La Storia di Anna e Daniele - Capitolo II
di
Bangalore
genere
trio
Il giorno dopo, il sole è entrato dalla finestra e l'aria è stata strana, quasi carica. Anna si è stiracchiata vicino a me con un sorriso leggero. Non è servito parlare; i nostri corpi, ancora intrecciati, hanno detto tutto di quella notte che ci ha cambiati.
Da quel momento, abbiamo sentito entrambi una curiosità nuova. Così, quasi per gioco, abbiamo iniziato a parlare più apertamente, a fare battute più audaci. Ogni cosa ha acceso la nostra fantasia, facendoci immaginare scenari che prima non avremmo mai pensato.
Mentre facevamo l'amore ci divertivamo con alcune fantasie. La più ricorrente era quella di far partecipare un "terzo", e l'eccitazione tra noi saliva alle stelle ogni volta che ne parlavamo. Il terzo, cambiava di volta in volta: a volte era un giovane collega a cena da noi, altre un fattorino dopo una consegna a domicilio. Oppure, io che rientravo a casa e la trovavo a far sesso con l'idraulico.
Anna si eccitava tantissimo, e io con lei. Se normalmente non parlava mai in modo volgare, durante il sesso si lasciava andare, senza filtri, mi faceva impazzire. Il limite tra il parlarne e il farlo era lì, sottile, ma il pensiero che avremmo potuto superarlo ci faceva sentire vivi. Non avevamo fretta, solo un'eccitante attesa. Sapevamo che il momento giusto sarebbe arrivato.
L'occasione si è presentata non molto tempo dopo. Abbiamo deciso di fare le vacanze in un villaggio nel nord della Sardegna. Il pacchetto includeva corsi di tennis e di windsurf, e io ho iniziato a frequentarli entrambi. Anna, invece, ha preferito godersi il sole in spiaggia.
L'istruttore di windsurf, Luca, era un bel ragazzo. Un po' più giovane di noi, era muscoloso, alto, con occhi grigi e lunghi capelli biondi che raccoglieva in una coda. Noi, in spiaggia, ci siamo piazzati sempre vicino al suo capanno, dove teneva le tavole e le vele. Spesso si è steso con noi a prendere il sole e a chiacchierare, e abbiamo fatto presto amicizia. Nei giorni seguenti, ho notato che tra noi tre si era creato un buon feeling.
Così, una sera in bungalow, stesi a letto, ho chiesto ad Anna: "Che ne pensi di Luca?".
È rimasta un poco a riflettere, poi ha mormorato, con un sorriso:"Oggi, ha avuto con me un approccio... che mi ha lasciata senza parole e piacevolmente sorpresa".
"Che tipo di approccio?" le ho chiesto, curioso. "Arrivata in spiaggia, sono entrata nel capanno per cambiarmi. C'era Luca con il costume alle caviglie che si toglieva la sabbia dai testicoli, col pene in mano."
"Quando si è accorto che glielo guardavo interessata, ha tolto le mani offrendomi il suo pene, chiedendomi sorridendo: "Ti piace? Vuoi toccarlo?", ho fatto cenno di si con un sorriso.
"Lo hai fatto, vero?" ho chiesto, curioso e già elettrizzato.
"Lui ha sentito la tua voce fuori e s'è rimesso in fretta il costume." mi ha detto, facendo la faccia delusa.
"Mi spiace, se avessi saputo..." le ho detto con rammarico.
"Se ci fossi stato tu, li con me, glielo avrei anche succhiato e credo che anche lui lo sperasse," mi ha detto, con l'evidente intento di eccitarmi.
"Mi sto bagnando solo a pensare al suo uccello" ha continuato, e con le cosce spalancate ha infilato due dita nella vagina.
Io ho iniziato a torcerle dolcemente i capezzoli.
"Fai finta che io sia lui," le ho detto, mentre le mie labbra trovavano le sue in un bacio. Senza esitare, lei si è chinata. La sua bocca ha cercato il mio uccello, iniziando con un lento, dolce assaggio, la lingua che danzava.
Poi, con una graduale, voluttuosa lentezza, lo ha accolto tutto, fino alla radice. Ha iniziato così un andirivieni profondo e ritmico, mentre le mie mani non smettevano di masturbarla e palparle i seni turgidi.
"Vorrei sentirlo tutto dentro, così." Con quelle parole, si è mossa, inforcandomi.
La mia cappella ha cercato le sue labbra grandi e umide. La sua vagina, già scivolosamente bagnata, mi ha accolto con facilità, lentamente, finché non è scomparso completamente dentro di lei; sentivo contrarsi i suoi muscoli interni.
Mi ha cavalcato lentamente e profondamente per qualche minuto, poi mi ha detto: "Ora vedrai dove metterei la sua cappella."
Così dicendo, lo ha sfilato e lo ha puntato sull'ano, e con lentezza si è impalata fino in fondo, cominciando poi un dolce su e giù mentre con la mano si torturava il clitoride. Ad un certo punto ha iniziato a cavalcarmi con foga.
"E tu cosa faresti mentre lui mi incula?" ha detto, diventando volgare.
"Ti scoperei in bocca" le ho detto al limite dell’orgasmo.
"Voglio essere sfondata nel culo e nella figa da tutti e due." ha detto lei, con la voce roca.
