Le avventure della giovane Valeria (Terza Parte)

Scritto da , il 2015-03-11, genere comici

Prima Sfida – Sharon vs Jennifer


Se il flashback ci ha fatto conoscere le grandi doti di Valeria, ora è tempo di tornare al presente. Ad oggi, Valeria si sente appassita, come consumata dalla monotonia della vita coniugale. Inoltre, le sue enormi doti sembrano non avere più senso in un mondo fatto di immagini e spot pubblicitari perché il talento naturale appare come soffocato da quello costruito ad arte dalle multinazionali. In un mondo dove il talento appare asservito alla logica del denaro, della gloria e del lusso, la nostra Lady Fellatio pensa che manchi quella gioia che sprigioni le nostre energie migliori. Valeria si sente motivata a sfidare tutto questo perché crede di essere uno degli ultimi baluardi del lato felicione della vita. Nel secondo episodio la battaglia ha quindi inizio.

E' la figlia di Valeria, Sharon a impegnarsi per ridare lustro alla sua famiglia e alla sua filosofia di vita. La nostra eroina crede di essere ormai troppo vecchia per sfidare l'odiata Jennifer, e spera nelle doti sovrannaturali della figlia. Sharon inizia un intenso allenamento in cui Valeria le insegna tutte le pratiche più importanti per far godere gli uomini. Sharon si esercita giornalmente con i suoi compagni, al primo anno di Università. Fa sesso ovunque sotto il vigile occhio della madre, che la redarguisce ogni volta che esagera. Spesso la giovane si fa circondare da 6/7 uccelli contemporaneamente e cerca di gestirli come può. Ma è ancora troppo inesperta per effettuare quei movimenti armoniosi che porterebbero gli uomini al godimento. Valeria la sgrida “Che fai? Ho avuto bisogno di mesi per gestire tutti quei cazzi in una sola volta, e tu pensi di poterlo fare in poche settimane!!”.

Sharon risponde “Ma che vuoi? Io sono la predestinata! Devo farlo”.

Valeria scuote al testa “Nessuno è nato imparato, neanch'io! Mi raccomando stai attenta”.

Quando Sharon si rende conto di poter gestire ben 8 uccelli in una sola volta, corre subito dalla madre dicendo “Mamma! Mamma! Ora sono in grado di gestire 8 uccelli contemporaneamente, mentre quella zoccola di Jennifer ne ha gestiti al massimo 7! Sono pronta per la sfida!”

Valeria scuote la testa “Non sei pronta! Jennifer ne gestisce 7 durante le competizioni... In allentamento è diverso, potrebbe essere arrivata anche a 10, per quanto ne sappiamo. E impara a rispettare l'avversario, non voglio più sentirti chiamarla zoccola”.

“Va bene cercherò di non offenderla, anche se è dura... Ma mi sento pronta, voglio sfidarla il prima possibile. Tanto ci vorrà sempre un po' di tempo prima che la sfida inizi, userò questi mesi per continuare ad allenarmi duramente”.

Valeria tenta di persuaderla perché pensa che sia veramente troppo presto. Sharon ha bisogno di un lavoro più lungo prima di sfidare la campionessa. La nostra eroina teme che la figlia non sia ancora psicologicamente pronta a partecipare ad una sfida così importante. Per la prima volta, Valeria crede che sia stato un errore caricare la figlia di questa grande responsabilità. La vede troppo immatura, troppo confusionaria. E soprattutto sembra quasi che il cazzo gli interessi meno della competizione. E questo sarebbe un madornale errore. Valeria si ricorda ancora di quanto era avvolgente e caldo farsi circondare da tutte quelle forme falliche che le carezzavano il corpo, dagli occhi, alla schiena, fino alle natiche. Quei pensieri sono ancora fonte di eccitazione: si è spesso masturbata nella vasca da bagno ripensando alle sue avventure. Al contrario Sharon ha un approccio più meccanico, come se il godimento fosse nella sfida e non nell'atto sessuale, come se quei cazzi fossero freddi strumenti d'acciaio.

Dopo un lungo conflitto sulla decisione da prendere, Valeria lascia competere la figlia perché confida nella sua naturale predestinazione. Pensa che magari quel freddo approccio al sesso possa essere un'arma in più nelle mani della figlia. Presto, Valeria maledirà questa decisione.

