I segreti del mio migliore amico 7

di
genere
trans

"Perché me lo dici proprio adesso? Non mi sembra il momento più adatto." parla con gli occhi ribaltati dal piacere.
"Perché se non te ne sei accorto ti sta chiamando proprio tua madre ora sul cellulare." gli dico mentre prendo il suo cellulare in mano e glielo passo.
Gli risponde, rimango dentro di lui ma smetto di muovermi, sta arrossendo e non riesco a sentire quello che si stanno dicendo, ma conosco bene sua madre e spero che non abbia capito ciò che stiamo facendo dalla voce che ha Rebecca, la cosa un poco mi imbarazza ma mi fa anche ridere.
Attacca il cellulare, "Cosa voleva?" gli chiedo mentre ricomincio ad entrargli dentro con dei colpi secchi.
"Che è felice di vedermi con te stasera..." non lo lascio finire di parlare mettendogli la lingua in bocca.
Lo faccio sedere sul mio fallo, se prima ogni tanto era abbastanza goffo ora sembra quasi una vera attrice porno, il suo sedere si muove dolcemente e quando mi da le spalle lo vedo che lo muove in modo quasi ipnotico.
In volto vedo che sta per venire, con la mano appena in tempo riesco ad evitare che il getto gli possa macchiare i vestiti intercettando tutto il suo caldo liquido.
Come mio solito gliela faccio tutta leccare senza fargli perdere nemmeno una goccia "Mi chiedo come fai a produrne sempre così tanta ogni volta anche a distanza di poco tempo." gli dico ridendo.
Quando ha finito lo abbraccio fortissimo e rimaniamo per diverso tempo uniti insieme, lo accarezzo sulla guancia "Che dolce che sei Rebecca."
Con questo suo trucco come da drag queen che si è fatto da solo, a differenza delle altre volte si vede che è un maschio, lo prendo per mano e lo rifaccio accomodare sulla sedia davanti allo specchio, oggi voglio, anzi vorrei che lo passasse tutto il tempo ad imparare a truccarsi decentemente.
Passano diverse ore dove io in continuazione passo a struccarlo e lui a ritruccarsi, ma il risultato è quasi sempre uguale.
"Hai completamente finito questa tavolozza di trucchi."
"Ti chiedo immensamente scusa Sara, ti avevo detto che non sono bravo a truccarmi. Ti ricomprerò tutto quello che ti ho consumato. Scusa" è triste in volto e mi dispiace, non volevo bacchettarlo ma lui ha inteso questo.
"No, no Rebecca non volevo sgridarti. E non voglio che mi compri nulla, ti ho già detto che sono felice che li usi e che ti stai impegnando."
Gli pulisco nuovamente il volto, lui riprende in mano il pennello, ma questa volta gli tengo stretta la mano e come da brava amica lo aiuto.
Il risultato è finalmente decente, ora passo ai capelli.
"Rebecca, posso chiederti perchè ti lasci i capelli lunghi?"
"Perchè così sembro di più una ragazza.
"Quello è vero, ma se li avessi corti potresti metterti delle parrucche così ogni giorno potresti cambiare sia il taglio di capelli che il colore."
"Sai Sara che a questo non ci avevo mai pensato?"
"Secondo me è anchè più comodo così perdi meno tempo a piastrarteli sempre o a riempirteli di boccoli. Anzi avresti parrucche sempre pronte con le acconciature che vuoi e che stanno meglio in base al tuo autfit."
"Va bene Sara, se vuoi tagliarmeli fallo pure."
"No, non devo essere io a decidere. Se li vuoi tenere lunghi te li tieni lunghi. Tu devi fare quello che vuoi tu, non prendere ogni cosa che ti dico come un ordine che ti sto impartendo."
"Io voglio piacerti Sara e voglio essere sempre come tu mi desideri."
"Tu mi piaci moltissimo anche adesso, altrimenti non starei con te." dico sghignazzando "io ho provato a darti un consiglio. Ma sei tu e solamente tu a dover decidere."
"Va bene, grazie Sara. Ma dove si comprano le parrucche?"
"Di quello non ti preoccupare."
Finalmente il suo look da Drag è finalmente pronto, grazie al mio aiuto ora anche se molto pesantemente truccata sembra nuovamente una ragazza, lo vesto solamente con un costume ad un pezzo da mare rosa brillantinato e per esagerare invece del suo solito seno in silicone che ha praticamente sempre addosso gli metto due grosse cocomere che ho preso dal nostro frigo.
Anche così è bellissima, continuo a pensare che è meglio lui al femminile di molte altre ragazze che conosco.
Andiamo in sala da pranzo, io mi siedo sul divano e accendo la televisione su un canale di musica, lui rimane in piedi.
"Perché sei fermo impalato? Muoviti, balla."
Lui inizia a muoversi con fare molto sensuale quasi come fosse una ragazza che balla sui cubi, gli stivali con tacco altissimo che porta si muovono con fare da proffessionista e mi fa impazzire quando mi mostra il sedere bello sodo che scende e che sale, vorrei essere sotto di lui per poterglielo mettere dentro.
Arriva l'ora di pranzo, io cucino un piatto di pasta per entrambi.
"Quindi allora hai deciso? Vuoi tenerti i capeli lunghi o vuoi tagliarteli per poterti mettere delle parrucche?"