"Amore, vengo, riempimi tu adesso!" ha quasi supplicato.
L'ho accontentata: l'ho infilato fino in fondo ed ho eiaculato. Eravamo entrambi sconvolti da un orgasmo violento e lungo.
Dopo un po' ci siamo baciati, lei si è accoccolata vicino a me e ci siamo addormentati.
Mi sono svegliato verso le nove, e Anna dormiva ancora. Mentre preparavo la colazione, i pensieri tornavano alla sera appena trascorsa. Ho deciso di parlarne con lei più tardi.
Dopo circa un quarto d'ora, si è alzata anche lei e, sorridente, mi ha dato un bacio. "Buongiorno tesoro!" ha detto, radiosa.
"Di ottimo umore, vedo!" ho notato.
"Ieri sera è stato bello," ha risposto, spiegando il suo buon umore.
"Forse ci aspetta una notte ancora migliore," le ho detto.
"Lo spero anch'io," ha detto lei sorridendo.
Finita la colazione e sistemata la stanza, siamo andati al mare, come ogni giorno. Appena arrivati in spiaggia, abbiamo notato Luca che stava facendo manutenzione a una vela. Ci ha visti e, con un sorriso aperto, ci ha salutati: "Buongiorno ragazzi!".
"Buongiorno!" abbiamo risposto noi, mentre stendevamo il nostro telo. Anna, come al solito, si è messa in topless, stendendosi per la sua attività preferita: prendere il sole.
Ho chiesto a Luca se potevo prendere una tavola. "Certo! La tua preferita è già pronta dentro, prendila pure," mi ha detto. Ero ormai bravo abbastanza per uscire in mare da solo. Prima di entrare in acqua, le ho fatto un cenno d'intesa.
Dopo circa un'oretta, sono uscito dall'acqua, ho riposto la tavola e sono tornato da loro. Mi sono messo poco lontano, all'ombra, a leggere. Intanto, Anna si era data da fare: si era sistemata supina, perpendicolarmente a Luca, con la nuca appoggiata ai suoi addominali. Ho notato che la sua bocca era a pochi centimetri dal suo rigonfiamento, e la scena mi ha eccitato. Il capanno era all'inizio della spiaggia, verso il villaggio, in una posizione defilata, quasi nascosta.
Poco dopo, ho sentito Anna chiedergli di spalmarle la crema protettiva sulla schiena. Lui allora le si è messo a cavalcioni e ha iniziato a spalmarle la crema. Ogni tanto le si avvicinava e diceva qualcosa sottovoce. Ho notato che si soffermava sulle natiche e le massaggiava con un movimento rotatorio, in modo che si aprissero alla sua vista.
Finito di spalmarle la crema, si è messo a pancia sotto di fianco a lei, praticamente a contatto. Ho notato strani movimenti: lui si muoveva leggermente avanti e indietro, inarcandosi, finché non ha avuto uno spasmo e si è fermato. Io, arrapato da quella vista, ho cercato di non darlo a vedere.
Siamo rimasti così per un po': io a leggere, loro stesi al sole continuando a chiacchierare. All'ora di pranzo, noi due siamo tornati al villaggio, dandoci appuntamento con Luca nel pomeriggio.
Dopo mangiato, lavati i piatti e riassettato, ci siamo seduti in veranda.
"Allora? Ho notato i vostri movimenti strani in spiaggia. È successo qualcosa?" le ho domandato.
"Gli ho chiesto di spalmarmi la protezione solare sulla schiena, quindi mi sono messa a pancia in giù. Lui mi si è messo a cavalcioni e ha appoggiato il suo uccello tra le mie natiche, iniziando a spalmarmi la crema. Poi ha chiesto se mi piaceva. Io gli ho risposto di sì e gli ho detto che avrei voluto prenderlo in mano, ora che era duro. "Se ti mettessi di fianco a me, a pancia in giù," gli ho detto, "te lo prenderei in mano.""
"Lui mi ha detto che tu l'avresti notato," ha raccontato lei. "Gli ho detto di non preoccuparsi, che eravamo una coppia aperta e che io ti raccontavo tutto, e che in tua presenza potevo fare tutto quello che volevo."
"Lui si è tranquillizzato e si è messo a pancia sotto. Ho infilato la mano sotto di lui, l'ho fatta scivolare nel costume e ho preso il suo uccello in mano; era duro. Lui ha iniziato a muoversi mentre io lo assecondavo, stringendolo. Ho continuato a masturbarlo con la mano, finché non ho sentito dei fiotti di sperma sul polso."
A quel punto, la curiosità mi ha spinto a chiedere: "E ti è piaciuto sentirlo in mano? Era grosso come ti aspettavi?"
"Sì, ma sono rimasta a bocca asciutta e dopo avertelo raccontato sono ancora più eccitata. Che ne dici di scoparmi un po', maritino mio?" mi ha detto.
Siamo entrati in bungalow. Lei si è abbassata il costume, ha allargato le gambe e si è inarcata appoggiandosi al tavolo, offrendosi oscenamente. L'ho penetrata e ho iniziato a sbatterla forte, finché non siamo arrivati rapidamente a un intenso orgasmo.
Ci siamo stesi sul letto e lei mi ha detto: "Dani, stasera voglio che mi scopiate".
