Hime e il suo mondo/2

di
genere
saffico

LIDIA
È il martedì successivo. Sono passate solo 72 ore da quella esperienza per lei così sconvolgente (leggi “Hime e il suo mondo/1”), e com’è naturale Hime non l’ha ancora metabolizzata del tutto. Oltretutto il culetto, a dire il vero, le bruciava ancora un po’ stamattina… Hime si è ormai convinta che quanto Fausto le ha detto circa la vera natura, inespressa, della sua fantasia sia vero. L’esperienza, ad ogni modo, l’ha segnata e l’ha portata a interrogarsi su sé stessa e sulla sua sessualità. Che cos’è il sesso per me? si chiede Hime. Anzi, per me e per Fausto, perché Hime non può immaginare la sua vita sessuale disgiunta da quella del marito, tanto le loro anime si sono fuse, ed è certa che anche Fausto si pone le stesse domande. E fin dove io e Fausto ci possiamo spingere su questa strada? Oddio, a dire il vero siamo già partiti in quarta, mi sembra… Quante sono le coppie che possono dire di avere fatto un’esperienza come la nostra?
A questo pensa Hime aprendo la porta del centro estetico Cleopatra, di cui è titolare la sua amica Magda. Hime è venuta a farsi fare il solito massaggio rigenerante. Ad aprirle è Lidia, una delle due aiutanti di Magda, l’ultima arrivata, una ragazza alta e slanciata dai capelli corti e dai tratti androgini. Su quel corpo efebico dalle gambe di gazzella risaltano perciò in modo sorprendente, per contrasto, due seni prorompenti che Hime giudica con una certa invidia della quarta, lei che ha sempre avuto il complesso dei suoi seni piccoli fin da quando, da ragazzina, lei e le sue amiche giocavano a confrontarseli tirandosi su i maglioncini nei bagni della scuola. Proprio per questo Hime aveva subito notato la ragazza, che finora non si è mai occupata di lei personalmente.
La ragazza è sola, scopre Hime. Magda quel pomeriggio ha un impegno dal commercialista, e l’altra ragazza è in ferie. Hime è leggermente a disagio con lei: non ricorda di averla mai vista sorridere, ne l’ha mai sentita scambiare più di qualche parola con le clienti, o con Magda e l’altra ragazza. Anche adesso non sorride mentre dice a Hime, in un modo che a lei sembra perfino un po’ brusco, di farsi la doccia con calma mentre lei la aspetta in cabina per il massaggio. Sarà timidezza, si dice Hime, quella timidezza che spesso fa apparire le persone scostanti mentre poi a conoscerle non lo sono affatto. Si vede che la ragazza è ancora insicura. Hime prende alla lettera quanto le ha detto Lidia e indugia a lungo sotto il getto della doccia insaponandosi per bene e passandosi la schiuma sulle braccia, le gambe e tutto il corpo, affondando la mano nelle parti intime e passandoci sopra a lungo il getto dell’acqua fino a provare un certo piacere. Si scuote infine, chiude il getto, prende l’asciugamano, si asciuga, lo stringe al petto ed esce dalla doccia stendendosi a pancia in giù sul lettino, dove si scioglie platealmente dal suo abbraccio mostrando con soddisfazione alla ragazza il lato di sé di cui va fiera, e ne ha ragione. Chissà che effetto le faccio, pensa Hime.
