Casting doppio
di
Figliazozza
genere
interviste
Ho accettato di essere intervistata da una giornalista mia amica da anni, la quale deve fare un servizio sul mondo del porno. Le domande sono dirette, le risposte sincere.
• Domanda: Come sei entrata nel porno?
• Risposta: partendo dalle videochat erotiche, Chaturbate per la precisione.
• D. : E lì che facevi?
• R. : All’inizio chiacchieravo coi miei fan e scoprivo qualcosa, poi col tempo ho concesso la visione del mio corpo nudo. Non so se sai come funzionano quei siti: tu intrattieni gli uomini, loro ti chiedono di spogliarti e tra una chiacchiera e l’altra ti danno le mancette. Alla fine della giornata la metà dell’incasso resta a te, l’altra metà al sito aggregatore.
• D. : E poi?
• R. : Quando ti accorgi che pagano bene se ti masturbi o t’infili un cazzo finto dentro la passera allora li accontenti. L’importante è alla fine del collegamento rivestirsi, mettere i giocattoli a lavare e continuare a vivere la propria vita.
• D. : E poi il grande salto…
• E. : Un attimo: ho studiato bene la situazione con un amico regista, il quale mi ha consigliato di puntare in alto. Il mondo del porno è pieno di delinquenti o di piccoli produttori con cui non vai lontano, mentre invece volevo precise garanzie. Negli Stati Uniti ci sono agenzie specializzate che operano alla luce del sole, da noi ancora c’è il passaparola, anche se in rete c’è pure gente seria. Alla fine ho contattato una produzione importante e fissato un casting.
• D. : Ci sei andata da sola?
• R. : No, con mia madre (ride)
• D. : Perché ridi?
• R. : Te lo dico dopo. Passa a un’altra domanda.
• D. : Che ambiente hai trovato?
• R. : Molto professionale. Una segretaria, una sala di posa vera e propria, una vera troupe di operatori, fotografi, tecnici delle luci, almeno cinque persone, più quello che mi faceva le domande.
• D. : Che ti hanno chiesto?
• R. : Guarda, chiedono sempre le stesse cose e con i podcast potresti suggerire un libro di sociologia. Chiedono nome, età, origine, esperienze sessuali, più le motivazioni (sempre quelle: soldi e fama). Vogliono vedere come ti muovi, se sei espressiva, cosa sei disposta a fare e se sai stimolare emozioni, se sei una principiante da svezzare o una puttana. Vedi, non basta scopare, devi esibirti.
• D. : E poi?
• R. : E poi ti alzi dal divano e cominci a spogliarti guardando l’obiettivo. Nel frattempo entrano in scena due fusti nudi col cazzo dritto e sai che intanto devi fargli un pompino davanti a tutti.
• D. : Immagino il resto…
• R. : No, perché a questo punto c’è una sorpresa: Entra mia madre già nuda e si mette seduta a gambe larghe sul divano, facendo capire che vuole la sua parte. Chiaramente era tutto deciso prima.
• D. : Questa me la spieghi
• R. : Mia madre è stata una pornostar, una dei quelle ragazze dell’est che con l’aereo pagato si facevano sbattere in tutti i buchi e in questo modo guadagnavano in una settimana un anno di salario al paese loro. Mamma avrà girato almeno una ventina di pose rimontate in diversi video porno, ogni volta con nomi diversi. E’ lei che mi ha consigliato di farmi avanti e lavorare con lei non appena diventassi maggiorenne. Nel frattempo vi aveva istruito per bene.
• D. : In che senso?
• R. : A non prendere fregature, a godere ma anche controllare le mie emozioni. Quest’estate ci siamo divisi un parà della “Folgore” che mamma si era rimorchiata, un baldo giovane con un cazzo così (fa il gesto). Più le tenerezze lesbiche.
• D. : Tua madre è anche lesbica?
• R. : Nel porno c’è anche molta violenza e amarsi anche tra ragazze è rilassante. Per me è stato strano: quel seno mi aveva allattato e la fica che leccavo e baciavo era la stessa da cui ero uscita diciotto anni prima, nuda come adesso. Ho narrato tutto in “Brava mamma” (categoria Incesto).