"Certo, oggi pomeriggio mi assicuro che lui abbia capito, non vedo l’ora." le ho detto, baciandola.
Tornati in spiaggia, Anna si è messa al sole ed io al solito posto all'ombra. Luca era impegnato con il corso. Appena finito, si è steso con noi a rilassarsi, mentre il sole stava ormai tramontando. Dopo un po', Anna ha deciso di andare a fare l'ultimo bagno, lasciandoci soli a parlare.
"Daniele, non sei geloso di Anna?" mi domandato Luca ad un tratto, sedendosi vicino a me.
Allora ho deciso di chiarire: "No, siamo una coppia aperta, facciamo sesso con chi vogliamo, ma solo insieme. Anna mi ha detto ciò che avete fatto stamane, è rimasta ben impressionata dal tuo cazzo, era talmente eccitata che ha voluto che la scopassi prima di venire in spiaggia. Quindi, se ti va, approfitta della situazione, per me non è un problema." gli risposi. Rimase senza parole.
Luca: "...Cioè, sul serio? Non scherzi?" ha chiesto, la voce quasi un sussurro, gli occhi che brillavano.
"Poi, un sorriso lento e malizioso gli si è disegnato sul volto. "Beh... in quel caso, direi che la giornata potrebbe finire in modo interessante, allora." ha detto, tornando poi a sedersi al sole."
Anna è tornata dal bagno e si è seduta vicino a Luca, asciugandosi i capelli. Nel frattempo, il sole era tramontato e la spiaggia si era svuotata.
"Perché non andiamo a prenderci una pizza e ce la mangiamo in bungalow?" ha detto lei d'un tratto.
Ci è sembrata una buona idea. Io e Luca siamo andati nella pizzeria del villaggio, mentre lei è andata direttamente in bungalow.
Quando siamo tornati, Anna ci aspettava sulla veranda, già apparecchiata. Era una serata calda e lei era rimasta solo con una larga t-shirt. Luca continuava a fissarla.
Durante il pasto, Anna ha colto ogni occasione per allargare leggermente le gambe o chinarsi a raccogliere qualcosa, lasciando intravedere la sua passera depilata, evidente data l'assenza di slip. Luca, da parte sua, non riusciva a distogliere lo sguardo.
Finito di mangiare le pizze, Anna era impaziente. A un certo punto ha detto, girandosi verso di me: "Che ne dite se entriamo e mi scopate come si deve?". Luca, stupito, non ha detto nulla, e io ho annuito. Ci siamo alzati, siamo entrati nel bungalow e ci siamo spogliati.
Io e Luca ci siamo messi uno di fianco all'altro, in attesa con gli uccelli tesi. Lei li ha afferrati come fossero manubri.
"Dani, Luca ha un bel cazzo, non trovi?" mi ha chiesto, iniziando a mungerci.
"Sì, soprattutto ha una bella cappella, molto grossa." ho risposto, stando al gioco.
"Allora ti piace il mio cazzo!" le ha chiesto Luca.
"Sì, hai un bel cazzo, mi fa impazzire la curva che ha verso il basso," ha detto, continuando a menarli.
Si è inginocchiata e ha iniziato a prendere in bocca, in modo alternato, i nostri membri, continuando fino quasi a farci esplodere. A un certo punto, si è messa a carponi sul letto con le gambe divaricate.
"Ora, me la date una leccatina e me la preparate per il vostri cazzi?" ha detto lei, rivolgendosi a entrambi.
Io ho iniziato a torturare con la lingua il suo clitoride, e Anna ha inarcato la schiena con un gemito. Contemporaneamente, Luca ha allargato l'ingresso della sua passera con le dita, preparandola alla penetrazione. Anna si contraeva sotto la duplice stimolazione, il fiato sempre più affannoso.
Quando si è sentita abbastanza larga: "Luca, ora è pronta, lo voglio sentire tutto dentro."
Lui ha appoggiato il glande tra le sue piccole labbra e ha iniziato a spingere, e per un istante, il glande ha esitato, faticando a trovare la via.
"Dai, infilalo!" ha detto lei, con un'implorazione più intensa.
Poi, a un tratto, la cappella è entrata. Luca ha iniziato a spingere e con pochi colpi l'ha penetrata fino in fondo.
"Tu, amore," mi ha detto gemendo, "scopami in bocca!"
Ho afferrato i suoi capelli e le ho spinto il mio uccello giù, fino in gola. Ho iniziato a scoparla, sincronizzandomi con Luca. Abbiamo continuato così per un po'.
Poi, ci siamo dati il cambio: lei ha cominciato a farlo entrare in bocca finché la cappella non è stata sul palato. Ha iniziato a muoversi avanti e indietro, e a ogni affondo il pene entrava sempre di più. La sua curva facilitava. Ha continuato a spingere finché non è riuscita a inghiottirne una buona parte e ha atteso che io la penetrassi.
Poi lei ha iniziato a muoversi avanti e indietro: quando l'uccello di Luca usciva dalla sua bocca, il mio entrava nella sua vagina. Abbiamo continuato per un po', trattenendoci con fatica, finché lei non è venuta con un gemito che si è trasformato in un sospiro di piacere, quasi accasciandosi sul letto.
