Dopo la sessione di bastinao
di
Maktero
genere
sadomaso
Ho pagato una puttana perchè mi massacrasse i piedi.
Amo, adoro il dolore ai piedi; sono una feticista dei piedi.
Le sensazioni ai piedi mi danno la maggior parte del mio piacere sessuale.
Ho pagato caro per avere un "bellissimo" trattamento; ho chiesto di soffrire moltissimo.
La puttana mi garantisce che mi farà soffrire fino a farmi vomitare.
Io mi entusiasmo; sento le farfalle nello stomaco per il desiderio di provare una bellissima eserienza.
Vengo legata con i piedi solidamente legati ed esposti.
Le mie piante sporche sono esposte vegognosamante; sono arrivata scalza ed ho i piedi luridi.
La puttana non ci mette molto a farmi vedere i sorci verdi!
Comincia con un bastone con cui colpisce le mie povere piante con decine di colpi fortissimi.
Io mi contorco per il dolore.
Tra le lacrime, mi rendo conto di essere entusiasta per la bravura della tizia che appaga i miei desideri.
La bastonatura sembra interminabile; io piango, sbavo, urlo, mi contorco, il mio cazzo si eccita pe l'eccitazione.
Ma sono contenta è ciò che volevo.
Ad un certo punto la puttana termina la bastonatura.
Io sono un pò delusa speravo che continuasse ancora un poco.
Forse si trattava di una pausa per far riposare la tizia.
Gemendo e contorcendomi mi accogo che la puttana si approcciata ad un tavolo per prendere qualcosa.
Mi si avvicina brandendo un tubo flessibile; uno di quelli che si usano in idraulica.
Con un largo sorrisso mi dice che il divertimento comincia adesso.
Ed un istante dopo comincia a colpirmi le piante dei piedi con quel pesante e flessibile oggetto.
I colpi sono crudeli ed io urlo e mi contorco più che mai.
Quell'oggetto sembra straziare i piedi come mai non avevo provato.
La tizia non mi lascia un attimo di pausa, mi massacra senza lasciarmi respiro.
Io dopo un poco di quella sofferenza credo di essere entrata in estasi, e credo di essere venuta in uno stato di semincoscienza.
Dopo qualche minuto vedo il volto della tizia che mi rinfresca la faccia con un panno bagnato.
Mi dice che sono svenuta dopo aver sborrato come una bestia.
Si complimenta con me per la mia natura masochista; raramente aveva avuto dei soggetti che godevano così tanto pe i maltrattamenti.
Io ero sempre un pò confusa; ma effetivamente mi sentivo i coglioni svuotati, ed un grande senso di benessere, a parte il dolore ai piedi.
Mi passo ancora l'asciugamano bagnato sulla faccia per farmi riprendere del tutto.
Poi mi disse che non poteva lasciarmi andare così come ero ridotta senza la giusta cura.
Avevo i piedi ridotti ad una massa gonfia e sanguinolenta, e camminando scalza per la strada mi sarei infettata.
Mi fece un paio di iniezioni per preservarmi dalle infezioni.
Era previsto nel compenso.
Poi bruscamente mi disse che se volevo farmi una sega avevo cinque minuti; altrimenti dovevo andarmene.
Le risposi che non ero ancora così eccitata da farmi una sega.
Lei quindi dopo avermi fatto rivestire; un paio di jeans e una maglietta, ovviamente scalza mi avviò alla porta.
All'uscio mi sputò in faccia e mi diede una ginocchiata nei coglioni.
Piegandomi per il dolore, alzai la testa per guardare lo sguardo di quella splendida sadica.
Provai un profondo senso i riconoscenza per ciò che mi aveva fatto.
Poi lei freddamente, mi spinse fuori con un calcio nel culo e chiuse la porta alle mie spalle.
Ero entusiasta del trattamento che avevo subito; era quello che volevo e lei mi aveva accontentato.
Per una masochista come me era veramente una donna da sogno.
Mi avviai per le scale e mi accorsi che i piedi mi facevano veramente male; ogni passo era una sofferenza.
Mi fermai sedendomi per le scale per guardare le piante dei piedi; erano piene di ematomi grossi e squarci nella pelle.
Erano ridotti veramente male; camminando scalza fino a casa me li sarei infettati, ma sapevo che la puttana mi aveva immunizato con un paio di iniezioni.
Quindi mi avviai barcollando e soffrendo ad ogni passo.
La strada vero casa fu lunga ed ogni passo doloroso; io cercai di renderlo il più doloroso possible camminando su ogni asperità possibile; ghiaia, rottami o quanto altro potesse provocare dolore ai miei piedi distrutti.
Godevo come una pazza per quel dolore e mi toccavo il mio cazzo sempre più eretto.
Ma ciò che più che amavo era calapestare con quei piedi sfatti le merde e le pisciate dei cani.
Sentivo quei materiali immondi buciare attraverso le ferite dei piedi e mi eccittavo ancora di più.
Non c'è la facevo più e trovando un vicolo riparato mi accasciai e diedi soddisfazione con pochi colpi al mio cazzo straordinariamente eccitato.
Dopo diversi minuti, necessari per riprendermi, mi riavviai verso casa dove giunsi barcollando.
Mi accasciai sfinita sul materasso; trovai ancora l'eccitazione e l'energia per farmi un altra sega e poi sprofondai in un sonno profonissimo.
