03. Il fattore sguardi
di
TiArVanilla
genere
masturbazione
E poi c’è il secondo fattore, quello visivo. Quello per cui, dopo un po’, foto e video provocanti smettono di bastare. Voglio dire, hanno inventato le videochiamate per quello, no (che dai, mica ci avrete creduto alla storia che servivano per mettere in comunicazione parenti lontani? Per quello bastava Raffaella Carrà!)? Personalmente mi sono masturbato con alcune donne con cui era nato un feeling iniziale, in una sorta di differita che però a lungo andare mi diceva sempre meno. Per quanto ne so, potevano avermi inviato un video di cinque anni prima, e pure io in fondo potrei aver fatto lo stesso. Mi spiace, ma la partita la voglio vedere in diretta, mica con gli highlights a fine giornata.
E quando dico vedere… intendo vedere, nel vero senso del verbo. Capisco la paura ormai atavica di quella roba orribile del revenge porn, ok. Tuttavia, siamo tutti sulla stessa barca, e per ogni uomo che si sente con il cuore in pace perché è onesto e non manda video privati di lei in giro, ci sono almeno dieci amiche della suddetta che stanno commentando i suoi genitali sulla chat WhatsApp “cazzi ricevuti su Tinder”, facendogli un dick rating che nemmeno una puntata della Zanzara. Insomma, si va a fidarsi, il più delle volte.
E nel fattore visivo, personalmente (forse perché l’ho già detto, sono un precisino rompicoglioni), sento il bisogno di un’inquadratura ben specifica. E sì, lo so che avete pensato tutti a QUELLA inquadratura ben speci-fica. Invece no, sarebbe troppo ovvio, e non differente da un sito porno qualsivoglia. Io voglio avere di fronte una persona NELLA SUA INTEREZZA. Fosse anche solo per il fatto che, sempre per la logica del “facciamo a fidarsi” di prima, io mi mostro in tutto quello che ho. Viso compreso. Sguardo compreso. Inutile girarci attorno: per me lo sguardo è più della metà di tutto. Si capiscono tante cose da come una donna si masturba, guardandola negli occhi e non solo li: labbra che vengono mordicchiate, capezzoli che si induriscono a poco a poco, mani che sfregano piano sulle cosce molto prima di arrivare al centro. O magari le dita che scivolano anche ogni tanto tra le labbra, inumidendosi di saliva (ho sempre sostenuto con fermezza che fermarsi a tratti durante un ditalino per leccarsi le dita e sentire il proprio umore sia la migliore dimostrazione che si davvero presi bene, d’altra parte chi ha inventato lo slogan “se non lo fai godi solo a metà” sappiamo tutti che si riferiva a tutt’altro che ai Fonzies). E poi le pupille sempre più eccitate, fino al gesto quasi involontario che mi fa letteralmente impazzire: la testa che si inarca all’indietro quando c’è un orgasmo in arrivo.
Insomma, il mio vero coinvolgimento è nel coinvolgimento altrui. Se dall’altra parte non c’è chi mi mostra il viso, è probabile che mi stia nascondendo qualcosa. Mentre io voglio avere la pretesa di essere nella sua testa, per quanto possibile, di guardare attraverso i suoi occhi che a loro volta osservano me. Ho bisogno di capire, in modo forse un po’ egocentrico, se sono io a provocare quelle reazioni. Non sopporterei mai l’idea che in realtà stiamo ognuno perso per i fatti suoi e nessuno sta davvero pensando all’altro. In generale, diciamocelo: ma quanto sono noiosi quei video meccanici dove una donna si tocca e si vede lontano un miglio che in realtà sta pensando alla lavatrice da fare e ai compiti in classe dei figli? Una donna contenuta nella vita, la vedi da come si masturba, inutile prendersi in giro. Peraltro, anche la voce fa il suo, e pochi strilletti soffocati a bocca semichiusa… beh, non c’è neanche da paragonarli a delle grida sentite, a un crescendo di “sì, dai” “ohh… sì, cazzo, sì” abbinato a un corpo sempre meno statico (l’ho già detto che sono un precisino rompicoglioni?).
La differenza tra una triste seghetta di fronte a un porno di serie b e un’avventura virtuale è tutta qui. Un confine molto labile dove è un attimo dimenticarsi che si è in due.
A proposito: di quanto sia bello per un uomo vedere una donna che si masturba con appagamento, credo di aver detto. Ma il contrario? Nessuno purtroppo saprà mai fino in fondo a cosa stia pensando mentre ti guarda. Ha bisogno di immaginarsi un atto sessuale, di simulare che l’entrare e uscire delle sue dita sono il tuo spingerle dentro il cazzo o le basta solo guardarti? Le piace davvero come a noi anche l’osservazione di un solo atto di auto-procurato piacere in quanto tale? E se sì, ha bisogno di vedere il mio sguardo e le mie labbra quanto io ho bisogno di vedere le sue o a un certo punto è necessario un primo piano più in basso? E quando un uomo viene, le piace vedere lo schizzo, l’esplosione da vicino? Lo sa che è stata proprio lei a causarlo e nessun’altra? Lo sa che ti trattenevi perché volevi darle ancora più tempo per sincronizzarsi e magari venire insieme? Oppure si immagina lì con te in quel momento, di essere lei con la sua mano a stringerti e a masturbarti? Vorrebbe essere lì a leccare quelle colate di sborra appena emesse?