• D. : Torniamo al casting…
• R. : Con i due maschi abbiamo fatto a gara di pompino, baciandoci negli intervalli, poi ci hanno dato dentro. Mamma mi aveva consigliato le posizioni e l’atteggiamento da tenere davanti alla videocamera. Recitavamo per benino la parte della madre zoccola che vede sua figlia mentre scopa coi ragazzi e vuole la sua parte, offrendosi totalmente ai due stalloni. L’esperienza della milf e la verginità della figlia. Tra l’altro sembro più giovane della mia età e questo mi garantisce un futuro radioso.
• D. : Sì, ma le scene sono sempre quelle…
• R. : Aggiornati. La figlia adolescente che sbircia e si masturba mentre sua madre scopa è roba vintage, ormai ci sono sceneggiatori professionisti che confezionano le trame su misura, è un settore in continua evoluzione.
• D. : Una domanda, è vero che alla fine vogliono sempre l’anale e le gang bang?
• R. : Per le gang bang bisogna fare molte prove, bisogna coordinarsi anche con cinque uomini, te lo mettono in tutti i buchi e tu li maneggi tutti insieme, non è roba da principianti. E’ come l’agonistica rispetto agli sportivi dilettanti. Per l’anale è diverso: prima ti fanno un clistere, poi usano creme, gel e divaricatori. Per fortuna mia madre la sa lunga: come pornostar ha dovuto lavorare anche di anale e doppie penetrazioni. Per mandare avanti la famiglia si è fatta sfondare, mio padre se n’era andato appena io sono nata e dovevamo pur mangiare. Non ne sapevo niente, finché un giorno ho scoperto che mamma aveva il culo largo quanto il buco del lavandino. Spero di non fare la stessa fine.
• D. : Che ne sai..?
• R. : Magari mi piace e insisto per praticarlo. Vedi, per il sesso devi essere portata. Conosco un’amica che è stata violentata a quindici anni e gli dà dentro come se niente fosse. Io sono portata, me ne sono accorta ben prima dei diciotto anni. Del resto, sono figlia di mia madre, no?
• Domanda: Come sei entrata nel porno?
• Risposta: partendo dalle videochat erotiche, Chaturbate per la precisione.
• D. : E lì che facevi?
• R. : All’inizio chiacchieravo coi miei fan e scoprivo qualcosa, poi col tempo ho concesso la visione del mio corpo nudo. Non so se sai come funzionano quei siti: tu intrattieni gli uomini, loro ti chiedono di spogliarti e tra una chiacchiera e l’altra ti danno le mancette. Alla fine della giornata la metà dell’incasso resta a te, l’altra metà al sito aggregatore.
• D. : E poi?
• R. : Quando ti accorgi che pagano bene se ti masturbi o t’infili un cazzo finto dentro la passera allora li accontenti. L’importante è alla fine del collegamento rivestirsi, mettere i giocattoli a lavare e continuare a vivere la propria vita.
• D. : E poi il grande salto…
• E. : Un attimo: ho studiato bene la situazione con un amico regista, il quale mi ha consigliato di puntare in alto. Il mondo del porno è pieno di delinquenti o di piccoli produttori con cui non vai lontano, mentre invece volevo precise garanzie. Negli Stati Uniti ci sono agenzie specializzate che operano alla luce del sole, da noi ancora c’è il passaparola, anche se in rete c’è pure gente seria. Alla fine ho contattato una produzione importante e fissato un casting.
• D. : Ci sei andata da sola?
• R. : No, con mia madre (ride)
• D. : Perché ridi?
• R. : Te lo dico dopo. Passa a un’altra domanda.
• D. : Che ambiente hai trovato?
• R. : Molto professionale. Una segretaria, una sala di posa vera e propria, una vera troupe di operatori, fotografi, tecnici delle luci, almeno cinque persone, più quello che mi faceva le domande.
• D. : Che ti hanno chiesto?