Amo, adoro il dolore ai piedi; sono una feticista dei piedi.
Le sensazioni ai piedi mi danno la maggior parte del mio piacere sessuale.
Ho pagato caro per avere un "bellissimo" trattamento; ho chiesto di soffrire moltissimo.
La puttana mi garantisce che mi farà soffrire fino a farmi vomitare.
Io mi entusiasmo; sento le farfalle nello stomaco per il desiderio di provare una bellissima eserienza.
Vengo legata con i piedi solidamente legati ed esposti.
Le mie piante sporche sono esposte vegognosamante; sono arrivata scalza ed ho i piedi luridi.
La puttana non ci mette molto a farmi vedere i sorci verdi!
Comincia con un bastone con cui colpisce le mie povere piante con decine di colpi fortissimi.
Io mi contorco per il dolore.
Tra le lacrime, mi rendo conto di essere entusiasta per la bravura della tizia che appaga i miei desideri.
La bastonatura sembra interminabile; io piango, sbavo, urlo, mi contorco, il mio cazzo si eccita pe l'eccitazione.
Ma sono contenta è ciò che volevo.
Ad un certo punto la puttana termina la bastonatura.
Io sono un pò delusa speravo che continuasse ancora un poco.
Forse si trattava di una pausa per far riposare la tizia.
Gemendo e contorcendomi mi accogo che la puttana si approcciata ad un tavolo per prendere qualcosa.
Mi si avvicina brandendo un tubo flessibile; uno di quelli che si usano in idraulica.
Con un largo sorrisso mi dice che il divertimento comincia adesso.
Ed un istante dopo comincia a colpirmi le piante dei piedi con quel pesante e flessibile oggetto.
I colpi sono crudeli ed io urlo e mi contorco più che mai.
Quell'oggetto sembra straziare i piedi come mai non avevo provato.
La tizia non mi lascia un attimo di pausa, mi massacra senza lasciarmi respiro.
Io dopo un poco di quella sofferenza credo di essere entrata in estasi, e credo di essere venuta in uno stato di semincoscienza.
Dopo qualche minuto vedo il volto della tizia che mi rinfresca la faccia con un panno bagnato.
Mi dice che sono svenuta dopo aver sborrato come una bestia.
Si complimenta con me per la mia natura masochista; raramente aveva avuto dei soggetti che godevano così tanto pe i maltrattamenti.
Io ero sempre un pò confusa; ma effetivamente mi sentivo i coglioni svuotati, ed un grande senso di benessere, a parte il dolore ai piedi.
Mi passo ancora l'asciugamano bagnato sulla faccia per farmi riprendere del tutto.
Poi mi disse che non poteva lasciarmi andare così come ero ridotta senza la giusta cura.
Avevo i piedi ridotti ad una massa gonfia e sanguinolenta, e camminando scalza per la strada mi sarei infettata.
Mi fece un paio di iniezioni per preservarmi dalle infezioni.
Era previsto nel compenso.
Poi bruscamente mi disse che se volevo farmi una sega avevo cinque minuti; altrimenti dovevo andarmene.
Le risposi che non ero ancora così eccitata da farmi una sega.
Lei quindi dopo avermi fatto rivestire; un paio di jeans e una maglietta, ovviamente scalza mi avviò alla porta.
All'uscio mi sputò in faccia e mi diede una ginocchiata nei coglioni.
Piegandomi per il dolore, alzai la testa per guardare lo sguardo di quella splendida sadica.
Provai un profondo senso i riconoscenza per ciò che mi aveva fatto.
Poi lei freddamente, mi spinse fuori con un calcio nel culo e chiuse la porta alle mie spalle.
Ero entusiasta del trattamento che avevo subito; era quello che volevo e lei mi aveva accontentato.
Per una masochista come me era veramente una donna da sogno.
Mi avviai per le scale e mi accorsi che i piedi mi facevano veramente male; ogni passo era una sofferenza.
Mi fermai sedendomi per le scale per guardare le piante dei piedi; erano piene di ematomi grossi e squarci nella pelle.
Erano ridotti veramente male; camminando scalza fino a casa me li sarei infettati, ma sapevo che la puttana mi aveva immunizato con un paio di iniezioni.
Quindi mi avviai barcollando e soffrendo ad ogni passo.
La strada vero casa fu lunga ed ogni passo doloroso; io cercai di renderlo il più doloroso possible camminando su ogni asperità possibile; ghiaia, rottami o quanto altro potesse provocare dolore ai miei piedi distrutti.
Godevo come una pazza per quel dolore e mi toccavo il mio cazzo sempre più eretto.
Ma ciò che più che amavo era calapestare con quei piedi sfatti le merde e le pisciate dei cani.
Sentivo quei materiali immondi buciare attraverso le ferite dei piedi e mi eccittavo ancora di più.
Non c'è la facevo più e trovando un vicolo riparato mi accasciai e diedi soddisfazione con pochi colpi al mio cazzo straordinariamente eccitato.
Dopo diversi minuti, necessari per riprendermi, mi riavviai verso casa dove giunsi barcollando.
Mi accasciai sfinita sul materasso; trovai ancora l'eccitazione e l'energia per farmi un altra sega e poi sprofondai in un sonno profonissimo.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Leccare lo sporcoracconto sucessivo
Mangiatrici di liquame
Commenti dei lettori al racconto erotico