I segreti del mio migliore amico 1
di
Rebecca Crossdresser
genere
trans
Saranno passati ormai quasi due mesi da quando mi sono trasferita a casa del mio migliore amico, prima abitavo da quello che ormai posso definire il mio ex.
Lui è un ragazzo molto buono e dal carattere sempre tranquillo e ogni volta che io ho avuto bisogno di lui, lui era sempre in prima fila per aiutarmi, è talmente gentile che, anche se questa è casa sua, per non farmi dormire male, lui si è trasferito sul divano e io nel suo letto.
Mi ha dato solamente una regola "Non guardare nell'armadio chiuso a chiave", per rispetto non sono mai entrata nell'argomento e non voglio nemmeno sapere cosa ci tiene nascosto.
Al sabato sono sempre impegnata ad uscire con le mie amiche, lo provo a chiamare per farlo uscire o venire con noi ma lui dice che è impegnato, anzi mi bombarda sempre di domande del tipo: "A che ora torni?", "Stai via tutto il giorno?", "Mangi a casa o torni per cenare?" e molte altre.
Questo sabato ci siamo svegliati come al solito verso le 8 lui mi porta sempre la colazione in camera, entra chiudendo gli occhi per paura di potermi vedere nuda.
Mi preparo che vado a fare un giro per i negozi in centro a vedere se vi è qualcosa di carino.
"Io Vado. Tornerò a casa dopo mezzanotte."
Lui mi rifà le stesse domande di sempre.
"Tranquillo non ti preoccupare."
Esco di casa, dopo dieci minuti che sto guidando mi accorgo che non ho il cellulare con me.
Torno velocemente indietro, salgo le scale e arrivo davanti alla porta del suo appartamento, prima di aprirla mi passano per la testa le sue domande, ma non posso stare senza il cellulare tutto il giorno.
Entro in casa facendo il meno rumore possibile, arrivo davanti alla camera da letto.
Rimango quasi congelata nel vedere lui, il mio migliore amico completamente vestito da donna, indossa degli alti tacchi, una gonna lunga e una blusa a fiori.
Lui mentre si ammira allo specchio si gira e nel vedermi corre a chiudere velocemente la porta a chiave.
"Perché sei tornata a casa senza dirmi niente!?" dice, mentre il suo tono mi conferma che sta piangendo.
"Ti chiedo scusa avevo dimenticato a casa il telefono."
"Vattene!" mi urla contro come non ha mai urlato.
Sono avvolta dai sensi di colpa, mi siedo sul divano e inizio a piangere anche io.
Il Rumore della serratura si apre, un rumore di tacchi viene verso di me.
"Per Piacere non piangere Sara, ti chiedo scusa non volevo urlarti contro." lui è ancora vestito da donna e si inginocchia davanti a me implorando perdono la testa tocca il pavimento, io lo raggiungo e lo abbraccio.
"Hai scoperto il mio segreto, ora ti faccio schifo vero? Non vorrai più essere mia amicha?"
Mi alzo in piedi e lo prendo per mano, vado in camera da letto, dove finalmente vedo cosa vi è dentro quell'armadio ora aperto.
Ha numerose gonne lunghe, abiti, costumi da bagno, intimo e molto altro.
"Spogliati completamente nudo." gli dico, lui obbedisce senza fiatare.
Vedo le sue gambe che sono pelose "Non puoi fare la ragazza con quei peli." lo prendo per mano e lo faccio sedere sul water.
Prendo dalla doccia la mia ceretta intenzionata a dargli una pulita e a farlo essere liscio, anche se dovrebbe fargli male lui non emette nemmeno una parola e non vuole guardarmi in faccia.
Ora in tutto il corpo non ha nemmeno un pelo, vado in camera nel suo armadio a vedere meglio cosa contiene.
"Hai dei trucchi, smalti o rossetti?" mi risponde di no con la testa, "Posso truccarti io se vuoi?" ora con la testa fa cenno di si.
Gli asciugo le lacrime con un pezzo di carta igienica, inizio mettendogli dello smalto rosso lucido alle mani e ai piedi, mentre si asciugano inizio a lavorare sul suo viso.
Ha già di suo dei lineamenti femminili, ma con fondotinta, mascara, rossetto, e poco altro sembra una ragazza a tutti gli effetti.
"Sei bellissima." gli dico, lui sembra che stia per ricominciare a piangere, lo abbraccio e gli do un bacio sulla guancia.
