Il collegio Capitolo due

Scritto da , il 2014-11-17, genere dominazione

Alle 17,30 in punto, entrammo nello spogliatoio al piano terra, distante circa duecento metri dalla palestra.
Qui vi erano le docce comuni. Ad attenderci, vi era la capo tutor che, rivolta alla nostra responsabile disse:
procedi.
Come questa parola venne pronunciata, la nostra responsabile, grido: ragazze vi voglio nudeeeeeeeeeeeeeeee, velociiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, non voglio ripetermiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, chiaroooooooooooooooooooo ragazzeeeeeeeeeeeeeeeeeee.
Ci spogliammo più veloci che potevamo, poi come fummo completamente nude, ci venne impartito l'ordine di ripiegare il tutto con la massima attenzione, e terminata tale operazione di assumere la posizione per l'ispezione.
Gambe divaricate e mani dietro la nuca. La capo tutor passava in rassegna una ad una squadrandoci dalla testa fin sotto la pianta dei piedi.
Controllava minuziosamente le ascelle, inguine, pube,fica, ano.
Ci strapazzava le tette spremendocele come arance, e tirando violentemente i capezzoli.
Poi rivolta alla nostra responsabile del piano disse: Bene, bene, bene, ottima scelta, sono proprio belle, e tutte toniche. Brava la mia Desì.
Mandale a lavarsi,puzzano peggio delle capre e questa sera vieni a rapporto da me nel mio studio
Desì, scattò sull'attenti dicendo, verrò senza altro come comanda, alla solita ora? Certamente alla solita ora che tu sai.
Poi rivola a noi Desì disse: Alla docce, su forzaaaaaaaaaaaa lavatevi come si deve, voglio vedere la schiuma e sentire l'odore del sapone sopra i vostri corpi, muoversiiiiiiiiii, scattareeeeeeeee, veloci quando vi impartisco gli ordiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.
Puzzate peggio delle bestie, forzaaaaaaaaa ragazzeeeeeeeeeeeeeeeee, fate pace con il saponeeeeeeeeeeeeeeeee. Quando poi terminammo la doccia, prima di ricevere il permesso di ritirarci nella stanza, venivamo sottoposte nuovamente una ad una a ispezione, sia dalla nostra tutotr, e sia dalla capo tutor. Una volta poi ottenuto il permesso di ritirarci, prendevamo la nostra roba, e con indosso l'accappatoio, e le ciabattine infradito risalivamo per arrivare al quinto piano nelle nostre stanze, dove dovevamo rimanere in silenzio fino all'ora di cena.
Quando era l'ora di cena, scendevamo tutte in divisa accompagnate dalla nostra responsabile in refettorio, noi al nostro tavolo, mentre le responsabili, avevano un tavolo riservato sopra una pendana,mentre la capo tutor, cenava al tavolo della direttrice che per raggiungerlo si dovevano salire ben sette gradini.
Terminata la cena, la direttrice consegnò alla responsabile una busta di colore rosso, e dentro vi erano altrettante buste dello stesso colore con sopra riportato il numero del piano. Subito dopo rientrammo nelle nostre stanze e ci preparammo per la notte, ma il bello doveva ancora arrivare. Verso le 22,30/23,00 piombarono tutte le tutor e la capo tutor nella nostra stanza, fu accesa la luce, e partì un urlo: Ispezioneeeeeeeeeeeeeeeeeee. Tutte noi balzammo fuori del letto togliendoci le camice da notte e mettendoci come per lavarci con in dosso solo gli slip davanti la nostra branda.
Indicarono la mia vicina di letto alla mia destra, le dissero di fare due passi avanti, mentre a noi ci venne impartito l' ordine di voltarci. Venne presa da due tutor per le braccia, e scortata dalle altre portata via. La nostra responsabile e la capo ci dettero il permesso di ritornare a letto.
La mia vicina di letto invece, ricevette una punizione per lo scarso rendimento del suo profitto. avevano deciso che, sarebbe stata punita da tutte le tutor e dalla capo tutor, quella che loro chiamavano una " punizione magistrale!"
La magistrale, consisteva nel dare alla punita venti colpi di battipanni per ogni tutor, più la capo tutor, quindi una bella battuta.
In più, doveva fare i servizi alla capo tutor, come rifare il letto, sistemarle il guardaroba, pulirle le scarpe. Poi dopo la cena del sabato, quando venivamo mandate nelle nostre camere, la punita veniva rinchiusa in una stanza buia in un ala del collegio inutilizzata. In una zona detta clausura. e vi rimaneva fino alla cena della domenica

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