La Storia di Anna e Daniele - Capitolo III

di
genere
trio

Siamo arrivati a Bormio in albergo sotto un sole che spaccava le pietre, l'aria era frizzante e un inebriante profumo di montagna. Una pausa dalla routine, certo, ma per noi avrebbe potuto essere molto di più. Un albergo lontano da dove viviamo, avrebbe garantito la conoscenza di persone fuori dal nostro giro e la nostra privacy rispetto a chi ci conosce
Mentre disfacevo i bagagli, la mente mi è volata a quel tradimento di Anna di qualche mese prima. Strano a dirsi, ma ci aveva aperto un mondo. La nostra prima volta a tre, in vacanza, quasi per gioco. Una scoperta, un desiderio condiviso che ci aveva spinto oltre. Ma poi, tornati a casa, avevamo capito quanto fosse difficile replicarlo. Non volevamo rifarlo con gli stessi, e trovare sconosciuti con cui si accendesse la scintilla... beh, non era semplice.
La mattina dopo, siamo andati ha prenotare un massaggio per Anna. Era disponibile Karim, un ragazzo di carnagione scura di probabile origine nordafricana. Muscoloso e alto poco meno di due metri, era imponente, sicuramente i suoi massaggi erano energici. Anna mi ha lanciato uno sguardo di intesa, le brillavano gli occhi, io le ho sorriso capendo le sue intenzioni. Anna si è messa d'accordo per il tardo pomeriggio
Durante il pranzo le ho chiesto: "cosa ne pensi?"
"Karim è imponente, e se tanto mi da tanto… Ed è pure attraente; dopo il massaggio ti so dire, cercherò di forzare le cose." mi ha detto decisa.
Nel pomeriggio abbiamo fatto il giro delle varie aree termali, rilassandoci poi nella vasca calda all'aperto, con vista sulle montagne imbiancate.
Arrivata l'ora del suo massaggio, io sono tornato in stanza ad aspettarla.
Quando è tornata, i suoi occhi brillavano, le guance arrossate. "Ti ricordi quel film porno che abbiamo visto l'altro giorno e mi ha fatto venire una voglia matta di provare con un nero superdotato?" mi ha chiesto, e io ho fatto cenno di sì. "Lo abbiamo trovato! Adesso ti racconto!" ha detto trionfante.
"Durante il massaggio, Karim, mentre ero a pancia sotto, ha iniziato a sfiorarmi volutamente le mie parti intime, massaggiando l’interno coscia, ed io ho iniziato ad eccitarmi. Allora mi sono messa supina, ho tolto gli slip e allargato le gambe, in un chiaro messaggio. Lui, sulla mia destra, dopo un attimo di incertezza, mi ha sorriso; capendo cosa volevo, ha preso in mano la mia vulva, strizzandola leggermente. Poi ha iniziato a massaggiarmela lentamente, torcendomi delicatamente le piccole labbra e il clitoride, mentre mi aprivo al massimo."
"Lui ha intuito la mia voglia e ha infilato due dita dentro la vagina, già bagnata e aperta; ha iniziato a massaggiarmi internamente, mentre con il pollice mi torturava il clitoride. Stavo godendo come una pazza. Lui indossava una comoda divisa bianca e ho notato che la sua erezione tendeva i pantaloni in un lungo arco verso il basso.
"Mentre lui continuava a masturbarmi gli ho slacciato i pantaloni e abbassato i boxer, liberandolo. Era... impressionante. L’ho stretto, e la mia mano non riusciva a tenerlo tutto; a quel punto sono stata sopraffatta da un orgasmo intenso."
Lui voleva la sua parte di godimento e mi ha messo in posizione per penetrarmi, ma io l’ho fermato. "No, a parte che il tuo cazzo mi fa un po' paura, io e mio marito siamo una coppia aperta, quindi, se ti va, puoi venire in camera da noi stasera per continuare quello che abbiamo iniziato, insieme a mio marito" ho detto.
