Marco, Sandra e io (Prima parte)

Scritto da , il 2016-07-15, genere incesti

Marco è disteso sul suo letto nella camera che gli abbiamo allestito in vista delle vacanze. Sua madre, cioè mia sorella, ci aveva detto che sarebbe venuto a fine luglio e così gli abbiamo preparato un cantuccio come quando era più piccolo. Sono trascorsi sette anni da quando venne l'ultima volta, ora è un bellissimo ragazzo di 19 anni, non altissimo, ma quel che si suol dire un fusto. Entro nella camera e lo saluto, è a torso nudo con un jeans sbottonato, si alza e mi saluta: "Ciao, zio, come va?". Mi colpisce la faccia da schiaffi che ha fatto, due labbra carnose, sembra esser diventato uno di quei figli di puttana che sanno come campare e mai a digiuno di figa.
Mia moglie è in cucina e l'ha già visto, è lei che lo ha portato dentro e aiutato a sistemare la valigia. Quando la raggiungo mi sussurra nell'orecchio: " Carlo, ma hai visto? Hai visto Marco che bel figliolo è diventato? Sembra un modello tanto è bello." Annuisco e in fondo comprendo, Sandra è una splendida donna di quarantatre anni, intelligente e moderna nonchè ancora sensibile al fascino maschile, tanto che più di una volta l'ho notata gettare sguardi discreti di apprezzamento verso esemplari maschili di evidente virilità, anche di età vicina a quella di mio nipote Marco. Ma non è una troia. O meglio, lo è con me a letto, ma fuori dalla nostra camera difficilmente se non mai abbiamo parlato di fantasie o discusso di quella ragazza che mi faceva gola o di qualcuno che invece faceva gola a lei. Tutto molto tradizionale, da questo punto di vista. Senza contare che prima di me ha avuto un solo fidanzato e per quel che ne so nemmeno così prestante.
Nel pomeriggio scendiamo tutti e tre in spiaggia, a quell'ora c'è già poca gente a Fiumefreddo e si sta un amore. Io pianto l'ombrellone, Sandra organizza il resto, sposta i lettini, mostra il suo ancora bel sodo corpo coperto dai due pezzi al sole forte delle 15,30. Marco toglie i jeans e subito si tuffa in acqua. Il fanciullo è possente non solo nel fisico ma anche per il membro che il costume ricopre ma senza poterne occultare le eccezionali dimensioni. Resto esterrefatto, è davvero un bel cazzo: rimango incantato e quasi a bocca aperta. Ma la protuberanza viene notata anche da Sandra che sbircia dai suoi occhiali da sole, salvo poi girarsi dall'altro lato per non dare evidentemente troppo nell'occhio. Sta di fatto che quando Marco esce dall'acqua siamo tutti e due con gli occhi incollati sull'attrezzo che appare ora, a causa del costume bagnato, ancor più visibile, è lungo ma soprattutto grosso, un bel serpentone. Corro a bagnarmi anch'io per celare un'erezione. Mai avrei pensato di provare attrazione per un maschio, poi per mio nipote!
Non sono omosessuale ma di tanto in tanto, specie in spiaggia ma a volte anche su internet, mi ritrovo ad ammirare fisici scultorei e maschi superdotati. Forse perché il mio pene è lungo appena 14 cm e vedo in giro, soprattutto tra i più giovani, un'abbondanza di grossi membri coperti da costumi o anche da pantaloni attillati. Non me lo spiego, si dice che l'omosessualità tra i giovani sia molto diffusa ma intanto vedo ragazzi bellissimi e assai virili, soprattutto cazzutissimi. Li invidio e li ammiro. Qualche volta mi trovo, con vergogna, a immaginarmi a leccare quei corpi, a prendere in mano quelle verghe. Restano fantasie, cose che mai mi verrebbero in mente con ragazzi in carne ed ossa. Momenti di sbandamento, torno a non pensarci.
