Il fruttivendolo

di
genere
etero

Mi chiamo Mariastella e giorni fa ho avuto un incidente al semaforo, un cretino con uno di quei monopattini, passando con il rosso mi ha preso in pieno dandosi alla fuga. Cadendo ho battuto la testa sul marciapiede e con l’urto mi ha rotto il braccio e gamba sx. Mi hanno portata in ospedale con l’ambulanza e dopo avermi ingessata sono tornata a casa sono stata ricoverata 30 gg. ho dei vuoti di memoria, la testa spesso mi fa male. Vengo assistita da mia sorella, Vincenza, ma può venire ogni tanto per motivi di lavoro. Mi porta la spesa ogni due o tre giorni, tutte cose pronte, non posso alzarmi dal letto. Per alcuni bisogni ho provato a muovermi sono caduta e mia sorella mi ha trovata svenuta ai piedi del letto. Si è arrabbiata moltissimo con me e ha chiamato un’ infermiera per assistermi, Cristina viene tutte le mattine. Un pomeriggio avendo finito la frutta chiamo al telefono il fruttivendolo sotto casa chiedendogli se mi può portare un kg di pere. Conoscendomi e sapendo dell’infortunio acconsente subito ma chiede come può entrare in casa gli spiego che ho un citofono con telecamera che apre la porta. Mi porta le pere e visto che non posso muovermi gentilmente si offre di caparle, lo ringrazio e gliele faccio capare un paio. Il ragazzo è molto gentile molto aitante mi dice di chiamarsi Omar è marocchino e si offre se avessi bisogno di qualsiasi cosa basta che lo chiami. Sono tre giorni che Cristina non è potuta venire perché influenzata, ho terminato il latte il pane e la frutta, mi decido chiamo Omar gli spiego la situazione e senza replicare dopo pochi minuti mi suona alla porta è già qui, apro e con un sorriso smagliante mi consegna tutto. Poi senza che chiedessi nulla sistema la camera mi prepara la colazione, che bravo e pure bello. Mi chiede se ho bisogno di qualcosa e gli indico se può avvicinarmi la bacinella con l’acqua per potermi dare una lavatina. Immediatamente la prende e si siede sul letto accanto e con la spugnetta mi lava prima il viso poi il braccio dx e il collo, lo ringrazio ma non doveva farlo, e mentre si alza io con la mano urto la bacinella dell’acqua mi rovescio tutto il contenuto addosso. Si scusa tantissimo è dispiaciuto lo rassicuro di non preoccuparsi era solo colpa mia. Gli indico di prendermi la camicetta pulita di un pigiama sul comò e prontamente la porta, non so come fare, si accorge dell’inconveniente e mi sbottona quella bagnata e mi aiuta a sfilarla, praticamente sono nuda, mi aiuta a infilarla e comincia ad abbottonarla, no sono impazzita, gli prendo la mano e la metto sulla tetta la struscio su tutto il petto, nonostante fosse scuro di carnagione vedo che arrossisce. Gli dico di massaggiarmi il seno e con tutte e due le mani prende le tette e comincia a stuzzicare i capezzoli, oddio che bello sono mese che non faccio nulla mi sdraio e prendendogli la mano la infilo nei calzoni del pigiama sulla fica, mi penetra infila due dita mi sta scopando emetto subito un gridolino sono venuta, gli dico di continuare, prende i capezzoli con la bocca e li morde poi scoprendomi completamente mette la testa sulla fica, mi ciuccia il clitoride contemporaneamente mi infila due dita mi lecca tutta raggiungo un altro orgasmo, gli chiedo di avvicinarsi gli apro i calzoni infilo la mano e prendo il cazzo, mamma mia è enorme, non posso prenderlo in bocca, sono ingessata, gli faccio una pippa è circonciso ha una cappella enorme allargo una coscia gli dico di scoparmi. Appoggia la cappella sulla fica non entra gli dico di prendere l’olio sul comodino lo spalma su tutto il membro è appoggiandolo nuovamente comincia a penetrarmi entra oddio è grosso mi sposta leggermente sul letto e lo infila meglio è enorme mi sta aprendo tutta è entrato solo per metà, comincia a scoparmi prima piano poi con più forza, con le mani mi tortura i capezzoli, urlo godo come una pazza, non ho mai scopato così, con l’unica mano che ho gli tocco il torace ha dei muscoli favolosi, apro la bocca gli grido baciami, mi infila la lingua e anche la lingua è grossa la ciuccio tutta. Sono un lago vengo ancora sento le vene del cazzo che strusciano sulle pareti della fica si sta ingrossando ancora e un bastone che mi sfonda, esce immediatamente e mi inonda il ventre di sborra sono fradicia con la mano raccolgo un po’ del suo nettare e lo lecco infilandomi tutto il dito in bocca continuo lo prendo tutto non potevo fargli un pompino ma almeno bevo il suo succo. Lo ringrazio per la magnifica scopata e lui mi dice sei meravigliosa sono mesi che ti volevo da quando sei venuta in negozio per prendere la frutta, sei bellissima oggi mi hai fatto il più bel regalo della mia vita. Prende nuovamente la bacinella mi pulisce tutta mi riveste completamente mi da un bacio e mi saluta dicendomi se ho bisogno di qualsiasi cosa chiamami. Chiamo Cristina l’infermiera e gli dico di non venire più non ho più bisogno di assistenza. Ho chiamato Omar viene tutti i giorni scopo come non mai ha un cazzo meraviglioso sona anche riuscita a fargli un pompino ho ingoiato tutto mi ha scopato anche la bocca. Sto godendo come una pazza non vedo l’ora di levarmi i gessi voglio essere inculata. Sono passati 40 giorni e dal ritorno dall’ospedale vado in negozio lo abbraccio e gli dico vieni stasera ho un bel regalo per te. Gli ho dato il culo è stata la più bella notte della mia vita, tra inculate e scopate mi ha sfondato tutta. Ci frequentiamo assiduamente come passo davanti al negozio vorrei saltargli addosso e farmelo subito davanti a tutti ha un cazzo favoloso.
scritto il
2025-11-13
3 7 5
visite
5
voti
valutazione
5.4
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

L’idraulico

racconto sucessivo

Vacanza in Grecia

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.