"Lui, con un'espressione maliziosa, ha detto "Paura, eh?" ridendo piano. "L’idea di continuare con entrambi mi piace parecchio. A che ora mi aspettate?""
Gli ho detto di vederci dopocena al bar per un drink poi saremmo saliti nella nostra camera."
L'occasione che cercavamo si era presentata. "Perfetto, non vedo l’ora di vederti alle prese col suo cazzo!" le ho detto, entusiasta
"Certo che con queste cose siamo fortunati!" ha aggiunto lei sorridendo.
Dopo una cena leggera siamo andati al bar e ci siamo seduti al tavolino. Poco dopo è arrivato Karim, si è seduto con noi e abbiamo ordinato. Abbiamo chiacchierato un po' di tempo per prendere una minima confidenza. Anna era radiosa, io sentivo un'energia strana; un mix di adrenalina e curiosità mentre Karim era tranquillo e sorridente, il che mi faceva sospettare che quella non fosse la prima volta in tre. Era arrivato il momento di salire in camera.
Una volta entrati, Anna lo ha preso per mano e si è seduta con lui sul bordo del letto, io mi sono accomodato sulla poltroncina davanti a loro. Anna era minuta e di pelle chiara, il che creava un contrasto evidente con lui che era un gigante nero.
Lei ha iniziato a toccarglielo sopra la stoffa leggera dei pantaloni, saggiandone la forma e dimensioni. Lentamente gli ha slacciato la cintura, poi i bottoni, e infine ha infilato la mano negli slip e ne ha estratto un pene nero di notevole lunghezza e spessore, curvo in basso, con un glande ben proporzionato all'asta. . Ha iniziato a menarlo, prima con una mano, poi con due; mostrandomi, sorridendo, quanto era lungo. A quel punto si è spogliata, si è fatta la coda, come pronta ad un attività ginnica, si comportava come le attrici nei film porno. Ed era solo per me. Anche lui si è spogliato mostrando un fisico muscoloso ma proporzionato, con unica eccezione: la proboscide che gli spuntava dal pube.
Lei gli arrivava al torace. Ha iniziato a succhiargli i capezzoli neri e, scendendo lentamente e leccandolo, è arrivata al suo cazzo nero. A quel punto era seduta sul letto, il pene era all'altezza dei suoi occhi. Mi ha guardato per assicurarsi che io vedessi bene. Poi lo ha afferrato e ha incominciato a leccarne la punta, iniziando poi ad allargare la bocca sulla cappella. Lui le teneva la testa, lei i fianchi, e hanno iniziato un andirivieni lento, plastico e sincrono, con il lungo pene che entrava sempre più a fondo per poi uscire quasi tutto. Lui, visto l’atteggiamento che aveva lei verso di me, stava al gioco e si è messo in posa per me.
Karim si è inginocchiato ai piedi del letto e, prendendole le gambe, gliele ha allargate, coricandola sul materasso con le gambe ben sollevate, così che la sua vulva gli fosse completamente esposta. Un bocciolo socchiuso e bagnato di desiderio che mostrava le piccole labbra turgide e il clitoride prominente. Karim non puntato subito al centro. La sua lingua ha iniziato a esplorare, sfiorando l'interno delle cosce, per arrivare, leggero come una piuma, proprio su quel bocciolo pulsante.
La sua lingua si è posata subito sul clitoride, iniziando a lavorarlo con decisione. Lei ha inarcato la schiena, sentendo l'intensità salire rapidamente. Karim ha continuato a stimolare con precisione, alternando leccate e succhiate. I gemiti di lei si sono fatti più pressanti, quasi un lamento. Le sue dita si sono strette sul lenzuolo, mentre le gambe tremavano.
Karim ha intensificato il ritmo, la sua lingua una spirale instancabile su quel punto pulsante. Un brivido le è corso per tutto il corpo, prendendo il controllo. Un grido le è sfuggito dalle labbra, il corpo teso in un arco perfetto, mentre ondate di piacere l'hanno scossa violentemente.
