fame.
Quando rialzo lo sguardo per un istante, vedo con piacere che siamo tutte e quattro a bocca piena, ognuna intenta a succhiare il proprio uccello del momento.
Elena e Aldo ormai sono una coppia affiatata, e la mia amica è forse la più zoccola di tutte, e così non mi stupisco nel vederla tirarsi su dopo poche gollate per andare a impalarsi per prima sul cazzo del suo amante: a spegnimoccolo e di spalle, per godersi lo spettacolo di noialtre ancora intente alle rispettive fellatio. Ha il vestitino arrotolato intorno ai fianchi e le pocce di fuori che ballonzolano disordinatamente al ritmo che lei stessa imprime alla monta del suo vitellone... Incrocio il suo sguardo e lei ammicca soddisfatta prima di chiudere gli occhi e di abbandonarsi alla lussuria. Io torno a dedicarmi alla mia pompa.
Adoro lavorare di lingua, lo sapete... Andrei avanti all’infinito se non fosse Daniel stesso a fermarmi: mi prende per le orecchie e mi stacca dal fiero pasto, deciso a scoparmi. E’ allora che mi rendo conto di essere rimasta indietro: non solo Elena si sta impalando su Aldo, ma anche Eva è sotto il Fabio, mentre Angela si è fatta infiocinare da Hamid alla pecorina, e adesso sta davvero belando come un ovino. Guardo impressionata il pitone nero che le entra e esce ritmicamente dalla passerina rosea, e non posso trattenere un fremito: la curiosità di provare un cazzo nero comincia a prendere anche me.
Daniel si stende di schiena sul divanetto e io gli monto sopra guardandolo negli occhi apposta per evitare di farmi distrarre troppo dal coso enorme del negro. Impugno il cazzo indoeuropeo e me lo punto fra le labbra bagnate della figa prima di se dermici sopra di peso, impalandomi di brutto con un lungo gemito di soddisfazione: - Aahhh... Sì, tutto dentro!
L’irlandese ansima a sua volta di piacere sentendosi sprofondare dentro di me. Allunga le mani prima per accarezzarmi le cosce nude, poi per sprimacciarmi le tette attraverso la canotta arancione. Ho la mini arrotolata intorno ai fianchi per non impedirmi nei movimenti, e comincio a far rotolare i glutei sui lombi del mio partner per sentire meglio il cazzo dentro di me.
Dallo spegnimoccolo posso tenere d’occhio gli altri, e soprattutto la mia adorata Eva che si sta facendo scopare alla brutto dio da Fabio sul divanetto accanto: è già nuda, e strilla senza pudore tutto il suo piacere, serrando le gambe intorno al suo uomo e graffiandogli la schiena senza pietà.
Stiamo scopando tutti da un po’, quando Hamid smette per un momento di montare Angela, si alza in piedi, la prende per mano e se la porta via in cerca di un po’ di intimità sottocoperta.
Peccato, a me piacciono le ammucchiate, ma posso capire che un negrone apprezzi di gustarsi la sua puttanella bianca in privato.
Passa un minuto, e anche Elena si sfila dal cazzo di Aldo e si fa portare di sotto... Non so se per tenere d’occhio la sorellina o perché vuole assaggiare anche lei il pitone nero.
Noi quattro continuiamo imperterriti, finché Daniel, da sotto di me, gira il capo verso l’amico e gli fa in inglese: - Change?
Fabio annuisce con entusiasmo, si stacca da Eva e si avvicina a noi.
Io non chiedo di meglio: adoro scambiare le coppie durante un’ammucchiata, e ho proprio voglia di fottere un po’ con Fabio...
Io e Eva ci piazziamo entrambe a pecora, una davanti all’altra, in modo da poterci baciare mentre i maschi ci montano da dietro.
Sento le mani forti e sicure del Fabio afferrarmi per i fianchi mentre il suo cazzo mi penetra con decisione la figa, inforchettandomi con decisione e cominciando a sbattermi di forza.
