Il passato ritorna cazzuto

Scritto da , il 2013-09-02, genere bisex

Un forte sbattiti di una porta su un pianerottolo di un condominio, ed un urlo a squarciagola. "Porca troia, si può sapere che cazzo gli avrò fatto!?" Grida Tommaso di anni 25, un bel giovane romano e ricco. Ma povero a potenza sessuale tanto che la sua ragazza Rosi tutte le volte che la fotte lo snobba dicendo: che non aveva voglia di far sesso con lui, ma la cosa lo insospettì e pensa alle parole di sua mamma che gli diceva sempre: se la gallina non becca, a già beccato.

Da quella volta passano giorni con molte settimane, e la sua gelosia aumenta sempre di più verso di lei che incomincia a rodere il suo cervello. Un giorno lui esce prima del previsto dalla sua fabbrica e si apposta al suo ufficio quasi alla chiusura aspettando con ansia che Rosi esce, ma non aspetta molto che la vede uscire di corsa verso la sua auto e lui pronto la insegue a distanza di sicurezza dove per quindici minuti di interrotto pedinamento finisce in un quartiere di case popolari. Lei parcheggia l'auto e poi sparire verso un portone che per fortuna era aperto dove poteva entrare anche lui, e da sotto la tromba delle scale la vede salire verso l'ultimo piano ed entra in un appartamento. Si fece coraggio e sale pure Tommaso fino ad arrivare sul pianerottolo dove si ferma davanti ad una porta chiusa, mentre legge sul campanello un nome e cognome a lui non noto, anche se sul cognome aveva dei dubbi, era molto amareggiato e deluso della sua amata che lo stava tradendo con uno la dentro in quel appartamento. Con il groppo in gola lui stava per andarsene quanto nota con sospetto un rialzo del zerbino e gli viene in mente che sua madre certe volte lascia la chiave li sotto, per scrupolo lo solleva ed ebbe conferma, trova una chiave. Adesso stava di fronte a quella porta in cui era appena entrata la sua Rosi, fece un forte respiro ed infila la chiave con tremore e senza pensarci più di tanto, entra in quell'appartamento e chiuse piano la porta, appena dentro percorre un corridoio che da verso una sala dove sente i gemiti dei due porci e lì si blocca, aveva paura il suo cuore batteva tanto forte e non sapeva che tipo fosse lui perché non lo conosceva.

Tommaso era molto titubante nel proseguire forse aveva sbagliato ad entrare la dentro e se il tizio reagisce in un modo brusco pensa, e allora indietreggia, e indietreggia fino al punto che prese un certo orgoglio personale e riprende a camminare verso la sala lentamente. Più si avvicina e più i loro gemiti erano più forti, il suo respiro si fece più ansioso nell'avvicinarsi in quella porta lussuriosa ed appena la scosta lentamente assiste impietrito ad una chiavata micidiale della sua morosa, e la cosa che ancor di più lo sgomenta è il rendersi conto che il giovane stallone aitante aveva una mazza enorme da spavento e se la stava chiavando a pecorina, rimase sbalordito nel vedere il mandrillone che dava certi fendenti da mozzafiato e non dava molto scampo alla sua Rosi tanto da montarla come un toro infuriato. Da dietro Tommaso vede le sue chiappe e le gambe di quel figlio di puttana che non erano niente male, anzi erano ben tornite e si vedeva che lui faceva molto palestra tanto da gonfiare i bicipiti dallo sforzo sostenuta dalla scopata. A quella scena di potenza e impeto sessuale lui rimase impietrito, inebetito, non sapeva cosa fare o andarsene oppure far casino, ma la curiosità lo fece rimanere lì a bocca aperta ad osservare quella sleppa di cazzo da trenta tre volte grosso del suo, che entrava e usciva in quella fica slabbrata di lei da far paura, e dove un paio di palle dure rimbalzavano sulle chiappe della sua Rosi la troiona che se la godeva da matti. La cosa a lui gli fece un certo effetto da fargli indurire la sua mazza, anche se dopo ritrova l'ultimo spicchio di orgoglio ed irrompe nella sala e la sua ragazza appena lo vede urla come una matta ed raccoglie alla rinfusa i suoi vestiti e scappa via nuda dall'appartamento lasciandoli entrambi soli nella sala. Tommaso preso alla sprovvista della sua ragazza rimase solo con l'amante focoso che ancora aveva il cazzone eretto e duro, anzi durissimo da far paura per quanto era grosso tanto che si guardano incazzati, e Tommaso che lo fissa di brutto disse: "Adesso, cosa ti devo farti a te?" Lui lo guarda in faccia e incurante di tutto ciò continua con un sorriso beffardo come se lo sfidasse, e dal suo comportamento Tommaso lo guarda incerto non capendo il perché di quell'atteggiamento di sfida.