Sono tre giorni che andiamo in spiaggia, Marco si trova bene qui, è spesso nel giardino a sollevare pesi per tenersi in forma, apprezza la cucina di Sandra, tra i due c'è grande intesa, sorrisi, contentezza, e anche io lo trovo adorabile, allegro e dalla battuta sempre pronta, un amabile bastardello. A rimanere ancora incollato con gli occhi a quel ben di Dio, rimango solo io, Sandra sembra essersi abituata, solo raramente la becco a scrutare l'affare del “nipotino” ed è quando lui si avvicina a lei per farsi dare un panino in spiaggia oppure un asciugamano. Evidentemente è più autodisciplinata di me. Mai ne abbiamo parlato, solo una sera un accenno, una battuta che mi ha fatto arrossire e che ha suscitato in me un sentimento di forte umiliazione. Sandra aveva steso ad asciugare nel giardino i costumi di Marco e ce ne era uno in stile mimetica militare che mi piaceva molto. Dissi a Sandra che volevo chiedere a Marco dove lo avesse comprato, per tutta risposta mia moglie notò: "Beh, è un costume da ragazzi, non sarebbe la stessa cosa addosso a te, senza contare che tu stai meglio con quelli larghi a pantaloncino che hai". Chiesi perché e con un accennato sorriso maligno, continuando a stendere i panni, Sandra non potè fare a meno di rispondere: "Beh, ci vuole il fisico per quegli slip, gli addominali e anche... anche il paccone". Volevo morire. Mi si bloccò come un groppo in gola. Sandra mi stava dicendo che non potevo competere con Marco e che aveva notato il suo cazzone e lo aveva naturalmente confrontato con le mie meschine o comunque normali misure. Mi sentivo umiliato ma anche stranamente eccitato.
Per due giorni ho dovuto far ritorno a Salerno per ragioni di lavoro. Durante il viaggio, ammetto, ho brevemente fantasticato su Sandra e Marco, me li immagino per qualche attimo baciarsi lascivamente, chiavare con violenza, arrapandomi un po’ ma mai con pienezza. Sandra non è una troia e questo mi impedisce di pensare a quanto immagino come ad una cosa con una sua concretezza. Alla fine, poi, tutto ciò è impossibile che accada, mi dico: sulla spiaggia Sandra ha ritrovato una coppia di nostri amici sessantenni coi quali passa il tempo da qualche giorno mentre Marco gioca a palla a volo sulla spiaggia con un gruppo di ragazzi coi quali ha fatto amicizia. C'è anche poco a casa, avendo deciso di restare sulla spiaggia tutto il giorno con loro. Torna solo di sera quando io e Sandra siamo a cena dalla predetta coppia (o loro sono da noi). Immagino l'andazzo sia questo anche in mia assenza e sto tranquillo. Anche perché, ribadisco, Sandra non lo farebbe mai e il porco tra i due in realtà sono io. Resta ciò che mi ha detto sul costume slip di Marco che continua a turbarmi. Sandra prova qualcosa per nostro nipote? Ne è rimasta turbata come me? O semplicemente non ha potuto non notare – chiunque l’avrebbe fatto – il pacco di Marco? Mi ripeto che se anche fantasticasse su di lui, mai farebbe qualcosa di concreto. Mi eccito lo stesso per qualche minuto.
Sono tornato ieri. Sulla spiaggia trovo Sandra e Marco che giocano a palla a volo, lei sembra tornata una ragazzina, mi saluta da lontano. Poi torna con Marco all'ombrellone, mi bacia sulla bocca, Marco mi saluta. Si gettano in mare correndo e ridendo come bambini. Mi metto a mio agio, indosso il pantaloncino e li seguo. Decidiamo di prendere un pedalò tutti e tre. Ci allontaniamo dalla riva. Sandra e nostro nipote pedalano. Siamo a largo, ci tuffiamo nel mare blue. Tra i due, sguardi di intesa, deve essere accaduto qualcosa, ma forse mi sbaglio. Sembrano due fidanzatini. Nel risalire sul pedalò, Sandra cade all'indietro e finisce su Marco che la stava seguendo, mentre io sono ancora in acqua. Mi godo la scena che ad un tempo fa salire la mia eccitazione ma mi turba fortemente. La mia donna finisce tra le braccia muscolose del diciannovenne che la aiuta a risalire, spingendola col suo corpo! Cioè: appoggiandosi a lei e spingendola col cazzo che vedo in semierezione, un uccello che inizia ad essere spaventoso dietro il culetto di Sandra che per puro caso vede le due natiche scoperte, il costume (un normale costume, non un perizoma) scomparso tra esse... Il cazzo del Maschio si appoggia per un attimo al sedere di Sandra. E' una cosa che mi fa impazzire, non so se piangere o che altro, nel frattempo ho un'erezione anch'io. Sandra appare imbarazzata, capisce che Marco ha esagerato, arrossisce e mi lancia uno sguardo che subito poi abbassa. Nasconde qualcosa. Devo sapere.