Le lingue mia e di Eva si aggrovigliano nella sua bocca mentre entrambe ansimiamo di piacere per la duplice monta che subiamo ad opera dei rispettivi maschi, e io mi abbandono al piacere.
Eva e Daniel sono più giovani: la loro scopata è più focosa ed intensa, e si conclude anche prima. Il maschio emette un barrito da elefante e la giovane femmina si lascia sfuggire un lungo gemito d’estasi, scodinzolando e godendo mentre il seme vitale dell’amante le riempie le viscere.
Io e Fabio assistiamo all’orgasmo dei nostri amici, e continuiamo imperterriti.
Mentre l’altra coppia si accascia stremata, Fabio comincia a insalivarmi a dovere il buchetto posteriore, poi mi infila dentro un dito per preparare la strada, e infine ne aggiunge un altro.
Eva si alza su un gomito e riprende in bocca il cazzo di Daniel per resuscitarlo, e intanto Fabio si sfila dalla figa per cambiare buco.
Io appoggio la faccia sul cuscino e mi apro il bucone con quattro dita per distendere a dovere lo sfintere e consentire al Fabio un accesso più facile.
La mia amica sta spompinando il suo maschio mentre io sento il mio che appoggia il glande allo sfintere slabbrato per sodomizzarmi.
- Avanti – lo incoraggio – Riempimi il culo...
Fabio non si fa pregare, e affonda la verga fra le mie natiche aperte e disponibili.
Stringo i denti per resistere al dolore della penetrazione anale, inspiro a fondo, e mi abbandono alla sensazione di riempimento che mi dà sempre accoppiarmi contro natura con un maschio ben dotato.
- Sì, sfondami... – rantolo, a occhi chiusi mentre il cazzo mi penetra nel retto – Spaccami in due!
Mentre Fabio comincia a incularmi alla pecorina, davanti a me Eva ha già intostato nuovamente il cazzo di Daniel e si prepara al secondo round. Volge le spalle all’amante per continuare a fronteggiare me, apre le ginocchia e si piega all’indietro per farsi impalare di schiena.
Il cazzo le sprofonda nuovamente in fregna dal di dietro, e io posso gustarmi in primo piano lo spettacolo del pene che scompare nella figa biondissima della mia giovane amante.
Eva si lascia sfuggire un lungo gemito di piacere sentendosi penetrare nuovamente, e un rivoletto di sperma sgorga dalle valve slabbrate mentre la carne del maschio le riempie la vagina... La sborrata precedente viene letteralmente espulsa dalla nuova penetrazione, e va a imbrattarle la patacca profumata prima di scolare lungo il cazzo verso i coglioni pelosi e gonfi per lo sforzo.
Lo spettacolo mi ingrifa da pazzi; mi protendo in avanti fino ad arrivare a sfiorare con la lingua i testicoli di Daniel. Raccolgo le gocce di nettare che lentamente colano dall’asta rigidissima e le inghiotto con passione.
Risalgo verso l’alto, ripulendo la parte scoperta del cazzo fino al punto di congiunzione dei loro corpi, poi passo a suggere i loro liquami dalla fregna bionda di Eva, la cui peluria è intrisa di sudore, secrezioni vaginali e sborra.
La ragazza rabbrividisce al contatto della mia lingua, che prosegue la sua ricerca nella sua rada peluria, fino a raggiungere il grilletto nascosto all’estremità superiore della spacca.
Lecco il clito di Eva, facendola belare di piacere.
Scopata da sotto, leccata da davanti e ancora tremante per il precedente orgasmo, Eva non riesce più a tenersi sulle braccia e cade sul torace di Daniel, impalandosi di colpo sul suo cazzo fino a sentirsi sbattere i coglioni contro la vulva spalancata.
- Aahhh! – grida, stravolta.