Ma sorpreso lo guarda più attentamente i suoi lineamenti del suo volto, e poi lentamente Tommaso comincia a ricordarsi del cognome sul campanello di un vecchio amico di scuola: dei frammenti di memoria rivede quel compagno del liceo; che un tempo veniva preso in giro da lui ed altri compagni di classe, e dove lo insultavano sempre poiché era mingherlino e bruttino. Adesso invece se lo ritrova davanti quel ragazzo rachio che ora e un bel fico, anzi uno strafico della madonna tanto che gli continua a sorridere come niente fosse. Non ci voleva credere di vederlo in quella nuova prospettiva, anche se una volta lo sfotteva della sua bruttezza e goffaggine del suo modo di vestire, ed invece ora era diventato un bel toro da monta tanto da non riconoscerlo più. Tommaso con voce rotta esclama: "Ma? Tu tuuu.. sei Adamo, della classe C..!!!" Adamo sorrise a quella domanda, ma non gli diede tempo di rispondere che Tommaso cerca di approfittare della situazione essendo lui privo di forze per colpirlo a tradimento con dei pugni diretti allo stomaco, ma con sveltezza Adamo si scansa e stese la gamba in avanti dove lo fece inciampare e cadde con la schiena sul pavimento. Entrambi si ritrovano a terra e dopo una brevissima colluttazione, Tommaso se lo trova addosso seduto sul suo torace con un cazzo arrapato che gli ciondolava sulla sua bocca. "Sei stato sempre una carogna ed un vigliacco, approfitti sempre la debolezza di altrui con la complicità degli altri ragazzi per schernire!!!" Tommaso non lo ascolta, ma guarda sbalordito quella grossa minchia che gli stava davanti ai suoi occhi, anzi nella sua mente aveva sempre quel cazzo duro di lui che entrava ed usciva dalla fica di Rosi tanto da non riuscire ad essere alterato per le corna ricevute, ma provava una certa invidia verso quel cazzo cosi enorme dal suo che non smetteva a guardarlo con molta insistenza da suscitare in Adamo un sorrisetto malizioso. "Che... c'è frocetto, forse ti piace il mio cazzo, e da tanto che te lo volevo ficcartelo in quella lurida bocca a fogna!!!" Tommaso lo guarda sbigottito, ed lui continua: "Sì, hai capito bene stronzo, voglio che lo prendi in bocca!!!" "Lasciami stare, vigliacco!!!" "Troppo comodo, con tutte le tue angherie che ho dovuto subire nel passato, adesso tu da bravo frocio che sei mi farai un bel pompino!!!" "No??, maledetto non lo fare!!!" Tommaso con tutta la forza cerca di buttarlo giù, ma più lui si divincolava più il cazzo di Adamo gli sbatteva sulle sue guance, anche se faceva del suo meglio per respingere quell'assalto. Tommaso non riesce a reggere lo sforzo tanto da sentirsi strusciare addosso il petto villoso di lui e, quel corpo tonico, aitante, scolpito da tanti muscoli, e soprattutto la sua pancia piatta dove il suo pube ricco di peli scuri come i suoi capelli tanto che Tommaso sente il viso in fiamme ad osservare quell'enorme mazza che teneva tra le sue gambe, anzi Adamo gli sbatteva con insistenza sulle guance.