"Ora tocca a voi!" Senza un attimo di esitazione, Anna si è seduta sul bordo del letto. I suoi occhi brillavano di desiderio mentre ha afferrato i nostri membri. Ha iniziato a succhiare e a menarci i cazzi con una foga tale che presto le abbiamo eiaculato in bocca. Anna, con un sorriso trionfante, ha spalancato la bocca, mostrandoci il seme denso e caldo, che ha deglutito con avidità, ogni singola goccia.
Abbiamo ripreso fiato e siamo entrati tutti e tre sotto la doccia. L'acqua calda ci ha avvolto, stretti sotto il getto. Mentre ci insaponavamo: Io insaponavo Anna, lei insaponava Luca, e lui insaponava me; si e soffermato sul mio pene. Un brivido familiare mi ha percorso la schiena, richiamando alla mente quel vecchio ricordo di Tonino, quel pompino adolescenziale che non avevo mai più replicato. Sentivo ancora il calore di una cappella sulle labbra.
La voglia di toccarlo, di riprendere quel contatto, era forte. L'ho guardato negli occhi, poi ho abbassato lo sguardo sul suo membro e ho mormorato: "Vorrei provarlo... in bocca." ho detto.
"Vuoi provare a prenderlo in bocca, ad assaggiarlo?" ha detto, la voce roca. Ho annuito, sentendo il mio uccello pulsare.
Una volta a letto, non abbiamo perso tempo. Mi sono posizionato tra le sue gambe, il mio sguardo fisso sul suo membro già turgido. Con una certa reverenza, l'ho afferrato e me lo sono portato alla bocca. Il calore e la consistenza erano esattamente come ricordavo, quel sapore inatteso e quasi proibito che rievocava il ricordo di Tonino. Ho sentito un brivido mentre entrava tutto nella mia bocca, le mie labbra ne stringevano la base; la mia gola era tesa. Anna si è accostata, i suoi occhi lucidi di eccitazione mentre ci osservava. Ho iniziato poi a muovermi con decisione, concentrandomi su ogni movimento. Luca ha emesso un profondo sospiro di piacere, la testa reclinata all'indietro sul cuscino, guidando il ritmo, ora più veloce, ora più lento.
Anna, intanto, non riusciva a stare ferma; ha allungato una mano e ha iniziato ad accarezzare il torace di Luca, mentre l'altra mano è scivolata sul mio pene. Con una presa ferma e abile, ha iniziato a masturbarmi. Ogni sua carezza, ogni suo movimento, era perfettamente sincronizzato con il ritmo delle nostre bocche.
Il piacere era travolgente, e a un certo punto Luca mi ha fatto stendere, e mi è salito sopra. il suo cazzo nella mia bocca, ha iniziato a scoparmi lentamente, mentre Lui e Anna, succhiavano il mio, alternandosi o anche insieme.
All'improvviso, Anna si è sollevata, "Ora voglio provare ad avermi entrambi dentro di me" la voce roca di desiderio.
Cosi dicendo, Anna si è impalata sul suo cazzo, gemendo. Io, da dietro, ho mirato al suo anello di carne; sono entrato lentamente, sentendolo stringermi per poi cedere, un brivido mi ha percorso la schiena mentre mi accoglieva. Anna ha inarcato leggermente la schiena, un profondo sospiro di godimento le è sfuggito quando è stata completamente piena, stretta tra noi due. Dopodiché, abbiamo iniziato a muoverci con foga. Abbiamo continuato a scoparla sempre con affondi lenti e profondi finché non ha voluto che Io e Luca invertissimo i ruoli.
Luca si è sdraiato supino. Anna, con un gemito, è salita su di lui dandogli la schiena; si è infilata il cazzo nel suo buchetto offrendomi la sua vulva, aperta e bagnata; invitante. Le sue gambe erano oscenamente aperte.
Ho affondato il mio membro nella sua vagina, penetrandola con decisione. Ogni spinta era un'ondata di piacere che la faceva gemere sempre più forte. Abbiamo continuato con un ritmo sempre più frenetico, finché Anna non ha raggiunto un violento orgasmo, il suo corpo che si contraeva in un'esplosione di piacere.
"Riempitemi, venitemi dentro; insieme!" ha ansimato, con la voce roca.
Le sue parole hanno spinto il mio corpo e quello di Luca al limite. Con un ultimo, potente affondo, siamo venuti entrambi, eiaculando con forza dentro di lei, mentre il suo corpo continuava a sussultare in un'onda lunga di piacere.
Quando ci siamo staccati, respirando a fatica, le ho allargato le sue gambe. Luca ha potuto vedere il liquido lattiginoso che, a ogni contrazione della vagina di Anna, colava lentamente e in modo osceno dai suoi due buchi.
Ci siamo stesi tutti e tre sul letto. "Lo rifaremo, vero?" ha sussurrato Anna con la voce roca, quasi un soffio.
"Se mi volete io ci sono, per entrambi." ha detto Luca guardandomi con un sorriso esplicito.
"Le prossime notti, voglio trovare nuove, infinite combinazioni con voi due!" ha chiuso lei.
"Grazie, Luca, a te e al tuo bel cazzo", gli ha detto baciandolo.
"E a te, maritino mio, grazie, ti amo!" dando anche a me un lungo bacio.
