Io, lui, l'altra 3
di
Lady no
genere
incesti
Il sesso e l'eccitazione erano sempre più pervasivi nella mia vita: mi masturbavo ogni giorno, ero sempre eccitata, mi piaceva essere nuda e stuzzicare gli uomini. Mi eccitavano gli uomini adulti, i vecchi, quelli sposati, i miei professori.... Adoravo stuzzicarli, strusciarmici addosso; lo facevo anche con mio nonno su cui spesso mi sedevo in braccio: muovevo il culo sulle sue gambe e gli appoggiavo le tette ora sulle braccia, ora sulle mani. Lui mi toccava le cosce e mi accarezza i seni facendo finta di farlo involontariamente. Mi baciava guance e collo estasiato.
Facevo di tutto anche per fare eccitare i papà delle mie amiche. In macchina, se ci venivano a prendere a scuola o agli allenamenti, chiedevo di sedermi davanti con la scusa del mal d'auto. Mi alzavo la gonna e scoprivo leggermente i seni, mi appoggiavo con le gambe alla loro mano sul cambio e ricambiavo i loro sguardi pieni di voglia. A casa non perdevo occasione per appoggiarmi a loro con il culo o con le tette. Una volta ero appoggiata al tavolo della cucina, messa a novanta, il papà della mia amica mi si avvicinò da dietro con il cazzo e me lo spinse forte sul culo, da dentro ai pantaloni, per farmi sentire quanto era duro, mi sussurrò che ero "bona", io eccitata gli dissi: "mmmh quanto è duro!". Rimanemmo in quella posizione per qualche secondo, simulando un amplesso, poi entrò in cucina sua figlia che ci guardò con occhi sbalorditi, ma senza dire nulla.
Mi divertivo ad eccitare e a strusciarmi su chiunque, una volta ero al parco a mangiare un gelato su una panchina, di fronte a me c'era il prete del paese che leggeva, mi conosceva da quando ero piccola, si diceva fosse un porco, era piuttosto anziano. Io, di fronte a lui, iniziai a leccare il gelato come fosse un cazzo, lui iniziò a guardarmi, leccavo il cono lungo tutta la sua lunghezza, dal basso verso l'alto, poi me lo infilavo tutto in bocca facendo su e giù. Avevo allargato le cosce e scoperto le tette fino a fare intravedere il capezzolo, le stringevo con le braccia. Lui mi guardava a bocca aperta, io continuavo, mi misi una mano sulla figa e inizia a strusciarla, lui si nascose il cazzo dietro al libro e iniziò a muoversi. Venni. Sorrisi. Finì il mio gelato e andai via. Da quel giorno prese a guardarmi sempre con voglia ed eccitazione, io ricambiavo!
Da mio padre le cose procedevano. Io ero sempre seminuda, senza reggiseno e con i pantaloni corti. Lui perennemente eccitato. Scopava ovunque con la sua compagna, spesso faceva apposta affinché lo vedessi, quando capitava, mi guardava come se stesse scopando me e io iniziavo a masturbarmi.
Per casa, mi abbracciava, quando la sua compagna non lo vedeva, iniziava a toccarmi il culo, a baciarmi le tette, a farmi eccitare e a dirmi porcate. Quando mi infilava le dita nella figa, io ansimavo "Ah, ah, sì", "Porca" "Sei una gran maiala!" "Vuoi scopare papà?" E io "Ah, Ah sì, sì, lo voglio", io gli prendevo il cazzo duro in mano e glielo segavo. Facevamo attenzione a non farci vedere dalla sua compagna, ma non facevamo troppa attenzione! Il più delle volte, ci toccavano mentre lei faceva la doccia o cucinava, ma mugugnavano e ansimavano così forte che credo ci sentisse. La cosa mi eccitava ancora di più, adoravo il fatto che fosse gelosa; mi piaceva che si accorgesse del fatto che mio padre volesse scoparmi e che si divertiva a toccarmi e a baciarmi dappertutto.