E' giunta l'ora della grande sfida, e Valeria decide di guardarla insieme a Giovanni dal divano di casa. La faccia di Valeria si contrae quando vede la presentazione dello scontro. Jennifer è una star gestita dalle multinazionali, pubblicità di preservativi, oggetti erotici vari, drink energetici, etc passano davanti allo schermo sponsorizzate dall'unica grande Arrizzacazzi. Coca Cola e McDonald hanno già distribuito sugli spalti le bandierine a forma di cazzo con scritto “Forza Jennifer”. L'Arrizzacazzi entra in scena vestita di un abito preparato per l'occasione dalla Nike che è un misto fra una pelliccia e un accappatoio (ovviamente con niente sotto). Si abbraccia a tutti, tira baci e ciuccioni, si fa fotografare nelle pose più porche e mostra a tutti il suo brand più importante: una pietra azzurra legata al collo che rappresenta il suo simbolo di riconoscimento, il suo portafortuna nella vita e nella pubblicità. Al contrario, Sharon entra vestita di un vecchio abito consunto, ha gli occhi bassi e viene intimidita dai flash delle macchine fotografiche e dai fans che cercano baci e autografi.

L'arbitro chiama entrambe le contendenti sul ring insieme ai primi due gruppi di 5 uomini ciascuno. Sotto i due lati del ring, ci sono altri 10 gruppi per parte pronti ad intervenire quando il gruppo precedente avrà adempito il suo dovere. L'arbitro fischia l'inizio. Valeria è tesissima, non riesce a mantenere nessuna posizione sul divano. Giovanni la guarda sbuffando.

Inizia la gangbang. Sharon parte a razzo e ingurgita subito i primi 5 cazzi che gli tappano tutti i buchi e le mani. Dopo pochi minuti il primo gruppo non riesce più a contenersi e Valeria Jr, da brava allieva della madre, ingoia tutto. Al contrario, Jennifer parte lentamente facendo aspettare un paio di persone, si fa venire un po' dappertutto e ingoia solo un paio di volte. Il volto di Jennifer si fa preoccupato, sembra stupita dall'avversaria. Sharon si galvanizza e continua con il suo ritmo stratosferico.

Sharon tenta di rallentare solo all'inizio del quarto gruppo in modo da riposare un attimo, mentre Jennifer deve ancora completare il secondo. Ma al quinto gruppo il volto di Valeria Jr si contrae come se qualcosa andasse storto, come se il suo corpo fosse stanco. Allo stesso tempo, il volto della rivale si illumina. Jennifer ingrana la marcia e inizia a progredire ad alto ritmo ingoiando tutta la sborra del terzo gruppo in pochi minuti. Sharon, messa alle strette, prova un'accelerazione improvvisa, ma ingoiando l'ultimo fiotto di sperma del sesto gruppo capisce di aver osato troppo, si sente male e rigurgita tutto. E' KO.

In quel momento, una lacrima scende sul volto di Valeria, mentre Giovanni è disperato perché vede svanire i soldi degli sponsor. Valeria capisce che era troppo presto per lanciare la figlia. Ma dopo un paio di grida irrazionali, Valeria inizia a pensare alla tecnica di Sharon. Quella sua freddezza non le appare come un'arma in più ma come il suo grande limite. Anche se Sharon ha acquisito una tecnica superiore alla madre, gli manca la passione pura.
Gli occhi della figlia sono di ghiaccio, mentre quelli di Valeria, ai tempi d'oro, sprigionavano il fuoco che la nostra eroina aveva nelle vene. Insomma, Sharon ha provato a sconfiggere Jennifer usando la tecnica anziché la passione ed è stata schiacciata, perché in quanto a tecnica l'Arrizzacazzi è e sarà sempre la numero uno. Per sconfiggerla bisogna completamente cambiare strategia.

Mentre Valeria pensa alla giusta tecnica da seguire, Jennifer è raggiante, continua l'orgia ad un ritmo sempre più elevato e dopo aver fatto godere i suoi 50 uomini decide di far godere anche quelli che non hanno avuto soddisfazione da Sharon, ritiratasi anticipatamente. Infine Jennifer decide di scoparsi pure l'arbitro.

L'Arrizacazzi si rende conto di aver battuto il proprio record del mondo e di essere ormai
vicinissima al record non accreditato di Valeria. Si pulisce la bocca e raggiante del successo bacia il suo portafortuna, la pietra azzurra, e afferma di essere l'unica vera regina delle gangbang. Decide allora di fare una mossa avventata: umilia tutta la famiglia dell'avversaria dicendo che madre e figlia non valgono nulla, il record di Valeria è solo una leggenda metropolitana messa in giro da quattro sfigati. Da casa, Valeria giura vendetta.


