Per fortuna che ho Federico come amico
di
Storievere
genere
voyeur
Mi chiamo Valerio, ho 26 anni e ho un migliore amico speciale… Federico. Siamo entrambi etero ma a lui piace tanto scopare e farsi guardare, mentre a me piace generalmente guardare. La nostra prima esperienza di “condivisione” è accaduta qualche settimana fa, in piena estate. Lo invitai dopo ferragosto qualche giorno alla casa al mare che ho a Santa Severa, vicino Roma. Fede arrivò da me abbastanza voglioso, mi disse che era in astinenza da più di un mese e mi propose di cercare online qualche ragazza disposta a divertirsi un po’. Essendomi lasciato da poco, non avevo grande voglia di rimettermi in piazza, sebbene mi stuzzicasse l’idea. Passammo i primi due giorni in maniera abbastanza tranquilla: Fede si limitò a una bella limonata con una ragazza conosciuta a un pub vicino casa, con cui però non continuò nulla essendo lei molto acerba e inesperta. Insomma Federico aveva voglia di sesso bello forte, non della storiella di fine estate. Il terzo giorno di convivenza fu quello perfetto, in cui riuscimmo a goderci un’esperienza degna di due migliori amici complici in tutto. La mattina venne a pulire da me una signora che i miei avevano contattato tramite mia zia che ha casa sempre a Santa Severa. Mi ero completamente scordato di lei, infatti si trovò davanti uno zombie… Devo dire fosse una donna abbastanza interessante: una bella moretta bassetta e formosa, venuta da qualche anno in Italia dalla Romania per aiutare sua sorella a fare la badante e ogni tanto la domestica, un bel pò più grande di noi, avrà avuto una cinquantina e passa d’anni. Le indicai su per giù cosa dovesse fare etc e tornai in stanza, dove Federico dormiva ancora come un ghiro. Decisi di uscire e andare a casa prendere qualche cornetto per fare colazione con Fede. Mi infilai una maglietta, mi cambiai il pantaloncino e mi misi le ciabatte. Tornai più o meno dopo una mezzoretta perché passai al volo anche alla posta a ritirare un pacco. E niente… Mi trovai davanti a una scena simile a quelle con cui solitamente inizia un film porno. No non ho trovato Federico a scoparsi già la domestica ma li trovai già abbastanza complici. Lui era sdraiato sul divano, poggiando le gambe sopra un tavolino davanti, che parlava con lei e il bello era che fosse praticamente seminudo: indossava soltanto le mutande. Andai un po’ imbarazzato verso di lui, dicendogli avessi preso qualche cornetto, ne scelse uno e ne offrì uno alla signora, come se li avesse presi lui. La domestica lo ringraziò, mi sembrava lo guardasse già con gli occhi a cuore, ma disse che prima di fare una pausa sarebbe andata in bagno. Quei 3 minuti che rimasi con Federico li sfruttai per chiedergli cosa si fossero detti e come mai stesse in mutande. Mi rispose subito dicendomi che se la sarebbe fatta entro qualche ora e poi mi disse sorridendo che si svegliò quando uscii col rumore della porta e si ritrovò davanti la signora con cui iniziò subito a conversare con nonchalance. In tutto ciò non volle assolutamente andarsi a mettere un pantaloncino o una maglietta, rimanendo a petto nudo e in mutande. La signora tornò, si mangiò al volo il cornetto e iniziò a spolverare. Andai un secondo in cucina a buttare le cartacce e godendo da lì di una buona postazione e sentendoli parlare decisi di spiarli. Ovviamente in quel momento non avrebbero potuto fare niente, però mi eccitò molto quello che accadde. La signora spolverava intorno al divano e chiacchierava con Federico, più che altro lui parlava e lei rideva. A un certo punto lei gli chiese di togliere per piacere le gambe da sopra il tavolino, che avrebbe dovuto spolverare. Lui la sfidò, sentii che le disse che non aveva le forze per farlo. Dopo qualche secondo lei gli prese i piedi e glieli tirò su, per poter spolverare. Federico le disse “oh ma che fai, oh lasciami, rideva ma secondo me era già sul punto di saltarle addosso al solo contatto con lei. Lei per continuare la sfida con lui, gli spostò le gambe per non fargli rimetterle sopra al tavolino che aveva appena spolverato. Allora Federico si alzò, la afferrò per i polsi e iniziò a spingerla, dicendole ironicamente ma con fare deciso che aveva voluto la guerra. Tornai dalla cucina e gli chiesi cosa stessero facendo, ma era troppo concentrato a provarci con la signora che non mi rispose, era in trance agonistica… La domestica ridendo mi chiese una mano ma lui continuò a spingerla. Iniziai a ridere con lei, dicendo di fare il tifo per lei, che Federico non avesse più l’età per fare la lotta. Lui mi guardò complice sorridendomi mentre lei riuscì a svincolarsi dalla sua presa. Lui allora le disse