Quella situazione lo spaventava allo stesso tempo per le possibili conseguenze che poteva avere, ed allora in un tentativo disperato cerca di girarsi di schiena che lo fece cadere a terra, ma si ritrova lo stesso sempre in balia di quel grosso cazzo che a penzoloni gli stava sulla faccia, anche se con poche forze Tommaso cerca di scalciare, ma era molto difficile a sfuggirgli. "Allora brutto stronzo, non hai ancora capito che devi aprire quella bocca di fogna e succhiarmelo!!!", disse incazzato Adamo che dava dei schiaffoni sulle guance. "Nooooo!!! Maledetto, figlio di puttana!!!", urla con disperazione Tommaso, anche se le sue urla vengono smorzate dalle sberle che calavano giù a orbi sulle sue guance da diventare rosse. Tommaso con le lacrime agli occhi cercava di toglierselo addosso, ma era impossibile perché lui con il ginocchio gli pressava sul ventre tanto da provocare un forte dolore da fargli aprire la bocca, e senza accorgere si ritrova infilato a quel cazzo enorme piantato in gola, e dove uno strattone finale si ritrova disteso per lungo a terra ed Adamo che inizia a scoparlo come se stesse pompando la fica della sua Rosi. Tommaso con una forza disperata si rivoltava sotto a quel corpo possente di lui cerca di respingerlo indietro quelle gambe muscolose senza peli, quelle chiappe dure e sode come marmo che si muoveva a ritmo di quel cazzo duro nella sua bocca dove era ricoperto dai umori vaginali della sua adorata. Adamo affonda per diverse posizioni il suo cazzo nel fondo di quella gola fino a che le sue palle due e pelose cozzavano contro quel mento, ad ogni colpo gli forzava a spalancare la bocca sempre di più. Quel brutale ficcamento a Tommaso gli crea dei conati di vomito, anche se l'odore della fica lo inebriava e nonostante che un cazzo lo stava fottendo di brutto senza tanti riguardi. Dopo tanto Adamo riesce a tenerlo fermo per la testa così lui si ritrova pressato sotto a quel ventre che gli dava certi fendenti da mozzafiato tanto da farsi sbattere per decine e più volte da abituarsi nel riceverlo, ed Adamo ne godeva mentre lui si contraeva per ricevere tutto nella sua gola. Tommaso era tenuto con forza ai suoi capelli e lui lo fece abbassare di più, dicendogli: "Fai la brava troia, e prendilo tutto in bocca che poi ti abituerai ai pompini!!!" Era obbligato a fargli una magnifica pompa dove Adamo con molta foga gli dava di continuo forti manate sulla faccia, da lasciare il segno.

Non poteva reagire essendo sottomesso da quella grossa e dura cappella che lo sentiva affondare dentro a se con spinte fortissime, Adamo era aggressivo e costante che affondava quel pezzo di carne dura in quella gola profonda, mentre a Tommaso la sensazione di dolore fortissimo lo pervase, ma la sua mente e il suo corpo ormai erano suoi completamente che da lui si lascia fare, la sua colpa era di essere stato molto geloso verso la sua Rosi e questa era la sua punizione ben meritata. Col passare dei minuti Tommaso ci a preso gusto a succhiare quel cazzo duro e con molta ingordigia cerca di sincronizzare un bel ritmo al pompino, e dove Adamo dava certe spinte con il suo bacino sempre più rapidi, mentre il suo respiro più intenso, e quel odore di sudore di lui che gli cola giù addosso a Tommaso fino a riempirlo di sborra in bocca, ma Adamo si ferma pregustando la sua vendetta e per infierirlo di più gli tolse rapidamente il suo cazzo dalla sua bocca dove prese in mano la sua asta enorme e dopo un paio di colpi su e giù dati con rabbia e decisione con schizzi finali di sborra da inondare il suo viso e petto, la bocca, gli occhi e i capelli, e non ancora contento glielo rificca alla grande nella bocca fino a quando non sente la sua sborra riempire ancora quella lurida gola e obbligando ad ingoiare tutto sino all'ultima goccia per farlo assaporare alla meglio il gusto del suo sperma caldo. Il culo di Adamo copriva tutta la faccia di Tommaso che dava piccole stoccate finale a fondo per fargli ripulire ben bene la sua grossa cappella dura, e poi finito si alza da terra subito torna a sedersi sul divano, Tommaso sfinito era ancora a terra stordito, e scioccato. Lui era molto tranquillo e sdraiato sul divano, nudo ancora il cazzo duro in mano e un ghigno in faccia che lo guarda fissamente per diversi secondi senza parlare, Tommaso alza gli occhi dove incrocia i suoi ed approfitta a leccare avidamente la mano imbrattata di sperma. Perse completamente il controllo di se stesso dove l’eccitazione lo sconvolse del tutto, e non bada a lui che era là che lo guardava esterrefatto. Adamo non disse niente, si avvicina lentamente a lui che all'improvvisamente cambia tono e diventa autoritario. "L’avevo capito subito ai tempi del liceo che eri solo un finocchio in cerca di cazzo, ma non mi aspettavo che fossi così troia!!", disse con un tono aggressivo. Era impietrito non si mosse nonostante la vergogna di quello che ha detto, e sempre con il tono autoritario si rivolse ancora dicendo: "Ti voglio ancora cagna, d’ora in poi sarai la mia piccola succhiacazzo, dai troia vieni qui e continua il pompino che sono ancora eccitato ed il cazzo è duro da morire!!!" lui rimase stupito da quello che stava ascoltando ed il fatto che Adamo avesse ancora il cazzo duro puntato verso di se. Tommaso non rispose ed Adamo aggiunse: che oramai era la sua cagna, una troia disposta a tutto e sempre pronta a qualsiasi richiesta. Lui tentenna un momento, era diventato tutto rosso di vergogna, ma non si ribellava ai suoi voleri tanto da abbassare gli occhi ed annuì e poi si ritrova inginocchio ai piedi di lui che gli dava un cazzo duro tra le sue mani per fargli fare un'altra succulenta sega, visto che non l'aveva mai fatto con nessuno altro uomo.