Proseguiamo col pedalò, siamo sempre distanti dalla costa, mi stendo a prendere il sole e mi appisolo. In realtà fingo di addormentarmi con la scusa del viaggio che ho fatto. Passano una decina di minuti e comincio a russare per dargli il massimo della libertà. Cosa ci sarà tra la mia donna e il mio superdotato nipote? Non mi sbaglio, dopo un po' vedo che sono mano nella mano, Marco prende la mano di Sandra e poi se la porta sul grosso cazzo ancora semieretto. Lei accarezza quel paletto... Sto per morire! Mi sposto per vedere meglio, sempre fingendo di essere tra le braccia di Morfeo. Si voltano all'unisono. Lei: "Prenderà un'insolazione, forse è meglio coprirlo con un pareo". Lui: "E' proprio andato, russa sempre così di notte? Ma come fai a dormirci?". Ridono di gusto. Lei ora gli ha tolto la mano dall'uccello ma lui si rialza e ergendosi in tutta la sua mostruosa e statuaria bellezza, le sta di fronte. Lei sembra ingoiare qualcosa, ha evidentemente l’acquolina in bocca. Marco è un giovane Maschio superbo e nessuna donna resisterebbe di fronte ad un fisico così. "Che ne dici di buttarci di nuovo?", dice lui.
Nel farlo, si denuda completamente, toglie il costume e resta dinanzi a Sandra con l'obelisco in tiro. Sono 25 cm circa ma quel che più sorprende è il calibro dell'affare. Chiudo gli occhi stingendoli, come accecato: è chiaro che si sono conosciuti anche in senso biblico, è evidente che lui se l'è chiavata! Impazzisco dal dolore e dall'eccitazione. Ora Sandra si alza, è di fronte a lui, in piedi. Si appoggia al suo corpo, ha il viso sul suo pettorale, dapprima con una guancia, poi di faccia, si volta un attimo per controllare se dormo, poi si rigira e bacia il suo giovanissimo amante, una mano scende sui suoi addominali, li accarezza e infine prende l'enorme asta. Una manina per una spada fiammeggiante, un simbolo di potenza da che mondo è mondo, un connotato di superiorità maschile. Lo masturba lentamente, continuano a intrecciare le lingue. Lui ha ora una mano dentro il costume di Sandra e comincia a titillarle il buchino del culo ma anche la fighetta che immagino sia già bagnatissima. Lei dapprima geme, poi lo ferma. "Stiamo attenti, potrebbe svegliarsi". Si getta in acqua, come per scappare da quell’irresistibile Maschio. Lui, nudo, la segue. Nuotano, si allontanano qualche metro. Resto senza vederli per qualche attimo, ho paura che muovendomi si accorgano che sono tutt’altro che dormiente. Li sento ridere per qualche secondo, poi il silenzio. Qualche mugugno. Sposto un po', lentamente, la faccia per vedere. Ora stanno… si, stanno chiavando, in acqua! Come si fa? Io non ci sono mai riuscito. Capisco che hanno trovato uno scoglio e lui poggia coi piedi su di esso. L'ha impalata stando piantato sulla roccia. Vedo che la solleva tenendola sulle forti braccia. La stantuffa stando in piedi, lei con le cosce aperte, e agganciate a lui cingendolo, accoglie quel palo enorme! Ma come fa? Non prova dolore? Non ha mai preso un membro così grosso nel sua stretta fighetta. Dopo qualche minuto lei ha un orgasmo potentissimo, la vedo sollevarsi un po’ col corpo, ansimante, poi senza respiro, come se morisse. Temo davvero stia morendo. Non riesce a trattenere un urlo. Lui le mette la mano davanti alla bocca.
Io non ci posso credere. Mio nipote di 19 anni si è fottuto mia moglie...
Ora, però, voglio metterli in difficoltà. Sono assai provato, mi pare un delirio. E la cosa che più mi sconvolge è che sono eccitatissimo. Il mio cuore è all'aria, rischio l'infarto. Ma mi resta un minimo di stronzaggine per fare quello che ora vado a spiegare.
Mi sveglio (in realtà mai mi ero addormentato). Mi vedono che lentamente mi rialzo facendo finta di non sapere dove siano. Ora i loro corpi si sono distaccati, sono immersi nell'acqua e distanti dallo scoglio. Come farà lui? Come giustificherà che è nudo e che il suo costume è qui, sul pedalò?
Risale prima Sandra, è stremata dalla chiavata di pochi minuti prima, il viso stravisato. Sembra non aver fiato, un sorriso accennato rivolto a me, è convinta che io dormissi pesantemente.
Marco resta ancora in acqua per qualche minuto mentre la troia lo guarda, chiedendosi evidentemente come farà, come ne uscirà. Ma il ragazzo non si perde d'animo. "Zia, digli che follia ho fatto!". Lei arrossisce, non sa in realtà nemmeno cosa abbia in mente lo stronzo. "Dai, zia, diglielo che sono matto". Ora si avvicina al pedalò e con le braccia appoggiate al bordo ma il corpo immerso nell'acqua mi dice: "Zio, ho voluto fare il bagno nudo... Tutto nudo! E' bellissimo, perché non lo fai anche tu? Dai! Buttati, vieni con me, è una sensazione straordinaria". Guardo Sandra che ha lo sguardo abbassato per qualche istante, poi lo alza: "Carlo, tuo nipote è davvero pazzo, mentre io ti stavo cercando un pareo per coprirti, di nascosto si è lanciato in acqua tutto nudo, io non mi sono nemmeno accorta che si era tolto il costume, lo scemo. Vabbè, Marco, risali, io mi volto di là, eh, non ti preoccupare...".