Una sera ero particolarmente eccitata, le mie fantasie erano arrivate ad un livello in cui non c'è la facevo più. Pensavo al cazzo di mio padre come ad una ossessione e volevo solo scoparmelo in tutte le posizioni. Iniziai a masturbarmi, speravo mi sentisse. Ma non fu così, mi alzai dal letto misi un body rosso aperto sulla figa e sui capezzoli. Andai in camera loro, lei dormiva, mio padre non era in stanza, scesi di sotto, stava dormendo sul divano. Mi avvicinai dolcemente, aveva addosso solo i boxer. Mi misi a cavallo su di lui e iniziai a leccargli le labbra, scesi poi a baciargli il collo, iniziava a svegliarsi, a mugugnare, "mmmmhhhh, mmmmmm". Mi mise le mani sul culo e iniziò a palparlo con forza, mi faceva un po' male. Tornai sulle sua labbra, iniziammo a leccarci e a baciarci come due cani. "Ah, sì, papà, sì". "Mmmmhhhh, come sei calda, me lo fai venire duro". "Lo sento che è duro". Si mise sopra di me, mi tolse il body e iniziò a leccarmi le tette, me le stringeva, "Ah, mi fai male". "Stai zitta troietta, lo so che ti piace" "Sì, sì, succhiamele" Me le succhiava come stesse allattando. Si alzò poi in piedi, mi mise il suo grosso cazzo in bocca, io lo spompinavo piena di voglia, lui mi stringeva i capelli e mi muoveva la testa. "Ah, Ah, che brava sei, sì, sì, sì. Così! Mmmhhhh dove hai imparato! Dimmi chi ti sei scopata!" "Ah, tanti uomini" "Vorrei vederti che te li scopi" "Ti piace vedere tua figlia scopata da altri?" Chiedevo io ansimando mentre gli succhiavo il cazzo. "Si, voglio vedere quanto sei troia". Mi tolse il cazzo dalla bocca, mi fece girare e, "Ah, finalmente, finalmente, il tuo cazzo!" "Troia, quanto lo volevi il cazzo del tuo papà?" "Lo volevo da morire! Ah, Ah, sì, sì, di più, papà, papà! Ah! Ancora" "Ah, quanto sei calda, quanto sei bona, che figa stretta, ah, muoviti, muoviti, sei una puttanella! Una bambina cattiva!" "Sculacciami allora!" Così iniziò a darmi schiaffi sul culo, e io a urlare e a gemere, "Ancora, Ancora!" Mi fece girare di nuovo, io stavo sotto! "Che tette che hai!" "Leccamele!" E iniziò a leccarmele e a mordicchiarmele grugnendo come un maiale. Io stavo per venire, urlavo sempre più forte, finché non notammo.... la sua compagna che ci guardava vicino alle scale, fummo sorpresi, ma non smettemmo di scopare, anzi, io sorrisi malignamente e dissi: "Papà, papà continua!", "Sì, piccola ti faccio venire!" E, con lei che ci guardava scioccata e quasi con le lacrime agli occhi, entrambi provammo un orgasmo fortissimo... "Ahhhhhhhhhh" "Ahhhhhh" "Siiiiiiiiiiih". FINE.
Facevo di tutto anche per fare eccitare i papà delle mie amiche. In macchina, se ci venivano a prendere a scuola o agli allenamenti, chiedevo di sedermi davanti con la scusa del mal d'auto. Mi alzavo la gonna e scoprivo leggermente i seni, mi appoggiavo con le gambe alla loro mano sul cambio e ricambiavo i loro sguardi pieni di voglia. A casa non perdevo occasione per appoggiarmi a loro con il culo o con le tette. Una volta ero appoggiata al tavolo della cucina, messa a novanta, il papà della mia amica mi si avvicinò da dietro con il cazzo e me lo spinse forte sul culo, da dentro ai pantaloni, per farmi sentire quanto era duro, mi sussurrò che ero "bona", io eccitata gli dissi: "mmmh quanto è duro!". Rimanemmo in quella posizione per qualche secondo, simulando un amplesso, poi entrò in cucina sua figlia che ci guardò con occhi sbalorditi, ma senza dire nulla.
Mi divertivo ad eccitare e a strusciarmi su chiunque, una volta ero al parco a mangiare un gelato su una panchina, di fronte a me c'era il prete del paese che leggeva, mi conosceva da quando ero piccola, si diceva fosse un porco, era piuttosto anziano. Io, di fronte a lui, iniziai a leccare il gelato come fosse un cazzo, lui iniziò a guardarmi, leccavo il cono lungo tutta la sua lunghezza, dal basso verso l'alto, poi me lo infilavo tutto in bocca facendo su e giù. Avevo allargato le cosce e scoperto le tette fino a fare intravedere il capezzolo, le stringevo con le braccia. Lui mi guardava a bocca aperta, io continuavo, mi misi una mano sulla figa e inizia a strusciarla, lui si nascose il cazzo dietro al libro e iniziò a muoversi. Venni. Sorrisi. Finì il mio gelato e andai via. Da quel giorno prese a guardarmi sempre con voglia ed eccitazione, io ricambiavo!