• R. : Guarda, chiedono sempre le stesse cose e con i podcast potresti suggerire un libro di sociologia. Chiedono nome, età, origine, esperienze sessuali, più le motivazioni (sempre quelle: soldi e fama). Vogliono vedere come ti muovi, se sei espressiva, cosa sei disposta a fare e se sai stimolare emozioni, se sei una principiante da svezzare o una puttana. Vedi, non basta scopare, devi esibirti.
• D. : E poi?
• R. : E poi ti alzi dal divano e cominci a spogliarti guardando l’obiettivo. Nel frattempo entrano in scena due fusti nudi col cazzo dritto e sai che intanto devi fargli un pompino davanti a tutti.
• D. : Immagino il resto…
• R. : No, perché a questo punto c’è una sorpresa: Entra mia madre già nuda e si mette seduta a gambe larghe sul divano, facendo capire che vuole la sua parte. Chiaramente era tutto deciso prima.
• D. : Questa me la spieghi
• R. : Mia madre è stata una pornostar, una dei quelle ragazze dell’est che con l’aereo pagato si facevano sbattere in tutti i buchi e in questo modo guadagnavano in una settimana un anno di salario al paese loro. Mamma avrà girato almeno una ventina di pose rimontate in diversi video porno, ogni volta con nomi diversi. E’ lei che mi ha consigliato di farmi avanti e lavorare con lei non appena diventassi maggiorenne. Nel frattempo vi aveva istruito per bene.
• D. : In che senso?
• R. : A non prendere fregature, a godere ma anche controllare le mie emozioni. Quest’estate ci siamo divisi un parà della “Folgore” che mamma si era rimorchiata, un baldo giovane con un cazzo così (fa il gesto). Più le tenerezze lesbiche.
• D. : Tua madre è anche lesbica?
• R. : Nel porno c’è anche molta violenza e amarsi anche tra ragazze è rilassante. Per me è stato strano: quel seno mi aveva allattato e la fica che leccavo e baciavo era la stessa da cui ero uscita diciotto anni prima, nuda come adesso. Ho narrato tutto in “Brava mamma” (categoria Incesto).
• D. : Torniamo al casting…
• R. : Con i due maschi abbiamo fatto a gara di pompino, baciandoci negli intervalli, poi ci hanno dato dentro. Mamma mi aveva consigliato le posizioni e l’atteggiamento da tenere davanti alla videocamera. Recitavamo per benino la parte della madre zoccola che vede sua figlia mentre scopa coi ragazzi e vuole la sua parte, offrendosi totalmente ai due stalloni. L’esperienza della milf e la verginità della figlia. Tra l’altro sembro più giovane della mia età e questo mi garantisce un futuro radioso.
• D. : Sì, ma le scene sono sempre quelle…
• R. : Aggiornati. La figlia adolescente che sbircia e si masturba mentre sua madre scopa è roba vintage, ormai ci sono sceneggiatori professionisti che confezionano le trame su misura, è un settore in continua evoluzione.
• D. : Una domanda, è vero che alla fine vogliono sempre l’anale e le gang bang?
• R. : Per le gang bang bisogna fare molte prove, bisogna coordinarsi anche con cinque uomini, te lo mettono in tutti i buchi e tu li maneggi tutti insieme, non è roba da principianti. E’ come l’agonistica rispetto agli sportivi dilettanti. Per l’anale è diverso: prima ti fanno un clistere, poi usano creme, gel e divaricatori. Per fortuna mia madre la sa lunga: come pornostar ha dovuto lavorare anche di anale e doppie penetrazioni. Per mandare avanti la famiglia si è fatta sfondare, mio padre se n’era andato appena io sono nata e dovevamo pur mangiare. Non ne sapevo niente, finché un giorno ho scoperto che mamma aveva il culo largo quanto il buco del lavandino. Spero di non fare la stessa fine.
• D. : Che ne sai..?
• R. : Magari mi piace e insisto per praticarlo. Vedi, per il sesso devi essere portata. Conosco un’amica che è stata violentata a quindici anni e gli dà dentro come se niente fosse. Io sono portata, me ne sono accorta ben prima dei diciotto anni. Del resto, sono figlia di mia madre, no?
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