La mia storia 1
di
Switch7420
genere
dominazione
È il mio primo racconto ed essendo una storia vera, nomi e luoghi sono di pura fantasia.
Se qualcuno desidera ricevermi switch7420@tim.it
Sono romano e per qualche anno ho vissuto a Milano, il periodo più intenso della mia vita.
Ma andiamo per ordine, mi chiamo Max, all'epoca dei fatti 32 anni, molto benestante e mio padre mi ha mandato a Milano per controllare una nostra azienda in loco.
Inizialmente non ne ero entusiasta ma con il giusto budget si vive bene ovunque.
Conobbi Alessia, 22 anni universitaria fuorisede e modella per hobby, un vero spettacolo biondo e formosa al punto giusto.
A gli occhi di tutti lei era dolcissima ed anche eccessivamente affettuosa, atteggiamento che portava a pensare che se non fosse per i soldi sarebbe sparita, anche se alto sono abbastanza sovrappeso.
Ma le cose non stavano proprio così, forse all'inizio per la prima conoscenza, ma dopo proprio no!
Inizialmente le piaceva essere viziata con regalini vari a cui lei ricambiava donandosi in scopate veramente magistrali durante le quali non smetteva di elogiare la mia unica vera dote fisica, 20 centimetri di lunghezza ed uno spessore non indifferente.
Una sera mentre guardavamo la TV sul divano in sala mi chiese cosa ne pensavo dei giochi di sottomissione, poi si alzò in piedi e togliendosi il pigiamone rimase completamente nuda ed esordì con ''Mi vorresti come schiava?''.
Sul momento rimasi senza parole ed un pò incerto risposi ''Chi non lo vorrebbe ma sinceramente non saprei da dove iniziare. ''
Quella sera stessa la passammo a vedere video e filmati a tema BDSM e sottomissione in generale, mi si aprì un mondo, nonostante l'ora tarda faticai molto nel doverla riaccompagnare al suo appartamento, ovviamente non prima di una scopata veloce.
Qualche giorno dopo tornò a casa mia con una borsa da palestra che subito mi incuriosì perché aveva già molti cambi nell'armadio, la aprì e iniziò ad estrarre dei giochini che aveva acquistato in un sex shop vicino l'università.
Plug anali, vibratori, palla con stringhe da mettere in bocca, manette, corde, un frustino e tante altre cosine sfiziose!
Le ordinai subito di spogliarsi, gambe aperte e mani dietro la nuca.
Iniziai applicando due pinzette ai capezzoli già duri e da lì iniziarono le prime regole:
M: Ti rivolgerai a me sempre con Signore o Padrone e sguardo basso.
A: Si Padrone
M: durante le sessioni sarai sempre nuda e ti spoglierai all'ingresso appena chiusa la porta.
A: Si Padrone.
Da quel momento iniziò un week end di puro divertirmento nonostante la poca esperienza in certe pratiche, la facevo camminare a 4 zampe come una cagna, mi facevo leccare i piedi mentre guardavo la TV, mi preparava e serviva pranzo e cena a tavola e lei in ginocchio al mio fianco.
Ma cosa più eccitante fu che per tutto il tempo le feci tenere nel culo un plug di discrete dimensioni, lo toglieva solo per i bisogni o per farsi inculare da me.
Avere una schiava iniziativa ed essere stimolante!
Con il tempo raggiungemmo una sorta di nostro codice, entrambi avevamo un nastrino rosso alle chiavi del mio attico e se rientrando lei vedeva il mio nella cassetta postale sapeva che appena entrava iniziava la sessione e si sarebbe spogliata all'ingresso. Se invece io trovavo il suo nastrino, sapevo che l'avrei trovata nuda in ginocchio dietro la porta.
Questo per evitare imbarazzo con ospiti inaspettati ed avere il tempo di avvisare, perché a gli occhi di tutti eravamo insospettabili e lei dolcissima e innamorata.
Un giorno mi disse che la sera saremmo andati in un locale che conosceva, indossai un jeans con giacca e camicia e alle 22 la passai a prendere sotto il suo appartamentino che condivideva con altre due studentesse, quando uscì dal portone era stupenda nella sua semplicità...
Tubino aderente rosso, tacco a spillo nero e borsetta nera!
Arrivati al locale in una buia stradina semicentrale, appena entrati lei mi portò in uno stanzino laterale, prese due mascherine che indossammo subito e lei con un gesto si tolse il tubino rimanendo completamente nuda con i soli tacchi a spillo, mise il tubino nella borsetta e da lì estrasse un collarino con guinzaglio in metallo, se lo mise al collo e consegnandomi il guinzaglio disse:
''Padrone, esibisca la sua schiava!''
Entrammo nella sala principale con luci soffuse, molti divanetti e una cinquantina tra uomini e donne chi più chi meno vestito, ma in quel momento gli occhi erano tutti per la mia schiava bionda.
Andai verso una poltroncina, mi accomodai e lei si posizionò accanto a me in piedi, gambe leggermente aperte e mani dietro la schiena.