"Non c'è bisogno che piangi. Ti rovinerai il trucco."
"Perché non mi prendi in giro o mi umilii?"
"Perché dovrei? Sei il mio migliore amico e ti voglio bene."
"Grazie." risponde singhiozzando.
"Ora non perdiamo tempo e ricominciamo da dove ci eravamo interrotte."
Lo smalto è asciutto, prendo un perizoma rosso che a malapena riesce a contenere il suo pene all'interno, gli metto dei collant neri 20Den, un reggiseno con degli asciugamani arrotolati che fungono da tette.
Il suo armadio è soprattutto pieno di gonne lunghe.
"Come mai ti piacciono cos'ì tanto?"
"Io credo che una donna debba usare solamente la gonna e più queste sono lunghe e grandi e più le adoro."
"Dove ti compri da vestire?"
"Solamente su internet. Purtoppo non potendomi provare la roba, alcune volte ho comperato cose troppo strette o troppo larghe, ma non ho mai nemmeno avuto il coraggio di rimandare indietro la roba per paura di essere scoperto."
Gli porgo la mano "Ti prometto che un giorno ti porterò a comprare da vestire con me?"
"Sei molto genile. Grazie mille. Ma tu non dovevi uscire con le tue amiche? Non voglio che ti rovini il sabato per stare con me."
"Assolutamente no, ho detto loro che ho un impegno urgente. Tu sei sempre pronto ad aiutarmi, ecco oggi ti aiuterò io."
Passammo tutto il resto della giornata a provarci i vestiti, e gli ho anche dato il permesso di usare i miei tutte le volte che vuole.
Arriva la sera "Ti va di vedere un film insieme?" mi chiede.
"Ma certo, ma prima mettiamoci qualcosa di più comodo per stare sul divano."
Lui mi da i suoi vestiti rimanendo solamente in intimo femminile, in tutta questa giornata non lo o mai trovato nemmeno una volta ridicolo, anzi lo trovo ancora più dolce di quanto già sapevo che lo fosse in precedenza.
Appendo alla gruccia la gonna e piego la maglia, nel metterle al loro posto vedo una scatola appoggiata in un angolo.
Mi presento davanti a lui con indosso uno strapon "Lo hai già usato questo?"
Continua...
Lui è un ragazzo molto buono e dal carattere sempre tranquillo e ogni volta che io ho avuto bisogno di lui, lui era sempre in prima fila per aiutarmi, è talmente gentile che, anche se questa è casa sua, per non farmi dormire male, lui si è trasferito sul divano e io nel suo letto.
Mi ha dato solamente una regola "Non guardare nell'armadio chiuso a chiave", per rispetto non sono mai entrata nell'argomento e non voglio nemmeno sapere cosa ci tiene nascosto.
Al sabato sono sempre impegnata ad uscire con le mie amiche, lo provo a chiamare per farlo uscire o venire con noi ma lui dice che è impegnato, anzi mi bombarda sempre di domande del tipo: "A che ora torni?", "Stai via tutto il giorno?", "Mangi a casa o torni per cenare?" e molte altre.
Questo sabato ci siamo svegliati come al solito verso le 8 lui mi porta sempre la colazione in camera, entra chiudendo gli occhi per paura di potermi vedere nuda.
Mi preparo che vado a fare un giro per i negozi in centro a vedere se vi è qualcosa di carino.
"Io Vado. Tornerò a casa dopo mezzanotte."
Lui mi rifà le stesse domande di sempre.
"Tranquillo non ti preoccupare."
Esco di casa, dopo dieci minuti che sto guidando mi accorgo che non ho il cellulare con me.
Torno velocemente indietro, salgo le scale e arrivo davanti alla porta del suo appartamento, prima di aprirla mi passano per la testa le sue domande, ma non posso stare senza il cellulare tutto il giorno.
Entro in casa facendo il meno rumore possibile, arrivo davanti alla camera da letto.
Rimango quasi congelata nel vedere lui, il mio migliore amico completamente vestito da donna, indossa degli alti tacchi, una gonna lunga e una blusa a fiori.
Lui mentre si ammira allo specchio si gira e nel vedermi corre a chiudere velocemente la porta a chiave.
"Perché sei tornata a casa senza dirmi niente!?" dice, mentre il suo tono mi conferma che sta piangendo.