"Proviamo la seconda."
"No non esiste proviamo. Rebecca devi imparare a deciderti e come ti ho già detto mille volte, io ti amo e ti amerò sempre qualunque decisione tu scegli."
"Tagliamoli e usiamo delle parrucche che si sono meglio."
"Come ti piacerebbero i capelli?"
"Mi sono sempre piaciuti molto lunghi, e sogno di averli che mi arrivano al sedere."
"Di che colore?"
"Biondi."
"Biondi come i miei?"
"Si proprio così."
Continuiamo a parlare e intato dopo che abbiamo finito di pranzare faccio una telefonata ad una nostra amica che fa la parrucchiera e prenoto un posto per oggi stesso.
Lo strucco e lo denudo.
"So che ti avevo promesso che non ti avrei più fatto vestire da maschio in questi giorni, ma ora dobbiamo uscire."
"Va bene Sara, non ti preoccupare." mi dice sorridendo.
"Questo ti aiuterà a stare meglio." prendo il plug anale e dopo averlo cosparso di lubrificante glielo metto nel suo goloso sedere, delle mutandine di pizzo, apro quello schifoso armadio che è sempre chiuso e gli metto i primi pantaloni e la prima maglia che trovo.
"Scusami ancora se ti ho detto una bugia Rebecca." gli dico in riferimento ai vestiti mentre andiamo verso la macchina.
Durante il viaggio parliamo di molte cose come nostro solito e il viaggio passa che è una meraviglia.
Arriviamo in centro, lui lo porto dalla nostra amica che glieli taglierà corti.
"Rebecca ci vediamo tram po', non ti preoccupare che ci metto pochissimo."
"Ti amo Sara,grazie." mi dice prima che apro la porta per uscire e io sono felice.
In centro c'è un negozio di cosplay che quando molto tempo fa ci ero andata a fare un giro dentro ho visto moltissime parrucche.
Lo raggiungo e fianlmente lo trovo, entro, c'è un intero scompartimento dedicato proprio a queste, c'è anche quella come la voleva lui, la compro e non vedo l'ora di vedere la sua faccia e come gli sta indosso.
Sarà passata circa una oretta e io ritorno da lui che ora è pronto e mi sta aspettando, gli stanno bene i capelli corti, ma sappiamo entrambi che li vedremo molte poche volte e per fortuna.
Andiamo a fare un giro per i negozi e come l'altra volta io gli prendo i vestiti e lo aiuto a provarseli mettendomi davanti al suo camerino.
A cena dalle nostre madri ci dobbiamo andare verso le nove, sono le sei, è meglio che ci avviamo verso casa che dobbiamo prepararci.
Saliamo in macchina.
"Come ti vestirai stasera? Ti metterai la gonna lunga che hai comprato oggi?"
"Ma questa sera devo vestirmi da femmina?"
"Certo! E come se no?"
"Ma non voglio farti fare brutte figure con tua mamma?"
"Rebecca non ti fare paranoie, ti ha anche regalato il suo abito nuziale. Lo sa di questo tuo lato femminile e sa anche quanto tu mi piaci."
Arriviamo a casa, gli strappo quegli schifosi vestiti da dosso ed entriamo in doccia.
Lui è molto teso, lo abbraccio.
Ci asciughiamo e lo incomincio a truccare.
"Ma ora che ho i capelli corti come faccio a sembrare una ragazza?"
"Secondo te perchè ti avevo lasciato da sola dalla parrucchierà?"
Da una sporta che gli ho tenuto nascosta estraggo la parruccha che subito gli faccio indossare.
"Stai benissimo, ora in volto sembri una ragazza al cento per cento."
"Grazie molte Sara. Come sempre riesci a farmi felice."
"No Rebecca sei te che rendi sempre felice me."
I nostri sguardi si capiscono senza il bisogno di parlare, lui mi prende per mano e mi porta in camera da letto, mi fa indossare lo strapon grosso e inizia a leccarlo come se fossu un chupaciups.
Manca ancora un'ora e mezza alla cena con le nostre madri e anche se facciamo un poco di ritardo fa lo stesso.
Abbiamo tutto il tempo che vogliamo e infatti ne approfitto per metterlo con la schiena sul materasso, aprirgli le gambe e farmi spazio dentro di lui dopo avergli tolto il plug anale che teneva ancora bene ancorato al suo buco.
Sarò ripetitiva ma ogni volta che lo scopo, lui sembra sempre di più una pornostar e questo a me fa eccitare molto.
La sveglia suona, manca mezz'ora, dobbiamo prepararci.
"Come ti vesti rebecca? Pensavo sarebbe bello se io e te ci vestissimo in modo simile."
"Mi piaerebbe usare la gonna lunga che ho preso oggi."
"Va benissimo Rebecca. Allora prendo una delle tue che io di lunghe non ne ho."
Sopra lui porta una blusa con le spalle a palloncino io una camicetta.
Degli alti tacchi e siamo pronte per andare.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo la verso, quando lui mi fa una domanda "Ma chi è stata a organizzare la cena? La mia, o la tua mamma?"
"Nessuna delle due la ho organizzata io?"
"E perché?"
"Perchè voglio sapere perchè non mi ricordo nulla di quando da bambino giocavo a farti essere la mia sorellina."

Continua...
scritto il
2025-12-02
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