Il suo corpo si è afflosciato sul materasso, il respiro affannoso. Piccoli spasmi le hanno scosso ancora le gambe. Karim ha continuato a leccarla per un altro istante, poi ha sollevato la testa.
Anna era ancora un po' affannata, il suo corpo che si stava lentamente rilassando. Ha guardato Karim, un sorriso di gratitudine e una traccia di malizia negli occhi. Poi il suo sguardo è scivolato sul suo cazzo, che ancora pulsava invitante. Ho visto un'espressione indecisa sul suo volto, poi si è voltata verso di me, come a cercare il mio incoraggiamento.
"Amore," ha sussurrato, "vorrei provare... a impalarmi mi aiuti?"
"È... è davvero lungo e , ho un po' paura, ma... voglio provarci."
" Mi spoglio e sono da te" le ho detto
Karim si è sdraiato supino sul letto, le gambe leggermente divaricate. Anna si è posizionata a cavalcioni su di lui, con la faccia rivolta verso la sua, mentre io mi sono messo dietro di lei, le mani sui suoi fianchi.
La punta del cazzo di Karim ha sfiorato l'apertura bagnata di Anna, un contatto che ha fatto scuotere il suo corpo. Anna ha emesso un piccolo lamento, una smorfia sul viso, poi ha annuito leggermente. Ho afferrato i suoi glutei e li ho delicatamente allargati, dandole più spazio e offrendomi una visuale perfetta del suo ingresso stretto che lentamente si apriva attorno al pene di Karim.
Anna ha preso un respiro profondo, mentre iniziava a scendere sul membro di Karim. Ogni millimetro era una sfida, un mix di bruciore e dilatazione, ma la determinazione nei suoi occhi era palpabile. Ho continuato a guidarla con le mie mani, sentendo il calore e la tensione dei suoi muscoli, mentre la sua vagina inghiottiva lentamente il cazzo enorme di Karim.
"Piano, amore, ce la fai?" le ho sussurrato all'orecchio, stringendola delicatamente.
"Ce la fai?" le ho chiesto, la mia voce roca per la tensione. Lei ha annuito di nuovo, Il suo corpo fremeva. La sua vagina doveva abituarsi alle sue dimensioni.
Mentre Anna si sforzava di accogliere la massiccia erezione di Karim, le mie dita hanno cercato il suo clitoride. L'ho trovato, turgido e sensibile per la tensione, e ho iniziato a stimolarlo con movimenti precisi e stimolanti. Contemporaneamente, ho iniziato a penetrare ritmicamente il suo buchetto rosa con la lingua, per distogliere la sua attenzione dal dolore della dilatazione.
Ho sentito i suoi muscoli rilassarsi appena, quel tanto che bastava per permettere al pene di Karim di scivolare un altro millimetro più in profondità. La sua volontà era chiara: lo voleva tutto, e io ero lì per aiutarla.
Poi, Anna ha sollevato leggermente i fianchi e si è spinta ancora più in basso, cercando di inghiottire ogni centimetro di Karim. Un gemito strozzato le è sfuggito dalle labbra, ma non si è fermata. I suoi occhi si sono girati verso di me.
"Daniele... è entrato tutto? Me lo sento in fondo!" ha ansimato, la voce un sussurro roca, mentre spingeva.
Da dietro, con i suoi glutei stretti e allargati sotto le mie mani, potevo vedere ogni cosa. Il cazzo di Karim era ora completamente dentro di lei, la grossa cappella scomparsa, l'asta enorme che la riempiva fino in fondo, rimanevano fuori solo le palle. Era uno spettacolo impressionante.
"Sì, amore," ho risposto, la mia voce un po' tremante per l'emozione. "È tutto dentro. Perfetto. Sei stata bravissima."
Dopo qualche istante, il suo corpo ha iniziato ad abituarsi. Anna ha sollevato di nuovo il busto. Poi, ha iniziato un profondo su e giù sul lungo cazzo di Karim.