- Ouch! – annaspo io, sentendo il cazzo di Fabio che mi inforca nel culo, riempiendomi il retto fino alle palle e facendomi un male cane.
Ci sbattiamo tutti e quattro come animali, grugnendo e sbavando di piacere.
Eva gode per prima, sottoposta com’è alla doppia sollecitazione del cazzo di Daniel e della mia lingua esperta, e si contorce come una biscia sul suo amante, che però ha le palle vuote e quindi resiste bravamente.
Il mio uomo invece è al limite, ma si sa: il mio buco non perdona. E’ caldo come il cratere di un vulcano, e stretto come le ganasce di una morsa. Fabio è un maschio di valore, ma alla fine anche lui deve arrendersi, e si svuota le palle nelle mie budella roventi.
Io mi godo ad occhi chiusi il calore di tutto quello sperma che mi allaga il retto, e quando li riapro vedo che ora Eva sta finendo il suo amante con la bocca. Gli si è inginocchiata fra le gambe per tirargli una pompa da urlo, e alla fine il povero Daniel non ce la fa più e le sborra in faccia e sulle tette il contenuto residuale dei suoi testicoli doloranti.
Vedo lo sperma viscido e quasi trasparente che imbratta il viso e i capelli della mia amante, per colarle poi sui giovani seni turgidi e sodi, inzaccherandola tutta, e mi sento l’acquolina in bocca all’idea di ripulirla tutta con la lingua.
Fabio si stacca da me con un sospiro, e io mi avvicino a Eva per abbracciarla e baciarla con passione, assaporando sulla sua bocca e sul viso lo sperma di Daniel.
- Sei stupenda... – le sussurro con amore, suggendo con labbra frementi la sua pelle imperlata di umori maschili.
Lei abbandona il cazzo per rivolgersi completamente a me.
Ci abbracciamo, ci baciamo, ci strofiniamo con passione l’una contro l’altra.
Gli ultimi lembi di tessuto abbandonano i nostri corpi frementi, lasciandoci nude e innamorate, pazze di voglia reciproca.
Io non sono ancora venuta, e Eva se ne è accorta. Innamorata e generosa come sempre, dopo avermi permesso di raccogliere con la lingua tutti i residui fluidi del suo rapporto etero con Daniel, mi rovescia di schiena sul divanetto e si tuffa fra le mie cosce per divorarmi a sua volta la figa.
Chiudo gli occhi e mi abbandono al connilinguo. Finalmente sono fra le braccia della mia Eva, e non c’è cazzo al mondo che valga il piacere di abbandonarmi a lei e alle sue voglie più sfrenate.
Sono vagamente consapevole dei maschi che si dispongono attorno a noi per assistere allo spettacolo del mostro amore proibito, e il mio lato esibizionista se ne compiace, ma quello che voglio veramente è fare l’amore con Eva. Tutto il resto è marginale.
Mi tormento i capezzoli mentre Eva si abbevera alla mia fonte, leccando con furia fra le valve della mia figa, tormentando il clito ma accanendosi con particolare ferocia nelle mie intimità più profonde, come se cercasse di raggiungere con la lingua il bottoncino più nascosto e sensibile, laggiù in fondo alla vagina.
- Aahhh... Sì, mi fai morire...
Mi penetra lo sfintere con un dito malandrino, e capisco che mi sta aprendo anche da quella parte, consapevole che Fabio mi ha riempito il culo di sborra.
Lecca come una dannata, e io mi abbandono completamente, come non saprei mai fare con un uomo.
- Vengo... Vengo... – bramisco come una cerbiatta stremata.
Le godo in bocca, serrando le cosce intorno al suo splendido viso, e lei beve con avidità il mio piacere, leccando come una gatta le mie carni più intime e roventi.
Mi abbatto stremata, esausta, spossata dall’orgasmo.
Ma Eva continua implacabile a leccarmi tutta: cosce, vulva, clito, perineo, ano... E’ come se avesse cento lingue invece che una sola, e io continuo a godere, a godere...