di non aver ancora finito e di non tirarsi indietro, mentre lei sosteneva pur ridendo come un’oca, di dover continuare a lavorare. Allora la incoraggiai e le dissi di combattere, di sfidarlo, che tanto lui non avrebbe vinto. Lui allora le fece cenno con le mani di spingerlo e lei guardandomi mi disse di aiutarla. Intrecciò le sue mani a quelle di Federico e si spinsero, mi sembrava di assistere a quelle prova di forza tipiche del wrestling e devo dire che lei resse il confronto. Dopo un po’ però andai ad aiutarla, si staccò da fede e lo sfidai io sempre spingendoci con le mani. Vinsi e andai a chiedere il cinque alla signora che andò poco dopo a pulire la cucina. Rimasi con fede, lui mi chiese di battere il cinque e mi tirò a sé dicendomi che avrebbe voluto scoparsela, che averla non sarebbe stato impossibile e mi fidai di lui, dicendogli che mi sarebbe piaciuto guardarli. Lui allora mi propose di far finta di uscire di casa e nel frattempo andarmi a mettere in balcone, affacciandomi alla finestra della camera da letto, che la avrebbe portata lì se avesse acconsentito a un rapporto sessuale. La lasciammo lavorare per un po’, le mancavano solo il bagno e la camera da letto dei miei. Feci finta di uscire, mi vestii e andai a salutare la signora. Chiusi la porta facendo rumore e andai a mettermi dietro la porta della cucina, spiando dalla fessura. Poco dopo vidi la signora raggiungere il salone portando lì mocho per pulire i pavimenti. Si guardò con Federico, lui era allupato come pochi, si alzò dal divano e le andò incontro. Evidentemente la sua tattica era quella di provocarla, forse di spingerla come prima sempre per gioco e poi cercando il momento giusto per sedurla. Ma mi sorprese quello che avvenne. Lui le andò contro e si presero per mano, però stavolta naturalmente, senza spingersi o altro. Si guardarono nel mentre con forte intesa e complicità, pensai che in quella mezzoretta che mancai la mattina lui le avesse già fatto intendere le sue intenzioni. La portò tenendola per mano fino contro il muro e iniziò a provocarla, sospirandole qualcosa nell’orecchio e iniziando a baciarla dietro l’orecchio e poi sul collo. Mi accorsi che lei con i suoi piedi nudi cercava quello di Federico, strusciandoli e sfregandoli ai suoi. Mi eccitò vedere il mio migliore amico in azione e andai fuori in balcone raggiungendo la finestra della camera. Da lì potevo vedere bene dentro, sebbene fosse abbastanza in penombra. Lui la portò lì poco dopo, si baciavano stavolta in maniera passionale, vedevo la lingua di lei incrociarsi con quella di lui e ogni tanto leccargli intorno alla bocca, sul naso e poi sul collo, erano entrambi molto passionali. Rimasero poco dopo nudi uno di fronte all’altra, sempre baciandoci ripetutamente, mi chiesi dove trovassero il fiato, mi sembrava non prendessero mai aria, soprattutto lei. Dopo poco lui si staccò dalla bocca o meglio dalla ventosa di lei e andò a sdraiarsi sul letto, dove lei lo aggiunse subito, sedendosi sopra di lui. Lui probabilmente voleva già penetrarla ma lei perse un po’ di tempo a baciarlo e poi a leccarlo e baciarlo sul petto. Lui mi guardò scorgendomi dalla finestra e mi fece un cenno di complicità, facendomi capire che fosse una bomba. Capii che lui non vedesse l’ora di scoparla perché fece in modo di avvicinare il suo pene al suo culo, lei lo capì e si sistemò bene, infilando il bel pene di 19 cm di Federico dentro la sua vagina. Secondo me Federico sarebbe venuto già al 5 secondo di penetrazione ma fece in modo di resistere. Le disse “dammi le mani” e lei incrociò le sue mani a quelle di Federico iniziando a cavalcarlo per bene e ad ansimare come una cavalla imbizzarrita. Lui le diceva “sì così”, “dai porco cazzo”, “Che troia”, pensai che lei si offendesse ma in realtà si sbattè a lui con ancora più insistenza. Dopo un po’ lui la guardò ormai pronto all’orgasmo e lei gli fece cenno di sì, evidentemente le aveva fatto capire che sarebbe venuto da lì a poco e lei acconsentì a venirle dentro. Una volta venuto dentro di lei lui fece un sospiro quasi lamento non so molto forte e lei tenendo sempre le sue mani tra le sue emise un urletto che mi fece sorridere. Si calmarono un attimo e lei gli disse che sarei potuto tornare da un momento all’altro ma lui con una faccia maliziosa la provocò dicendo non ci fossero problemi e che amava il rischio. Si staccò da lei e si alzò andandosi a posizione dietro di lei, la penetrò da dietro e continuò a scoparla per bene, stavolta entrambi ansimarono, poi lui la fece girare e iniziò a leccarle la figa. Muoveva la lingua in maniera concitata intorno alla sua vagina che mi sembrò abbastanza pelosa (evidentemente