I suoi movimenti erano ampi, fluidi, e pieni. Ogni volta che si abbassava, il corpo di Karim sussultava leggermente, e il pene entrava completamente. Quando risaliva, quasi tutto il membro scivolava fuori, per poi essere riaccolto con un sospiro di piacere.
Da dietro, le mie mani ancora sui suoi fianchi, ero un osservatore privilegiato. I miei occhi non si staccavano dalla scena, ammirando ogni contrazione, ogni spinta, il modo in cui il pene di Karim scompariva e riappariva. Anna stava vivendo esattamente ciò che desiderava, e io ero lì, partecipe.
Il ritmo si è fatto più veloce. Anna gemeva sempre più forte, la testa all'indietro, i capelli che le frustavano le spalle a ogni spinta. Il suo corpo ha iniziato a tremare violentemente, i muscoli si sono contratti. Ho sentito una serie di spasmi profondi scuoterla, e un grido le è sfuggito, il suo secondo, intenso orgasmo della serata. Si è afflosciata di nuovo su Karim, ansimando, il corpo scosso da piccoli tremori.
Dopo aver ripreso fiato, un sorriso trionfante e non del tutto sazio si è stampato sul suo volto. Ha alzato lo sguardo su Karim, poi su di me. Era carica, e aveva già in mente il prossimo passo.
"Adesso voglio che Karim mi prenda da dietro," ha detto, la voce ancora un po' roca ma decisa, "e tu, Daniele, in bocca."
Con Anna al comando, i movimenti si sono fatti rapidi e decisi. Si è girata, mettendosi a carponi sul letto, con i fianchi sollevati e il sedere in bella vista per Karim. Lui, senza perdere un istante, si è posizionato dietro di lei, il suo lungo pene che già premeva contro la sua vulva
Mi sono inginocchiato di fronte a lei, mentre Karim entrava già dentro di lei da dietro. Anna ha afferrato il mio membro con una mano, il suo sguardo intenso fisso sul mio. Senza esitazione, ha abbassato la testa e ha iniziato a succhiare il mio pene con avidità, mentre le spinte di Karim la penetravano profondamente da dietro. Dalla mia posizione potevo vedere il grosso fallo che spariva dentro di lei.
Con Karim fermo dentro di lei e il mio membro nella sua bocca, Anna ha iniziato a muoversi avanti e indietro, guidando il ritmo di entrambi gli incontri. Ogni sua spinta la faceva penetrare profondamente da Karim, mentre contemporaneamente usava la sua bocca per succhiare e lavorare il mio cazzo. Era uno spettacolo incredibile: lei che controllava il tutto, godendo.
Questo ritmo è durato per un po', con Anna che si muoveva in un modo che sembrava farla impazzire di piacere, mentre noi due restavamo in una posizione di pura ricezione.
Poi, con un improvviso sussulto, Anna si è fermata. "Non sono ancora sazia," ha mormorato, la voce quasi un ruggito sommesso. "Voglio di più. Voglio... tutti e due dentro. Karim, il tuo nella vagina. Daniele, il tuo nell'ano. " Anna ci ha guardato entrambi, la sua espressione era una sfida e un invito.
Con una determinazione che non ammetteva repliche, Anna ha iniziato a dirigere i nostri movimenti. Per prima cosa, mi ha ordinato di mettermi supino sul letto. Io, Daniele, mi sono disteso, guardandola con trepidazione mentre lei si posizionava.
Anna si è poi seduta a cavalcioni su Karim, ma rivolta verso i piedi del letto, dandomi le spalle. Ma sono inginocchiato, pronto a eseguire il mio ruolo. Il mio cazzo era già teso e puntava verso l'apertura anale di Anna, che era esposta e in attesa.
Anna ha abbassato lentamente il suo bacino, guidando l'enorme membro di Karim nella sua vagina. Un sospiro profondo le è sfuggito mentre la pienezza la riempiva di nuovo, ma questa volta senza il dolore iniziale, solo una sensazione di potenza e piacere. Ha atteso un attimo, assaporando il riempimento completo.
