Assistenza ad un infortunato
di
Peppino
genere
etero
Mi chiamo Patrizia, per gli amici Pat, premetto che sono stata mollata dal mio ragazzo qualche mese fa per una ragazzata tedesca biondissima scialba e insignificante, io mi reputo alquanto bonanazza sono alta 1,70 mora con capelli lunghissimi sciolti arrivano fino al sedere ma li porto sempre legati a coda di cavallo, sono snella e ho un seno abbastanza pronunciato, una terza. Lavoro presso un piccolo hotel garni in montagna sulle dolomiti non lontano dalle piste di sci in un dorsale limitrofo in posizione tranquilla con vista stupenda sulla vallata sottostante. Faccio la cameriera, mi occupo del servizio ai tavoli, delle 6 camere, di una sauna e di una piccola stanza con idromassaggio. La cucina e l'accoglienza è gestita dai proprietari moglie e marito persone gentilissime che mi trattano come se fossi loro figlia. L'hotel è sempre al completo e vengo aiutata anche da personale occasionale. Ho un giorno libero, il giovedì, e approfitto per andare a sciare.. Ho premesso tutto questo per raccontarvi quanto è successo qualche tempo addietro. Mentre ero intenta a scendere sulla pista nelle vicinanze dell'hotel vedo un ragazzo che è caduto davanti a me, mi fermo a soccorrelo e lo riconosco è un ospite dell'hotel dove lavoro. Ma purtroppo noto che che si è fatto male chiamo i soccorsi che lo trasportano in ospedale. Il giorno dopo lo ritrovo in hotel ma ha una gambaletto alla gamba dx e non può camminare, vedendomi mi ringrazia per il soccorso ma purtroppo non può muoversi e quindi deve rimanere in hotel e non può andare via, è in attesa della sorella che lo verrà a prendere ma solamente fra una settimana. Gli sistemo la camera in modo che possa essere più autosufficiente possibile gli porto l’acqua e gli sistemo il telefono per emergenze. È notte fonda sento il cicalino di chiamata rispondo è Gianni, l’infortunato, non capisco cosa dice balbetta, vi infilo una vestaglia e vado a vedere cosa succede, entro e lo trovò che trema tutto boccheggia suda freddo non spiccica una parola, ha la febbre corro a prendere un asciugamano lo inzuppo d’acqua fredda e lo metto sulla fronte, corro subito a prendere il termometro, ha 40 sta delirando, chiamo immediatamente la guardia medica che intervenendo gli fa le cure per abbassare la febbre e mi dice che gli devo fare impacchi freddi finché non si abbassa la febbre. Lo assisto tutta la notte e la mattina la febbre è scesa e mi libero. I titolari mi permettono di riposare fino alla sera per essere pronta per il servizio ristorante. Il giorno dopo Gianni mi chiama e ringraziandomi per l’assistenza prestata e mi chiede se sono disponibile, previo compenso, se per i prossimi giorni posso dargli assistenza nel tempo libero. Chiedo alla titolare se posso farlo mi acconsentono ma solo dopo aver effettuato i lavori in hotel. La sera vado in stanza e lo trovo molto agitato gli passo un asciugamano umido sulle braccia sulle gambe gli sfilo la maglietta a carne e bagnandogli il torace lo lavo, ha un fisico tonico è un piacere toccarlo. Lo aiuto a girarsi e faccio lo stesso sulla schiena e alle gambe, mentre faccio questo lui si appoggia a me e lo sento veramente tonico, mi appoggio a lui poggiando il mio seno sul petto, immediatamente i miei capezzolo diventano duri e erti. Speriamo che non se ne sia accorto. Lo copro con il lenzuolo lasciandolo seminudo sotto le coperte Gianni mi ringrazia ancora esco e gli auguro buona notte. Vado in camera mia e mi faccio una doccia fredda, ero un bollore, mi piaceva da morire, avrei voluto abbracciarlo e mangiarmelo tutto. Mi sono masturbata sotto la doccia. Il giorno dopo Gianni sta molto meglio lo aiuto a cambiarsi e inavvertitamente intravedo il suo membro attraverso le mutande un po’ aperte, è molto ben dotato, la febbre è passata e comincia a fare tutto da solo. Mi chiede se posso stare da lui per un po’ di