Credo di svenire, perché ho un momento di vuoto.
Quando ritorno in me, Eva mi sta baciando in bocca. Le sue labbra hanno un sapore acre, e capisco che deve avermi leccato a lungo il culo rotto perché riconosco lo sperma di Fabio.
Con la coda dell’occhio vedo che i due maschi si scambiano una pacca sulle spalle, poi il più anziano dei due fa cenno all’amico di seguirlo, e i due si avviano sottocoperta.
Capisco che il Fabio vuole lasciarci un po’ da sole, e una volta di più apprezzo la sua sensibilità nell’accettare il nostro amore senza per questo rinunciare per questo a godere dei nostri corpi.
Se ci fossero più uomini come Fabio, forse non preferirei le donne...
Rimaniamo lì, nel salottino all’aperto, ad accarezzarci e a baciarci per un po’, godendoci la nostra ritrovata passione reciproca, i nostri corpi ardenti, il nostro amore scatenato e ribelle.
- Ti amo... – mi sussurra Eva leccandomi l’orecchio.
- Ti voglio tutta... – le rispondo io, praticandole un succhiotto alla base del collo per marchiarla di qui alla fine dell’estate.
La luna splende nel cielo argentando il mare intorno a noi.
Il nostro respiro lentamente si placa, lasciando spazio al silenzio della notte intorno a noi, e finalmente sentiamo i gemiti e i grugniti che provengono da sotto coperta.
Ci strizziamo l’occhio divertite, e ci solleviamo in piedi per andare a curiosare.
Nude come mamma ci ha fatte, scendiamo con gambe tremanti la scaletta che porta di sotto nel quadrato a centro nave. I tacchi dei miei stivali da cowboy picchiano sul legno di noce degli scalini, mentre Eva che è scalza mi fa strada da brava padrona di casa.
Passiamo accanto alla cambusa dove le sorelle napoletane hanno cucinato poco prima, e arriviamo al salotto centrale, il “quadrato” della Serenissima.
Elena e Angela sono ancora in piena azione.
Le due sorelle sono entrambe a quattro zampe sul divano; si sono scambiate i partner, e adesso Elena si fa infornare da Hamid mentre Angela è piena del cazzo di Aldo; Fabio e Daniel si sono uniti al gruppo, e si stanno facendo sbocchinare dalle due vajasse napoletane che quindi sono entrambe piene sia davanti che di dietro...
Lo spettacolo ci eccita da pazzi, e in breve io e Eva ricominciamo a scambiarci effusioni saffiche, fino a rotolarci a nostra volta sul divano libero, io con due dita nella figa fradicia di Eva e attaccata con la bocca alle sue tette come se volessi staccarle i capezzoli a morsi, e lei con la testa rovesciata all’indietro che guaisce di piacere come una cagnetta alla sua prima monta.
Ma il nostro è solo un preliminare.
In breve ci aggrovigliamo l’una sull’altra, finendo a sessantanove sul divanetto, Eva sopra e io sotto, a leccarci a vicenda la figa, mentre gli altri due gruppi si riconfigurano con le donne a smorzacandela sui rispettivi amanti e i maschi extra ciascuno in una bocca a una sorella.
La lingua di Eva mi fa impazzire, sembra un serpentello per quanto è lunga... In qualche modo riesce a passarmi dall’ano al clito con una slinguata sola, e a ogni passaggio mi fa tremare come una foglia per il piacere...
Sento uno strillo e giro la testa, parzialmente bloccata dalle cosce di Eva: Aldo si sta ancora scopando Angela: questa volta, dopo averle cacciato la testa nel lavabo, la sta prendendo all’impiedi contro la porta del cucinino.
Ma non è stata lei a strillare: è successo che Daniel ha ficcato il cazzo nel culo di Elena, che ora è in pieno sandwich fra lui e Hamid che la impala da sotto, con Fabio che le sfonda la gola a intermittenza.