Poi, con i fianchi ben posizionati sul corpo di Karim, ha mosso leggermente il bacino, offrendomi l'apertura anale. I suoi occhi si sono rivolti a me. Era un invito silenzioso, una conferma che il mio turno era arrivato. La guardai, il mio cazzo teso che pulsava.
Mi sono chinato e ho inumidito il suo buchetto con la mia saliva, preparandola all'ingresso. Anna era già abituata ai rapporti anali, e lo si percepiva dalla sua postura rilassata, nonostante la tensione del momento.
Senza esitazione, ho spinto in avanti. Il mio pene è entrato con una facilità sorprendente, scivolando senza intoppi. Un gemito di sollievo e piacere le è sfuggito, confermando la mia impressione: forse era più ricettiva nell'ano, o semplicemente più preparata a quella specifica sensazione.
Ora Anna stava assaporando la sensazione di pienezza assoluta: Karim la penetrava profondamente nella vagina, mentre il mio membro la riempiva nell'ano.
Un'onda di piacere ha percorso il corpo di Anna. Ha iniziato a muoversi con un ritmo profondo che ha coinvolto tutti e tre. Le sue spinte avanti e indietro erano ora amplificate dalla doppia penetrazione, con il mio pene che la riempiva da dietro e quello di Karim che la sfondava da sotto.
Il ritmo si è mantenuto intenso per un po', poi, con un movimento improvviso e deciso, Anna ha annunciato la sua prossima mossa. "Ora cambiamo!" ha detto, la voce affannata ma carica di autorità. Senza aspettare una nostra risposta, Anna ha guidato la transizione con precisione. Karim si è disteso supino sul letto. Anna, con una grazia sorprendente, si è seduta a cavalcioni su di lui, con la faccia rivolta verso di me.
La sua espressione era un misto di anticipazione e audacia. Ha afferrato l'enorme membro di Karim e, con un respiro profondo, lo ha guidato con decisione verso la sua apertura anale. Il cazzo di Karim, gigantesco, è entrato nel suo retto con una facilità sorprendente, quasi senza un lamento. Probabilmente, la recente sodomizzazione da parte mia, aveva già preparato e dilatato quella via, rendendola insolitamente ricettiva alla sua dimensione imponente. Un sospiro di pienezza le è sfuggito, non di dolore, ma di pura, intensa soddisfazione.
Nel frattempo, la sua vagina, ora libera e bagnata, era proprio di fronte a me, Daniele. Anna ha incontrato il mio sguardo con occhi brillanti di desiderio e, con un movimento esplicito dei fianchi, me l'ha offerta. "Daniele," ha ordinato, la voce roca di eccitazione, "nella figa. Adesso."
Senza esitazione, mi sono posizionato davanti a lei, sollevando leggermente i suoi fianchi per un migliore allineamento. Con una spinta precisa, ho affondato il mio pene nella sua vagina, sentendola avvolgersi completamente attorno a me.
Ora Anna era di nuovo al centro di una doppia penetrazione, in una configurazione completamente nuova: il pene massiccio di Karim la riempiva analmente da sotto, mentre io, Daniele, la penetravo vaginalmente da davanti. Il suo respiro si è fatto più pesante, i suoi occhi brillavano. Era evidente che era pronta a dettare il ritmo di questo nuovo, travolgente vortice di piacere.
I nostri gemiti si sono mescolati ai suoi. Io e Karim abbiamo iniziato a seguirla, lasciandoci guidare dai suoi movimenti. Le sue contrazioni si sono fatte più intense, i gemiti più acuti. All'improvviso, un grido liberatorio le è sfuggito dalle labbra, il suo corpo si è inarcato con forza mentre ondate di piacere la scuotevano violentemente. Quasi contemporaneamente, sentendo il suo orgasmo avvolgerci, io e Karim abbiamo raggiunto il nostro culmine.