Tommaso non sapeva cosa cazzo stava facendo, anche se in fondo si era scoperto di essere un frocio nato, solo che non lo sapeva. Invece era rimasto tanto entusiasta dalla esperienza che non dava ascolto alla sua coscienza, ma bensì si fa ritrovare completamente nudo con un bel cazzo duro quasi completamente infilato in bocca ed anche sinceramente impaurito, ma eccitatissimo di stare di fronte a lui senza vestiti nudo come la mamma la fatto e con il cazzo bello dritto in mano per l'eccitazione dovuta dalla situazione. Adamo lo fissava meravigliato di tutto ciò che lui faceva al suo cazzo tanto da non dargli tempo di parlare che Tommaso era su quel bel cazzo duro dove si sentiva una grande troia in calore, e non più curante del suo tradimento verso la sua ragazza, ora era lui che si lascia sottomettere da quell'amico ritrovato e focoso che lo tramuta in una vera troia da monta tanto da sfiancare la sua grande resistenza sessuale. Finalmente Tommaso era riuscito a fargli raggiungere il massimo dell'erezione ed senza preavviso si ritrova sbattuto sul pavimento a quattro zampe posizionato a pecorina e poi Adamo gli fu subito dietro, e mentre lui come una checca in calore lo implorava di fotterlo e di sfondargli il culo, anche se lui non si fece pregare molto perché lo pose con il culo un pò più in alto ordinando: "Cagna... stai giù con la testa di merda, fermo che ti riempio di nerchia a sto culo. Fai la brava vacca che sei ed aspetta di essere montata da un vero toro!!!" E detto questo, allarga le chiappe con le mani e sputa sulle crespe dell'ano ed infine appoggia la sua cappella mostruosa al suo buchino vergine. Non fece passare un secondo che spinge con molta violenza, e in breve gli fu quasi tutto dentro dove le sue urla disumane rimbomba in quella sala. "Aaaaaaaahhhh!!! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh!!!! Piano cazzo che mi fai male. Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!! Porcoddio che dolore!!!", disse cercando in tutti modi di togliere quella mazza dura dal buco del culo che lentamente si stava allargando al passaggio di quel gigantesco cazzo, mentre il suo sfintere cede a tratti da inglobarlo tutto nel retto. Adamo lo tiene ben fermo ai fianchi e comincia a stantuffarlo con un impeto incredibile, anche se Tommaso continua ad urlare di dolore: "Ahiiiuuuhhhh!!! Aaaaaaaaaaaahhhhhhhh!!!!! Cazzo mi stai spaccando il culo, dai cazzo fermati un po' che non ce la faccio più!!!!" Ma più lui urlava, e più Adamo accelerava il ritmo. Più lo spingeva a fondo, più lui urlava. I suoi occhi erano lucidi, qualche lacrima scorreva sulla sua guancia, ma per Adamo non c'era nessuna pietà. "Dai frocetto muovi il culo, dai prendilo tutto dentro e goditi sta minchia nel tuo buco del culo brutta troia che sei! Sìììììì sei un frocione e un rottinculo di merda!!!! Tooo e da tanto che aspettavo sto momento, ed ora. Goditelooooooo!!!!!!" La checca di Tommaso godeva e frignava mentre sentiva una bella cappella dura sprofondare nel suo stretto budello, anzi dopo un pò lo sfinte inizia ad allargarsi e abituarsi a sentire tutta quella ciccia di carne in quel culorotto.

