Patente. Pe
di
Kuma
genere
dominazione
Leila se ne torna a casa ancora scossa da quello che che le successo. Non poteva immaginare che Giacomo le avrebbe fatto provare tanto piacere ma allo stesso tempo si sente violata. Ma non ha fatto nulla per impedirlo... quell'essere presa con la forza le è piaciuto, è stato qualcosa di nuovo che l'ha mandata in estasi. Sentiva la figa ancora pulsare. Non capiva ancora cosa fosse questa nuova sensazione. Decise di non dire nulla a nessuno. Appena rientrata in casa, salì in stanza, si spogliò subito e iniziò a darsi piacere con le dita. Ne infilò due e cominciò. Prima lentamente. Poi sempre più velocemente fino a venire...quando si alzò dal letto si rese conto che aveva bagnato le lenzuola. Era stata un'esplosione unica.
Sono rimasto sotto la veranda e ho seguito con lo sguardo Leila che rientrava verso casa. Gli occhi fissi sul culo che ondeggiava mentre si allontanava.
Avevo ancora il cazzo di fuori e con la mano continuavo a segarmi. Era stato il pompino più bello che avessi ricevuto. Mentre lo succhiava, le tenevo la testa spinta fino a farlo arrivare alle tonsille e quando la mollavo e toglieva il cazzo dalla bocca le colava la saliva ai lati delle labbra. Più di una volta mi sono abbassato per baciarla e sentire il sapore del mio cazzo nella sua bocca.
Passai il resto del pomeriggio a leggere e pensare a Leila e al suo pompino con ingoio.
Al mattino sveglia alla solita ora e dopo la colazione ho accompagnato la famiglia al mare per poi rientrare a casa con la scusa che avrei dovuto lavorare a un progetto urgente.
Mancavano pochi minuti all'arrivo di Leila. Andai in bagno, mi sono rasato di nuovo il cazzo e le palle. Mi piaceva liscio e pulito....come per le donne. E mi feci un bidet, nonostante la doccia del mattino. L'aspettavo in casa.
Citofona e apro il cancelletto. È stata puntuale. Ha capito che è mia e che deve fare quello che chiedo.
Ho lasciato la porta di casa socchiusa e sono in salone sul divano.
"Permesso?"
"Entra pure"
La vedo entrare con addosso una tuta larga e una maglietta di due taglie più grande.
"Vuoi bere qualcosa? Hai fatto colazione?"
"Non ancora, solitamente non faccio colazione"
"Peccato, ho comprato i cornetti...oggi ti tocca una colazione speciale....per te è alla crema".
Le faccio segno di avvicinarsi. Arriva davanti a me e fa per sedersi sul divano.
"Aspetta in piedi" le dico "se fai colazione così vestita rischi di sporcarti".
Mi guarda stranita. Non ha ancora capito.
"Spogliati"
"In che senso spogliarmi"
"Esiste un solo modo. Togliti tutto"
È restia.
"Puoi anche non farlo e andare via ...fai tu."
Aspetta ancora un po', si convince e porta le dita agli elastici della tuta e in un sol colpo toglie tutto. Con un movimento dei piedi butta tutto di lato. Allo stesso modo si toglie la maglietta. Non porta reggiseno. E il suo seno resta subito in bella nostra. La guardo come un lupo guarda la sua preda.
"Girati di spalle".
Lei esegue.
"Vieni indietro" fino ad avere il suo culo a pochi centimetri dal mio viso.
"Piegati a 90, porta le mani sulle natiche e allegale"
Lei esegue come un automa. La prendo per i fianchi e comincio a leccarla.
Sento che si bagna subito.
Prendo un po' di umori dalla figa, e li porto sulla rosellina e comincio a massagiarla.
Quanto meno se lo aspetta faccio entrare un dito. Di colpo e fino in fondo. Si ritrae. E lo fa uscire.
"Non ho mai fatto anale, sono vergine dietro".
È quello che desideravo.
"Ti piacerà anche quello"
Mi alzo e le ordino di spogliarmi. Ero già in slip e il cazzo spingeva per uscire. Come lo abbassa esce fuori una nerchia dura e venosa con la cappella rossa dalla voglia. Mi sdraio a terra sul tappeto.
