Bocca di rosa

Scritto da , il 2016-08-23, genere dominazione

Eravamo ormai arrivati sotto casa mia. Ci guardiamo intensamente negli occhi,sappiamo entrambi cosa vogliamo ma non abbiamo il coraggio di chiederlo. Prendo l'iniziativa e gli passo dolcemente una mano sulla guancia, il suo volto spigoloso da uomo sembra così infantile nella penombra. Mi avvicino e inizio a baciarlo, lentamente. Lui mi corrisponde ma vedo una timidità nei gesti che mi scalda ancora di più. Ho ormai una reputazione come mistress e probabilmente nel suo cuore si mischia paura e curiosità perciò tentenna nel far scendere la sua mano sul mio seno. Io non riesco ad aspettare, mi slaccio la cintura di sicurezza e sapientemente mi accovaccio su di lui. Gli prendo ancora il viso tra le mani e stavolta è lui che vuole baciarmi, sorrido e i nostri baci si fanno più intensi. Inizio a sfregarmi sui suoi jeans, voglio di più. "Andiamo dietro, staremo più comodi" apro la portiera e lui mi segue fremente. Lo faccio sdraiare sotto, il mio corpo su di lui, i nostri respiri diventano affannosi. "Tranquillo, sarò buona" lui mi bacia. Scendo tra i suoi jeans e gli tiro fuori il sesso caldo e duro, inizio leccandogli le palle, lui geme mentre gliele prendo in bocca. Salgo passando la lingua sull'asta dura, poi gli lecco la cappella, prima lentamente poi sempre più veloce. Lo sento irrigidirsi, sta per venire. Allora mi fermo. A cavallo su di lui mi slaccio i pantaloncini neri, li sfilo e lentamente mi giro abbasso il perizoma dandogli una impareggiabile visione del mio culo voglioso. Vedo il suo sguardo avido del mio corpo, indugio ancora un po' poi me lo sfilo. Mi giro e riapro le gambe sul suo volto. Lui inizia a leccarmi, io sono bagnata e, eccitata, mi lascio andare mentre la sua lingua mi penetra, poi sale sulle grandi labbra e si sofferma sul clitoride, gemo. Lui timidamente mi appoggia le mani sul culo e scende fino a penetrarmi con le dita. I miei gemiti sono diventati piccole urla, vengo nella sua bocca, lui pulisce tutto da bravo. Mi stendo di fianco a lui, ci scambiamo un timido sorriso. Ma lui si avvicina ricordandomi di non avere ancora finito. Mi sale sopra, me lo infila dentro, sembra più sicuro. Mi sento riempire, lo ammetto mi sta piacendo ma stare sotto non è da me. Gli faccio passare delicatamente le mie unghie sulla schiena, lo accarezzo voglio sentire la sua forza che ora mi appartiene, è mio. Affondo le unghie, lo graffio mentre nel buio della notte si sentono solo i nostri respiri. Lo faccio girare, ora è lui sotto. Lo cavalco, prima dolcemente poi sempre più forte. Una stimolazione così profonda e una così ampia possibilità di movimento mi causa un secondo forte orgasmo. Ora i suoi occhi mi supplicano di farlo venire, lo faccio uscire e scendo ancora tra le sue gambe. Lo prendo in bocca, adoro sentire nello stesso momento il sapore caldo e salato dello sperma con quello aspro e intenso delle mie secrezioni. Si lascia andare a un lungo intenso orgasmo che mi riempie la bocca, vedo il suo corpo scosso da brividi, gli è piaciuto. Mi rivesto in fretta, scendo dalla macchina. Lui ancora mezzo sconvolto mi guarda. "A domani Carlo".

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