Purtroppo a quella troia ci vollero almeno 20 minuti buoni di monta furiosa prima che il dolore si trasformasse, in parte, in un piacevolissimo godimento. "Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! Sfondami tutto bel cazzone mio, e troppo belloooooooooo!!!!!" Le sue urla di godimento senza ritegno incitava Adamo a rompergli tutta la sua fica analmente, e di possederlo ancora e mai smettere a fotterlo. Quello che ormai considerava un ex amante della sua ragazza, ora era il suo amante cazzuto che aumentava sempre di più il ritmo dell'inculata, sbattendo selvaggiamente per innumerevoli ed immensi minuti. "Tho pigliati tutta sta minchia, fottuto frocioneeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!", disse mentre piantava in un solo colpo tutti i suoi 30 centimetri di cazzo, nel suo slabbrato buco del culo. Più Adamo ci dava dentro i suoi strilli lentamente diminuirono, e subito dopo lui lo spingeva più giù. "Dai godi brutta troia, ora lo senti l'intero cazzo sullo stomaco, to prendilo tutto i miei 30 centimetri nel tuo lurido culoooo!!!!!" Il povero buco del culo di Tommaso veniva colpito senza sosta e sfondato sempre più duramente da quella cappella grossa e dura che guizza nel suo profondo budello, e mentre Adamo lo fotteva duro con una mano gli schiocca sulla sua chiappa per farlo allargare di più dove lui sentiva il suo culo aprirsi sempre più largo. Il suo godimento aumentava sempre dai colpi ricevuti ancora più aggressivi e profondi tanto che lo porta ad un completo bagno di sudore, anzi dal troppo godimento i suoi occhi ruotavano all'insù mentre farfugliava cose porche da lui mai dette. In quei secondi Tommaso si sentiva una troia navigata tanto da agevolare la fottuta mettendosi giù prono da prenderlo tutto e subito nel culo, e da sentire quella cappella dura sino in gola e farsi scappare dei gridolii di godimento. Non passa molto dalla lunga chiavata che Adamo inizia ad estrarre quel fuso di carne, e poi si ferma all'imbocco dell'ano prima che esce la cappella dal buco, e senza che lui se lo aspettasse affonda di nuovo con un colpo solo da piantare tutto dentro per tutta la lunghezza del suo cazzo nel culo. "Si, troia prendilo tutto pel il culo. Dai allarga le chiappe frocione che te lo faccio uscire dalla bocca!!!!", gridava come un dannato mentre lo ficcava brutalmente nel culo. Tommaso si lasciava fottere sempre più duro, più a fondo, le sue mani e le ginocchia soffrivano a stare sul quel pavimento freddo tanto da lasciarsi andare per il proprio godimento.

