Io, lui, l'altra 2
di
Lady no
genere
incesti
Dopo quella sera, io tornai da mia madre. Inizialmente, non ci fu un seguito diretto, ma quella esperienza aveva lasciato una traccia dietro di sé. Il mio corpo si stava sviluppando, la mie forme si stavano riempiendo, il mio interesse verso il sesso aumentava, i ragazzi e gli uomini in generale iniziavano a guardarmi, a farmi dei complimenti... Una volta un uomo per strada mi disse che avevo un bel culo, un altro, in treno, non fece che guardarmi le tette per tutto il viaggio, io le stringevo apposta per farlo eccitare. Casa di mio padre era spesso frequentata dai suoi amici, anche loro avevano notato che stavo crescendo. Se venivano a cena mi fissavano, dicevano a mio padre che mi ero fatta bella, se mi chinavo mi guardavano il culo o le tette e spesso, usavano scuse per palpeggiarmi... La cosa mi piaceva, ah.... Se mi piaceva... Quando venivano mi vestivo poco di proposito e assumevo le pose più sconce per farmi guardare. Mio padre si divertiva in quel gioco, in quei suoi amici che sbavavano dietro ad una mia scollatura o ai miei pantaloncini corti, al contrario, la mia matrigna iniziava ad essere gelosa, a farmi battute acide e a dirmi che ero volgare; lei stessa aveva notato, non solo l'interesse degli altri e il mio atteggiamento smaliziato, ma l'interesse stesso di mio padre, molto eccitato dalla mia presenza. Mi guardava estasiato, mi abbracciava sul divano, mi palpeggiava ogni volta che ce ne era l'occasione e mi portava a fare shopping consigliandomi sui vestiti. Gli piaceva vedermi vestita da troia, si infilava in camerino per vedermi in biancheria e mi diceva di togliere il reggiseno per fare stare meglio i nuovi abiti, quando mi vedeva nuda mi sorrideva ammiccante, si leccava le labbra e emetteva piccoli gemiti di piacere, dicendo che avevo tette e culo stupendi. Io sorridevo e me le accarezzavo per fargli piacere, mentre vedevo come, da sopra ai pantaloni, il suo cazzo si gonfiava. Un giorno andammo io lui e la sua compagna in spiaggia, io indossavo un costume da bagno appena comprato, intero, ma molto scollato e sgambato. Mi stava stretto e le mie tette ci scoppiavano dentro, andammo in una spiaggetta libera, eravamo da soli, altri due ombrelloni si vedevano in lontananza. Mio padre era come al solito eccitato e lo ero anche io. Arrivati in spiaggia e sistemato l'ombrellone, mio padre e la sua compagna mi dicono che sarebbero andati a fare un bagno dietro gli scogli, pensai che volessero scopare, io un po' infastidita, dissi loro che li avrei aspettati là, ma andai a fare un tuffo e li notai in lontananza su uno scoglio. Lui le stava leccando la figa e lei, dal piacere godeva e si toccava le tette. Lui era nudo con il cazzo in mano. Lei glielo prese in bocca, poi se lo mise tra le tette, fino, credo, a farlo venire. Io ero ancora più eccitata. Tornai a riva e aspettai che arrivassero anche loro. Quando furono là, lei si mise a prendere il sole, fino a che non si addormentò . Mio padre mi fece i complimenti per il costume disse che mi evidenziava i capezzoli. Io gli risposi che mi stringeva sul seno, furbescamente, mi invitò a toglierlo per stare più comoda, in fondo, non c'era nessuno! Lo feci e lui commentò con un "mmmmmhhh". Mi disse se avrebbe potuto spalmarmi la crema, certo! Risposi. Mi sedetti sulla sdraio, in mezzo alle sue gambe, con il culo ben appoggiato al suo cazzo, lui disse "Sì, così!". "Che pelle morbida hai", commentò mentre mi spalmava la schiena. "Ah, è così rilassante, dissi io!". Mi appoggiai con la schiena al suo petto, lui iniziò a spalmarmela sulle cosce, la sua compagna dormiva, così lui si spinse ad accarezzare la pancia. Io iniziai a muovere il culo sul suo cazzo e lui a strusciarsi. Iniziò a baciarmi il collo e la schiena e mise una mano sulla mia figa e una sui miei seni nudi. Io iniziai a gemere. E lui, mugugnando "Che belle tette!" Me le toccava avidamente, io girai la testa da un lato e sempre strusciandomi sul suo cazzo che era ormai fuori dal costume, iniziai a baciargli le guance e il collo finché non iniziammo ad accarezzarci con le lingue. Lui prese il tubo della crema solare e iniziò a strusciarlo sulla mia figa, poi me lo infilò dentro, facendo su e giù dolcemente. Intanto, mi baciava e io ansimavo. Lui mi diceva che ero bellissima e che ero una troia. Io rispondevo di sì. "Ah, sì, papà non fermarti, ah sì così così, ah". "Ti piace?", "Sì, sì, sì!" "Sei una maiala!", Sì, sì! Sono la tua maiala". Lui iniziò a segarsi, io non ce la feci più e venni bagnandomi come una cagna. Anche lui venne, sporcandomi culo e schiena. Mi baciò di nuovo, mentre la sua compagna dormiva o ... Faceva finta.
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