"Ti chiedo scusa avevo dimenticato a casa il telefono."
"Vattene!" mi urla contro come non ha mai urlato.
Sono avvolta dai sensi di colpa, mi siedo sul divano e inizio a piangere anche io.
Il Rumore della serratura si apre, un rumore di tacchi viene verso di me.
"Per Piacere non piangere Sara, ti chiedo scusa non volevo urlarti contro." lui è ancora vestito da donna e si inginocchia davanti a me implorando perdono la testa tocca il pavimento, io lo raggiungo e lo abbraccio.
"Hai scoperto il mio segreto, ora ti faccio schifo vero? Non vorrai più essere mia amicha?"
Mi alzo in piedi e lo prendo per mano, vado in camera da letto, dove finalmente vedo cosa vi è dentro quell'armadio ora aperto.
Ha numerose gonne lunghe, abiti, costumi da bagno, intimo e molto altro.
"Spogliati completamente nudo." gli dico, lui obbedisce senza fiatare.
Vedo le sue gambe che sono pelose "Non puoi fare la ragazza con quei peli." lo prendo per mano e lo faccio sedere sul water.
Prendo dalla doccia la mia ceretta intenzionata a dargli una pulita e a farlo essere liscio, anche se dovrebbe fargli male lui non emette nemmeno una parola e non vuole guardarmi in faccia.
Ora in tutto il corpo non ha nemmeno un pelo, vado in camera nel suo armadio a vedere meglio cosa contiene.
"Hai dei trucchi, smalti o rossetti?" mi risponde di no con la testa, "Posso truccarti io se vuoi?" ora con la testa fa cenno di si.
Gli asciugo le lacrime con un pezzo di carta igienica, inizio mettendogli dello smalto rosso lucido alle mani e ai piedi, mentre si asciugano inizio a lavorare sul suo viso.
Ha già di suo dei lineamenti femminili, ma con fondotinta, mascara, rossetto, e poco altro sembra una ragazza a tutti gli effetti.
"Sei bellissima." gli dico, lui sembra che stia per ricominciare a piangere, lo abbraccio e gli do un bacio sulla guancia.
"Non c'è bisogno che piangi. Ti rovinerai il trucco."
"Perché non mi prendi in giro o mi umilii?"
"Perché dovrei? Sei il mio migliore amico e ti voglio bene."
"Grazie." risponde singhiozzando.
"Ora non perdiamo tempo e ricominciamo da dove ci eravamo interrotte."
Lo smalto è asciutto, prendo un perizoma rosso che a malapena riesce a contenere il suo pene all'interno, gli metto dei collant neri 20Den, un reggiseno con degli asciugamani arrotolati che fungono da tette.
Il suo armadio è soprattutto pieno di gonne lunghe.
"Come mai ti piacciono cos'ì tanto?"
"Io credo che una donna debba usare solamente la gonna e più queste sono lunghe e grandi e più le adoro."
"Dove ti compri da vestire?"
"Solamente su internet. Purtoppo non potendomi provare la roba, alcune volte ho comperato cose troppo strette o troppo larghe, ma non ho mai nemmeno avuto il coraggio di rimandare indietro la roba per paura di essere scoperto."
Gli porgo la mano "Ti prometto che un giorno ti porterò a comprare da vestire con me?"
"Sei molto genile. Grazie mille. Ma tu non dovevi uscire con le tue amiche? Non voglio che ti rovini il sabato per stare con me."
"Assolutamente no, ho detto loro che ho un impegno urgente. Tu sei sempre pronto ad aiutarmi, ecco oggi ti aiuterò io."
Passammo tutto il resto della giornata a provarci i vestiti, e gli ho anche dato il permesso di usare i miei tutte le volte che vuole.
Arriva la sera "Ti va di vedere un film insieme?" mi chiede.
"Ma certo, ma prima mettiamoci qualcosa di più comodo per stare sul divano."
Lui mi da i suoi vestiti rimanendo solamente in intimo femminile, in tutta questa giornata non lo o mai trovato nemmeno una volta ridicolo, anzi lo trovo ancora più dolce di quanto già sapevo che lo fosse in precedenza.
Appendo alla gruccia la gonna e piego la maglia, nel metterle al loro posto vedo una scatola appoggiata in un angolo.
Mi presento davanti a lui con indosso uno strapon "Lo hai già usato questo?"
Continua...
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