Adamo stava respirando rumorosamente a fatica e imprecando con urla verso Tommaso: "Cazzo, cazzoooooooo!!!! Siiiiiiiiiii!!!, come godoooooooo!!!!!! A brutto frocio, lo senti il mio sperma nel tuo lurido culo. Ti sto schizzando tutto dentro in questa fica puzzolente da baldracca!!!!!!" Tommaso si sentii la schiena spezzarsi in due per quando schizzi di sperma che Adamo gli inondava nelle sue viscere, e subì un carico enorme di sborra. Ma dopo la sborrata finale gli crolla su di lui, e lì rimase fermo per un paio di minuti per poi riprendere fiato, anche se il suo cazzo era ancora conficcato nel fondo del culo sfondato di Tommaso dove era stato imbottito a dovere con molta sperma. Adamo all'improvviso si riprende, e dà un brusco movimento per sfilare il suo cazzone da quel buco tafanato al massimo tanto da sentire uno strillo di dolore da parte di lui accompagnato da una bestemmia. Quella situazione dura per qualche secondo, e poi inizialmente lui girandosi si schiaffa il cazzo tutto in bocca tanto da non dargli tempo di riprendersi che Tommaso continuava a leccare la cappella per pulirlo della sborra e merda che era fuoriuscita prima. "Vedo con molto piacere che hai capito subito come si comporta una vera cagna, eeeeh rottinculo, sei come la tua Rosi. Ma sono contento di lasciarti troia!!!" Tommaso non si scompose minimamente, anzi continuava a leccare quel cazzo del tutto sporco con più accanimento. "Adesso basta frocio, devo andare con dei amici. Ora culorotto vattene via che può tornare mia madre!?", disse con molta cattiveria e strizzando i capezzoli con forza dandogli del frocetto, anche se lui ubbidii subito guardandolo con gratitudine che lo lasciava perplesso e contemporaneamente eccitato. Tommaso rimase fermo a guardarlo meravigliato, mentre Adamo ancora nudo raccoglie i suoi vestiti e gliele butta addosso con disprezzo, ma non si era ancora rivestito tanto da reagire male e gli da uno schiaffo in faccia, anzi gli ordina di vestirsi e di andarsene via perché aveva fretta di uscire con i suoi amici. Lui mogio si riveste tenendo la testa bassa e si diresse verso la porta, lo guarda per l'ultima volta sparire completamente in una stanza, deluso dal quel comportamento fece una smorfia al viso deglutendo, ma si rassegna alla sua sorte ed esce. Uscito da quell'appartamento Tommaso aveva la schiena tutto a pezzi, e con il culo dolorante da farlo camminare a gambe larghe per quando ce l'aveva rotto.

Il giorno successivo da quella brutta o piacevole esperienza Tommaso incontra la sua ragazza e non prova nemmeno a scoparla gli diete il bel servito, la scarica e la manda affarinculo. Adamo venne a sapere da Rosi che Tommaso l'aveva scaricata così senza fare storie. Un giorno Adamo gli telefona con una scusa banale, si danno appuntamento, e da quella telefonata altre telefonate che spesse volte chiama Tommaso per farsi svuotare i suoi coglioni strapieni di sborra per altre volte e mesi, ma purtroppo quel menage lo rese completamente passivo e gli piacque tanto da sentirsi una grande troia, si era abituato totalmente al cazzo di Adamo e sottinteso lo prendeva solo lui in culo, ed era per tutti e due bello così. Nelle varie fottute Tommaso un giorno vide la sua ex ragazza che andava a farsi sbattere dal suo bel Adamo con orari diversi ai suoi, anche se lui non aveva mangiato la foglia, e capito che il porco utilizzava entrambi i buchi per ogni volta che aveva voglia di scopare. Ma la cosa a Tommaso non gli importava di tanto, e ricorda sempre le parole della santa donna di sua madre: chi si accontenta gode. Ed lui ne godette finché poteva mantenere quel ritmo, ed avere la sua porzione giornaliera di cazzo su per il culo. Si sa che e molto difficile trovare certe misure da sballo, ma il più difficile e mantenerlo per un certo periodo tanto da assumerlo nella sua fabbrica con un bel stipendio e di andare avanti a fottere come dei maiali, fino a che non venne il momento per Adamo di sposarsi con la sua ex ragazza. La cosa a Tommaso non gli cala, ma fece un buon gioco alla cattiva sorte con i buoni consigli della madre: se non riesci a sconfiggere un nemico fattelo amico.

E così lui fece tanto da diventare un buon amico di Rosi, compra un appartamento vicino a loro per evitare le chiacchiere, e con la complicità del suo datore di lavoro amico di Tommaso sposta gli orari che non incidono con Adamo in modo che poteva entrare ed uscire in sua insaputa da quella casa a farsi inculare dal suo marito, mentre Rosi non sospettava mai della sua omosessualità latente. Quella turbinosa tresca andava avanti da molti anni, all'insaputa di lei. Non curante del fatto che stava nel proprio letto dove Adamo fotteva la moglie, e prova una grande eccitazione al pensiero che lui lo stava fottendo in culo mentre compie la sua vendetta verso la sua ex ragazza.





By Mimi

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