compagnia, sta solo tutto il giorno, gli rispondo che finisco intorno alle 23 e posso passare per un oretta dopo. Acconsente felicissimo, facendomi mille complimenti e ringraziamenti. La sera vado in camera e lo trovò seduto a letto con una bottiglia di spumante e due calici, ho saputo che li ha chiesti alla titolare, mi avvicino e mi sussurra che vuole festeggiare con me per l’assistenza e la sua guarigione. Indossa solo un calzoncino leggero e mi porge il calice “grazie mia dolce assistente senza il tuo aiuto non sarei guarito così velocemente” lo guardo ha un pettorale perfetto sembra un ginnasta mi avvicino per brindare e mi prende la mano, mi avvicino di più e sono io che gli tocco il petto lo accarezzo tutto, mi stringe a se e mi bacia, contraccambio subito è veramente buono mi bacia in bocca le nostre lingue si toccano e succhiano. Mi tolgo immediatamente la camiciola rimango in reggiseno, lo toglie lui è comincia a baciarmi i seni mordicchia i capezzoli, ha una forza prorompente ci stendiamo sul letto mi metto a cavalcioni su di lui e mi tolgo la gonna, appoggio la fica sul cazzo è durissimo gli levo immediatamente il calzoncino mi levo le mutande, strofino la viliva sul cazzo sono fradicia, mi dice prendi il preservativo dal comodino, non mi importa mi infilo il cazzo nella fica è grosso trova un po’ di resistenza, ma sono troppo bagnata entra tutto mi abituo subito lo sentirò tutto dentro è un bastone, era troppo tempo che non scopavo, sento tutte le nervature che mi strofinano le pareti della fica, sto godendo, mi sta martorizzando i capezzoli con la bocca, sto per urlare per la goduria, bi bacia e attutisce l’urlo, vengo non reggo più che meraviglia godo come non mai, continuo a scoparmi quel meraviglioso cazzo quando lo sento ingrossarsi ancora di più mi sfilo e prendendolo in bocca lo spompino mi inonda la bocca di sborra, ingoio una parte è troppa scola sul cazzo e sulla pancia, la lecco tutta non voglio perdere neanche una goccio è stata la mia miglior scopata di tutta la mia vita. Mi distendo completamente nuda accanto a lui e con la mano gli prendo il cazzo, è veramente grosso, ci addormentiamo così. È l’alba mi sveglio ho ancora il cazzo nella mano, mi avvicino con il viso lo scappello, gli bacio e lecco la punta me lo metto in bocca e comincio a prenderlo fino a infilarlo tutto in bocca, si risveglia è subito dritto, Gianni mi guarda mi prende la testa tra le sue mani mi bacia mi scioglie i capelli, li accarezza tutti sono talmente lunghi che finiscono per coprirmi le tette, mi fa i complimenti per la loro bellezza e per tutta risposta prende i capelli e li strafica sulle mie tette, prendo e mi rimetto a cavalcioni sul suo cazzo mi scopo da sola ho perso ogni inibizione sono al settimo cielo sto per venire mi incollo alle sue labbra vengo godo questa volta mi sborra in fica che bello sentire gli schizzi allagarmi tutta, ho goduto come una pazza. È tardissimo devo andare a lavorare non vorrei perdere il posto, però ho goduto è stato bellissimo. Faccio immediatamente una doccia e corro a prendere gli attrezzi per il lavoro passo davanti alla reception e la titolare sorridendomi mi dice “ci siamo divertite stanotte” la guado sorride e con il capo afferma brava era ora. Durante il giorno è venuta la sorella di Gianni e sono andati via non ho potuto salutarlo perché avevo troppo da fare dovevo recuperare ma ho trovato una busta a mio nome con un biglietto con scritto che ero meravigliosa mi ringraziava per tutto quello che avevo fatto per lui quando stava male e inoltre mi ha lasciato una ricompensa per il lavoro svolto. Era una cifra mostruosa, inoltre mi scriveva che sarebbe ritornato fra un mese per passare un’altra settimana di vacanza. Gli ho mandato un messaggio sul telefonino “ti aspetto con felicità e tanti cuoricini”. È tornato ma questa è un’altra storia.
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