Ci siamo lasciati andare al sonno. Anna si è addormentata al centro, abbracciata da entrambi, le sue mani ancora strette intorno ai nostri cazzi.
Continua col Capitolo III, per commenti bangalore@live.it
Da quel momento, abbiamo sentito entrambi una curiosità nuova. Così, quasi per gioco, abbiamo iniziato a parlare più apertamente, a fare battute più audaci. Ogni cosa ha acceso la nostra fantasia, facendoci immaginare scenari che prima non avremmo mai pensato.
Mentre facevamo l'amore ci divertivamo con alcune fantasie. La più ricorrente era quella di far partecipare un "terzo", e l'eccitazione tra noi saliva alle stelle ogni volta che ne parlavamo. Il terzo, cambiava di volta in volta: a volte era un giovane collega a cena da noi, altre un fattorino dopo una consegna a domicilio. Oppure, io che rientravo a casa e la trovavo a far sesso con l'idraulico.
Anna si eccitava tantissimo, e io con lei. Se normalmente non parlava mai in modo volgare, durante il sesso si lasciava andare, senza filtri, mi faceva impazzire. Il limite tra il parlarne e il farlo era lì, sottile, ma il pensiero che avremmo potuto superarlo ci faceva sentire vivi. Non avevamo fretta, solo un'eccitante attesa. Sapevamo che il momento giusto sarebbe arrivato.
L'occasione si è presentata non molto tempo dopo. Abbiamo deciso di fare le vacanze in un villaggio nel nord della Sardegna. Il pacchetto includeva corsi di tennis e di windsurf, e io ho iniziato a frequentarli entrambi. Anna, invece, ha preferito godersi il sole in spiaggia.
L'istruttore di windsurf, Luca, era un bel ragazzo. Un po' più giovane di noi, era muscoloso, alto, con occhi grigi e lunghi capelli biondi che raccoglieva in una coda. Noi, in spiaggia, ci siamo piazzati sempre vicino al suo capanno, dove teneva le tavole e le vele. Spesso si è steso con noi a prendere il sole e a chiacchierare, e abbiamo fatto presto amicizia. Nei giorni seguenti, ho notato che tra noi tre si era creato un buon feeling.
Così, una sera in bungalow, stesi a letto, ho chiesto ad Anna: "Che ne pensi di Luca?".
È rimasta un poco a riflettere, poi ha mormorato, con un sorriso:"Oggi, ha avuto con me un approccio... che mi ha lasciata senza parole e piacevolmente sorpresa".
"Che tipo di approccio?" le ho chiesto, curioso. "Arrivata in spiaggia, sono entrata nel capanno per cambiarmi. C'era Luca con il costume alle caviglie che si toglieva la sabbia dai testicoli, col pene in mano."
"Quando si è accorto che glielo guardavo interessata, ha tolto le mani offrendomi il suo pene, chiedendomi sorridendo: "Ti piace? Vuoi toccarlo?", ho fatto cenno di si con un sorriso.
"Lo hai fatto, vero?" ho chiesto, curioso e già elettrizzato.
"Lui ha sentito la tua voce fuori e s'è rimesso in fretta il costume." mi ha detto, facendo la faccia delusa.
"Mi spiace, se avessi saputo..." le ho detto con rammarico.
"Se ci fossi stato tu, li con me, glielo avrei anche succhiato e credo che anche lui lo sperasse," mi ha detto, con l'evidente intento di eccitarmi.
"Mi sto bagnando solo a pensare al suo uccello" ha continuato, e con le cosce spalancate ha infilato due dita nella vagina.
Io ho iniziato a torcerle dolcemente i capezzoli.
"Fai finta che io sia lui," le ho detto, mentre le mie labbra trovavano le sue in un bacio. Senza esitare, lei si è chinata. La sua bocca ha cercato il mio uccello, iniziando con un lento, dolce assaggio, la lingua che danzava.
Poi, con una graduale, voluttuosa lentezza, lo ha accolto tutto, fino alla radice. Ha iniziato così un andirivieni profondo e ritmico, mentre le mie mani non smettevano di masturbarla e palparle i seni turgidi.
"Vorrei sentirlo tutto dentro, così." Con quelle parole, si è mossa, inforcandomi.
La mia cappella ha cercato le sue labbra grandi e umide. La sua vagina, già scivolosamente bagnata, mi ha accolto con facilità, lentamente, finché non è scomparso completamente dentro di lei; sentivo contrarsi i suoi muscoli interni.
Mi ha cavalcato lentamente e profondamente per qualche minuto, poi mi ha detto: "Ora vedrai dove metterei la sua cappella."
Così dicendo, lo ha sfilato e lo ha puntato sull'ano, e con lentezza si è impalata fino in fondo, cominciando poi un dolce su e giù mentre con la mano si torturava il clitoride. Ad un certo punto ha iniziato a cavalcarmi con foga.
"E tu cosa faresti mentre lui mi incula?" ha detto, diventando volgare.
"Ti scoperei in bocca" le ho detto al limite dell’orgasmo.
"Voglio essere sfondata nel culo e nella figa da tutti e due." ha detto lei, con la voce roca.
"Amore, vengo, riempimi tu adesso!" ha quasi supplicato.
L'ho accontentata: l'ho infilato fino in fondo ed ho eiaculato. Eravamo entrambi sconvolti da un orgasmo violento e lungo.