Ascoltavo la musica e intanto carezzavo la coscia della mia cagna quando mi disse che nella borsetta c'era una sorpresa.
Controllai vidi un bel plug anale di quelli con la luce, lo accesi, la feci chinare e dissi:
M: Leccalo bene, poi mordi il guinzaglio e dopo che l'ho infilato val al bar a prendermi da bere.
A: Si Padrone...
Dopo che lo aveva ben inumidito glie lo infilai nel culo e la mandai al bar con un sonoro ceffone sul culo, esplose un applauso generale!
Tornata con il mio bicchiere si rimise in posizione, anche lei era eccitatissima, aveva i capezzoli durissimi e la fighetta depilata di fresco che faceva notare delle goccioline.
Qualche avventore si avvicinò facendomi i complimenti per la cagna, ma durante le poche chiacchiere scambiate non li feci andare oltre qualche palpatina o sculacciata, tranne uno.
Si avvicinò un ragazzone di colore con indosso solo anfibi e uno slippino nero lucido attillato che mostrava un bozzo di notevoli dimensioni, lo feci accomodare accanto a me e iniziammo a parlare.
Era spesso al locale e disse che una schiava così giovane e bella è rara, allora mi rivolsi alla cagna e dissi:
M: Troia hai sentito? Ringrazia il nostro amico per i complimenti.
A: Si Padrone....
Alessia si inginocchiò davanti a lui, scansò lo slippino e ne uscì fuori una bestia impressionante che nonostante fosse a riposo era ben più grande del mio da 20 cm!
Iniziò a segarlo e baciarlo dolcemente, man mano che prendeva consistenza lo imboccata sempre più e con più foga finché non dovette staccarsi un'attimo per riprendere fiato, mi ritrovai davanti una bestia di oltre 30 cm...
Alessia riprese il suo lavoro, succhiava e pompava senza tregua finché le gambe del ragazzo non iniziarono a tremare e quel canzone nero scaricò nella sua bocca una quantità infinita di sborra, ne ingoiò più che poteva ma molta le colò sul mento e sui seni.
Le ordinai di pulire tutto, cosa che fece con vero piacere, poi si rialzò in piedi e si rimise in posizione.
Dissi che dovevamo andare e il ragazzo ci salutò invitandoci a tornare presto, usciti dal locale Alessia mi abbracciò e disse di amarmi, ma dovevamo tornare in fretta a casa perché aveva voglia di prenderlo in culo.
Se quella non era la donna perfetta ci andava molto vicino!
Se qualcuno desidera ricevermi switch7420@tim.it
Sono romano e per qualche anno ho vissuto a Milano, il periodo più intenso della mia vita.
Ma andiamo per ordine, mi chiamo Max, all'epoca dei fatti 32 anni, molto benestante e mio padre mi ha mandato a Milano per controllare una nostra azienda in loco.
Inizialmente non ne ero entusiasta ma con il giusto budget si vive bene ovunque.
Conobbi Alessia, 22 anni universitaria fuorisede e modella per hobby, un vero spettacolo biondo e formosa al punto giusto.
A gli occhi di tutti lei era dolcissima ed anche eccessivamente affettuosa, atteggiamento che portava a pensare che se non fosse per i soldi sarebbe sparita, anche se alto sono abbastanza sovrappeso.
Ma le cose non stavano proprio così, forse all'inizio per la prima conoscenza, ma dopo proprio no!
Inizialmente le piaceva essere viziata con regalini vari a cui lei ricambiava donandosi in scopate veramente magistrali durante le quali non smetteva di elogiare la mia unica vera dote fisica, 20 centimetri di lunghezza ed uno spessore non indifferente.
Una sera mentre guardavamo la TV sul divano in sala mi chiese cosa ne pensavo dei giochi di sottomissione, poi si alzò in piedi e togliendosi il pigiamone rimase completamente nuda ed esordì con ''Mi vorresti come schiava?''.
Sul momento rimasi senza parole ed un pò incerto risposi ''Chi non lo vorrebbe ma sinceramente non saprei da dove iniziare. ''
Quella sera stessa la passammo a vedere video e filmati a tema BDSM e sottomissione in generale, mi si aprì un mondo, nonostante l'ora tarda faticai molto nel doverla riaccompagnare al suo appartamento, ovviamente non prima di una scopata veloce.
Qualche giorno dopo tornò a casa mia con una borsa da palestra che subito mi incuriosì perché aveva già molti cambi nell'armadio, la aprì e iniziò ad estrarre dei giochini che aveva acquistato in un sex shop vicino l'università.
Plug anali, vibratori, palla con stringhe da mettere in bocca, manette, corde, un frustino e tante altre cosine sfiziose!
Le ordinai subito di spogliarsi, gambe aperte e mani dietro la nuca.
Iniziai applicando due pinzette ai capezzoli già duri e da lì iniziarono le prime regole:
M: Ti rivolgerai a me sempre con Signore o Padrone e sguardo basso.