Da mio padre le cose procedevano. Io ero sempre seminuda, senza reggiseno e con i pantaloni corti. Lui perennemente eccitato. Scopava ovunque con la sua compagna, spesso faceva apposta affinché lo vedessi, quando capitava, mi guardava come se stesse scopando me e io iniziavo a masturbarmi.
Per casa, mi abbracciava, quando la sua compagna non lo vedeva, iniziava a toccarmi il culo, a baciarmi le tette, a farmi eccitare e a dirmi porcate. Quando mi infilava le dita nella figa, io ansimavo "Ah, ah, sì", "Porca" "Sei una gran maiala!" "Vuoi scopare papà?" E io "Ah, Ah sì, sì, lo voglio", io gli prendevo il cazzo duro in mano e glielo segavo. Facevamo attenzione a non farci vedere dalla sua compagna, ma non facevamo troppa attenzione! Il più delle volte, ci toccavano mentre lei faceva la doccia o cucinava, ma mugugnavano e ansimavano così forte che credo ci sentisse. La cosa mi eccitava ancora di più, adoravo il fatto che fosse gelosa; mi piaceva che si accorgesse del fatto che mio padre volesse scoparmi e che si divertiva a toccarmi e a baciarmi dappertutto.
Una sera ero particolarmente eccitata, le mie fantasie erano arrivate ad un livello in cui non c'è la facevo più. Pensavo al cazzo di mio padre come ad una ossessione e volevo solo scoparmelo in tutte le posizioni. Iniziai a masturbarmi, speravo mi sentisse. Ma non fu così, mi alzai dal letto misi un body rosso aperto sulla figa e sui capezzoli. Andai in camera loro, lei dormiva, mio padre non era in stanza, scesi di sotto, stava dormendo sul divano. Mi avvicinai dolcemente, aveva addosso solo i boxer. Mi misi a cavallo su di lui e iniziai a leccargli le labbra, scesi poi a baciargli il collo, iniziava a svegliarsi, a mugugnare, "mmmmhhhh, mmmmmm". Mi mise le mani sul culo e iniziò a palparlo con forza, mi faceva un po' male. Tornai sulle sua labbra, iniziammo a leccarci e a baciarci come due cani. "Ah, sì, papà, sì". "Mmmmhhhh, come sei calda, me lo fai venire duro". "Lo sento che è duro". Si mise sopra di me, mi tolse il body e iniziò a leccarmi le tette, me le stringeva, "Ah, mi fai male". "Stai zitta troietta, lo so che ti piace" "Sì, sì, succhiamele" Me le succhiava come stesse allattando. Si alzò poi in piedi, mi mise il suo grosso cazzo in bocca, io lo spompinavo piena di voglia, lui mi stringeva i capelli e mi muoveva la testa. "Ah, Ah, che brava sei, sì, sì, sì. Così! Mmmhhhh dove hai imparato! Dimmi chi ti sei scopata!" "Ah, tanti uomini" "Vorrei vederti che te li scopi" "Ti piace vedere tua figlia scopata da altri?" Chiedevo io ansimando mentre gli succhiavo il cazzo. "Si, voglio vedere quanto sei troia". Mi tolse il cazzo dalla bocca, mi fece girare e, "Ah, finalmente, finalmente, il tuo cazzo!" "Troia, quanto lo volevi il cazzo del tuo papà?" "Lo volevo da morire! Ah, Ah, sì, sì, di più, papà, papà! Ah! Ancora" "Ah, quanto sei calda, quanto sei bona, che figa stretta, ah, muoviti, muoviti, sei una puttanella! Una bambina cattiva!" "Sculacciami allora!" Così iniziò a darmi schiaffi sul culo, e io a urlare e a gemere, "Ancora, Ancora!" Mi fece girare di nuovo, io stavo sotto! "Che tette che hai!" "Leccamele!" E iniziò a leccarmele e a mordicchiarmele grugnendo come un maiale. Io stavo per venire, urlavo sempre più forte, finché non notammo.... la sua compagna che ci guardava vicino alle scale, fummo sorpresi, ma non smettemmo di scopare, anzi, io sorrisi malignamente e dissi: "Papà, papà continua!", "Sì, piccola ti faccio venire!" E, con lei che ci guardava scioccata e quasi con le lacrime agli occhi, entrambi provammo un orgasmo fortissimo... "Ahhhhhhhhhh" "Ahhhhhh" "Siiiiiiiiiiih". FINE.
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