" Vieni sopra di me che facciamo un 69".
Comincia a leccarmi il cazzo dalla base alla cappella. Lo lecca lentamente e lo sente crescere nelle mani.
"Mettilo tutto in bocca".
Leila ubbidisce.
Le sto leccando la figa già tutta bagnata. Ha un profumo che mi fa eccitare all'inverosimile. Le metto due dita dentro. Si dimena e cerca di staccarsi ma la tengo ferma dal bacino con le mani. Vado avanti ancora un po' fino a che non ha la figa fradicia dagli umori.
La sposto e "mettiti a 4 zampe sul tappeto". Lei esegue.
Le do un cuscino "mettilo sotto la testa e inarca la schiena"
La figa si apre come un fiore.
Metto un po' di saliva sulla cappella e la poggio sulle labbra. Ha un sussulto.
Faccio entrare il cazzo piano piano, tutto fino in fondo.
È stretta. Quasi come una vergine.
Aspetto qualche istante affinché si adatti al nuovo ospite.
Comincio a pomparla. Prima lentamente e facendolo arrivare fino in fondo.
Non resisto e comincio a muovermi sempre più velocemente...sta godendo anche lei, lancia dei mugolii, sempre più forti. La prendo per i fianchi e la scopo con tutta la foga che ho. Le colano gli unici dalla figa.
Mi fermo, tolgo tutto il cazzo fuori e mi lecco il nettare che fuoriesce.
Mi siedo sul divano "vieni su e cavalcami". Sale con i piedi sul divano, prendo il cazzo in mano e aspetto che lei scenda e si impali da sola.
Lo fa entrare tutto.
"Il mio moroso non mi ha mai scopato così" mi dice lei.
La cosa mi lascia per un attimo interdetto. Ma lei comincia la sua cavalcata.
"Hai un cazzo unico e mi piace da morire".
"Da oggi dovrai venire qui e farti scopare"
"Voglio che mi fai godere come non mai nella mi vita"
E comincia a muoversi sempre più velocemente. Le metto le mani sul culo e l'aiuto nei movimenti.
Sento salire il momento di sborrare.
"Ti voglio venire sul seno".
"No mi puoi venire dentro...ho la spirale".
Ho aumentato il ritmo e le sono sono venuto in figa. Lei a continuato a muoversi fino a che il cazzo non si è ammosciato.
Si è alzata e si è avvicinato alla mia bocca per essere leccata.
Da quel giorno abbiamo scopato fino alla fine dell'estate.
Sono rimasto sotto la veranda e ho seguito con lo sguardo Leila che rientrava verso casa. Gli occhi fissi sul culo che ondeggiava mentre si allontanava.
Avevo ancora il cazzo di fuori e con la mano continuavo a segarmi. Era stato il pompino più bello che avessi ricevuto. Mentre lo succhiava, le tenevo la testa spinta fino a farlo arrivare alle tonsille e quando la mollavo e toglieva il cazzo dalla bocca le colava la saliva ai lati delle labbra. Più di una volta mi sono abbassato per baciarla e sentire il sapore del mio cazzo nella sua bocca.
Passai il resto del pomeriggio a leggere e pensare a Leila e al suo pompino con ingoio.
Al mattino sveglia alla solita ora e dopo la colazione ho accompagnato la famiglia al mare per poi rientrare a casa con la scusa che avrei dovuto lavorare a un progetto urgente.
Mancavano pochi minuti all'arrivo di Leila. Andai in bagno, mi sono rasato di nuovo il cazzo e le palle. Mi piaceva liscio e pulito....come per le donne. E mi feci un bidet, nonostante la doccia del mattino. L'aspettavo in casa.
Citofona e apro il cancelletto. È stata puntuale. Ha capito che è mia e che deve fare quello che chiedo.
Ho lasciato la porta di casa socchiusa e sono in salone sul divano.
"Permesso?"
"Entra pure"
La vedo entrare con addosso una tuta larga e una maglietta di due taglie più grande.
"Vuoi bere qualcosa? Hai fatto colazione?"
"Non ancora, solitamente non faccio colazione"
"Peccato, ho comprato i cornetti...oggi ti tocca una colazione speciale....per te è alla crema".