A: Si Padrone
M: durante le sessioni sarai sempre nuda e ti spoglierai all'ingresso appena chiusa la porta.
A: Si Padrone.
Da quel momento iniziò un week end di puro divertirmento nonostante la poca esperienza in certe pratiche, la facevo camminare a 4 zampe come una cagna, mi facevo leccare i piedi mentre guardavo la TV, mi preparava e serviva pranzo e cena a tavola e lei in ginocchio al mio fianco.
Ma cosa più eccitante fu che per tutto il tempo le feci tenere nel culo un plug di discrete dimensioni, lo toglieva solo per i bisogni o per farsi inculare da me.
Avere una schiava iniziativa ed essere stimolante!
Con il tempo raggiungemmo una sorta di nostro codice, entrambi avevamo un nastrino rosso alle chiavi del mio attico e se rientrando lei vedeva il mio nella cassetta postale sapeva che appena entrava iniziava la sessione e si sarebbe spogliata all'ingresso. Se invece io trovavo il suo nastrino, sapevo che l'avrei trovata nuda in ginocchio dietro la porta.
Questo per evitare imbarazzo con ospiti inaspettati ed avere il tempo di avvisare, perché a gli occhi di tutti eravamo insospettabili e lei dolcissima e innamorata.
Un giorno mi disse che la sera saremmo andati in un locale che conosceva, indossai un jeans con giacca e camicia e alle 22 la passai a prendere sotto il suo appartamentino che condivideva con altre due studentesse, quando uscì dal portone era stupenda nella sua semplicità...
Tubino aderente rosso, tacco a spillo nero e borsetta nera!
Arrivati al locale in una buia stradina semicentrale, appena entrati lei mi portò in uno stanzino laterale, prese due mascherine che indossammo subito e lei con un gesto si tolse il tubino rimanendo completamente nuda con i soli tacchi a spillo, mise il tubino nella borsetta e da lì estrasse un collarino con guinzaglio in metallo, se lo mise al collo e consegnandomi il guinzaglio disse:
''Padrone, esibisca la sua schiava!''
Entrammo nella sala principale con luci soffuse, molti divanetti e una cinquantina tra uomini e donne chi più chi meno vestito, ma in quel momento gli occhi erano tutti per la mia schiava bionda.
Andai verso una poltroncina, mi accomodai e lei si posizionò accanto a me in piedi, gambe leggermente aperte e mani dietro la schiena.
Ascoltavo la musica e intanto carezzavo la coscia della mia cagna quando mi disse che nella borsetta c'era una sorpresa.
Controllai vidi un bel plug anale di quelli con la luce, lo accesi, la feci chinare e dissi:
M: Leccalo bene, poi mordi il guinzaglio e dopo che l'ho infilato val al bar a prendermi da bere.
A: Si Padrone...
Dopo che lo aveva ben inumidito glie lo infilai nel culo e la mandai al bar con un sonoro ceffone sul culo, esplose un applauso generale!
Tornata con il mio bicchiere si rimise in posizione, anche lei era eccitatissima, aveva i capezzoli durissimi e la fighetta depilata di fresco che faceva notare delle goccioline.
Qualche avventore si avvicinò facendomi i complimenti per la cagna, ma durante le poche chiacchiere scambiate non li feci andare oltre qualche palpatina o sculacciata, tranne uno.
Si avvicinò un ragazzone di colore con indosso solo anfibi e uno slippino nero lucido attillato che mostrava un bozzo di notevoli dimensioni, lo feci accomodare accanto a me e iniziammo a parlare.
Era spesso al locale e disse che una schiava così giovane e bella è rara, allora mi rivolsi alla cagna e dissi:
M: Troia hai sentito? Ringrazia il nostro amico per i complimenti.
A: Si Padrone....
Alessia si inginocchiò davanti a lui, scansò lo slippino e ne uscì fuori una bestia impressionante che nonostante fosse a riposo era ben più grande del mio da 20 cm!
Iniziò a segarlo e baciarlo dolcemente, man mano che prendeva consistenza lo imboccata sempre più e con più foga finché non dovette staccarsi un'attimo per riprendere fiato, mi ritrovai davanti una bestia di oltre 30 cm...
Alessia riprese il suo lavoro, succhiava e pompava senza tregua finché le gambe del ragazzo non iniziarono a tremare e quel canzone nero scaricò nella sua bocca una quantità infinita di sborra, ne ingoiò più che poteva ma molta le colò sul mento e sui seni.
Le ordinai di pulire tutto, cosa che fece con vero piacere, poi si rialzò in piedi e si rimise in posizione.
Dissi che dovevamo andare e il ragazzo ci salutò invitandoci a tornare presto, usciti dal locale Alessia mi abbracciò e disse di amarmi, ma dovevamo tornare in fretta a casa perché aveva voglia di prenderlo in culo.
Se quella non era la donna perfetta ci andava molto vicino!
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