Invidio la mia amica di gioventù: è la più zoccola fra tutte noi, ed è sempre quella che si becca più cazzi...
Fabio si gode la bocca della morettona ancora per qualche istante, poi si riscuote e si dirige verso di noi.
Lo vedo inginocchiarsi davanti a me, posizionandosi davanti alle chiappe di Eva, e allungo una mano per impugnargli il cazzo duro e umido della saliva di Elena. Lo sego un po’, gli mollo una succhiata in punta per insalivarlo a dovere, poi lo dirigo personalmente verso l’apertura sgocciolante di Eva.
Torno a leccare il clito dell’olandesina, mentre il nostro uomo la penetra duramente da dietro.
- Oowww... – annaspa Eva contro la mia passerona fradicia, rinculando per la violenza del colpo.
Eva e io torniamo a leccarci a vicenda la figa mentre Fabio scopa con forza quella di noi che sta sopra, strappando a entrambe gemiti e rantoli di piacere.
Poi il marpione cambia gioco, estrae il cazzo dalla vagina arroventata della sua giovanissima amante, e lo spinge con forza contro il suo buchetto grinzoso...
- Ahia! – strilla Eva, sentendosi squarciare a secco, senza neppure un po’ di lubrificazione preventiva – Così mi sventri...
Lui non se ne dà pensiero, e glie lo caccia dentro tutto, inculandola senza pietà.
- Aaghhh! – urla la povera ragazza, sbudellata dall’ariete del Fabio – Mi fai male, stronzo!
- Così impari a tradirmi con la tua amichetta, zoccoletta – sogghigna lui, atteggiandosi a geloso e prendendo a fotterle il culo senza riguardi – Non ti è bastato tutto il cazzo degli ultimi giorni?
- Ogshh... – annaspa ancora Eva – No... Non mi basta mai. E poi con Patty è ancora più bello... Avanti, stronzo, sfondami il culo!
- Ci puoi scommettere – Fabio è proprio ingrifato – Alla tua amichetta l’ho già sfondato prima, e adesso tocca a te...
Dura un bel po’, povera Eva... Fabio ha le palle mezze vuote, e per farlo sborrare mi ci devo mettere anche io, leccandogliele da sotto.
Facciamo in tempo a sentire i barriti di Daniel e Hamid che si svuotano le palle dentro Elena, e le urla di Angela che gode sotto i colpi di Aldo, prima che anche Fabio sborri nel culo infiammato della sua – e mia – ragazzina.
Eva sente le contrazioni del cazzo del suo amante dentro lo sfintere, e si contorce tutta per il piacere, affondando la faccia nella mia figa e mollandomi una slinguata profonda che finalmente spinge anche me oltre il traguardo del piacere.
Me ne vengo con un lungo gemito liberatorio, lasciando ricadere il capo sul divanetto e abbandonandomi ai fremiti dell’orgasmo.
Giaccio esanime sotto il corpo spossato di Eva, con gli occhi chiusi e il fiato corto, e sento che Fabio si ritrae lentamente da sopra di noi... Improvvisamente qualcosa di caldo e appiccicoso mi cola sul viso, e dopo un istante realizzo che la sborra di Fabio mi sta colando direttamente addosso dal buco spanato di Eva.
Apro la bocca e cerco di ingoiarne il più possibile…

Patrizia V. © Copyright All Rights Reserved - L’utilizzazione, totale o parziale, di questa storia e delle precedenti e correlate caricate nel presente portale, incluse la riscrittura, la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti attraverso qualunque supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione dell'autore, sono vietati in quanto protetti dalla normativa sul diritto d'Autore. E’ consentito lo scaricamento della storia unicamente ad uso personale. Sono escluse dal divieto di cui sopra eventuali raccolte digitali promosse dal sito ospitante "Erotici Racconti". Ogni violazione verrá segnalata e perseguita a norma di Legge.
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2016-09-08
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