Con un'esplosione di piacere, abbiamo entrambi riversato il nostro seme profondamente dentro di lei, uno nella vagina e l'altro nell'ano. Il respiro di tutti e tre era affannoso, i muscoli tremanti. Ci siamo lasciati andare, i nostri corpi afflosciati, stremati ma incredibilmente soddisfatti. Karim e io ci siamo sfilati lentamente da Anna. Il suono umido del distacco ha segnato la fine di quell'intenso culmine.
Anna era stesa sul letto, le gambe divaricate, il respiro irregolare. Dalla sua vagina e dal suo ano hanno iniziato a scendere rivoli di sperma, brillanti e densi contro la sua pelle chiara. Era la chiara prova del nostro piacere, un liquido caldo che si spargeva sulle lenzuola.
Il silenzio, interrotto solo dal nostro respiro affannoso e dal leggero gocciolio del seme sulle lenzuola, avvolgeva la stanza. Anna, gli occhi socchiusi, aveva un sorriso beato stampato sulle labbra. Karim si è mosso appena, posando una mano sulla sua coscia, in un gesto di affetto e profonda gratitudine. Anch'io, ancora ansimante, ho allungato una mano e l’ho accarezzata, sentendo il calore del suo corpo contro il mio. Non c'era bisogno di parole.
Anna era distesa, completamente esausta ma visibilmente appagata, con quei rivoli di sperma che le colavano sul corpo. Karim si è tirato su sui gomiti, il suo sguardo su di lei, un sorriso soddisfatto. 'Devo dire, Anna,' ha mormorato, 'che hai una capienza impressionante.' Lei ha riso.
Dopo un momento di silenzio, Anna si è tirata su leggermente, appoggiandosi su un gomito. Ha guardato Karim, un luccichio intrigante nei suoi occhi.
"rimari," ha iniziato, la voce bassa e carica di curiosità, "dimmi, hai amici... come te? Intendo dire, con un cazzo come il tuo?"
Karim ha spalancato gli occhi per un istante, sorpreso dalla schiettezza della domanda, poi un sorriso sornione gli si è dipinto sul viso. Ha capito subito dove voleva andare a parare Anna.
Si è tirato su, appoggiandosi sui gomiti. "Beh, se la signora è disposta a esplorare, io conosco un paio di ragazzi che sarebbero più che felici di aiutarla in questa... esplorazione." Un lampo nei suoi occhi suggeriva che stesse già pensando a chi chiamare. "Hanno un talento particolare per le dimensioni, te lo assicuro. Non vi deluderanno. Karim mi ha lanciato un'occhiata, di divertimento, sapendo che Anna non si sarebbe tirata indietro.
Anna si è voltata verso di me, coni suoi occhi brillanti e pieni di un'eccitazione. La sua mano ha cercato la mia. "Amore, sei disposto a fare una una gang bang?" ha sussurrato, la voce carica di desiderio.
Ho guardato Anna, poi ho incrociato lo sguardo divertito di Karim. Un sorriso lento ha iniziato a spuntarsi sulle mie labbra. "Una gang bang, dici?" ho ripetuto, assaporando le parole. "Con te, e con lui, e con... beh, con chi altro ci sarà?" La mia voce era un misto di incredulità ed eccitazione.
Ho stretto la mano di Anna. "Amore," ho detto, la voce un po' roca, "sai che sono sempre disposto a esplorare con te. È questo che facciamo. Ma voglio assicurarmi che sia qualcosa che desideri davvero." Non era un dubbio, ma una riaffermazione del nostro impegno reciproco.
Anna ha annuito con convinzione. "Lo desidero," ha risposto, i suoi occhi ancora più intensi. "Voglio farlo con te, e perché tu sia lì con me, a vedere, a sentire... a essere parte di tutto questo."
Un sorriso si è formato sulle mie labbra. Il suo modo di renderlo nostro, anche con altri coinvolti, era rassicurante. "Allora," ho detto, guardando Karim, "sembra che avremo bisogno di qualche... introduzione. Chi sono questi amici, Karim?"