Parliamone, il dibattito è in corso.
E quando dico vedere… intendo vedere, nel vero senso del verbo. Capisco la paura ormai atavica di quella roba orribile del revenge porn, ok. Tuttavia, siamo tutti sulla stessa barca, e per ogni uomo che si sente con il cuore in pace perché è onesto e non manda video privati di lei in giro, ci sono almeno dieci amiche della suddetta che stanno commentando i suoi genitali sulla chat WhatsApp “cazzi ricevuti su Tinder”, facendogli un dick rating che nemmeno una puntata della Zanzara. Insomma, si va a fidarsi, il più delle volte.
E nel fattore visivo, personalmente (forse perché l’ho già detto, sono un precisino rompicoglioni), sento il bisogno di un’inquadratura ben specifica. E sì, lo so che avete pensato tutti a QUELLA inquadratura ben speci-fica. Invece no, sarebbe troppo ovvio, e non differente da un sito porno qualsivoglia. Io voglio avere di fronte una persona NELLA SUA INTEREZZA. Fosse anche solo per il fatto che, sempre per la logica del “facciamo a fidarsi” di prima, io mi mostro in tutto quello che ho. Viso compreso. Sguardo compreso. Inutile girarci attorno: per me lo sguardo è più della metà di tutto. Si capiscono tante cose da come una donna si masturba, guardandola negli occhi e non solo li: labbra che vengono mordicchiate, capezzoli che si induriscono a poco a poco, mani che sfregano piano sulle cosce molto prima di arrivare al centro. O magari le dita che scivolano anche ogni tanto tra le labbra, inumidendosi di saliva (ho sempre sostenuto con fermezza che fermarsi a tratti durante un ditalino per leccarsi le dita e sentire il proprio umore sia la migliore dimostrazione che si davvero presi bene, d’altra parte chi ha inventato lo slogan “se non lo fai godi solo a metà” sappiamo tutti che si riferiva a tutt’altro che ai Fonzies). E poi le pupille sempre più eccitate, fino al gesto quasi involontario che mi fa letteralmente impazzire: la testa che si inarca all’indietro quando c’è un orgasmo in arrivo.
Insomma, il mio vero coinvolgimento è nel coinvolgimento altrui. Se dall’altra parte non c’è chi mi mostra il viso, è probabile che mi stia nascondendo qualcosa. Mentre io voglio avere la pretesa di essere nella sua testa, per quanto possibile, di guardare attraverso i suoi occhi che a loro volta osservano me. Ho bisogno di capire, in modo forse un po’ egocentrico, se sono io a provocare quelle reazioni. Non sopporterei mai l’idea che in realtà stiamo ognuno perso per i fatti suoi e nessuno sta davvero pensando all’altro. In generale, diciamocelo: ma quanto sono noiosi quei video meccanici dove una donna si tocca e si vede lontano un miglio che in realtà sta pensando alla lavatrice da fare e ai compiti in classe dei figli? Una donna contenuta nella vita, la vedi da come si masturba, inutile prendersi in giro. Peraltro, anche la voce fa il suo, e pochi strilletti soffocati a bocca semichiusa… beh, non c’è neanche da paragonarli a delle grida sentite, a un crescendo di “sì, dai” “ohh… sì, cazzo, sì” abbinato a un corpo sempre meno statico (l’ho già detto che sono un precisino rompicoglioni?).
La differenza tra una triste seghetta di fronte a un porno di serie b e un’avventura virtuale è tutta qui. Un confine molto labile dove è un attimo dimenticarsi che si è in due.
A proposito: di quanto sia bello per un uomo vedere una donna che si masturba con appagamento, credo di aver detto. Ma il contrario? Nessuno purtroppo saprà mai fino in fondo a cosa stia pensando mentre ti guarda. Ha bisogno di immaginarsi un atto sessuale, di simulare che l’entrare e uscire delle sue dita sono il tuo spingerle dentro il cazzo o le basta solo guardarti? Le piace davvero come a noi anche l’osservazione di un solo atto di auto-procurato piacere in quanto tale? E se sì, ha bisogno di vedere il mio sguardo e le mie labbra quanto io ho bisogno di vedere le sue o a un certo punto è necessario un primo piano più in basso? E quando un uomo viene, le piace vedere lo schizzo, l’esplosione da vicino? Lo sa che è stata proprio lei a causarlo e nessun’altra? Lo sa che ti trattenevi perché volevi darle ancora più tempo per sincronizzarsi e magari venire insieme? Oppure si immagina lì con te in quel momento, di essere lei con la sua mano a stringerti e a masturbarti? Vorrebbe essere lì a leccare quelle colate di sborra appena emesse?
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