Allenamento – Un aiuto inaspettato


Il giorno dopo la sconfitta della figlia, Valeria è furiosa. Vuole sfidare e umiliare Jennifer perché sa benissimo che è lei ad aver stabilito il record e non può vivere in un mondo dove l'Arrizzacazzi sia considerata la migliore. Telefona ad uno dei ragazzi che vent'anni prima aveva partecipato alla grande orgia e adesso lavora come telecronista sportivo. Valeria chiede “In ricordo dei vecchi tempi... puoi cortesemente annunciare la sfida tra me e Jennifer?”
Il giornalista si commuove e si ricorda dei bei momenti con Valeria “Wow! Ma sei proprio tu? Mai e poi mai mi scorderò quel pompino che emozionò l'intera sala. E' stato solo un onore per me aver ricevuto quel mitico pompino. Non lo baratterei mai, per niente al mondo! Sono felicissimo di poter ricambiare il favore! Fra poco arrivo in redazione e annuncio la grande notizia!”

Il giorno dopo tutti ne parlano: fra pochi mesi, Valeria, la leggenda vivente, la ragazza di cui tutti conoscono la fama ma che solo pochi hanno visto in azione, sfiderà Jennifer, la superstar su cui tutti si sono toccati almeno una volta nella vita.

Valeria inizia ad allenarsi con Giovanni, ma ben presto capisce che sarebbe un allenamento troppo povero. Nel frattempo Jennifer prende i cazzi più grossi in circolazione, quelli dei più grandi porno attori, sportivi, politici e manager del mondo.
L'Arrizacazzi è avvantaggiata grazie alle risorse illimitate derivate dai finanziamenti delle multinazionali che la sponsorizzano. Valeria è invece senza sponsor, sola e abbandonata. Dopo qualche giorno chiede a Giovanni se può allenarsi propriamente, prendendo almeno una cinquantina di cazzi al giorno. Giovanni, dopo un iniziale imbarazzo, cede pensando ai soldi che arriverebbero dagli sponsor.

Valeria allora inizia a scopare la gente del
quartiere, va nelle fabbriche dove gli operai sono ben lieti di saltare la pausa pranzo per fare una gangbang. Pian piano la nostra eroina recupera lo smalto dei momenti migliori, si ricorda delle tecniche che l'avevano resa la numero uno. Ma c'è qualcosa che non va in Valeria: è come se non si sentisse adeguata di fronte a Jennifer. Si sente inferiore perché la rivale sfoggia una tecnica sopraffina unita ad una grandissima intelligenza tattica. La realtà è che Jennifer è un talento naturale arricchito grazie ad anni di incessante lavoro, aiutata dai tecnici migliori. Valeria vede nella rivale la macchina perfetta e inarrivabile. Vede nell'Arizzacazzi la tecnica e l'arroganza dei vari Pelè, Schumacher, Federer, Jordan, Armstrong, etc. Invece la nostra eroina sente di essere un talento puro ma poco allenato, che può avere dei picchi di gloria incredibili ma può anche regredire alla mediocrità appena qualcosa inizia ad andare storto. Si sente come se avesse il genio e la sregolatezza di Falcao, Best, Pantani, McEnroe, Gilles Villeneuve, grandi fenomeni ma poco costanti.

Pensando alla sua inadeguatezza di fronte a Jennifer, Lady Fellatio inizia a credere che la sua decisione sia stata affrettata. Sente di andare incontro ad una bruciante sconfitta che le farebbe perdere il suo posto d'onore nell'immaginario collettivo.

Disperata sul divano di casa, Valeria guarda la TV in cerca di ispirazione, quando all'improvviso squilla il telefono. Parla una voce con l'accento inglese, che dice ”Cara mia, io ti posso aiutare perché la forza è grande in te: deve solo emergere propriamente. Tanti anni fa mio figlio partecipò all'orgia al Praticelli e tornò a casa con una verve sconosciuta prima di allora. Per questo voglio aiutarti: mio figlio è il nero che ti ha sborrato nel culo!”

“Grazie... Ma tu chi sei?”

“Beh, io sono Muhammad Alì”.