L'eccitazione di Anna era contagiosa, e la mia stessa anticipazione cresceva a ogni parola di Karim. L'idea di esplorare questi nuovi orizzonti con lei, e con la complicità di Karim, era inebriante. "E questi due," ho chiesto, un lampo di curiosità nei miei occhi, "sono anche loro... come te, Karim?"
Karim ha sorriso, capendo perfettamente il sottinteso. "Oh sì, Daniele," ha risposto con un tono che mischiava un pizzico di orgoglio e un sorriso sornione. "Si chiamano Ahmed e Omar, e sono entrambi nordafricani, proprio come me. E ti assicuro che non solo sono ben dotati, ma sanno anche come far divertire una donna. C'è qualcosa nella nostra cultura," ha aggiunto con una strizzatina d'occhio, "che ci rende particolarmente... generosi, diciamo."
Anna ha riso, un suono cristallino che ha riempito la stanza. "Ancora meglio!" ha esclamato, stringendo la mia mano. "Non vedo l'ora, amore. Sarà un'esperienza davvero... esotica."
Karim ha annuito, soddisfatto. "Direi di sì. Ho pensato che avrebbero aggiunto un tocco di... pepe alla serata. E sono anche molto rispettosi e discreti. Vi piaceranno."
Sentivo il cuore battere più forte. La curiosità di Anna, la sua audacia, mi spingevano a superare ogni esitazione. Non era solo una fantasia, stava diventando realtà.
La proposta era nell'aria, una scintilla che aveva acceso un fuoco inatteso. L’idea di Ahmed e Omar, due uomini nordafricani dotati come Karim, aveva aggiunto un ulteriore strato di eccitazione. Era un’avventura che prometteva di essere tanto intensa quanto inesplorata.
Karim, cogliendo l’entusiasmo, ha tirato fuori il telefono. Si è allontanato leggermente, le sue parole sommesse al ricevitore, mentre Anna e io ci siamo scambiati sguardi carichi di anticipazione. Pochi minuti dopo, è tornato, il suo volto illuminato da un’espressione soddisfatta. "Ottime notizie," ha annunciato, guardando prima me e poi Anna. "Ho parlato con Ahmed e Omar. Sono entusiasti dell’idea e, a quanto pare, il prossimo weekend sono entrambi liberi."
Anna ha stretto la mia mano con un’eccitazione palpabile, i suoi occhi brillanti. "Perfetto!" ha esclamato.
Karim ha continuato, con un tono pratico che nascondeva a malapena un velo di eccitazione. "Ho pensato di organizzare tutto a casa mia. Ho uno spazio abbastanza discreto, un po’ fuori mano, così abbiamo tutta la privacy di cui abbiamo bisogno. È un posto dove possiamo sentirci tutti a nostro agio, senza preoccupazioni."
Ha incrociato il mio sguardo, un cenno d’intesa. "E, per quanto riguarda l’ora... direi che sabato sera, magari dalle 21 in poi, sarebbe l’ideale. Così abbiamo tempo di cenare con calma, magari fare due chiacchiere per conoscerci un po’ prima di... iniziare la festa."
Anna ha annuito vigorosamente. "Mi sembra perfetto, Karim! Non vedo l’ora."
Sentivo una strana combinazione di nervosismo ed eccitazione. Sabato sera. Due sconosciuti. La mia Anna. Un’avventura che prometteva di essere indimenticabile. Ho stretto la mano di Anna, un sorriso che si allargava sul mio viso. "Allora è deciso," ho detto. "Sabato sera, a casa di Karim."
Il resto della settimana è passato tranquillo, in un'attesa crescente. Tra me e Anna non c'è stato bisogno di troppe parole; gli sguardi e le carezze bastavano a ricordarci l'appuntamento. Lei era visibilmente eccitata e curiosa, soprattutto riguardo ad Ahmed e Omar, e alle loro "dimensioni".
Il venerdì sera, mentre eravamo sul divano, Anna mi si è girata e ha sussurrato: "Amore, sei pronto?" Le ho sorriso, stringendola: "Con te, sempre."

Continua...

Per commenti bangalore@libero.it
scritto il
2025-07-19
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