Madre & figlia

di
genere
trio

Ho raccontato in “Brava mamma” (categoria: Incesto) quanto ho vissuto quel giorno. Ecco ora come lo racconta il dotato ragazzo che io e mamma ci siamo scopati in quell’occasione:
Quella donna l’ho conosciuta quando facevamo “strade sicure”. Sono un parà della “Folgore” e la caserma è a Livorno, ma per sei mesi ci avevano distaccato a Roma e lì era diverso, dovevamo fare la guardia alle ambasciate e magari anche al Vaticano. Lei era la classica quarantenne divorziata, preda facile per noi militari palestrati, stava insieme a un’amica mentre presidiavamo una strada piena di turisti. Ci hanno dato il loro cellulare e una volta capito che non erano prostitute abbiamo iniziato a vederci la sera. Il mio camerata si è messo con una, io con l’altra. In un giorno libero da servizio lei mi ha fatto salire a casa e siamo andati a letto, cosa che si sarebbe ripetuta quando possibile. Era una donna vera, esperta e arrapata ma capace di farsi rispettare, il top per uno come me. Avevo la fidanzata in Toscana con cui mi vedevo sempre di meno, mentre a Roma avevo trovato la fica.
Quando quel giorno a casa sua suonò la figlia ero stato avvertito, anche se non sapevo quanto ne sapesse di me. Era timida, con gli occhiali e vestita bene, ma da come mi guardò aveva capito subito che mi scopavo sua madre; del resto stavo entrando nella doccia in accappatoio, quindi era chiaro che non era la prima volta che entravo in quella casa. Presto sua madre mi seguì sotto la doccia e iniziammo a insaponarci sotto il getto. A un certo punto chiamò la figlia invitando a unirsi a noi e lei stranamente non si fece pregare. Una volta in mezzo a noi, tra una saponata e l’altra mi accorsi che nuda e senza occhiali non era poi male: tettine piccole con capezzoli a punta, unghie smaltate di rosso, un bel culetto e uno sguardo meno timido di prima. Pudicamente si voltò verso la parete della doccia ma sua madre invece di insaponarla infilava le mani dappertutto per eccitarla. Il buchino era vergine, ma la fichetta qualche cazzo lo aveva visto pure e sua madre sapeva dove e come infilare le dita. Quando la ragazza non ne poté più si voltò verso di me, abbracciandomi e stringendomi forte. Tempo trenta secondi mi pisciò addosso sulle gambe, incapace di controllarsi, mentre la madre le leccava la schiena e continuava a toccarla. La fece poi inginocchiare sotto la doccia davanti al mio arnese. Non credo che ne avesse mai visto uno così grosso e duro, perché lo toccava come una novità, finché sua madre la prese per i capelli e glielo infilò letteralmente in gola, insegnandole come si fa un vero pompino. Lei chiuse gli occhi e sentivo le sue labbra e la sua lingua attorno al mio bastone. Stava quasi per strozzarsi quando lo prese fino in gola, ma non smetteva di succhiarlo e leccarlo. La bimba aveva sicuramente scopato ogni tanto coi fessi dei suoi coetanei, ma era la prima volta che si confrontava con un cazzone vero, un campione che sua madre non si voleva perdere. Si mise infatti alla pecorina appoggiandosi con le mani a palme larghe sulla parete invitandomi a prenderla e cominciai a scoparla con forza. Sua figlia si aggrappò alla mia schiena e iniziò a baciarla, ma ero tutto preso dalla fica slargata di sua madre. Penetrare era facile, ma poi bisognava lavorare. Ci sono donne che fanno fare tutto all’uomo, ma lei invece partecipava con tutta la muscolatura pelvica e diceva anche un sacco di porcherie, sicura dell’effetto. Sua figlia non diceva niente, ma sentivo la sua mano sulle palle e persino un dito nel culo. Timida nel suo ambiente, si sentiva ora libera di mostrare la sua vera, profonda natura. Era eccitata quanto sua madre, ma non lo aveva ancora preso dentro e smaniava. Si calmò solo quando sua madre iniziò a pisciare come una fontana, come fosse un segnale. A quel punto la figlia l’abbiamo presa in due e messa sdraiata di schiena sul letto a due piazze che ben conoscevo. Io le tenevo le gambe ben spalancate, mentre sua madre quasi sopra di lei si faceva leccare e succhiare i capezzoli e le baciava la fica, ricambiata dalla giovanissima lingua. Era incesto, ma non era un mio problema.
Chiudemmo le luci lasciando solo un barlume di luce. La figlia era sempre sdraiata di schiena a gambe larghe e sua madre la teneva ferma per i polsi, quindi potevo intanto leccarla finché non l’avessi sentita bagnata di suo, poi seguì una scena che ricorderò per sempre: la figlia voleva essere scopata e non resisteva più e sua madre m’incoraggiava a farlo anche se sapeva bene che l’orgasmo di una ragazza si primo pelo non si controlla se a fotterla è un atleta con un cazzone adeguato. Da parte mia erano colpi sempre più duri e ritmati, sua madre mi faceva capire che ormai ero legato a lei. Non solo sua figlia forse era ancora minorenne e poteva quindi ricattarmi, ma sarei sempre passato prima dentro il suo corpo di donna quarantenne. Stavo forse per tornare dalla mia fidanzata lontana e in questo modo lei mi legava a sé facendo a mezzi con sua figlia, ormai dipendente dal sesso come una drogata. Per questo la scopavo quasi con rabbia, fino allo sfinimento. La figlia infatti a un certo punto si è addormentata, sfinita e l’abbiamo infilata ancora nuda dentro al letto. Il tempo per dormire almeno un’ora pure io e abbiamo ricominciato, io e sua madre. Voleva essere inculata ma non davanti alla figlia. Da giovane era stata una pornostar e il suo culo dilatato era un invito a spingere l’arnese fino al colon con tutte le palle, mentre con la mano si masturbava. Sono venuto solo quando ho immaginato che il mio cazzo alla fine le uscisse dalla bocca e venisse succhiato e leccato dalla figlia, nuda e pronta ad aspettarlo ad occhi chiusi con le labbra aperte. Sua figlia almeno dietro era ancora vergine, ma con una madre simile prima o poi avrebbe voluto per certo provare le gioie dell’anale, magari proprio con me. Nella sua profonda saggezza la madre aveva intuito che dietro la ragazzina timida con gli occhiali si celava una donna più zozza di lei e se voleva trattenere l’amante giovane doveva offrirmi sua figlia come vittima sacrificale per poi prenderlo dentro al secondo turno. Per me, abituato a una fidanzata tranquilla, era il paradiso. In realtà ero ormai dipendente: col sesso nessuno torna indietro e da giovane ti leghi a vita a chi te l’ha data. Ho continuato a frequentare madre e figlia anche dopo e non solo per andarci a letto. Anche se prima o poi la ragazza si troverà un fidanzato, io mi terrò stretta sua madre. Mi ha detto pure che vuol tornare a lavorare nel porno insieme a sua figlia, ma non mi preoccupo: quello è lavoro, poco m’importa se madre e figlia fanno i pompini e si fanno sfondare dagli stalloni nostrani e africani: una volta a casa il sesso è un’altra cosa.
scritto il
2025-09-30
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