Dopo un po' ci siamo baciati, lei si è accoccolata vicino a me e ci siamo addormentati.
Mi sono svegliato verso le nove, e Anna dormiva ancora. Mentre preparavo la colazione, i pensieri tornavano alla sera appena trascorsa. Ho deciso di parlarne con lei più tardi.
Dopo circa un quarto d'ora, si è alzata anche lei e, sorridente, mi ha dato un bacio. "Buongiorno tesoro!" ha detto, radiosa.
"Di ottimo umore, vedo!" ho notato.
"Ieri sera è stato bello," ha risposto, spiegando il suo buon umore.
"Forse ci aspetta una notte ancora migliore," le ho detto.
"Lo spero anch'io," ha detto lei sorridendo.
Finita la colazione e sistemata la stanza, siamo andati al mare, come ogni giorno. Appena arrivati in spiaggia, abbiamo notato Luca che stava facendo manutenzione a una vela. Ci ha visti e, con un sorriso aperto, ci ha salutati: "Buongiorno ragazzi!".
"Buongiorno!" abbiamo risposto noi, mentre stendevamo il nostro telo. Anna, come al solito, si è messa in topless, stendendosi per la sua attività preferita: prendere il sole.
Ho chiesto a Luca se potevo prendere una tavola. "Certo! La tua preferita è già pronta dentro, prendila pure," mi ha detto. Ero ormai bravo abbastanza per uscire in mare da solo. Prima di entrare in acqua, le ho fatto un cenno d'intesa.
Dopo circa un'oretta, sono uscito dall'acqua, ho riposto la tavola e sono tornato da loro. Mi sono messo poco lontano, all'ombra, a leggere. Intanto, Anna si era data da fare: si era sistemata supina, perpendicolarmente a Luca, con la nuca appoggiata ai suoi addominali. Ho notato che la sua bocca era a pochi centimetri dal suo rigonfiamento, e la scena mi ha eccitato. Il capanno era all'inizio della spiaggia, verso il villaggio, in una posizione defilata, quasi nascosta.
Poco dopo, ho sentito Anna chiedergli di spalmarle la crema protettiva sulla schiena. Lui allora le si è messo a cavalcioni e ha iniziato a spalmarle la crema. Ogni tanto le si avvicinava e diceva qualcosa sottovoce. Ho notato che si soffermava sulle natiche e le massaggiava con un movimento rotatorio, in modo che si aprissero alla sua vista.
Finito di spalmarle la crema, si è messo a pancia sotto di fianco a lei, praticamente a contatto. Ho notato strani movimenti: lui si muoveva leggermente avanti e indietro, inarcandosi, finché non ha avuto uno spasmo e si è fermato. Io, arrapato da quella vista, ho cercato di non darlo a vedere.
Siamo rimasti così per un po': io a leggere, loro stesi al sole continuando a chiacchierare. All'ora di pranzo, noi due siamo tornati al villaggio, dandoci appuntamento con Luca nel pomeriggio.
Dopo mangiato, lavati i piatti e riassettato, ci siamo seduti in veranda.
"Allora? Ho notato i vostri movimenti strani in spiaggia. È successo qualcosa?" le ho domandato.
"Gli ho chiesto di spalmarmi la protezione solare sulla schiena, quindi mi sono messa a pancia in giù. Lui mi si è messo a cavalcioni e ha appoggiato il suo uccello tra le mie natiche, iniziando a spalmarmi la crema. Poi ha chiesto se mi piaceva. Io gli ho risposto di sì e gli ho detto che avrei voluto prenderlo in mano, ora che era duro. "Se ti mettessi di fianco a me, a pancia in giù," gli ho detto, "te lo prenderei in mano.""
"Lui mi ha detto che tu l'avresti notato," ha raccontato lei. "Gli ho detto di non preoccuparsi, che eravamo una coppia aperta e che io ti raccontavo tutto, e che in tua presenza potevo fare tutto quello che volevo."
"Lui si è tranquillizzato e si è messo a pancia sotto. Ho infilato la mano sotto di lui, l'ho fatta scivolare nel costume e ho preso il suo uccello in mano; era duro. Lui ha iniziato a muoversi mentre io lo assecondavo, stringendolo. Ho continuato a masturbarlo con la mano, finché non ho sentito dei fiotti di sperma sul polso."
A quel punto, la curiosità mi ha spinto a chiedere: "E ti è piaciuto sentirlo in mano? Era grosso come ti aspettavi?"
"Sì, ma sono rimasta a bocca asciutta e dopo avertelo raccontato sono ancora più eccitata. Che ne dici di scoparmi un po', maritino mio?" mi ha detto.
Siamo entrati in bungalow. Lei si è abbassata il costume, ha allargato le gambe e si è inarcata appoggiandosi al tavolo, offrendosi oscenamente. L'ho penetrata e ho iniziato a sbatterla forte, finché non siamo arrivati rapidamente a un intenso orgasmo.
Ci siamo stesi sul letto e lei mi ha detto: "Dani, stasera voglio che mi scopiate".
"Certo, oggi pomeriggio mi assicuro che lui abbia capito, non vedo l’ora." le ho detto, baciandola.