A quel punto, io: "Dai, Marco, sali senza farti problemi, che sarà mai? Non vorrai mica restare in acqua a vita? Zia Sandra ti ha cresciuto, ti faceva il bagno quando eri bambino...". In pratica autorizzo Sandra a guardarlo salire. Le dico addirittura: "Prendi il costume al ragazzo, Sandra". Lei obbedisce. Lo alza da terra e glielo porge. Marco è salito, è dinanzi a noi. E' una scena di grande imbarazzo. Io sono di fronte a lui e lo osservo in tutta la sua accecante bellezza, mi soffermo ovviamente sul cazzo ancora non del tutto floscio che esibisce una cappella di straordinarie dimensioni e oltretutto due testicoli come albicocche. Mi fa vergognare del mio cazzetto. Accanto a me, Sandra, gli sorride, gli guarda per un attimo il portentoso uccello, poi si volta con finto pudore. Lei ora sa chi è tra noi due un Maschio vero, sa che una vera femmina come lei è stata valorizzata da quel vigore, quella bellezza, quella gioventù, quella dotazione. Farà più l’amore con me, contenta come prima? Non so, non credo. Forse mi sono anche fatto scoprire mentre pochi istanti fa guardavo palesemente sconvolto la proboscide del suo Maschio, perché ora è lui il suo Maschio…
Marco, prima di indossare il costume, chiede alla zia di passargli l'asciugamani, poi approfittando di un momento in cui fingo di interessarmi a piegare il mio pareo, con un mano si porta l'asciugamani sul corpo, con l'altra solleva il cazzo e lo scappella mostrando l'oscena cappella alla zoccola e sorridendo come un diavolo.
Mi volto e intercetto la scena, sia pure per un attimo (non posso indugiare), il tempo che mi basta per vedere il Maschio porgere la sua straordinaria mercanzia e la femmina osservarla con desiderio.

Di sera sono con Sandra a letto. Dal ritorno non ho fatto altro che stare nel cesso a masturbarmi, senza mai smettere di pensare a mio nipote. Ora siamo io e lei. Chiudo la luce. Poi trovo il coraggio di riaccenderla e chiedere a Sandra: “Ma tu l’hai visto che bestione ha tra le cosce Marco? Non mi aspettavo nulla del genere. Ma con un cazzo così una non si fa male?”. Sandra è di spalle e risponde: “Certo, Carlo, che l’ho visto, me l’hai fatto vedere tu con quella trovata di farlo salire nudo perché, come hai detto?, gli facevo il bagno quando era piccino… Si, è lungo e grosso.” Silenzio. Poi di nuovo io: “Sandra, ma era raccapricciante! Ripeto, come fa una femmina a prenderlo? Non credo sia divertente”. Sandra sospira : “Carlo, molte donne hanno una certa… elasticità. Comunque credo che con quel coso possa fare felici molte donne. Almeno immagino… Come posso saperlo con certezza?”. Io: “E’ vero, tu sei abituata alle mie dimensioni più che normali. A proposito, ma quando facesti quella battuta sul costume e sul pacco, ti riferivi al bestione di Marco? Sai, non l’avevo capita al momento, ma ora sembra essermi tutto più chiaro. Il pacco cui ti riferivi era il suo? Come l’avevi notato, prima?”. Sandra a questo punto appare infastidita, starà pensando “Ma a chi vuoi rompere l’anima, frocetto col cazzetto?! Già mi manca il fiore di carne del Maschio che dorme di là”. Ma mi risponde, spavalda: “Beh, si, Carlo, avevo notato già che tuo nipote era … ben messo. In spiaggia il costume slip faceva intravedere tutto. Pensa che anche la signora Gloria che ha sessant’anni se ne è accorta e lo guardava … tutta allupata! La vecchia!”. Ora Sandra ride di gusto. Poi aggiunge: “Da bambino già aveva un bel pisello, tu non lo sai perché non hai visto quando a undici anni faceva il bagnetto nudo nella piscinetta in giardino”. Io, basito: “Ah, si? Grande quanto?”. Sandra, quasi ad umiliarmi volontariamente, anzi senza il quasi: “Ma quanto il tuo, forse anche di più!”.
Ecco, ora per mia moglie sono uno col pisello di un bimbo, non più un uomo. Il suo Maschio è Marco. Ciò che desidera ricevere ancora è la sua anaconda.  
(Fine prima parte)

Questo racconto di è stato letto 1 4 2 2 3 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.