La ragazza prende il flacone, si spalma una bella quantità di olio tra le mani e lo applica sulle spalle di Hime con movimenti fluidi e continui iniziando a massaggiarla dolcemente. Hime sente sciogliersi quasi fin da subito la tensione: la ragazza è brava, pensa. Dopo un po’ le mani di Lidia iniziano a massaggiarle la schiena. Quando scendono infine sulle natiche, Hime è ormai completamente rilassata. Le piace sentire le mani della ragazza accarezzarle sapientemente quelle sporgenze di cui va giustamente fiera. Un paio di volte le mani della ragazza si avvicinano pericolosamente alla sua intimità, le pare, ma Hime non ci fa caso più di tanto, o per meglio dire, il fatto le procura una certa blanda eccitazione. Anche quando, subito dopo, le mani di Lidia iniziano a massaggiarle le cosce, in più di una occasione a Hime pare che si spingano un po’ troppo in alto, e una volta è sicura di sentirsi addirittura sfiorare per un attimo la passerina. Altro leggero brivido di piacere…
Alla fine Lidia fa voltare Hime per massaggiarla sul davanti. Le applica l’olio e inizia con movimenti lenti e circolari sul petto. Quando sente le mani di Lidia sfiorarle i capezzoli (che si induriscono subito) Hime, che teneva gli occhi chiusi rilassata, li apre e si trova a fissare Lidia negli occhi a pochi centimetri dai suoi. La ragazza è china su di lei come rapita, ma rialza subito la testa e abbassa lo sguardo turbata riprendendo a massaggiare un po’ più sotto. Hime richiude gli occhi senza dire nulla, ma a questo punto è un po’ turbata. Quando infine le mani di Lidia, dopo averle a lungo massaggiato i fianchi e l’addome, prendono pericolosamente la via dell’incavo tra le cosce, Hime si scuote e apre gli occhi di colpo. Lidia si è bloccata, le due donne si guardano a lungo negli occhi. Questa volta Lidia non ha abbassato lo sguardo, e nei suoi occhi a Hime pare di leggere una supplica. La ragazza aspetta un cenno da lei, questo è chiaro. E Hime, stupita essa stessa, si trova a fare sì con la testa muovendola impercettibilmente dall’alto verso il basso… La mano di Lidia affonda immediatamente tra le cosce di Hime, che sospira profondamente. Le strofina a lungo il clitoride, le labbra e la zona perineale con sapiente pressione. Di tanto in tanto, le introduce delicatamente un dito o due nella figa. Hime ci mette sempre parecchio a venire, ma questa volta il tempo sembra essersi addirittura dilatato. Non ha mai sentito montarle dentro l’orgasmo così lentamente, con una progressione così costante, e quando infine si lascia andare il suo corpo è a lungo scosso dai fremiti come mai le era capitato. Hime gode intensamente, senza gemiti, in silenzio, mentre quando abitavano in condominio suo marito doveva sempre premerle una mano sulla bocca perché le sue urla non si sentissero in tutto il palazzo... Quando torna in sé, si alza bruscamente dal lettino, si avvolge nell’asciugamano e si fionda sotto la doccia senza degnare Lidia di uno sguardo…
Hime è arrabbiata con sé stessa. Sotto la doccia, si chiede come è mai potuta accadere una cosa del genere. Non ha mai sentito la minima attrazione sessuale per le donne, né la sente ora. Eppure non è stata in grado di resistere a Lidia e alle sue manovre. La stessa cosa pochi giorni prima con Furio: avrebbe potuto benissimo opporsi, e Fausto si sarebbe allora comportato ben diversamente con Furio da come si era comportato. Invece, dopo l’iniziale stupore non aveva reagito. Hime è confusa e impaurita dalla piega che hanno preso le cose negli ultimi giorni. I pensieri le si affollano nella testa. Che cosa mi succede? - pensa. Possibile che sia questa la mia vera natura? Cedere a tutti gli stimoli non appena mi si presentano? Devo raccontare quello che è appena successo a Fausto o è meglio tenere la cosa per me? Non gli ho mai nascosto nulla... Colpa sua… è stato lui a far nascere in me certe voglie, prima di conoscerlo il sesso non mi diceva granché e coi ragazzi mi lasciavo fare ma non provavo nulla o quasi…
Ora si è rivestita. Naturalmente, per uscire deve prima passare alla cassa, dove Lidia la aspetta. Le due donne si guardano negli occhi. “Non dirà niente a Magda, vero?” chiede Lidia con tono supplichevole. Hime non risponde, mentre con la faccia imbronciata fruga nella borsetta per estrarne il portafogli con la carta di credito. “La prego. Questo è il mio primo impiego” aggiunge Lidia. I suoi occhi di cerbiatta sono umidi, sembra a Hime di notare. “Dunque ti piacciono le donne?” risponde sarcastica. “Oh no, non è così, mi creda, sono fidanzata” risponde Lidia scuotendo la testa. “Non so dirle cosa mi è preso. C’è qualcosa in lei che…che…” dice con un sospiro, e non riesce a concludere la frase. “Vuoi dirmi che con le altre clienti non ci hai mai provato?”. “Mai, glielo giuro” risponde Lidia scuotendo di nuovo, con forza, la testa, e il suo tono sembra sincero. Hime finge di continuare a mostrarsi scocciata, ma tra sé e sé gongola mentre pensa “te credo, bella, con quelle streghe…”. Poi di colpo le sorride, le afferra di scatto il viso con la mano e le stampa un lungo bacio sulla bocca forzandole le labbra con la lingua, prima di staccarla da sé bruscamente. “Ciao, fai la brava…” le dice, e si dirige soddisfatta verso l’uscita, voltandosi ancora a sorriderle prima di chiudere la porta dietro di sé.
Hime è fatta così…
scritto il
2025-09-08
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