a lui piace così) perché la fece godere alla follia. Lei ansimò come una cagna in calore, tanto che gli prese le mani agganciandosi di nuovo a quelle di Federico. Era una ventosa, non lo lasciava andare mai. Poi lui passò al seno, sbuffava e baciava e leccava e stimolava i capezzoli. Riprese poi a scoparla, ma stavolta fu più rude, sentii proprio il rumore del suo pene che sbatteva dentro la sua vagina come un martello pneumatico, fecero entrambi un sacco di rumore, il letto traballò tanto che sperai non lo rompessero e fecero delle urla entrambi di evidente e forte godimento. Lui le urlò “dai urla più forte cagna” e lei obbedì così tanto che pensai lì avrebbero sentito sin da Santa Marinella… Accorgendosi anche lui dei toni altissimi di lei le ficcò due dita in bocca per strozzare un po’ quelle sue urla assatanate. La stava dominando, tanto che dopo un po’ cambiò posizione, si sdraiò di fronte a lei e le puntò i suoi piedoni numero 45 come i miei (scambiandoci ovviamente sempre le scarpe), ordinandole di leccarglieli. Quella scena mi sembrò estrema ma lei apprezzò particolarmente, visto che passava la sua linguetta sui piedi di Federico come fossero un gelato. Anche lui nel frattempo prese i piedi di lei e iniziò a morderli e a leccarli: quella posizione così strana e insolita mi fece venire per la terza volta e fu totalmente inaspettata. Ovviamente iniziai a toccarmi e a masturbarmi da quando si sdraiarono sul letto ma non avrei mai previsto di venire vendendo il mio migliore amico leccarsi i piedi con una signora matura. Si ricomposero e si misero vicini a baciarsi, stavolta fecero il tutto in maniera più soft, lui abbracciò lei da dietro, penetrandole il sedere. Con una mano Federico teneva stretta la mano di lei, con l’altra le stimolava la vagina, facendole una serie di ditalini eseguiti con destrezza, tanto che lei ansimò completamente assuefatta da lui. Erano teneri perché nel mentre appunto si tenevano comunque per mano e non contenti facevano anche del sano footsie, che mi eccita molto, ovvero si strusciavano i loro piedi, o meglio lui teneva tra i suoi quelli piccolini di lei. Continuarono quel momento di tenerezze per un bel pò, tanto che mi fecero venire un’altra volta. Poi si alzarono e pensai che si sarebbero ricomposti e rivestiti, aspettandosi comunque in teoria il mio ritorno. Ma entrarono in bagno e evidentemente continuarono a scopare perché sentivo in lontananza dei rumori che mi sembravano proprio quello. Dopo una decina di minuti pensai che lui volesse che facessi finta di rientrare, forse lo eccitava l’idea di vedere lei colta alla sprovvista, con il rischio di essere scoperta. Feci rumore con la porta e dissi fossi tornato. Sentii la porta del bagno aprirsi, ma non vennero chiaramente verso di me, ma si diressero verso la camera da cui uscirono poco dopo insieme. Lei si era rimessa il completo delle pulizie, lui ovviamente in mutande. Notai fosse scalza, non avesse più le scarpe è probabilmente un po’ per quello un po’ perché uscirono entrambi dalla stessa stanza capì che avessi capito. Federico mi venne incontro chiedendomi il cinque e lei ci guardò molto in imbarazzo. Continuò a pulire un’oretta e poi ci disse avesse finito, che si sarebbe cambiata in bagno. Federico si alzò, io rimasi in salone. Ovviamente andò a baciarla perché sentii lo schiocco delle loro labbra e forse la provocò un pochino, li sentii parlare un pò, forse le aveva detto che sapessi già tutto e di stare tranquilla, tanto che si diressero verso il salone tenendosi per mano. Mi alzai e andai a prendere i soldi nel cassetto del comodino della mia camera. Tornai in salone e li trovai uno di fronte all’altra che si coccolavano, tenendosi le mani. Salutammo la signora e lui mi chiese cosa avessi provato, che fu pazzesco il sesso con lei, che le promise di rivedersi quanto prima, di averle confidato avessi capito della situazione (ovviamente non le confidò che li avessi spiati), che lo eccitò e caricò molto il sapermi lì a spiarlo, si sentii come un attore porno. Gli risposi si meritasse un bel pranzetto da Mc per ricaricarsi, che glielo avrei offerto volentieri. Questo è il primo episodio che vi racconto, ma già ce ne sono altri due degni di nota che riguardano un po’ entrambi e che quanto prima condividerò con voi, sperando di avervi un po’ soddisfatto, ma d’altronde le storie di fantasia attirano per carità, ma le storie vere hanno un altro effetto…
1
2
voti
voti
valutazione
5.4
5.4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Seconda esperienza, io faccio, il mio amico guardaracconto sucessivo
Matura e vicino di casa giovane
Commenti dei lettori al racconto erotico