Le faccio segno di avvicinarsi. Arriva davanti a me e fa per sedersi sul divano.
"Aspetta in piedi" le dico "se fai colazione così vestita rischi di sporcarti".
Mi guarda stranita. Non ha ancora capito.
"Spogliati"
"In che senso spogliarmi"
"Esiste un solo modo. Togliti tutto"
È restia.
"Puoi anche non farlo e andare via ...fai tu."
Aspetta ancora un po', si convince e porta le dita agli elastici della tuta e in un sol colpo toglie tutto. Con un movimento dei piedi butta tutto di lato. Allo stesso modo si toglie la maglietta. Non porta reggiseno. E il suo seno resta subito in bella nostra. La guardo come un lupo guarda la sua preda.
"Girati di spalle".
Lei esegue.
"Vieni indietro" fino ad avere il suo culo a pochi centimetri dal mio viso.
"Piegati a 90, porta le mani sulle natiche e allegale"
Lei esegue come un automa. La prendo per i fianchi e comincio a leccarla.
Sento che si bagna subito.
Prendo un po' di umori dalla figa, e li porto sulla rosellina e comincio a massagiarla.
Quanto meno se lo aspetta faccio entrare un dito. Di colpo e fino in fondo. Si ritrae. E lo fa uscire.
"Non ho mai fatto anale, sono vergine dietro".
È quello che desideravo.
"Ti piacerà anche quello"
Mi alzo e le ordino di spogliarmi. Ero già in slip e il cazzo spingeva per uscire. Come lo abbassa esce fuori una nerchia dura e venosa con la cappella rossa dalla voglia. Mi sdraio a terra sul tappeto.
" Vieni sopra di me che facciamo un 69".
Comincia a leccarmi il cazzo dalla base alla cappella. Lo lecca lentamente e lo sente crescere nelle mani.
"Mettilo tutto in bocca".
Leila ubbidisce.
Le sto leccando la figa già tutta bagnata. Ha un profumo che mi fa eccitare all'inverosimile. Le metto due dita dentro. Si dimena e cerca di staccarsi ma la tengo ferma dal bacino con le mani. Vado avanti ancora un po' fino a che non ha la figa fradicia dagli umori.
La sposto e "mettiti a 4 zampe sul tappeto". Lei esegue.
Le do un cuscino "mettilo sotto la testa e inarca la schiena"
La figa si apre come un fiore.
Metto un po' di saliva sulla cappella e la poggio sulle labbra. Ha un sussulto.
Faccio entrare il cazzo piano piano, tutto fino in fondo.
È stretta. Quasi come una vergine.
Aspetto qualche istante affinché si adatti al nuovo ospite.
Comincio a pomparla. Prima lentamente e facendolo arrivare fino in fondo.
Non resisto e comincio a muovermi sempre più velocemente...sta godendo anche lei, lancia dei mugolii, sempre più forti. La prendo per i fianchi e la scopo con tutta la foga che ho. Le colano gli unici dalla figa.
Mi fermo, tolgo tutto il cazzo fuori e mi lecco il nettare che fuoriesce.
Mi siedo sul divano "vieni su e cavalcami". Sale con i piedi sul divano, prendo il cazzo in mano e aspetto che lei scenda e si impali da sola.
Lo fa entrare tutto.
"Il mio moroso non mi ha mai scopato così" mi dice lei.
La cosa mi lascia per un attimo interdetto. Ma lei comincia la sua cavalcata.
"Hai un cazzo unico e mi piace da morire".
"Da oggi dovrai venire qui e farti scopare"
"Voglio che mi fai godere come non mai nella mi vita"
E comincia a muoversi sempre più velocemente. Le metto le mani sul culo e l'aiuto nei movimenti.
Sento salire il momento di sborrare.
"Ti voglio venire sul seno".
"No mi puoi venire dentro...ho la spirale".
Ho aumentato il ritmo e le sono sono venuto in figa. Lei a continuato a muoversi fino a che il cazzo non si è ammosciato.
Si è alzata e si è avvicinato alla mia bocca per essere leccata.
Da quel giorno abbiamo scopato fino alla fine dell'estate.
3
voti
voti
valutazione
4.7
4.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La patente. P2
Commenti dei lettori al racconto erotico