La webcam

Scritto da , il 2010-06-25, genere saffico

Avevo scoperto un sito dove delle persone qualunque si divertivano a far l'amore davanti alla loro webcam ed a mostrarlo a quanti si collegavano su quel sito e nelle fredde sere d'inverno, per non stare troppo tempo davanti alla TV, mi divertivo a guardare queste persone, che non erano né belle, né brutte, ma erano le stesse che si potevano incontrare in un negozio, dal panettiere o per strada, a parte qualche eccezione.
Mi divertivo e mi eccitavo anche, consumandomi il clitoride per delle ore fino a quando non potendone più, mi accasciavo distrutta sul letto.
Una sera però, accadde una cosa del tutto imprevvista, perché mentre visionavo varie coppie, sul monitor apparve la figura di una donna che io conosco bene, dato che lavoriamo nello stesso ufficio, ed anche di un uomo che per un breve periodo è stato il mio compagno di letto.
Erano ancora vestiti e leggevano quanto altre persone richiedevano da loro, naturalmente usando delle espressioni il più delle volte molto volgari, ma i due sorridevano e rispondevano per le rime poi, piano piano, cominciarono a spogliarsi, a toccarsi ed infine a far l'amore.
Quando lui le schizzò lo sperma sul viso, lei interruppe la comunicazione ed io mi ritrovai da sola, in preda ad un eccitamento che non conoscevo ancora ma che soddisfai in brevissimo tempo, con l'aiuto di un god nero.
Il giorno dopo, al lavoro, mi ritrovai al suo fianco e per voler sapere qualcosa in più sulla sua vita, la invitai a prendere un caffè.
La osservavo con interesse, perché mai e poi mai avrei pensato che lei potesse comportarsi in quel modo.
"Questa notte mi sono svegliata un paio di volte tutta sudata." ho detto a voce bassa.
"Tutta sudata? Ma se faceva un freddo cane . . forse hai il riscaldamento troppo alto?"
"No, no, forse devo avere le mie cose." Ho sorriso.
"Io invece ho dormito come un ghiro!" l'ho guardata dritto negli occhi.
"Beh? Non mi credi?"
" . . e perché non dovrei?
"Hai fatto un viso strano."
"Ma no, ti sbagli." Ma il mio viso tradiva i miei pensieri.
"Non ti capisco, prima quell'allusione ed ora quel sorriso che infastidisce. Mi vuoi dire qualcosa?"
"No! Non voglio dire niente."
"Allora smettila col tuo sorriso, mi da ai nervi, non te ne accorgi?"
"Scusami, non volevo offenderti ma, quando hai detto che hai dormito come un ghiro . . ."
"Beh?"
"Beh? Io ero sveglia ieri notte, ero davanti al computer."
" . . e allora?"
"Allora ti ho vista."
"Sei una stronza, ecco quello che sei." Si è alzata di scatto ed è uscita, lasciandomi col mio sorriso da ebete.
La giornata lavorativa trascorse nella più assoluta tranquillità e quando abbandonai l'ufficio, la mia collega era già uscita ed io, andai al parcheggio.
Lei era vicino alla mia macchina, in piedi, che mi aspettava.
"Mi dai un passaggio?" La feci accomodare senza dire una parola ma dopo la partenza, lei si accese una sigaretta, incurante del fatto che io non fumo e che mi disturbava solo l'odore.
"Bene, mi hai vista . . . e con questo? Sei gelosa del fatto che ho scopato con un tuo ex? Mi sembrava che fosse tutto finito e che lui era tornato dalla moglie."
"Vero, tra noi è tutto finito . . . ma sono curiosa . . . hai fato l'amore davanti un casino di gente che neanche conosci e ti ho visto anche io."
"La possibilità che ci sia qualcuno che mi riconosca è una su 100 milioni e tu sei una eccezione. Sono mesi che lo faccio davanti alla cam, da sola o in compagnia e nessuno mi ha detto di avermi riconosciuta."
"Forse non hanno avuto il coraggio . . "
" . . o forse non mi hanno vista proprio, comunque, conti di spifferarlo a tutti i colleghi?"
"Oh no, ci mancherebbe . . ma ero curiosa di vedere il tuo viso oggi e del fatto che hai dormito come un ghiro che non ho capito."
"Ma tu, dopo una bella scopata, stai delle ore a occhi aperti a pensare a cosa? Certo che ho dormito benissimo, ero anche molto stanca, mi hai vista no?"
"Certo che ti ho vista e mi sono anche masturbata tutto il tempo."
"Ah ecco, adesso capisco, non vuoi essere da sola per masturbarti, vero?"
"Ma che dici?"
"Dai, accompagnami a casa che ti offro la cena." La cena era un semplice piatto di spaghetti al burro, ma subito dopo aprendo un'anta del grande armadio, tirò fuori alcune decine di DVD, dove lei aveva registrato le sue prestazioni sessuali davanti alla cam e davanti (forse) a milioni di persone.
"Vuo provare?" La guardai negli occhi
"Ma sei scema?" lei accese il computer, si mise davanti e cominciò a trafficare, poi i suoi stracci caddero uno dopo l'altro fino a restare del tutto nuda, mostrando perfettamente le parti intime, non solo alla web cam ma anche a me che mi trovavo proprio di fronte a lei.
Chiaramente non potevo restare indifferente, anche perché le sue mosse ed il suo corpo non facevano altro che eccitarmi fino a quando, alzatami, stavo per staccare la spina del computer, ma lei mi strinse a se e cominciò a baciarmi, a carezzarmi, a spogliarmi.
Dopo pochi secondi eravamo distese sul divano, una sopra l'altra, a frugarci con le dita e con la lingua, godendo di un piacere che non provavo da troppo tempo.
Il suo umore era molto saporito ed io lo inghiottivo con avvidità, cosa che lei fece con il mio.
Gli orgasmi si susseguivano incessanti, i mugolii riempivano il silenzio della stanza, le sue dita riempivano i miei fori, la mia lingua picchiettava sul suo clitoride durissimo.
Dopo alcune ore, distrutte, ci alzammo per la doccia, dove lei continuò a toccarsi, mentre io, che ero veramente esausta, rimanevo sotto il getto d'acqua tiepida.
Quella sera rimasi a dormire da lei, e dormii veramente come un ghiro e la mattina dopo, al risveglio, lei mi abbracciò, mi baciò la bocca, mi frugò per qualche minuto e poi, sempre nuda, preparò la colazione.
"Sai che il computer non era collegato a internet? Quello che abbiamo fatto rimane tra noi ma, se vuoi, possiamo farlo anche davanti agli altri." Mi strinse la mano e se la portò ai seni ed io strinsi le dita.
"Non ci penso proprio!"
Al lavoro ci comportammo come se non fosse successo niente anzi, per alcune settimane sembrò che io non esistessi per lei, mentre io, avrei voluto incontrarla di nuovo e ripetere l'esperienza.
Una mattina venne nel mio ufficio tutta sorridente.
"Mi sposo!" Disse abbracciandomi.
"Complimenti!" Dissi a mia volta.
"Mi sposo il 2 giugno ed il 30 maggio darò una festa di addio al celibato in qualche locale della zona e tu sei invitata."
Non dico cosa successe quella sera, e neanche il giorno del suo matrimonio, ma con lei ci vediamo spesso, dato che il marito è perennemente in viaggio e la lascia sola molte notti.
Io invece continuo la mia vita, tra alti e bassi.

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