Alì arriva un paio di giorni dopo a casa di Valeria. Si stabilisce a casa sua, dove decide di allenarla subito. Ovviamente Alì è ormai troppo vecchio per poter addestrare la nostra Lady Fellatio in prima persona. Allo stesso tempo non può neanche insegnarle la tecnica perché quella sta nel sangue di Valeria. Il suo è un approccio psicologico. Secondo lui, la nostra eroina non ha la cattiveria e la grinta necessaria per affrontare Jennifer. Solo trovando la consapevolezza e la cattiveria necessaria, Valeria si trasformerà da Best a Maradona, da Pantani a Merckx, da Villeneuve a Senna. Diventerà uno di quei fuoriclasse fuori dal coro che sono stati più grandi dei campioni più blasonati.

Alì gli insegna la cattiveria e il modo di incalzare l'avversaria. La forza è grande, ama ripetere, e va esercitata cercando la sfida totale non solo sul campo ma anche nella vita, nel modo di pensare, di vestire e di parlare. Valeria inizia ad avere uno stile di vita opposto a Jennifer, critica le multinazionali e organizza orge di beneficenza per le organizzazioni non governative. Si veste sempre con una tuta sexy ma consunta. Si allena fisicamente non solo con gli uomini, ma va a correre, salta la corda gridando “I'm the greatest”, “I'll kill her”. Il suo sguardo inizia ad essere avido di vittoria, la consapevolezza cresce in lei. Nei suoi occhi ritorna quel fuoco che caratterizzava i suoi momenti migliori. La voglia di cazzo e la voglia di vincere iniziano a fondersi e amalgamarsi. La nostra eroina sente una nuova energia dentro di sé.

Pochi giorni prima della conferenza stampa in cui conoscerà la sua rivale, Valeria va a correre vestita solo di una vestaglia da notte. Nel tragitto tutti la salutano, battono le mani e le fanno gli auguri per l'impresa. Ad un certo punto si imbatte in una lunga scalinata. Decide di correrci sopra per mostrare al pubblico la sua ritrovata forza fisica.
Terminata la scalinata si volta verso il basso, vede che tutti la stanno applaudendo, si toglie la vestaglia e alza i pugni al cielo. Nuda sulla scalinata attira le voglie del pubblico. Ma gli uomini non fanno in tempo ad arrivare che la nostra eroina è già su di loro.

Dopo tanto tempo la sua bocca ritorna a funzionare a meraviglia. Se Jennifer è un orologio con movimenti perfetti ma scolastici, Valeria è pura invenzione. Inizia una sequenza di pompini impressionante. Alla semplice vista di un cazzo riesce a capire quale tipo di pompino l'uomo preferisce, quindi la sequenza è sempre diversa. Spesso inizia ciucciando il glande, altre volte leccando le palle, altre ancora passa al lingua sul corpo del pene e un paio di volte si sbatte il cazzo sugli occhi. Gli uomini sono storditi da tale reattività. Il loro piacere è immenso, nessuno ha il tempo di dire niente, di celebrare, di darsi pacche sulle spalle. Appena Valeria afferra un fallo, gli uomini prendono un' espressione inebetita e dopo pochi secondi godono emettendo fiotti copiosi che Valeria riesce ad ingoiare come fosse acqua.

Se il metodo è diverso, il finale è sempre simile. Valeria ingoia il grosso cazzo fino alla base, come se dovesse essere soffocata da quella forma fallica. Poi pian piano fa uscire l'uccello dalla gola, mantenendo le labbra ben salde sulla cappella dell'uomo. Ne lecca con cerchi concentrici la parte più sensibile, quella da dove uscirà il prezioso liquido. Mentre massaggia il glande con la lingua, la mano destra ha ben saldo il cazzo e lo masturba velocemente, fino a che l'uomo non riesce più a contenersi e inonda con il suo dolce e caldo sperma la gola della nostra eroina. Valeria allora aspetta un poco, in modo da accertarsi che tutta la sborra sia nella sua bocca. Poi deglutisce rumorosamente e apre la bocca per mostrare che il seme ha ormai raggiunto il suo stomaco. Finito il procedimento, ricomincia subito con un altro cazzo.

In poco tempo tutti gli uomini si siedono felici. Valeria si asciuga la bocca e rivolge lo sguardo a Muahmmad Alì che la guarda soddisfatto facendo un cenno di intesa.

Questo racconto di è stato letto 3 6 5 1 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.