Tornati in spiaggia, Anna si è messa al sole ed io al solito posto all'ombra. Luca era impegnato con il corso. Appena finito, si è steso con noi a rilassarsi, mentre il sole stava ormai tramontando. Dopo un po', Anna ha deciso di andare a fare l'ultimo bagno, lasciandoci soli a parlare.
"Daniele, non sei geloso di Anna?" mi domandato Luca ad un tratto, sedendosi vicino a me.
Allora ho deciso di chiarire: "No, siamo una coppia aperta, facciamo sesso con chi vogliamo, ma solo insieme. Anna mi ha detto ciò che avete fatto stamane, è rimasta ben impressionata dal tuo cazzo, era talmente eccitata che ha voluto che la scopassi prima di venire in spiaggia. Quindi, se ti va, approfitta della situazione, per me non è un problema." gli risposi. Rimase senza parole.
Luca: "...Cioè, sul serio? Non scherzi?" ha chiesto, la voce quasi un sussurro, gli occhi che brillavano.
"Poi, un sorriso lento e malizioso gli si è disegnato sul volto. "Beh... in quel caso, direi che la giornata potrebbe finire in modo interessante, allora." ha detto, tornando poi a sedersi al sole."
Anna è tornata dal bagno e si è seduta vicino a Luca, asciugandosi i capelli. Nel frattempo, il sole era tramontato e la spiaggia si era svuotata.
"Perché non andiamo a prenderci una pizza e ce la mangiamo in bungalow?" ha detto lei d'un tratto.
Ci è sembrata una buona idea. Io e Luca siamo andati nella pizzeria del villaggio, mentre lei è andata direttamente in bungalow.
Quando siamo tornati, Anna ci aspettava sulla veranda, già apparecchiata. Era una serata calda e lei era rimasta solo con una larga t-shirt. Luca continuava a fissarla.
Durante il pasto, Anna ha colto ogni occasione per allargare leggermente le gambe o chinarsi a raccogliere qualcosa, lasciando intravedere la sua passera depilata, evidente data l'assenza di slip. Luca, da parte sua, non riusciva a distogliere lo sguardo.
Finito di mangiare le pizze, Anna era impaziente. A un certo punto ha detto, girandosi verso di me: "Che ne dite se entriamo e mi scopate come si deve?". Luca, stupito, non ha detto nulla, e io ho annuito. Ci siamo alzati, siamo entrati nel bungalow e ci siamo spogliati.
Io e Luca ci siamo messi uno di fianco all'altro, in attesa con gli uccelli tesi. Lei li ha afferrati come fossero manubri.
"Dani, Luca ha un bel cazzo, non trovi?" mi ha chiesto, iniziando a mungerci.
"Sì, soprattutto ha una bella cappella, molto grossa." ho risposto, stando al gioco.
"Allora ti piace il mio cazzo!" le ha chiesto Luca.
"Sì, hai un bel cazzo, mi fa impazzire la curva che ha verso il basso," ha detto, continuando a menarli.
Si è inginocchiata e ha iniziato a prendere in bocca, in modo alternato, i nostri membri, continuando fino quasi a farci esplodere. A un certo punto, si è messa a carponi sul letto con le gambe divaricate.
"Ora, me la date una leccatina e me la preparate per il vostri cazzi?" ha detto lei, rivolgendosi a entrambi.
Io ho iniziato a torturare con la lingua il suo clitoride, e Anna ha inarcato la schiena con un gemito. Contemporaneamente, Luca ha allargato l'ingresso della sua passera con le dita, preparandola alla penetrazione. Anna si contraeva sotto la duplice stimolazione, il fiato sempre più affannoso.
Quando si è sentita abbastanza larga: "Luca, ora è pronta, lo voglio sentire tutto dentro."
Lui ha appoggiato il glande tra le sue piccole labbra e ha iniziato a spingere, e per un istante, il glande ha esitato, faticando a trovare la via.
"Dai, infilalo!" ha detto lei, con un'implorazione più intensa.
Poi, a un tratto, la cappella è entrata. Luca ha iniziato a spingere e con pochi colpi l'ha penetrata fino in fondo.
"Tu, amore," mi ha detto gemendo, "scopami in bocca!"
Ho afferrato i suoi capelli e le ho spinto il mio uccello giù, fino in gola. Ho iniziato a scoparla, sincronizzandomi con Luca. Abbiamo continuato così per un po'.
Poi, ci siamo dati il cambio: lei ha cominciato a farlo entrare in bocca finché la cappella non è stata sul palato. Ha iniziato a muoversi avanti e indietro, e a ogni affondo il pene entrava sempre di più. La sua curva facilitava. Ha continuato a spingere finché non è riuscita a inghiottirne una buona parte e ha atteso che io la penetrassi.
Poi lei ha iniziato a muoversi avanti e indietro: quando l'uccello di Luca usciva dalla sua bocca, il mio entrava nella sua vagina. Abbiamo continuato per un po', trattenendoci con fatica, finché lei non è venuta con un gemito che si è trasformato in un sospiro di piacere, quasi accasciandosi sul letto.
"Ora tocca a voi!" Senza un attimo di esitazione, Anna si è seduta sul bordo del letto. I suoi occhi brillavano di desiderio mentre ha afferrato i nostri membri. Ha iniziato a succhiare e a menarci i cazzi con una foga tale che presto le abbiamo eiaculato in bocca. Anna, con un sorriso trionfante, ha spalancato la bocca, mostrandoci il seme denso e caldo, che ha deglutito con avidità, ogni singola goccia.
Abbiamo ripreso fiato e siamo entrati tutti e tre sotto la doccia. L'acqua calda ci ha avvolto, stretti sotto il getto. Mentre ci insaponavamo: Io insaponavo Anna, lei insaponava Luca, e lui insaponava me; si e soffermato sul mio pene. Un brivido familiare mi ha percorso la schiena, richiamando alla mente quel vecchio ricordo di Tonino, quel pompino adolescenziale che non avevo mai più replicato. Sentivo ancora il calore di una cappella sulle labbra.
La voglia di toccarlo, di riprendere quel contatto, era forte. L'ho guardato negli occhi, poi ho abbassato lo sguardo sul suo membro e ho mormorato: "Vorrei provarlo... in bocca." ho detto.
"Vuoi provare a prenderlo in bocca, ad assaggiarlo?" ha detto, la voce roca. Ho annuito, sentendo il mio uccello pulsare.
Una volta a letto, non abbiamo perso tempo. Mi sono posizionato tra le sue gambe, il mio sguardo fisso sul suo membro già turgido. Con una certa reverenza, l'ho afferrato e me lo sono portato alla bocca. Il calore e la consistenza erano esattamente come ricordavo, quel sapore inatteso e quasi proibito che rievocava il ricordo di Tonino. Ho sentito un brivido mentre entrava tutto nella mia bocca, le mie labbra ne stringevano la base; la mia gola era tesa. Anna si è accostata, i suoi occhi lucidi di eccitazione mentre ci osservava. Ho iniziato poi a muovermi con decisione, concentrandomi su ogni movimento. Luca ha emesso un profondo sospiro di piacere, la testa reclinata all'indietro sul cuscino, guidando il ritmo, ora più veloce, ora più lento.
Anna, intanto, non riusciva a stare ferma; ha allungato una mano e ha iniziato ad accarezzare il torace di Luca, mentre l'altra mano è scivolata sul mio pene. Con una presa ferma e abile, ha iniziato a masturbarmi. Ogni sua carezza, ogni suo movimento, era perfettamente sincronizzato con il ritmo delle nostre bocche.
Il piacere era travolgente, e a un certo punto Luca mi ha fatto stendere, e mi è salito sopra. il suo cazzo nella mia bocca, ha iniziato a scoparmi lentamente, mentre Lui e Anna, succhiavano il mio, alternandosi o anche insieme.
All'improvviso, Anna si è sollevata, "Ora voglio provare ad avermi entrambi dentro di me" la voce roca di desiderio.
Cosi dicendo, Anna si è impalata sul suo cazzo, gemendo. Io, da dietro, ho mirato al suo anello di carne; sono entrato lentamente, sentendolo stringermi per poi cedere, un brivido mi ha percorso la schiena mentre mi accoglieva. Anna ha inarcato leggermente la schiena, un profondo sospiro di godimento le è sfuggito quando è stata completamente piena, stretta tra noi due. Dopodiché, abbiamo iniziato a muoverci con foga. Abbiamo continuato a scoparla sempre con affondi lenti e profondi finché non ha voluto che Io e Luca invertissimo i ruoli.
Luca si è sdraiato supino. Anna, con un gemito, è salita su di lui dandogli la schiena; si è infilata il cazzo nel suo buchetto offrendomi la sua vulva, aperta e bagnata; invitante. Le sue gambe erano oscenamente aperte.
Ho affondato il mio membro nella sua vagina, penetrandola con decisione. Ogni spinta era un'ondata di piacere che la faceva gemere sempre più forte. Abbiamo continuato con un ritmo sempre più frenetico, finché Anna non ha raggiunto un violento orgasmo, il suo corpo che si contraeva in un'esplosione di piacere.
"Riempitemi, venitemi dentro; insieme!" ha ansimato, con la voce roca.
Le sue parole hanno spinto il mio corpo e quello di Luca al limite. Con un ultimo, potente affondo, siamo venuti entrambi, eiaculando con forza dentro di lei, mentre il suo corpo continuava a sussultare in un'onda lunga di piacere.
Quando ci siamo staccati, respirando a fatica, le ho allargato le sue gambe. Luca ha potuto vedere il liquido lattiginoso che, a ogni contrazione della vagina di Anna, colava lentamente e in modo osceno dai suoi due buchi.
Ci siamo stesi tutti e tre sul letto. "Lo rifaremo, vero?" ha sussurrato Anna con la voce roca, quasi un soffio.
"Se mi volete io ci sono, per entrambi." ha detto Luca guardandomi con un sorriso esplicito.
"Le prossime notti, voglio trovare nuove, infinite combinazioni con voi due!" ha chiuso lei.
"Grazie, Luca, a te e al tuo bel cazzo", gli ha detto baciandolo.
"E a te, maritino mio, grazie, ti amo!" dando anche a me un lungo bacio.
Ci siamo lasciati andare al sonno. Anna si è addormentata al centro, abbracciata da entrambi, le sue mani ancora strette intorno ai nostri cazzi.
Continua col Capitolo III, per commenti bangalore@live.it
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